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Il sistema degli ammortizzatori sociali in Italia

Il sistema degli ammortizzatori sociali in Italia e la riforma prospettata dall’accordo del 23 luglio 2007. Livia Ricciardi Cisl nazionale – Dipartimento mercato del lavoro. Corso responsabili territoriali e categoriali del mercato del lavoro Firenze 22-26 ottobre 2007. Schema espositivo.

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Presentation Transcript


  1. Il sistema degli ammortizzatori sociali in Italia e la riforma prospettata dall’accordo del 23 luglio 2007 Livia Ricciardi Cisl nazionale – Dipartimento mercato del lavoro Corso responsabili territoriali e categoriali del mercato del lavoro Firenze 22-26 ottobre 2007

  2. Schema espositivo  Obiettivi e distorsioni di un sistema di ammortizzatori sociali  Breve descrizione del sistema italiano di ammortizzatori sociali  Valutazione del sistema  Riflessioni per una riforma: le novità del Protocollo del 23 luglio 2007

  3. Obiettivi di un sistema di ammortizzatori sociali • Obiettivi di tutela edequità: • In un mercato del lavoro più dinamico, ma più instabile, gli ammortizzatori sociali assumono un ruolo centrale: va realizzato il passaggio dalla tutela del solo posto di lavoro alla tutela nel mercato del lavoro • Obiettivi di efficienza economica: • Attenuazione conflitti sociali • Stabilizzazione del ciclo economico tramite l’attenuazione delle oscillazioni nel livello dei consumi • Miglioramento della selettività nella ricerca di lavoro e conseguente miglioramento del matching domanda/offerta

  4. Effetti distorsivi di un sistema di ammortizzatori sociali • Un livello troppo elevato o una durata eccessiva dei sussidi possono ridurre lo sforzo di ricerca di lavoro • I sussidi possono disincentivare il lavoratore dall’investire per migliorare il proprio capitale umano • Una concessione “facile” dei sussidi può indurre le imprese a scaricare sulla collettività scelte di scarsa efficienza Il problema a carico della politica economica e sociale è trovare il migliore equilibrio possibile tra i benefici e i costi derivanti dalla protezione del reddito dei cittadini

  5. L’attuale sistema di ammortizzatori sociali in Italia in costanza del rapporto di lavoro con interruzione del rapporto di lavoro Indennità di mobilità Cassa integrazione guadagni ordinaria (solo industria, indotto, grande distribuzione, con più di 15 dip.) Indennità ordinaria di disoccupazione Cassa integrazione guadagni straordinaria Indennità di disoccupazione con requisiti ridotti Contratti di solidarietà (solo industria, indotto, grande distribuzione, con più di 15 dip.) (anche ai lavor. con contratti a tempo determinato)

  6. Quadro sinottico degli istituti di sostegno al reddito   Mobilità lunga Contratti di Solidarietà Fonte: Italia Lavoro

  7. Indennità di disoccupazione: entità del trattamento e durata

  8. ITALIA 28,5% 775.440 beneficiari GERMANIA 80% 4.285.500 beneficiari FRANCIA 71% 2.676.900 beneficiari Tasso di copertura strumenti sostegni al reddito Rapporto tra i beneficiari (stock medio annuo 2004) e la platea delle persone in cerca di lavoro

  9. Spesa per le politiche del lavoro % del Pil (Eurostat media 1997-2004)

  10. I lavoratori reimpiegati dalla mobilità Lavoratori reimpiegati e durata dell’indennità di mobilità per i lavoratori avviati del sud con un periodo massimo di corresponsione pari a 36 mesi. Fonte: elaborazioni Italia Lavoro su database Inps.

  11. I profili finanziari Gli ammortizzatori sociali sono finanziati in forma assicurativa, con contributi obbligatori dei datori dei lavoro gestiti dall’INPS. Ciò non vale per gli ammortizzatori c.d. “in deroga” e per i lavori socialmente utili

  12. I profili finanziari Una delle maggiori carenze della situazione italiana sta nella mancata chiarezza nell’individuare caratteri e finalità di due tipi di interventi: interventi assistenziali: risposte a bisogni che i soggetti non sono in grado di soddisfare e che lo stato giudica meritevoli di tutela interventi previdenziali: schemi a fondamento assicurativo con i quali lavoratori e imprese si proteggono da determinati rischi Finanziati dalla fiscalità generale Finanziati dal sistema di lavoratori e imprese

  13. I profili finanziari  Il settore industriale si autofinanzia, compensandosi tra loro casse integrazioni e mobilità  L’indennità di disocc. a requisiti ridotti si compensa con quella a requisiti ordinari Il settore agricolo è in deficit Non sono compresi gli ammort. in deroga che sono a carico della fiscalità generale

  14. Criticità del sistema di ammortizzatori sociali in Italia  Limiti strutturali di inclusività del sistema (settori, dimensioni aziendali, tipologie contrattuali)  Basso livello di copertura rispetto alla platea delle persone in cerca di occupazione  Indennità di disoccupazione inferiore ai livelli europei  Lavoratore e impresa non responsabilizzati  Mancanza di collegamento con le politiche attive Ricorso nel tempo a varie forme di deroga ai principi generali (con gli ammortizzatori in deroga che non sono finanziati in forma assicurativa ma a carico della fiscalità generale)  Assenza di una rete assistenziale di contrasto alla povertà  Mancata chiarezza nel distinguere tra interventi assistenziali e previdenziali

  15. Le trasformazioni dell’economia e del mercato del lavoro che rendono necessaria una riforma  i processi di ristrutturazione labour savingdivengono fisiologici (globalizzazione, terziarizzazione, innovazione tecnologica)  la globalizzazione espone alla concorrenza settori prima protetti  la struttura economica italiana è sempre più caratterizzata da PMI e da un ridimensionamento del settore industriale rispetto al terziario  il mercato del lavoro è più dinamico ma più instabile; aumentano i rapporti di lavoro a termine e atipici  aumenta la durata della vita ed aumenta l’età pensionabile

  16. L’accordo governo parti sociali: ammortizzatori sociali Riforma a regime Obiettivi: un sistema universale di tutele, indipendente dalla dimensione di impresa, dal settore e dalla tipologia di contratto di lavoro, ed un potenziamento dei servizi per l’impiego, per collegare politiche attive e sostegni monetari. Interventi previsti:  progressiva convergenza della disoccupazione ordinaria e della mobilità in uno strumento unico, con piena copertura figurativa  unificazione ed estensione di cassa integrazione ordinaria e straordinaria, prevedendo specificità di funzionamento, al fine di tenere conto delle diversità settoriali  ruolo degli enti bilaterali, sia per provvedere eventuali coperture supplementari, sia per esercitare un controllo sul funzionamento di questi strumenti  coinvolgimento delle aziende nel processo di ricollocazione dei lavoratori, Problemi aperti: copertura finanziaria ed equilibrio finanziario dei settori; assenza di uno strumento di contrasto alla povertà

  17. L’accordo governo parti sociali: ammortizzatori sociali Interventi immediati Tutele in caso di disoccupazione, con uno stanziamento di circa 700 milioni di euro:  aumento della durata della indennità ordinaria di disoccupazione a 8 mesi per i lavoratori fino a 50 anni e a 12 mesi per i lavoratori con più di 50 anni; aumento dell’importo della stessa indennità, al 60% dell’ultima retribuzione per i primi 6 mesi, al 50% per il 7° e 8° mese, al 40% per gli eventuali mesi successivi; aumento dell’entità e durata dell’indennità di disoccupazione con requisiti ridotti, dall’attuale 30% al 35% per i primi 120 giorni e al 40% per le successive giornate fino ad una durata massima di 180 giorni (oggi 156 giorni); copertura figurativa per l’intero periodo, con riferimento alla retribuzione.  fondo credito parasubordinati: fino a 600 euro mensili per 12 mesi Investimenti per potenziare i servizi per l’impiego: interventi in materia di politiche attive e per il collegamento tra prestazioni e percorsi di formazione e inserimento lavorativo. Problemi aperti: durata dell’indennità ordinaria, requisiti ridotti, non esplicitati investimenti e interventi per i servizi per l’impiego

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