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Corso di Psicologia Generale e Sociale

Corso di Psicologia Generale e Sociale. L’apprendimento associativo L’apprendimento cognitivo L’apprendimento sociale L’organizzazione gerarchica dell’apprendimento Fondamenti biologici dell’apprendimento. L’apprendimento Adattamento.

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  1. Corso di Psicologia Generale e Sociale L’apprendimento associativo L’apprendimento cognitivo L’apprendimento sociale L’organizzazione gerarchica dell’apprendimento Fondamenti biologici dell’apprendimento

  2. L’apprendimentoAdattamento • Nel mondo succede una varietà incredibile di fenomeni e noi dobbiamo imparare i collegamenti degli uni con gli altri e come rispondervi. • Le forme di vita più semplici, grazie al loro patrimonio genetico, ereditano modi e mezzi per fare fronte all’ambiente. • Anche gli organismi umani possiedono dei comportamenti innati, come la chiusura protettiva delle palpebre • L’uomo e gli animali superiori sono capaci di muoversi nell’ambiente imparando a fare due tipi fondamentali di previsioni relative a: • quali eventi seguono ad altri eventi nel mondo circostante (rilevare le causalità); • quali eventi sono sotto il nostro controllo e sono quindi modificabili dalle nostre azioni.

  3. Apprendimento Pavlov e il condizionamento classico • Anche gli animali sono capaci di cogliere il collegamento tra gli eventi formando legami associativi • Pavlov (1849-1926), fisiologo russo, nobel per le sue ricerche sul sistema digestivo, nota come, mettendo del cibo nella bocca di un cane, si produca un immediato aumento della salivazione. • La relazione tra uno stimolo(il cibo) e una risposta(la salivazione) è la conseguenza di un riflesso • Riflesso risposta automatica inscritta geneticamente nel sistema nervoso dell’animale • Pavlov nota che i cani salivano di più quando sentono o vedono eventi che di solito precedono il cibo  • Si tratta di riflessi condizionati o appresi; questi riflessi non innati hanno destato la curiosità di Pavlov

  4. Apprendimento Esperimento di Pavlov Esperimento di Pavlov • T1: un cane viene legato con delle cinghie in una stanza insonorizzata • T2: ponendo del cibo nella bocca del cane aumenta il flusso di saliva che viene misurato • Cibo stimolo incondizionato (SI) • Risposta di salivazione riflesso/risposta incondizionata (RI) • T3: la somministrazione del cibo viene anticipata dal suono di una campanella • T4: in concomitanza del suono della campanella aumenta la salivazione • Suono stimolo condizionato o appreso (SC) • Aumento salivazione risposta/riflesso incondizionata (RC)

  5. Riflesso Incondizionato Stimolo Incondizionato  Riflesso Condizionato Stimolo Condizionato Apprendimento Figura dell’esperimento di Pavlov

  6. ApprendimentoAcquisizione, estinzione, recupero/1 • Fase I – Acquisizione • Il cane aumenta la risposta di salivazione (RC) grazie a presentazioni ripetute del suono (SC) che precede il cibo (SI). • Si forma l’associazione SC+SI • Fase II – Estinzione • Si continua a presentare SC ma non SI: la RI scompare gradualmente. • Dopo la Fase II, il cane riposa per una notte. • Fase III – Recupero spontaneo • In un ulteriore addestramento di estinzione SC viene presentato da solo. • Si osserva così che le prime presentazioni di SC, da solo, evocano RC piuttosto forti. Il recupero spontaneo è caratteristico delle risposte condizionate che hanno subito un processo di estinzione. • Fase IV – Riacquisizione • Se viene presentato nuovamente un rinforzo costituito dalla coppia SC+SI, il riapprendimento è molto rapido. • Il recupero spontaneo e la riacquisizione dimostrano che è difficile eliminare completamente gli effetti del condizionamento. • Pavlov studiò la relazione temporale tra SC e SI. Il condizionamento è efficace quando SC precede di circa mezzo secondo SI, meno buona è la presentazione simultanea.

  7. ApprendimentoAcquisizione, estinzione, recupero/2

  8. ApprendimentoGeneralizzazione e discriminazione /1 • Generalizzazione dello stimolo =quando a un particolare stimolo SC è associata una RC, gli stimoli simili allo SC tenderanno anch’essi a suscitare la RC • gradiente di generalizzazione • Discriminazione =non rispondere a stimoli simili allo SC, pur continuando a rispondere allo SC • Attenzione • L’apprendimento nonè sempre il risultato di un’associazione che si instaura grazie a certe condizioni spazio-temporali (vedi esperimento di Mackintosh).

  9. ApprendimentoGeneralizzazione e discriminazione /2

  10. Apprendimento Esperimento di Mackintosh • Esperimento di Mackintosh  Condizionamento all’avversione alimentare • Il condizionamento non è riducibile a un accoppiamento tra due eventi contigui nel tempo • anche un ratto è capace di scartare le correlazioni casuali e di selezionate le relazioni causa-effetto interessanti = selettività del condizionamento

  11. Apprendimento La categorizzazione e la somiglianza • Il meccanismo della generalizzazione dello stimolo è indice della capacità di formare categorie • Perché impariamo a organizzare i fenomeni in alcuni modi e non in altri e come funzionano questi meccanismi di raggruppamento? • La psicologia ingenua  • Introduce il concetto di somiglianza va al di là del condividere un elemento comune • Ma fondare la categorizzazione sulla somiglianza si rivela un’operazione circolare tipica del senso comune  si spiega X con Y e Y con X

  12. Apprendimento Hull e gli ideogrammi cinesi • Hull (1884–1952) e gli ideogrammi cinesi  • molti esemplari appartengono a una stessa categoria in quanto condividono un elemento comune • Studiò come progressivamente i soggetti si accorgessero di questi elementi comuni e riuscissero così a individuare il concetto corrispondente. • Egli mostrò che adoperiamo concetti di cui non sempre siamo in grado di formulare il criterio di raggruppamento (strategie di organizzazione inconsapevoli)

  13. ApprendimentoRosch e la struttura gerarchica delle categorie • Rosch in Principles of categorization (1978) ha evidenziato laStruttura gerarchica delle categorie • Gli oggetti possono essere organizzati a diversi livelli di astrazione ordinati in verticale e orizzontale. La dimensione verticale è caratterizzata da un livello baseche è cognitivamente privilegiato. Nella dimensione orizzontale si passa da categoriealte a categorie bassesempre più specifiche, passando per un livello di base. • La dimensione orizzontale ha dei confini più sfumati e imprecisi (ci sono cani barboni che sono più barboni di altri); molte categorie si sovrappongono senza essere mutuamente esclusive; possono quindi coesistere e intrecciarsi più sistemi di categorizzazione

  14. Apprendimento Le categorie fondate su uno scopo • Mentre il livello base in molte categorie è intermedio (e infatti dire che è un cane è il miglior modo per categorizzare Fido) nelle categorie fondate su uno scopo le cose non sembrano funzionare così. • Se peso 95 kg e mi metto a dieta per perdere i 20 kg di sovrappeso, la dieta è tanto più buona (cioè tanto più «dieta») quanto più permette di avvicinarmi al mio scopo: e cioè, la perdita di tutto il sovrappeso. In questo caso il livello base, quello che coincide con gli esemplari più tipici, non è in posizione intermedia ma estrema: una buona dieta è quella che mi riporta al mio peso ideale. • Hinton, Rumelhart e McClelland, i pionieri dell’approccio connessionista, hanno osservato che: • «Le persone sono capaci di generalizzare le conoscenze nuove. Quando vieni a sapere che gli scimpanzé amano le cipolle, può darsi che tu assegni una probabilità più alta al fatto che i gorilla amino le cipolle. In un sistema di input-output che usa nodi e rappresentazioni distribuite, questo tipo di generalizzazioni è automatico ».

  15. Apprendimento Disgiunzione inclusiva • Proviamo a schematizzare una semplice situazione associativa in termini di input(una stimolazione) eoutput(una risposta) Esempio 1 • Un bambino produce una risposta (bacio) nei casi in cui riceve una stimolazione proveniente dalla madre o dalla balia • L’emissione della risposta bacio è governato da una relazione di disgiunzione inclusiva  • stimolazione della baliaostimolazione della madre o stimolazione simultanea di entrambe • Il bambino non emette un output solo nel caso in cui né la madre né la balia producono un input

  16. Apprendimento Figura di disgiunzione inclusiva • Sistema in cui due unità di input possono emettere, anche insieme, una stimolazione che attiva l’output che ha una soglia di 0,5 e che quindi non produce risposta solo nel caso in cui nessuno dei due input è attivo.

  17. Apprendimento Disgiunzione esclusiva Esempio 2 • Un adulto ha imparato a emettere la stessa risposta in presenza della persona A, della persona B, ma a non emetterla quando sono presenti simultaneamente sia A che B • In questo caso A+B inibisce, cioè blocca la risposta • L'adulto ha appreso a rispondere sulla base di una disgiunzione esclusiva “A oppure B, ma non tutte e due” • Questo esempio mostra come sia insufficiente, per simulare l’apprendimento umano, una rete pavloviana che associ direttamente stimoli e risposte.

  18. Apprendimento Unità nascosta con soglia 1,5 • Rete con una unità nascosta che riconosce quando l’uno o l’altro ma non entrambi i suoi input sono attivi. • Una unità nascosta è una unità celata rispetto al legame diretto tra input ed output ed ha lo scopo di rappresentare le relazioni tra i vari input in modo da escludere la risposta grazie alle sue capacità inibitoria.

  19. Apprendimento Thorndike e Skinner • Thorndike(1874–1949)  • Un gatto posto in una gabbia (problem-box) compiva dei movimenti alla cieca e forniva • risposte giuste (= premere una leva che consentiva di uscire dalla gabbia) • risposte errate • Le risposte corrette tendono a essere ripetute e quelle erronee a essere abbandonate. È l’apprendimento per prove ed errori • Skinner (1904-1990)  • riprende l’impostazione di Thorndike e quella pavloviana introducendo però la distinzione tra: • comportamenti rispondenti, derivati da riflessi innati o appresi tramite il condizionamento pavloviano • comportamenti operanti, non derivati da riflessi innati ma emessi spontaneamente dall’organismo.

  20. Apprendimento Figura della problem-box • A sinistra il problem-box impiegato da Thorndike nei suoi studi sull’apprendimento animale. • A destra si può vedere una delle prime curve di apprendimento nella storia delle ricerche sperimentali sul condizionamento. Il tempo impiegato da uno dei gatti di Thorndike per uscire dalla gabbia diminuiva gradualmente col passare delle prove.

  21. Apprendimento Il modellaggio e la società utopica • I comportamenti operantiaumentano o diminuiscono in funzione del rinforzo, che può essere positivo (cibo o acqua) o negativo (cessazione di una scossa elettrica o di un forte rumore). • Rinforzare positivamente una risposta significa renderla più probabile! • La tecnica del modellaggio. • Siccome il gatto poteva metterci molto tempo prima di premere per caso la leva che gli dava un premio (rinforzo positivo), Skinner faceva avere al gatto un po’ di cibo ogni volta che si avvicinava alla leva. • Skinner pensava che il modellaggio fosse un meccanismo tanto potente e universale da poter progettare, sulla carta, una società utopica, priva assolutamente di conflitti, grazie al modellaggio completo e armonico di tutti gli attori. Per costruire questa organizzazione sociale non erano necessarie punizioni ma solo un sapiente dosaggio di premi, da iniziarsi con i bambini appena nati. Di qui una società utopica, al contempo tirannica, in quanto progettata secondo un assoluto determinismo da autorità centrali, e apparentemente libertaria, in quanto priva di costrizioni vissute come tali dagli attori.

  22. Apprendimento Chomsky e la rivoluzione cognitivista • Chomsky (1957)  • L’influenza del lavoro di Chomsky sarà molto profonda e andrà al di là della critica al modellaggio skinneriano del linguaggio perché legittimerà un approccio allo studio della mente come sistema dotato di regole (cognitivismo). • Imparare la grammatica di una lingua L vuol dire saper distinguere le sequenze grammaticali, che sono frasi corrette in L, da quelle che non sono grammaticali, e cioè le frasi scorrette (quelle che un parlante di L non usa) tramite un meccanismo che genera, cioè produce, tutte le sequenze grammaticali della lingua e nessuna sequenza non grammaticale. • Generare una frase significa saper specificare l’insieme delle regole attraverso cui si è ottenuta la struttura della frase stessa.

  23. Apprendimento Il modello associazionista • Chomsky critica il modello associazionista basato sulla probabilità • Un parlante impara la struttura probabilistica di una lingua, per esempio sa con quale probabilità dopo un dato articolo viene un nome e poi un aggettivo, un verbo e così via. • L’apprendimento consiste nel conoscere la struttura probabilistica di una lingua grazie alla continua esposizione a stimoli linguistici (forza dell’associazione tra parole). • Il modello associazionista non è capace di rendere conto della struttura gerarchica di linguaggi naturali come l’italiano o l’inglese.

  24. Apprendimento Il modello della grammatica generativa • Modello della grammatica generativaproposto da Chomsky. • Apprendere un linguaggio significa padroneggiare 3 componenti: • un vocabolario finito (= lessico di una lingua) • un insieme finito di simboli iniziali F (= frasi) • un insieme finito di regole • Partendo dal simbolo F e applicando le diverse regole ai termini del lessico, si possono derivare tutte le frasi corrette di una lingua  • Per esempio, non riesce a inserire frasi (subordinate) all’interno di altre frasi (principali).

  25. Apprendimento Esperimenti di conferma • Il modello chomskiano è stato confermato da esperimenti e da osservazioni sull’apprendimento del linguaggio. • Per esempio, in tutte le lingue per le quali si hanno dati relativi al linguaggio infantile, si è constatato come i bambini tendano a iperregolarizzare alcune forme, per esempio il plurale o i verbi. I bambini italiani, dicono per esempio: «andano», «diciate», «aprite», e così via. • Il fatto ancora più interessante – rilevato negli anni sessanta dalla psicolinguista Ervin (1964) – è che i bambini, in una prima fase dell’apprendimento, usano le parole corrette, che pur sono delle eccezioni, e poi, quando hanno imparato a padroneggiare la corrispondente regola grammaticale, iniziano a compiere gli errori che solo in un terzo tempo tornano a scomparire. • Questi errori di ipergeneralizzazione e la capacità di applicare le regole della grammatica a espressioni mai sentite in precedenza sono una definitiva falsificazione del modello skinneriano se questo pretende essere, come pretendeva, un modello dell’apprendimento delle lingue naturali. • Il lavoro di Chomsky ebbe una portata enorme – che andò al di là delle problematiche dell’apprendimento qui esposte – in quanto costituì un paradigma di comprensione del funzionamento della mente – che venne esteso a molte altre aree di ricerca. La sua accettazione e diffusione segnò il tramonto della tradizione comportamentista.

  26. Apprendimento Il connessionismo • Assunti del comportamentismo: • spiegare ogni comportamento umano tramite condizionamenti; • tutto è acquisito, nulla è innato; • l’uomo è governato dagli stessi meccanismi di condizionamento che agiscono sugli animali. • Prospettiva empirista = spiegare il complesso tramite la comprensione del semplice (associazionismo) • simulazione dell’apprendimento umano

  27. Apprendimento Il connessionismo • Alla tradizione associazionista si ricollega l’approccio connessionista(PDP = parallel distributed processing) tramite programmi che girano su computer • Miriadi di unità corrispondenti ai neuroni del cervello (reti neurali) sono collegate alle altre unità in modo inibitorio o eccitatorio. • L’apprendimento dipende dal cambiamento della forza delle connessioni tra le varie unità.

  28. Lo scimpanzé e il bambino 1/6 • Winthrop & Luella Kellogg, (1933). The Ape and the Child: A Study of EnvironmentalInfluenceUponEarlyBehavior. New York: Whittlesey House. • Winthrop, professore di psicologia all’Università dell’Indiana, nel 1927 ideò un esperimento: pensò di allevare una scimmia antropomorfa in un ambiente umano. • Con la collaborazione della moglie Luella, avrebbe fatto crescere insieme un bambino e uno scimpanzé, trattandoli entrambi come esseri umani, per vedere se lo scimpanzé allevato in quelle condizioni avrebbe sviluppato capacità umane.

  29. Lo scimpanzé e il bambino 2/6 • Donald aveva 10 mesi e Gua 7½ quando venne ad abitare con i Kellogg nel1931. • Fin dall’inizio, venne trattata come un bambino. La vestirono e le misero le calzature rigide che i bambini portavano in quell’epoca. Non era tenuta in gabbia, né legata. Le venne insegnato a usare il vasino. Le spazzolavano i denti. Le venivano dati gli stessi cibi di Donald e aveva i medesimi orari per il sonno e il bagnetto. • A prescindere dalla diversità di temperamento rivelata dalle fotografie, i due erano straordinariamente ben accoppiati.

  30. Lo scimpanzé e il bambino 3/6 • Nell’infanzia, gli scimpanzé si sviluppano più rapidamente degli esseri umani, ma Donald aveva due mesi e mezzo di più, e questo contribuiva a bilanciare la situazione. Giocavano insieme come fratelli, inseguendosi intorno ai mobili, fra risse e risate. • Se uno piangeva, l’altro cercava di consolarlo accarezzandolo o abbracciandolo; se Gua si alzava dal sonnellino prima di Donald «era difficile tenerla lontana dalla porta della sua camera».

  31. Lo scimpanzé e il bambino 4/6 • Gua era più divertente di Donald. • Quando i Kellogg le facevano il solletico o le facevano fare le capriole, rideva come un bambino. Se cercavano di farle fare a Donald, questi si metteva a piangere. • Gua era più affettuosa (esprimeva il suo affetto con baci e abbracci) e più disponibile. • Mentre la vestivano, la scimmia ma non il bambino, infilava le braccia nelle maniche e chinava la testa per farsi annodare il bavaglino. • Se commetteva una marachella e veniva rimproverata, emetteva delle grida lamentose e si buttava nelle braccia di chi la rimproverava offrendo un «bacio di riconciliazione» e mandando un sospiro di sollievo quando le veniva permesso di darlo.

  32. Lo scimpanzé e il bambino 5/6 • Spesso Gua era più svelta del flemmatico Donald nell’imparare ad assolvere i compiti imposti dalla vita civile, era più pronta a obbedire agli ordini impartiti a voce, a imparare a mangiare con il cucchiaio, e a far capire quando aveva bisogno del vasino. • C’era, tuttavia, un campo in cui il bambino era chiaramente superiore: Donald era un miglior imitatore. • «Infatti, il più delle volte era Gua la più intraprendente, o il leader quando si trattava di inventare un nuovo giocattolo o un nuovo gioco, mentre il bambino era più portato ad adattarsi al ruolo di imitatore o seguace.» • Così Donald imparò da Gua la deplorevole abitudine di mordicchiare il muro. Imparò anche un certo numero di espressioni del linguaggio degli scimpanzé, il «latrato del cibo», per esempio. • A diciannove mesi, il bambino americano medio è in grado di pronunciare più di cinquanta parole e comincia a metterle insieme per formare delle frasi. A diciannove mesi, Donald riusciva a dire in inglese soltanto tre parole. • A questo punto l’esperimento venne interrotto e Gua fu rimandata allo zoo.

  33. Lo scimpanzé e il bambino 6/6 • I Kellogg avevano cercato di educare una scimmia a diventare un essere umano. Era risultato, invece, che Gua stava educando un bambino a diventare una scimmia. • L’esperimento ci fornisce maggiori informazioni sulla natura umana che su quella degli scimpanzé. • Se Gua non fosse stata rimandata allo zoo, Donald avrebbe imparato a parlare l’inglese? Sì, certamente. • Come i bambini i cui genitori sono immigrati da poco in un paese straniero o sono totalmente sordi. Questi bambini non parlano la lingua del paese d’accoglienza a casa: l’hanno imparato fuori di casa. • La stessa cosa sarebbe successa a Donald. Se non avesse imparato l’inglese per poter comunicare con i genitori, l’avrebbe imparato con gli altri bambini del quartiere. Quando il suo mondo sociale si fosse esteso a includere altri compagni di giochi oltre a Gua, avrebbe scoperto che fuori di casa nessuno parla lo scimpanzese.

  34. 1. Il problema di fondo della psicologia • 2. Di cosa si occupa la psicologia • 3 Elementi di storia della psicologia moderna P s i c o l o g i a G e n e r a l e La psicologia della Gestalt 4/4 • Sebbene molti dei maggiori contributi delle figure chiave della Gestalt come Max Wertheimer (1880–1943, psicologo ceco), considerato il suo fondatore, fossero nell’area della percezione, le loro idee furono estese alla memoria e al problemsolving, attraverso il lavoro di persone come Wolfgang Köhler(1887–1967, psicologo tedesco)e Karl Duncker(1903–1940, psicologotedesco). • I livelli superiori del pensiero sono basati su principi simili a quelli che governano la percezione. • Noi all’improvviso vediamo la soluzione dei problemi, spesso dopo aver guardato in un modo differente, raggiungendo un nuovo insight. • Il tutto è più della somma delle parti H2O non è semplicemente due atomi di idrogeno e uno di ossigeno, ma anche una particolare organizzazione spaziale di questi elementi in una configurazione che fa una molecola d’acqua. • «Infatti H1 H2 e H20 hanno tutti proprietà diverse, che non si possono ottenere sommandole proprietà degli H e degli O» (Koffka, 1935). • Un’attenzione rivolta sulle relazioni richiama il problema del binding (legame). Il bindingproblemè il problema di come l’unità della percezione cosciente è determinata dalle attività suddivise del sistema nervoso centrale.

  35. Koffka in Principi di psicologia della forma (1935) – Gli scimpanzé • Si mettono uno per volta due scimpanzé in una gabbia, dal cui soffitto pende un’allettante banana; • la gabbia è completamente vuota, salvo per il fatto che contiene una cassa, posta a circa tre metri dal punto sopra il quale pende l’esca. • Dopo un tempo più o meno breve, uno degli animali correrà alla cassa, la trasporterà sotto il frutto, e, usandola a mo’ di sgabello, si impadronirà della banana. • L’altro, meno intelligente, dopo vari salti inutili si rassegnerà, e alla fine salirà sulla cassa e vi starà seduto con aria depressa. • Il comportamento di entrambe le scimmie ha avuto luogo in un ambiente geografico contenente una cassa; la situazione stimolo era identica per entrambe.

  36. 1. Il problema di fondo della psicologia • 2. Di cosa si occupa la psicologia • 3 Elementi di storia della psicologia moderna P s i c o l o g i a G e n e r a l e Koffka in Principi di psicologia della forma (1935) – l’ambiente comportamentale • L’ambiente geografico, ovvero la situazione stimolo, non può essere la causa dei comportamenti diversi; • questa diversità si spiega invece subito se consideriamo gli ambienti comportamentali dei due animali. • l’ambiente comportamentale dell’uno conteneva uno sgabello, • mentre quello dell’altro conteneva un sedile.

  37. 1. Il problema di fondo della psicologia • 2. Di cosa si occupa la psicologia • 3 Elementi di storia della psicologia moderna P s i c o l o g i a G e n e r a l e Koffka in Principi di psicologia della forma (1935) – Il comportamento molare • Se due animali si comportano diversamente in condizioni analoghe di stimolazione, la spiegazione deve trovarsi negli animali stessi. • Il comportamento molare è descritto in modo conforme alla realtà se si dice che una scimmia usa uno sgabello, l’altra un sedile. • Certo, i due animali devono essere animali diversi. • Visto che l’ambiente geografico, o “ambiente geografico che fornisce lo stimolo”, non può essere la causa immediata dei due comportamenti.

  38. 1. Il problema di fondo della psicologia • 2. Di cosa si occupa la psicologia • 3 Elementi di storia della psicologia moderna P s i c o l o g i a G e n e r a l e La psicologia cognitiva moderna 1/2 • La psicologia cognitiva moderna emerse nella seconda metà del 20mo secolo. La rivoluzione cognitiva degli anni ’50e ’60 coinvolse non solo la psicologia ma anche le discipline affini che ora contribuiscono alle scienze cognitivie. • Donald Hebb (1904–1985, psicologo canadese) • Cominciò a tracciare le connessioni tra i processi cognitivi e i meccanismi neurali, anticipando la moderna neuroscienza cognitiva. • pur muovendosi in un’ottica ancora comportamentistica classica, aveva iniziato una profonda rivoluzione soprattutto nel modo di concepire il ruolo del sistema nervoso centrale in rapporto al comportamento. • Si era posto il problema delle cosiddette variabili intervenienti di quei processi, cioè, interposti tra stimolo e risposta, svolgentisi all’interno dell’individuo (e quindi non direttamente osservabili). • Introduzione dei modelli (della mente) che di volta in volta possono fare riferimento a un’idealizzazione del sistema nervoso o ai circuiti di un elaboratore.

  39. 1. Il problema di fondo della psicologia • 2. Di cosa si occupa la psicologia • 3 Elementi di storia della psicologia moderna P s i c o l o g i a G e n e r a l e La psicologia cognitiva moderna 2/2 • James Gibson (1904–1979, psicologo statunitense) • Durante la II Guerra Mondiale, molti psicologi sperimentali si confrontarono con molti problemi di ordine militare quali la ricerca di modi per selezionare buoni piloti e addestrare degli operatori radar, e accadde che le allora dominanti teorie stimolo-risposta semplicemente avevano ben poco da offrire come soluzioni. Si resero necessari più dettagliati modelli di elaborazione dell’informazione umana. • La prospettiva ecologica Le informazioni sono già presenti nello stimulusarray, nella stimolazione come si presenta direttamente al soggetto; e da questo possono essere direttamente colte, senza dover ricorrere a sistemi computazionali, flussi informazionali, strutture rappresentazionali. E hanno senso per l’organismo che le coglie direttamente dalla stimolazione (percezione diretta)in quanto affordances(da to afford, fornire, presentare, ma anche essere in grado di far qualcosa) presentate dall’ambiente in relazione al valore evolutivo che hanno per l’organismo. • Donald Broadbent(1926–1993, psicologo inglese) • Sviluppò il primo modello dettagliato di attenzione.

  40. 1. Il problema di fondo della psicologia • 2. Di cosa si occupa la psicologia • 3 Elementi di storia della psicologia moderna P s i c o l o g i a G e n e r a l e La scienza dei computer • I comportamentisti avevano denunciato modelli di elaborazione mentale interna come ascientifici. Tuttavia, il computer digitale moderno fornì un chiaro esempio di un dispositivo che riceve input, li elabora attraverso una complessa serie di procedure interne e poi produce output. • Herbert Simon(nato nel 1916, Premio Nobel in economia nel 1978) e • Allan Newell(1927 – 1992, ricercatore in computer science e cognitive psychology) • Furono dei leader nel costruire legami tra l’intelligenza artificiale e la nuova psicologia cognitiva. • Alan Turing(1912 –1954, matematico e logico britannico) • Uno dei padri della scienza dei computer, introdusse la macchina ideale ed il test che portano il suo nome. Nel 1950 scrisse un articolo dal titolo “Computingmachinery and intelligence” in cui descriveva quello che sarebbe divenuto noto come il test di Turing: su questo articolo si basa buona parte dei successivi studi sull'intelligenza artificiale. • Già nel 1936 Turing aveva teorizzato una macchina basata su un unico nastro bidimensionale fatto di riquadri e contenente un simbolo in codice binario in ogni riquadro. Il programma di questa macchina è costituito dall’insieme delle istruzioni che fanno andare avanti e indietro il nastro e sostituiscono un simbolo con un altro. • Noam Chomsky(Filadelfia, 1928, filosofo e teorico della comunicazione statunitense) • Diede un decisivo apporto alla psicologia cognitiva moderna cambiando radicalmente le concezioni relative alla natura del linguaggio umano, dimostrando che il linguaggio non poteva essere appreso e compreso semplicemente dall’associazione di parole adiacenti, quanto piuttosto richiedeva computazioni su strutture astratte che esistevano nella mente dei parlanti e degli ascoltatori.

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