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Acqua azzurra, acqua chiara… Com’è l’acqua di Brescia?

Incontro pubblico Sala Piamarta, Via S. Faustino, Brescia 25 Marzo 2014. Acqua azzurra, acqua chiara… Com’è l’acqua di Brescia?. Dr. Fabrizio Speziani Direttore del Dipartimento di Prevenzione Medico Direttore del Laboratorio di Sanità Pubblica. 1.

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Acqua azzurra, acqua chiara… Com’è l’acqua di Brescia?

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Presentation Transcript


  1. Incontro pubblico Sala Piamarta, Via S. Faustino, Brescia 25 Marzo 2014 Acqua azzurra, acqua chiara… Com’è l’acqua di Brescia? Dr. Fabrizio Speziani Direttore del Dipartimento di Prevenzione Medico Direttore del Laboratorio di Sanità Pubblica 1 Presentazione a cura del Dr. Mino Baitelli

  2. Provincia di Brescia: il territorio dell’ASL BS La provincia è tra le più vaste e popolate d’Italia. Dal punto di vista orografico ed demografico presenta almeno cinque ambiti omogenei: le valli alpine, le aree prealpine, le zone lacustri, la città e la pianura. Le variazioni altimetriche sono rilevanti e le quote topografiche degradano verso i settori meridionali. Questo aspetto condiziona la distribuzione idrica. 2 Presentazione a cura del Dr. Mino Baitelli

  3. Acqua di falda Captazione Pompe di rilancio pressione Tubi di adduzione Deferromanganizzazione e trattamenti con carboni attivi per solventi Vasche di stoccaggio (Disinfezione) Trattamento Pompe di sollevamento verso serbatoi pensili Serbatoi pensili Tubi di distribuzione Distribuzione Rubinetto utente Acqua di rete: l’inventario 3

  4. Vigilanza sanitaria Compito prioritario dell’ASL è quello di garantire un adeguata vigilanza sulle acque destinate al consumo umano grazie al controllo della gestione delle reti idropotabili. Il D.Lgs 31/2001, relativo al controllo delle acque destinate al consumo umano, regolamenta l’intero sistema di controllo della distribuzione delle acque destinate al consumo umano, definendo anche i compiti dell’ ASL e dell’Ente gestore della rete idropotabile. La norma detta in particolare la tipologia di base e la periodicità dei controlli di routine fatti dagli Enti gestori (controlli interni) ed i controlli di verifica fatti dall’ASL (controlli esterni) in funzione dei metri cubi di acqua erogati da ogni singolo acquedotto. 4 Presentazione a cura del Dr. Mino Baitelli

  5. Le analisi sulle acque potabili sono effettuate dal Laboratorio di Sanità Pubblica dell'ASL di Brescia Il Laboratorio esegue analisi per i 164 Comuni del territorio dell'ASL di Brescia, per le ASL di Vallecamonica Sebino, di Cremona, Mantova, Lecco, Varese e Sondrio Vigilanza sanitaria

  6. Controlli periodici I punti rete da campionare vengono determinati cercando (come stabilito dal D.Lgs n 31/2001) di rappresentare la rete acquedottistica in particolare nei punti terminali dove le caratteristiche dell’acqua possono con maggiore facilità deteriorarsi. I punti rete una volta determinati vengono codificati e comunicati alla Regione. Una minima percentuale di questi punti rete possono essere sospesi e sostituiti da altri in virtù di situazioni locali di manutenzione o ampliamenti della rete acquedottistica. 6 Presentazione a cura del Dr. Mino Baitelli

  7. Controlli periodici Per garantire la tutela della salute del consumatore il monitoraggio deve essere continuo da parte degli Enti gestori, con verifiche periodiche da parte dell’ASL. I rischi da prevenire sono sia di natura microbiologica che chimica (correlati al consumo di acqua non conforme agli standards fissati dal D. Lgsl 31/2001). La buona qualità dell’acqua distribuita nelle reti acquedottistiche è assicurata da: • Controlli dell’Ente gestore, • controlli di falda ed impiantistici dell’ARPA, • controlli sanitari dell’ASL (che il Dipartimento di Prevenzione Medico di Brescia garantisce sulla base dei principi del controllo di qualità attraverso Audit periodici delle sue equipes operative). 7 Presentazione a cura del Dr. Mino Baitelli

  8. Nel territorio dell’ASL di Brescia sono 16 gli Enti Gestori delle reti idropotabili, (alcuni comunali ed altri sovracomunali. Solo i Comuni di Calvisano e Visano non hanno un civico acquedotto). Gli Enti Gestori attualmente operanti sul territorio dell’ASL di Brescia sono i seguenti: A2A AOB2 Gardauno spa Acque Potabili spa (TO) Comune di Cigole Comune di Ghedi Comune di Calcinato. Valle Servizi Comune di Bovegno Sirmione Servizi Ciclo idrico Valle Sabbia Comune di Adro Com. di Zona Chiari Sebino Servizi (Marone) Comune di Nuvolento Comune di Pertica alta 8 Presentazione a cura del Dr. Mino Baitelli

  9. Controlli periodici I punti rete presenti nel territorio dell’ASL sono 732. Nella sola città di Brescia sono individuati 27 punti rete. . 9 Presentazione a cura del Dr. Mino Baitelli

  10. Analisi di laboratorio Le analisi dei campioni di acqua, effettuate dal L.S.P. dell’ASL, ricercano la presenza di microorganismi indicatori di contaminazione microbiologica(in particolare di natura fecale), o chimica(fonti di inquinamento dovute a fenomeni naturali o derivanti dalle attività antropiche). I parametri indagati riguardano: nitrati, nitriti, ammonio, cloruri, solfati, fluoruri, conducibilità, torbidità, durezza, ossidabilità, ferro, manganese, arsenico, cromo, cromo(VI), cadmio, piombo, rame, alluminio, boro, sodio, vanadio, nichel, cloriti, durezza, mercurio, antimonio, selenio, cianuri, benzopirene, IPA, tri /tetracloroetilene, benzene, trialometani. 10 Presentazione a cura del Dr. Mino Baitelli

  11. LABORATORIO DI SANITA' PUBBLICA Attività complessiva svolta nell'anno 2013 Prove chimiche: 7.560 campioni 51.664 determinazioni Prove microbiologiche: 6.534 campioni 22.744 determinazioni

  12. Attività svolta per l'ASL di Brescia (164 Comuni) nell'anno 2013 Prove chimiche: 5.007 campioni 28.335 determinazioni Prove microbiologiche: 5.733 campioni 19.541 determinazioni LABORATORIO DI SANITA' PUBBLICA

  13. Attività svolta per il Comune di Brescia nell'anno 2013 Prove chimiche: 160 campioni 3.343 determinazioni Prove microbiologiche: 528 campioni 1.628 determinazioni LABORATORIO DI SANITA' PUBBLICA

  14. Attività svolta per il Comune di Brescia dal 1 Ottobre 2013 all' 11 Febbraio 2014 Su 27 punti rete codificati si sono svolte le seguenti prove chimiche: 59 campioni 1.239 determinazioni LABORATORIO DI SANITA' PUBBLICA

  15. Attività per il Comune di Brescia svolta dal 1 Ottobre 2013 all' 11 Febbraio 2014: parametri specifici LABORATORIO DI SANITA' PUBBLICA * Considerando i 24 campioni <5 microg/l come fossero uguali a 5 microg/l ° Considerando i 20 campioni <1 microg/l come fossero uguali a 1 microg/l # D.Lgs. 31/2001

  16. Non conformità In caso di non conformità l'ASL (dopo aver valutato il possibile rischio per la salute umana) dispone affinché l’Ente gestore adotti provvedimenti intesi a ripristinare la qualità delle acque distribuite. Se necessario l’ASL dispone anche la sospensione della fornitura di acqua potabile e l’attivazione di forniture di emergenza per i tempi necessari al ripristino della sicurezza idropotabile dell’acqua distribuita. Per ogni acquedotto è previsto un Piano di emergenza idrica per queste evenienze eccezionali. 16 Presentazione a cura del Dr. Mino Baitelli

  17. Richieste dei cittadini L’ASL di Brescia, infine, su richiesta del cittadino, esegue l’analisi della qualità dell’acqua di pozzi privati. Per informazioni è possibile rivolgersi alle Unità Operative di Igiene della sede distrettuale di riferimento. 17 Presentazione a cura del Dr. Mino Baitelli

  18. Il Cromo: caratteristiche chimiche Il Cromo è presente in natura in due principali forme chimiche, il Cromo trivalente (III) ed esavalente (VI). Negli organismi viventi, il Cromo VI viene ridotto a Cromo III a livello cellulare, passando attraverso forme intermedie instabili quali il Cromo IV e il Cromo V. Il Cromo III è presente in natura ed è un micronutriente essenziale coinvolto nel metabolismo del glucosio, dei grassi e delle proteine. Al contrario, il Cromo VI è scarsamente presente in natura, e deriva soprattutto dalle attività industriali. 18

  19. Il Cromo: effetti sulla salute esposizione inalatoria • Il Cromo VI è classificato come cancerogeno certo PER VIA INALATORIA. • I soggetti più esposti: fumatori, lavoratori delle industrie in cui si utilizza Cromo VI; tali esposizioni professionali si sono verificate soprattutto nel passato: oggi l’entrata in vigore di norme specifiche che hanno migliorato le condizioni di lavoro le hanno significativamente ridotte. • Organi bersaglio: soprattutto dai polmoni e seni paranasali (IARC 2009, USEPA 2013). Non vi sono invece evidenze circa la possibilità che il Cromo VI causi nei lavoratori esposti tumori in altre sedi (Gatto 2010). International Agency for Research on Cancer (IARC). Arsenic, fiber, and dust. Volume 100 C. A review of human carcinogens. IARC Monographs on the Evaluation of Carcinogenic Risk of Chamicals to Humans, vol 100C. Lyon, France, 2009. U.S. Environmental Protection Agency (USEPA). Chromium in Drinking Water. http://water.epa.gov/drink/info/chromium/index.cfm. Gatto NM, Kelsh MA, Mai DH, Suh M and Proctor DM. Occupational exposure to hexavalent chromium and cancers of the gastrointestinal tract: a meta-analysis. Cancer Epidemiol. 2010;34:388-399. 19

  20. Il Cromo: effetti sulla salute esposizione orale • Circa l’assunzione per VIA ORALE, in letteratura scientifica sono stati eseguiti studi sperimentali su animali da laboratorio, e sono stati pubblicati alcuni dati circa gli effetti sull’uomo basati su casi di esposizione conseguenti ad incidenti che hanno portato ad una assunzione orale del composto in quantità fino a 20mg/l (20.000 microgrammi litro conto i 50 microgrammi del limite di legge europei). • Premessa tossicocinetica: la maggior parte del Cromo VI ingerito viene ridotto a Cromo III dai succhi acidi dello stomaco, e solo un 10-20% di esso è assorbito come tale nel tratto intestinale (OMS/WHO 2011). A dosi comprese entro i 100 µg/L, non si è visto alcun aumento delle concentrazioni ematiche del composto su volontari sani (Finley 1997). OMS/WHO. Chemical fact sheets. Chromium. In: Guidelines ofr drinking-water quality, fourth edition. Health criteria and other supporting information. World Health Organization. Geneva, 2011. Finely BSL, Kerger BD, Katona MW, Gargas ML, Corbett GC, Paustenbach DJ. Human ingestion of chromium (VI) in drinking water: pharmacokinetics following repente exposure. Toxicol Appl Pharmacol. 1997;142:151-9. 20

  21. Il Cromo: effetti sulla salute esposizione orale • Gli studi disponibili hanno però una serie di limiti che non permettono di giungere a conclusioni definitivi. • Preso atto di queste evidenze, l’OMS/WHO, applicando il principio di precauzione, ha comunque ritenuto opportuno fissare un limite massimo di cromo totale nelle acque pari 50 µg/L, calcolato - utilizzando fattori di protezione nell’ottica della cautela e della tutela salute - sulla base dello studio NTP 2008 effettuato su ratti e topi, non essendo disponibili sufficienti studi sull’uomo per calcolare stime. OMS/WHO. Chemical fact sheets. Chromium. In: Guidelines ofr drinking-water quality, fourth edition. Health criteria and other supporting information. World Health Organization. Geneva, 2011. National Toxicology Program. NTP Toxicology and Carcinogenesis Studies of Sodium Dichromate Dihydrate (CAS No. 7789-12-0) in F344/N Rats abd B6C3F1 Mice (Drinking Water Studies). Natl. Toxicol. Program Tech. Rep. Ser. 2008;546:1-192. 21

  22. Il Cromo: limiti di legge Acqua potabile • Italia: Limite Cromo totale 50 milligrammi/l (D.Lgs. 31/2001) • Europa: Limite Cromo totale 50 milligrammi/l • U.S.A.: Limite Cromo totale 100 milligrammi/l (USEPA) • In California viene applicato un limite più restrittivo di quello federale, pari a 50 milligrammi/l; attualmente è in corso una proposta per fissare a 10 milligrammi/l il limite per il solo Cromo esavalente (http://www.cdph.ca.gov/certlic/drinkingwater/Pages/Chromium6.aspx) 22

  23. Il Cromo: limiti di legge Acqua minerale in bottiglia • D.Lgs. 176/2011. Limite Cromo totale 50 microgrammi/l (già specificato nel DM 29/12/2003) 23

  24. Il Cromo: limiti di legge Acqua di falda • Il D.Lgs. 31/2001 già citato regola i parametri che devono essere soddisfatti al fine del giudizio di potabilità. Tale norma si basa sul principio di precauzione, applicato ai risultati degli studi tossicologici descritti. • Il D.Lgs 152/2006 sancisce i valori limite dei parametri riferiti alle acque profonde per i pozzi attivati dall’entrata in vigore della norma stessa; limite Cromo totale: 5 microgrammi/l. Tale norma ha l’obiettivo della tutela ambientale, risponde ad una logica di monitoraggio ambientale e di selezione di acque di ottima qualità per l’approvvigionamento idrico, in modo da evitare processi secondari di trattamento. 24

  25. Il Cromo: sistemi di abbattimento • Filtri a carboni attivi • A Brescia si sta sperimentando su un pozzo fuori rete un sistema di abbattimento del Cromo attraverso i carboni attivi. 25

  26. Il Cromo: criticità analitiche Nella determinazione del parametro Cromo, vanno tenute presenti numerose variabili che possono influenzare il risultato, tra cui: • Momento del campionamento (ad es. la miscela può modificarsi sulla base della maggiore o minore richiesta di acqua) • Modalità di campionamento (ad es. il campione va prelevato dopo avere lasciato scorrere l’acqua per un tempo determinato) • Conservazione del campione (ad es. caratteristiche contenitore, temperatura di conservazione) • Tecnica analitica (ad es. la tecnica analitica può essere diversa sulla base di cosa si deve determinare: Cr tot:->ICP ottico, Cr VI-> Colorimetria) • Intervallo di confidenza del dato • Rapporto Cromo totale / Cromo VI (ad es. il Cr VI si può ridurre in Cr III in presenza di sostanze riducenti) 26

  27. Allo scopo di informare la popolazione in maniera trasparente e costante, l’ASL di Brescia dal 2011 ha creato una sezione del suo sito aziendale in cui vengono inseriti i dati di monitoraggio. 27 Presentazione a cura del Dr. Mino Baitelli

  28. L'ASL di Brescia pubblica sul sito www.aslbrescia.it, appena disponibili, tutti i rapporti di prova degli esami chimici e microbiologici delle acque destinate al consumo umano di tutti i 164 Comuni dell'ASL

  29. GRAZIE PER LA CORTESE ATTENZIONE Dr. Fabrizio Speziani Direttore del Dipartimento di Prevenzione Medico Direttore del Laboratorio di Sanità Pubblica 29 Presentazione a cura del Dr. Mino Baitelli

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