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Sociologia dell’organizzazione

Sociologia dell’organizzazione. Roma 19ottobre- 21 dicembre 2010 C.d.L triennale: Scienze e tecnologie della comunicazione Scienze della comunicazione pubblica ed organizzativa 2° anno 6 crediti E-mail: piera.rella@uniroma1.it

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Presentation Transcript


  1. Sociologia dell’organizzazione • Roma 19ottobre- 21 dicembre 2010 • C.d.L triennale: Scienze e tecnologie della comunicazione Scienze della comunicazione pubblica ed organizzativa • 2° anno 6 crediti • E-mail: piera.rella@uniroma1.it • Stanza 111 (ex B4) Via Salaria113, 06 49918375- ricevimento Mercoledi’ 15-17

  2. SOCIOLOGIAsocietas logos COSA STUDIA LA SOCIOLOGIA • fondamenti della vita associata→ • processi ricorrenti di strutturazione e destrutturazione di una società o di una collettività, o di una sua parte ( famiglia, gruppo, ceto, classe, movimento etc) • condizionamenti dei rapporti e relazioni sociali sugli individui e viceversa • con metodi propri, empirici e non, • tenendo conto della storia

  3. Articolazione della sociologia Generale sociologie specifiche Rapporti di interdipendenza tra → individui, parti, settori, funzioni che costituiscono i sistemi sociali da cui nascono sociologie ancor più delimitate. agricoltura economia →organizzazione < industria >lavoro terziario

  4. ORGANIZZAZIONE attività sistema struttura • Attività per stabilire relazioni tra persone e cose per raggiungere uno scopo • Sistema sociale risultante dall’attività organizzativa   struttura delle relazioni formali e codificate

  5. Obiettivi principali del corso • capire l’evoluzione storica e sociologica delle diverse forme di organizzazione socio economica negli ultimi 60 anni. • Fornire una lettura delle organizzazioni che tiene conto delle differenze di genere. • Si stimoleranno gli studenti frequentanti ad intervenire anche riportando articoli di giornale o tesine scritte

  6. Libro di testo • Giuseppe Bonazzi , Storia del pensiero organizzativo. volume III. La questione organizzativa decisioni e risorse, FrancoAngeli, Milano 2008 • Silvia Gherardi, Il genere e le organizzazioni, Raffaello Cortina, Milano 2005

  7. risultati di apprendimento attesi • Comprendere che cos’è un’organizzazione • come le organizzazioni si differenziano tra loro in base alle risorse di cui dispongono e alle decisioni che prendono o subiscono. • Capacità di fare una lettura di genere delle organizzazioni. • Capacità di connettere tematicheeconomiche e sociali. • Capacità di lavoro di gruppo

  8. Contesto in cui comprendere le sociologie economiche modernizzazione/industrializzazione nascita e sviluppo società capitalistica  lungo e complesso processo storico socio-economico geografico  uscita feudalesimo trasformaz proprietà materie prime colonieproletariato/borghesia . urbanizzazionemigrazioni

  9. Onde lunghe di industrializzazione(Pacey, cit. in A.Negri, Il lavoro nel Novecento,1988) • I (1760-70) Nuove tecnologie manifattura tessile in GB • II (1820-29) Ferrovie e altre tecnologie meccaniche in Europa • III (1870-80) Nasce industria elettrica in Germania e Usa e poi si sviluppa Industria elettrica pesante nel periodo 1890-1914. • IV (1930-40) Tecnologie elettroniche. Crescita rapida nel periodo 1945-70 in Usa. • V (1970- ) Componenti microelettroniche in Giappone e California • VI (XXI sec) Biotecnologie e/o green economy

  10. 3 RIVOLUZIONI(Graziani e Nassisi (a cura di), L'economia mondiale in trasformazione1998 • 1° Dalla manifattura alla macchinofattura • (I e II onda lunga→ sostituzione del lavoro muscolare con le macchine) • 2°Organizzazione Taylorista del lavoro e fordismo (III e IV onda lunga) • 3°Accumulazione allargata territoriale : riconquista del controllo sul lavoro e abbondante esercito internazionale di riserva (V e VI onda lunga) 2 sole rivoluzioni: • A=1° (anche III onda industria elettrica) • B Incorporazione dell'informazione e dell'intelligenza computerizzata nei sistemi di produzione e nelle macchine (IV, V e VI onda)

  11. La nuova società post-industriale è: toyotista secondo Revelli (1995): Il toyotismo prende atto della crisi dello sviluppo e ha 3 radici • L'ambiente • nuove tecnologie digitali • rivoluzione femminista → politeismo dei lavori contro il maschilismo fordista, • post-nazionaleBeck (2003), forse cosmopolita se si superasse il nazionalismo introverso che fa temere l'immigrazione e non ne riconosce il ruolo economico • Secondo Lughini ( 1998) stiamo vivendo nell'età dello spreco, con disoccupazione, sovrapproduzione di merci e bisogni sociali insoddisfatti. • Per Castells (2004) è un cambiamento epocale: nasce la società in rete, che altri chiamano società della conoscenza ( o capitalismo cognitivo)

  12. Giuseppe Bonazzi Storia del pensiero organizzativo.Volume III La questione organizzativa: decisioni e risorse, FrancoAngeli 2008 • ( con analisi trasversale del genere delle e nelle organizzazioni e letture via via consigliate) ORGANIZZAZIONE (attività o sistema) CHI LA STUDIA: • Ingegneri, managersprescrizione • Psicologi ---- • Sociologi -----interpretazione (e prescrizione) • Economisti--- • Antropologi---

  13. Come si struttura e alimenta una disciplina STATO DOMINANTE | nuove teorie e contestazione con Influenze dati empirici  Esterne Caducità di un argomento Ridefinizione nuovo modello   Ripresa di un vecchio argomento NUOVO STATO • nessuna ipotesi di ricerca nasce dal rapporto immediato con i fenomeni, ma da quanto altri hanno già detto (o non detto) su di essi • Per la filosofia della scienza nessun dato empirico possiede senso di per sé, ma solo all’interno di una cornice (frame) concettuale • il modello agisce come “orientamento gestaltico”, che consente all’os-servatore di organizzare l’insieme disperso delle osservazioni in un quadro plausibile • Un modello teorico si abbandona quando esiste un nuovo modello e non solo quando dati empirici non lo sostengono • La scienza va avanti con il dibattito.

  14. Le 3 questioni su cui si dibatte in tutto il XX secolo: • Industrialetecnologia / consenso (1903 Taylor - 1990 produz. snella) • Burocraticafunzione delle norme / strategie dei soggetti (1904 Weber- Mintzberg 1983) • organizzativadecisioni / risorse (1937Parsons ….) cfr prospetto riassuntivo Bonazzi→

  15. La questione organizzativa: decisioni e risorseParsons 1937,1956, 1962 • Funzionalismo forte → le istituzioni si integrano a vicenda • ottimistico → si privilegia l'armonia sul conflitto • conservatore → prevale ciò che mantiene l'ordine Rilettura di Freud che mette in ombra le inquietudini  la convivenza è possibile perché gli individui interiorizzano un modello prevalente di valori etico-sociali attraverso il processo di socializzazione familiare e apprendono a differire le gratificazioni

  16. Qualsiasi organizzazione o sistema deve: • Reperire e adattare le risorseper sopravvivere • Prendere Decisioni e perseguire i propri scopi • Avere motivazioni perché i suoi membri restino nel sistema • Comporre i conflitti e integrare le componenti

  17. Schema AGIL per comporre i conflitti nell’intera società AGIL vale anche per la famiglia e l'azienda  fondazione funzionalistica della questione organizzativa: → organizzazioni = sistemi sociali integrati e legittimati che devono reperire risorsee prenderedecisioni

  18. Assunti di principio dell'analisi organizzativa • Assolvere ogni funzione senza contrastare valori ed interessi interni: ad es. il profitto non può essere l'unico scopo di una impresa, che deve andare a vantaggio dell'intero sistema sociale • Capacità di mobilitarerisorseper raggiungere lo scopo dell'organizzazione→ è il potere di cui Parsons non si chiede se è legittimo, come Weber, ma se raggiunge gli scopi di tutto il sistema  Visione angelica e rassicurante della società

  19. Linee di ricerca dell'analisi organizzativa • come ci si procura le risorse fluide (umane e finanziarie): quando sono venuti meno processi d'integrazione comunitari e/o particolaristici le organizzazioni devono fare contratti, ma soprattutto conquistare fiducia e consenso • procedure per raggiungere scopi istituzionali di alto livello decisionipolitiche di medio livello allocative(come reperire risorse) di basso livello coordinative e tecniche • rapporti tra organizzazioni e società più vasta compatibilità tra fini e metodi di diverse org. o individui si risolvono a livelli superioririsposta tranquillizzante

  20. CRITICHE Imponente costruzione teorica e modeste indicazioni pratiche

  21. Amitai ETZIONI 1961 Funzionalista, ma meno astratto di Parsons: fa tipologie utili per confronti. L'ordine non è solo interiorizzato (Parsons), ma dipende da: Dunque delpotere interessa l'efficacia e non la legittimità (Weber) Si distingue chi lo esercita echi lo subisce: il confronto tra organizzazioni dipende dalladisposizione all'obbedienza:

  22. tipologia di organizzazioni

  23. Leadership CONGRUENTE ALLE ORGANIZZAZIONI

  24. Leadership carismatica ≠ dalla concezione di Weber del carisma come qualità straordinaria ↓. dipende dall'abilità di un attore (capo o meno) ad esercitare una diffusa ed intensa influenza e si può o meno combinare con la leadership formale o informale ↓.

  25. 3 TIPI Leadership

  26. conclusioni Etzioni fa tipologie utili per confronti tra istituzioni ma • Non tiene conto delle persone, come tutti i funzionalisti • Non distingue chiaramente giudizi • Prescrittivi • descrittivi

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