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L’Alternanza Scuola Lavoro come laboratorio per la didattica delle competenze

L’Alternanza Scuola Lavoro come laboratorio per la didattica delle competenze. Padova, 30 novembre 2009. a cura di Antonia Moretti – USR del Veneto. Schema dell’intervento. Perché adottare una didattica per competenze?.

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L’Alternanza Scuola Lavoro come laboratorio per la didattica delle competenze

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Presentation Transcript


  1. L’Alternanza Scuola Lavoro come laboratorio per la didattica delle competenze Padova, 30 novembre 2009 a cura di Antonia Moretti – USR del Veneto

  2. Schema dell’intervento • Perché adottare una didattica per competenze? • Perché l’Alternanza Scuola Lavoro costituisce un laboratorio per la didattica delle competenze? • Perché l’Alternanza Scuola Lavoro ha costituito di fatto in Veneto un “laboratorio” per la didattica delle competenze?

  3. Le competenze: scenari europei • Conclusioni del Parlamento e del Consiglio Europeo – Lisbona 2000 • Raccomandazione 18 maggio 2004Convalida dei saperi non formali e informali • Raccomandazione 18.12.2006 Competenze chiave 8 maggio 2004 • Raccomandazione 18.04.2008 Quadro Europeo Qualifiche e Titoli – EQF

  4. Competenze e curricoli: il quadro italiano [1] • Il Regolamento sull’obbligo di istruzione • richiama le competenze europee; • individua otto competenze di cittadinanzada perseguire nell’obbligo di istruzione; • fornisce indicazioni per i curricoli degli assi culturali disciplinari comuni sotto forma di competenze articolate in abilità e conoscenze; • determina il rilascio di una certificazione di competenze al termine dell’obbligo.

  5. Competenze e curricoli: il quadro italiano [2] • Gli schemi di regolamento concernenti il riordino degli Istituti Tecnici e degli Istituti Professionali • forniscono indicazioni per i curricoli che travalicano le discipline e si articolano in competenze, abilità, conoscenze; • si richiamano al Quadro Europeo delle Qualifiche e dei Titoli – EQF; • ribadiscono la necessità di saldare scuola e lavoro; • sanciscono la necessità – a regime – di modificare l’esame di Stato in funzione della didattica per competenze.

  6. Dal quadro europeo delle qualifiche e titoli - EQF “Conoscenze”: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche. “Abilità” indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti). “Competenze” indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilità e autonomia.

  7. La competenza • La competenza è la “capacità dimostrata di utilizzare le conoscenze, le abilità e le attitudini personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale. Nel sistema europeo EQF, le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia” (Unione Europea 2008). • Essa pertanto non è un oggetto/prestazione, né e riducibile ad un sapere, ad un’abilità o capacità, ma è una caratteristica della persona, mediante la quale essa è in grado di affrontare efficacemente i problemi connessi ad un particolare ambito. Essa è una dotazione del soggetto umano in un contesto definito, e ne realizza le potenzialità.

  8. Quattro motivi per adottare una didattica delle competenze • Riconoscere tutti gli apprendimenti significativi • Favorire una personalizzazione dei percorsi formativi centrati sui destinatari • Sollecitare una formazione efficace ed una valutazione attendibile • Consentire una cooperazione tra soggetti diversi per una responsabilità educativa condivisa Fonte: Dario Nicoli

  9. 3) Sollecitare una formazione efficace ed una valutazione attendibile • Nella formazione efficace è rilevante l’azione, ovvero una “situazione di apprendimento” che consenta alla persona di mobilitare le sue risorse (capacità, saperi, abilità) per raggiungere vere competenze • Ciò richiede una pedagogia dei compiti reali, ed inoltre una valutazione attendibile basata su prodotti reali ed adeguati (prove evidenti del possesso dei saperi) Fonte: Dario Nicoli

  10. La didattica delle competenze [1] • La didattica delle competenze si fonda sul presupposto che gli studenti apprendono meglio quando costruiscono il loro sapere in modo attivo attraverso situazioni di apprendimento fondate sull’esperienza. Aiutando gli studenti a scoprire e perseguire interessi, si può elevare al massimo il loro grado di coinvolgimento, la loro produttività, i loro talenti • L’attore principale del processo formativo è costituito dal gruppo/comunità dei docenti aggregati sia per assi culturali/aree professionali sia per consigli di classe. La centralità della comunità di apprendimento consente di svolgere i passi indispensabili per una didattica per competenze:

  11. La didattica delle competenze [2] • Il compito del consiglio di classe, in particolare, consiste nel definire il Piano formativo nel quale viene indicato, secondo una sequenza di unità di apprendimento, ciò che si intende fare lungo il percorso degli studi, suddividendo per anni il tempo totale, come lo si intende fare, con quale ripartizione dei compiti tra i docenti, con quali risorse e tempi. • L’Unità di Apprendimento (UdA) costituisce la struttura di base dell’azione formativa; insieme di occasioni di apprendimento che consentono all’allievo di entrare in un rapporto personale con il sapere, affrontando compiti che conducono a prodotti di cui egli possa andare orgoglioso e che costituiscono oggetto di una valutazione più attendibile. • l

  12. Perché l’Alternanza Scuola Lavoro costituisce un laboratorio per la didattica delle competenze? [1] • essa è in realtà una vera e propria metodologia di apprendimento che consiste nell’alternare continuamente, nell’ambito del percorso formativo, momenti a scuola e momenti esterni ad essa, nell’ambito di un unico progetto educativo e formativo che veda coinvolti e corresponsabili tutti gli attori interessati ad una buona formazione degli studenti. • Ciò comporta un radicale mutamento delle pratiche • didattiche: • apertura della scuola al contesto • riconoscimento del valore culturale delle esperienze e • delle riflessioni che si riscontrano nella realtà (saperi • attuali, incarnati nei processi di vita reale).

  13. Perché l’Alternanza Scuola Lavoro costituisce un laboratorio per la didattica delle competenze? [2] • Alla scuola è richiesto di uscire dall’autoreferenzialità, svolgendo in pieno il proprio compito peculiare di comunità educativa per la crescita e l’apprendimento delle persone. • L’elemento cruciale per il successo di questo sviluppo è costituito dal progetto educativo del territorio: il contesto territoriale diventa sempre più un ambito ricco di opportunità per l’apprendimento che la scuola ha interesse a trovare ed a mobilitare, così da arricchire il curricolo degli studenti e perseguire effettivamente una formazione efficace.

  14. L’Alternanza Scuola Lavoro come tema privilegiato per l’autonomia delle scuole per la dimensione sociale e interistituzionale (sussidiarietà orizzontale) per la dimensione territoriale (cultura dell’integrazione tra sistemi e collaborazione tra istituzioni) per l’organizzazione del curricolo (in quanto metodologia didattica innovativa che valorizza l'aspetto formativo dell'esperienza pratica) 1A. Sandulli, “L’autonomia scolastica nel sistema delle autonomie”, in M. Bombardelli e M. Cosulich,(a cura di), L’autonomia scolastica nel sistema delle autonomie,Verona, 2005, pag.15.

  15. Le linee di riferimento Alternanza intesa come • possibilità di rendere presenti in tutti i percorsi formativi esperienze di lavoro, anche con finalità diverse (da quelle orientative più generali, a quelle • dell’acquisizione di competenze già in qualche • misura specifiche); • modalità di apprendimento, in cui l’esperienza diretta costituisce la base della percezione consapevole, su cui si innesta poi la capacità di interpretare le informazioni e di riaggregarle in schemi comportamentali. Il riferimento alla comunità di pratica come luogo privilegiato di apprendimento sottolinea la natura situata della conoscenza, legata a un contesto sociale dotato di significato e alla possibilità di imparare attraverso relazioni con altri.

  16. Le finalità dei percorsi in Alternanza • in relazione ai bisogni del sistema formativo • realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo del lavoro e la società civile • in relazione ai bisogni della persona • attuare modalità di apprendimento flessibili e equivalenti sotto il profilo culturale ed educativo, che colleghino sistematicamente la formazione in aula con l'esperienza pratica; • arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici e formativi con l'acquisizione di competenze spendibili anche nel mercato del lavoro; • favorire l'orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli stili di apprendimento individuali.

  17. I nodi cruciali • Difficoltà di co-progettare tra scuola e contesto lavorativo • Bisogno di pervenire ad una concettualizzazione dell’equivalenza formativa • Problematiche relative alla progettazione dei percorsi per competenze • Problematiche relative all’individuazione e certificazione delle competenze • Significatività dell’esperienza in termini diconsistenza oraria del periodo di permanenza in contesto lavorativo

  18. PIAZZA ASL ASL Formazione on line 7 aree provinciali moderate ciascuna da un Tutor 5 aree provinciali/interprovinciali Un’area-corso che costituisce parte integrante della formazione in presenza Pubblicazione dei materiali prodotti e consultazione dei materiali proposti dal consulente IFS Referenti, Tutor IFS neofiti Formazione in presenza/on line 32 ore di formazione Pubblicazione dei materiali prodotti. Un’area di discussione sui temi della valutazione e delle competenze 10Referenti, Tutor IFS esperti Formazione in presenza/on line 18 ore di formazione Azioni di formazione a.s. 2008-2009 Laboratori [interprovinciali e provinciali] sulle competenze Formazione in presenza 189 Referenti, Tutor esperti 226 Referenti Tutor neofiti 7 corsi-base provinciali 53 docenti IPS Corso regionale ASL in Terza Area 22 consigli di classe Consulenza [percorsi per competenze]

  19. PIAZZA delle COMPETENZE ASL Formazione on line IFS Referenti, Tutor IFS neofiti Formazione in presenza/on line 32 ore di formazione Pubblicazione dei materiali prodotti. Un’area di discussione sui temi della valutazione e delle competenze Referenti, Tutor IFS esperti Formazione in presenza/on line 18 ore di formazione Azioni di formazione a.s. 2009-2010 Laboratori [interprovinciali e provinciali] sulle competenze Formazione in presenza PIAZZA ASL Referenti, Tutor esperti Referenti Tutor neofiti 7 corsi-base provinciali Docenti [e Dirigenti] IPS Pubblicazione dei materiali prodotti e consultazione dei materiali proposti dai consulenti Corso regionale ASL in Terza Area Consigli di classe Consulenza [percorsi per competenze] Aree-corso che costituiscono parte integrante della formazione in presenza

  20. Il monitoraggio dell’esperienza di consulenza ai consigli di classe a.s. 2008-2009 [1] • la progettazione • Se utilizziamo come indicatore dell’effettiva progettazione per competenze la presenza di esperienze di apprendimento sotto forma di compiti-problema, possiamo rilevare come in tutte le esperienze risultino ben circostanziati i compiti (in termini di azioni) e i prodotti richiesti agli studenti. • La scelta delle competenze appare significativamente orientata a mettere a tema sia competenze relative agli assi culturali, sia competenze professionali che competenze chiave di cittadinanza; per queste ultime è prevalente, nell’ordine, il riferimento a • Collaborare e partecipare • Agire in modo autonomo e responsabile • Comunicare • Individuare collegamenti e relazioni.

  21. Il monitoraggio dell’esperienza di consulenza ai consigli di classea.s. 2008-2009 [2] b. Il coinvolgimento del Consiglio di Classe fa rilevare risultati significativi, anche se, com’era prevedibile, non può dirsi raggiunto in tutte le situazioni. Viene dato risalto al fatto che ha costituito un valore aggiunto, in termini di coinvolgimento, l’aver partecipato ad una formazione “in situazione” arricchita, in alcuni casi, dalla possibilità di confronto con altri consigli di classe. c. Il coinvolgimento attivo degli allievi emerge come l’evidenza più chiara sia nelle intenzioni consapevolmente poste alla base del progetto sia negli effetti rilevati nella sua concreta attuazione

  22. Il monitoraggio dell’esperienza di consulenza ai consigli di classea.s. 2008-2009 [3] • d. La motivazione degli allievi e i risultati in termini di valore aggiunto sia sull'apprendimento, che sulla motivazione, che sulle competenze sociali • In generale viene registrato un aumento della motivazione connesso • alla possibilità di fare esperienza - possibilità di sperimentare modalità di apprendimento più concrete e vicine alla realtà operativa dell’azienda; • alla possibilità di collaborare e condividere l’esperienza sia con i compagni sia con altri soggetti nella situazione lavorativa sia, infine, • al valore che è stato dato nella maggior parte delle esperienze all’aspetto comunicativo con l’utilizzo di vari supporti (scrittura, presentazione multimediale, filmati, foto).

  23. Il monitoraggio dell’esperienza di consulenza ai consigli di classea.s. 2008-2009 [4] e. Il coinvolgimento di eventuali attori esterni (azienda) Il bilancio dell’esperienza dal punto di vista dei partner esterni appare positivo: si può fare l’ipotesi che anche il ruolo formativo dell’azienda o, comunque, del contesto lavorativo, pur essendo ben chiaro che l’Alternanza “…comporti risorse umane e materiali da destinare non all’attività di impresa, ma ad una attività di studio a favore di persone in formazione” abbia maggiori possibilità di manifestarsi se da parte della scuola vengono formulate proposte più chiare, anche se più impegnative, in quanto più aperte ad una progettazione e ad una valutazione condivise.

  24. Il monitoraggio dell’esperienza di consulenza ai consigli di classea.s. 2008-2009 [5.1] • f.Verifica e valutazione degli esiti; diffusione e pubblicizzazionedell'iniziativa dentro la scuola • Le modalità di verifica degli esiti di apprendimento ben riflettono la varietà dei compiti (in termini di azioni) e dei prodotti richiesti agli studenti. • Il Consiglio di classe in tutte le situazioni ha posto a tema della propria riflessione e delle proprie decisioni le modalità da adottare per ricondurre i risultati delle diverse verifiche alla valutazione complessiva del consiglio di classe; • in alcune situazioni è stato deciso di • riservare all’esperienza una parte del punteggio della valutazione finale di ammissione all’esame in sede di scrutinio;

  25. Il monitoraggio dell’esperienza di consulenza ai consigli di classea.s. 2008-2009 [5.2] • ricondurre il grado di raggiungimento delle competenze di cittadinanza obiettivo dell’ASL al voto di condotta; • certificare le competenze. La presentazione dei lavori da parte degli studenti all’interno e all’esterno della scuola ha costituito una componente non accessoria dei compiti/prodotti richiesti e, quindi, un aspetto non secondario sia della verifica e valutazione degli esiti degli apprendimenti (competenza chiave Comunicare) sia dei cambiamenti organizzativi e dell’implementazione di pratiche didattiche all’interno dell’Istituto.

  26. Il monitoraggio dell’esperienza di consulenza ai consigli di classea.s. 2008-2009[6] • g. Continuità e disseminazione dell’esperienza • Senza dubbio l’esperienza ha prodotto in modo più o meno consistente conseguenze all’interno dell’Istituto. In alcuni casi ne risultano individuate le modalità organizzative. • h. Criticità • Rischio persistente di realizzare e, in qualche modo, di vivere l’esperienza di apprendimento per competenze come qualcosa che si affianca ai programmi disciplinari.; difficoltà da parte dei docenti nel riconsiderare • l’apporto delle discipline all’apprendimento; • il consiglio di classe come luogo della condivisione e della collaborazione effettiva

  27. La documentazione prodotta • Pubblicazione Formare giovani autonomi e responsabili: la didattica per competenze in Veneto sito web www.piazzadellecompetenze.net

  28. Azioni di formazione a.s. 2009-2010 [1] • Consulenza ai consigli di classe[12 ore] • Attività di consulenza per • coinvolgimento c. di classe • definizione di mete comuni e di un piano di lavoro condiviso e compartecipato • personalizzazione degli interventi sulla base di una diagnosi puntuale delle realtà degli studenti coinvolti così da definire percorsi di Alternanza coerenti con tali caratteristiche • accompagnamento costante delle esperienze di alternanza • valutazione finale condivisa con tutti gli attori in gioco, secondo il criterio della attendibilità, con esiti tangibili da registrare sui registri dei docenti coinvolti e sulla certificazione delle competenze da rilasciare nelle scadenze previste • La formazione in presenza è supportata dallo spazio on-line (piazza ASL)

  29. Azioni di formazione a.s. 2009-2010 [2] • Corsi provinciali/interprovinciali per Tutor esperti[24 ore] • Attività laboratoriali di costruzione di • Unità di Apprendimento in tutte le fasi (da trasferire/realizzare nel proprio consiglio di classe) individuando • la classe • la competenza/le competenze • le abilità/conoscenze • costruire strumenti di verifica

  30. Azioni di formazione a.s. 2009-2010 [3] Corso regionale ASL in Terza Area[30 ore] Il corso prevede la partecipazione di almeno 1 docente per ciascun IPS del Veneto che sperimenti l’Alternanza Scuola Lavoro in Terza Area nelle diverse qualifiche, seguendo le indicazioni fornite dai corsi svoltisi negli anni scolastici 2006-2007 e 2007-2008. Il corso ha lo scopo di proseguire nell’individuazione di modalità di realizzazione dell’ASL in Terza Area e di diffondere la cultura dell’Alternanza in Terza Area negli Istituti Professionali mettendo a disposizione dei medesimi, oltre alle indicazioni generali delle Linee Guida, anche riferimenti operativi. Sono previste 30 ore complessive, di cui 21 in presenza e 9 on line in apposita area in Piazza ASL.

  31. Azioni di formazione a.s. 2008-2009 [4] • Corso regionale ASL in IFS: • Formazione dei docenti referenti/tutor dei percorsi di ASL in IFS sull’uso degli strumenti informatici di simulazione e di gestione della documentazione, sviluppati dall’AS (ex INDIRE) • Attività laboratoriale on-line per la progettazione di modelli per la valutazione delle competenze • Il corso è costituito da 5 giornate, 2 delle quali dedicate al progetto comunic/AZIONE (con riferimento alle competenzesociali e civiche e al contesto in ASL in IFS) e le restanti 3 dedicate agli aspetti legati al processo di costituzione di un’impresa, all’utilizzo del sistema informatico di simulazione e al processo di valutazione del percorso • La formazione in presenza sarà supportata da attività di formazione on-line (piazza ASL)

  32. la cornice di riferimento comune agisce mediante a livello regionale il lavoro di appositi gruppi tecnici a livello provinciale mediante le articolazioni territoriali Ass. Imprend. a livello provinciale U.S.P. C.C.I.A.A provinciali La regia regionale Il Tavolo regionale definisce garantisce il massimo di flessibilità negli interventi

  33. Esempi di regia:La mappa delle Azioni di sistema 2008-2009 Pubblicazione Formare giovani autonomi e responsabili: la didattica per competenze in Veneto Azioni di comunicazione/ promozione Tutor neofiti ed esperti Forum on line Azioni di sistema scuola Consulenza ai consigli di classe Azioni formative/ informative Monitoraggio Formazione in presenza Tutor interni ASL Tutor interni ASL in IFS Regionale Nazionale (AS)

  34. Esempi di regia [9]:la mappa delle Azioni di sistema 2008-2009 Strategie di sensibilizzazione e sostegno alle imprese (soprattutto microimprese) Tutor interaziendali Azioni di sistema lavoro Sostegno alle scuole nella conoscenza ed analisi dei contesti aziendali per valorizzare gli elementi di raccordo Banca dati per Implementare un sistema di monitoraggio delle esperienze Gestire le informazioni delle precedenti esperienze Incrociare la domanda degli Istituti scolastici e l’offerta delle Aziende/Enti

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