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LA SCUOLA COME ORGANIZZAZIONE

Trieste, 8 novembre 2008. Psicologia Scolastica: nuove prospettive per le istituzioni educative e per la professione di psicologo. LA SCUOLA COME ORGANIZZAZIONE. Anna Degano. Indice. Riferimenti normativi La richiesta di intervento

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LA SCUOLA COME ORGANIZZAZIONE

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Presentation Transcript


  1. Trieste, 8 novembre 2008 Psicologia Scolastica: nuove prospettive per le istituzioni educative e per la professione di psicologo LA SCUOLA COME ORGANIZZAZIONE Anna Degano

  2. Indice • Riferimenti normativi • La richiesta di intervento • Come si è presentato l’Istituto comprensivo allo Psicologo di Comunità • Analisi Organizzativa Multimediale • Il piano di lavoro

  3. Indice • Obiettivi da raggiungere • Analisi dell’efficienza e dell’efficacia dell’intervento • Esportabilità • Considerazioni finali

  4. L’Istituto Comprensivo di Tricesimo Riferimenti Normativi

  5. Legge 31/01/1994 n. 97 – art. 21 e liberalizzato attraverso la legge 23/12/1996 n. 662 – art. 1, comma 70 riunisce in un’unica struttura funzionale le scuole materne, elementari e medie di uno stesso territorio per migliorare il progetto formativo rivolto agli alunni dai 3 ai 14 anni.

  6. Ordinanza ministeriale 04.08.1995, n. 267 – artt. 3,4 e 5 si riferisce alla gestione dei finanziamenti. • D.P.R. 08.03.1999 n. 275 si riferisce all’autonomia organizzativa e didattica.

  7. C.m. 28.07.1997 n. 454 riassume gli aspetti più significativi del funzionamento strutturale. • C.m. 07.08.1998 n. 352 ha cercato di indicare i primi elementi di quel curricolo “verticale” che da’ senso all’Istituto Comprensivo.

  8. Documento tecnico allegato alla c.m. 30.09.1999 n. 227 interpreta una fase di ulteriore sviluppo dell’istituto comprensivo delineandone le condizioni di successo.

  9. La richiesta di intervento

  10. Il Dirigente Scolastico ha richiesto un intervento dello psicologo di comunità per: • predisporre un’autoanalisi di Istituto come punto di partenza. • procedere verso una riqualificazione del servizio scolastico che potesse rappresentare elemento fondante la costituzione d’identità e senso di appartenenza.

  11. La risposta dello Psicologo • utilizzare l’Analisi Organizzativa Multidimensionale quale punto di partenza. • costruire un’identità condivisa in modo che si radichi negli operatori e utenti un senso positivo di appartenenza alla Comunità Scolastica.

  12. Come si è presentato l’Istituto Comprensivo allo Psicologo di Comunità

  13. Comprende 11 scuole da quella dell’infanzia a quella secondaria situate in un’area del Nord del Friuli, comprendenti quattro diverse amministrazioni comunali che oltre a finanziare le spese di funzionamento partecipano all’attivazione del servizio mensa e trasporto.

  14. Il corpo docente proviene, per la maggior parte, dagli stessi luoghi e stesse comunità degli allievi. Alcuni docenti hanno legami di parentela o di amicizia con i politici locali. • Il personale non docente proviene dalle stesse zone. • Tra gli allievi vi è una componente di origine Rom (circa il 5%).

  15. Analisi Organizzativa Multidimensionale • Che cos’è • A cosa serve • Quali sono le dimensioni

  16. Che cos’è • È una tecnica di analisi organizzativa che presuppone l’interazione tra discipline diverse. • Richiede il coinvolgimento di tutti gli attori del servizio. • Consente di leggere e rilevare le relazioni che legano le varie figure professionali nella prospettiva di attivare un processo di miglioramento.

  17. A cosa serve • Individuare i punti di forza e debolezza. • Favorire il senso di identità, di appartenenzae integrazionetra tutte le componenti dell’Istituto Comprensivo. • Stimolare la progettazione interna e permette di individuare gli obiettivi di miglioramento per il breve, medio e lungo periodo.

  18. Quali sono le dimensioni • Strategico-strutturale costituita dagli aspetti giuridici, politici ed economici dell’organizzazione. • Funzionale cioè scopi e funzioni per raggiungere gli obiettivi prefissati, tiene conto dei dati informativi, del sistema di controllo e di gestione che portano alla pianificazione.

  19. Quali sono le dimensioni • Psico-dinamica considera aspetti soggettivi non consapevoli a livello individuale, di gruppo e di cultura. • Psico-ambientale prende in considerazione i fenomeni soggettivi consapevoli sull’efficienza dell’organizzazione.

  20. Il Piano di lavoro Il piano di lavoro contempla due parti, più una parte trasversale dedicata al monitoraggio del lavoro.

  21. La prima parte È stata divisa in tre momenti.

  22. Fase di Progettazione È stato steso un progetto, con la presentazione del piano di lavoro e dell’intervento proposto.

  23. Fase di Organizzazione È stato scelto e definito un piano di comunicazione con l’utilizzo di tecniche strategiche adeguate al contesto.

  24. Fase Preliminare Si è registrato il “vissuto dell’Istituto”, da parte di ciascun gruppo, l’elaborazione di quanto emerso da parte dello Psicologo di Comunità, nonché una stesura di una relazione. In questa fase si sono definiti gruppi.

  25. I gruppi • Docente composto dagli insegnanti più attenti alle vicende scolastiche, più stabili e presenti da più tempo nell’Istituto • Personale non docente composto dal personale ATA

  26. I gruppi • Alunni • Personale amministrativo • Genitori composto da quelli particolarmente sensibile • Enti pubblici e associazioni territoriali (Territorio)

  27. La seconda parte È stata strutturata attraverso l’analisi delle quattro dimensioni organizzative prese in considerazione dal modello dell’A.O.M.

  28. Dimensione strutturale e funzionale Ciascun gruppo individua gli aspetti giuridici, politici, economici oltre che organizzativi dell’Istituto Comprensivo.

  29. Dimensione strategico-strutturale Si sono costituiti due intergruppi, ciascuno composto da un rappresentante di ogni gruppo. Si parte dalla condivisione delle considerazioni emerse nella fase preliminare della check list dei punti di forza e debolezza.

  30. Dimensione funzionale Si analizzano gli aspetti del funzionamento della realtà scolastica, dai processi attivati nelle loro fasi di pianificazione alla collocazione delle risorse.

  31. Dimensione psico-dinamica Ciascun gruppo viene condotto “all’esplorazione degli aspetti relazionali legati all’organizzazione”, attraverso una classificazione e sintesi di quanto emerso. Per ciascun gruppo sono stati presi in considerazione gli aspetti legati al vissuto personale e alla percezione della scuola da parte di ciascun componente utilizzando la tecnica del disegno.

  32. Gruppo Genitori

  33. Gruppo Insegnati

  34. Gruppo Consiglio di Istituto

  35. Le area problema rilevate • La comunicazione • Il Curriculo • Le strutture • La burocrazia • La personalizzazione degli apprendimenti • Il monitoraggio

  36. La comunicazione Interna ed esterna alla scuola risulta rilavante nella maggior parte delle risposte, tranne nel gruppo degli allievi che ritiene di non essere in grado di dare delle risposte adeguate al tema. Per il gruppo del personale non docente è un tema che deve coinvolgere tutti, anche i rappresentanti del Consiglio di Istituto. È un’area problema dalle possibili soluzioni.

  37. Il Curriculo Quest’area problema risulta importante in particolare per il gruppo dei docenti, del personale del Consiglio di Istituto e per i rappresentanti del Territorio. Per questi gruppi vi è speranza di soluzione, gli altri gruppi non si sentono in grado di dare risposte adeguate.

  38. Le strutture Per quanto riguarda la pulizia e cura, il coinvolgimento degli alunni e del personale Ata è tale per cui per loro è rilavante e vi è una certa speranza di soluzione. Per il gruppo genitori e docenti una parte di loro non si ritiene in grado di dare una risposta.

  39. La burocrazia Inteso come limite alla realizzazione delle attività scolastiche, per il gruppo degli allievi non è un problema rilavante, mentre lo è per il gruppo del Territorio il quale vede una speranza di soluzione. Per i docenti, genitori e Consiglio di Istituto è una problematica importante e vi è una discreta speranza di soluzione.

  40. La personalizzazione degli apprendimenti Legata al sostegno e all’aiuto degli alunni con difficoltà di apprendimento è considerata importante e per il gruppo studenti, genitori e docenti vi è speranza di soluzione, mentre una parte dei gruppi non si sente in grado di dare una risposta sulla speranza di soluzione.

  41. Il Monitoraggio La mancanza di un sistema di monitoraggio è considerata rilevante in particolare per il gruppo dei docenti, Consiglio di Istituto e degli alunni. La speranza in una soluzione è molta nel gruppo degli alunni, del personale Ata, dei genitori, dei docenti e del Consiglio di Istituto.

  42. Obiettivi da raggiungere Attivare una progettazione adeguata per quel senso di appartenenza che è la base per il benessere, sia degli operatori che degli utenti, e anche una forma di prevenzione del disagio, su cui si basa l’integrazione delle diverse figure professionali.

  43. Analisi dell’efficienza e dell’efficacia dell’intervento

  44. Efficienza • Il grado di “speranzosità” dimostra che lo strumento riesce ad attivare risorse umane disponibili al cambiamento. • Il grado di partecipazione è stato elevato per tutto il tempo in cui si è svolta l’A.O.M. (circa un anno scolastico) e per ciascuna delle componenti coinvolte. • Il livello delle discussioni avviate nel corso delle diverse dimensioni, ha messo in luce un livello notevole di competenza ed una capacità dei diversi operatori di cogliere la complessità del sistema.

  45. Efficacia • Nel “Progetto Futuro” è compreso un piano di sviluppo del Curriculo Scolastico. • L’attivazione di un corso di formazione per gli operatori. • Migliorando la comunicazione attraverso l’attivazione di un giornale dell’Istituto.

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