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Seminario “La Progettazione Sociale” Matera, 26 Marzo 2013

Seminario “La Progettazione Sociale” Matera, 26 Marzo 2013 A cura del dott. Piergiorgio Siciliano e d.ssa Mariarosaria Colangelo. Cosa è un Progetto?.

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Seminario “La Progettazione Sociale” Matera, 26 Marzo 2013

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Presentation Transcript


  1. Seminario “La Progettazione Sociale” Matera, 26 Marzo 2013 A cura del dott. Piergiorgio Siciliano e d.ssa Mariarosaria Colangelo

  2. Cosa è un Progetto? “il progetto è una impresa complessa, unica e di durata limitata, rivolta al raggiungimento di un obiettivo chiaro e predefinito mediante un processo continuo di pianificazione e controllo di risorse differenziate e con vincoli interdipendenti di costi – tempi – qualità” R.D Archibald “Project management. La gestione di progetti e programmi complessi”

  3. Il project managementValori aggiunti • Efficienza: ci si concentra sui reali bisogni • Responsabilità condivisa: team e divisione compiti • Economicità e consistenza: utilizzazione risorse • Attenzione alla qualità: monitoraggio e valutazione risultati • Concretezza: obiettivi realizzabili • Flessibilità: adeguare i piani alla realtà • Creatività e innovazione: progetto unico e/o mai realizzato prima

  4. I nostri “chiodi” fissi!!! • Chi? • Con chi? • Quando? • Cosa? • Perché? • Come? • Quanto?

  5. Project Cycle Management: le fasi Ideazione Chiusura Pianificazione Realizzazione

  6. Ideazione • Insita nelle finalità dell’organizzazione • Risposta ad un bisogno • Dalla possibilità di ricevere un contributo

  7. Contenuti dell’ideazione • Analisi del contesto e analisi dei bisogni; • Definizione dell’idea di progetto; • Obiettivi, destinatari, attività; • Metodologie e metodi; • Risultati attesi; • Partenariato; • Valutazione ex ante.

  8. I Profili di comunità

  9. Profilo territoriale • Profilo demografico • Profilo economico • Profilo dei servizi • Profilo istituzionale • Profilo psicosociale • Profilo antropologico • (di recente introduzione)Profilo del futuro

  10. Profilo Territoriale Vengono esaminati i dati relativi all’aspetto fisico-geografico di una data zona: • AMBIENTE NATURALE: • confini • clima • risorse naturali INFLUENZANO LO SVILUPPO DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE • AMBIENTE COSTRUITO DALL’UOMO • infrastrutture • reti di comunicazione • strutture residenziali • urbanizzazione • livelli di degrado ambientale CONSENTONO DI RILEVARE LE SITUAZIONI PROBLEMATICHE LEGATE ALLA STRUTTURA URBANA ( ES. INQUINAMENTO, SOVRAFFOLLAMENTO ECC.) • RAPPORTO AMBIENTE NATURALE /AMBIENTE COSTRUITO DALL’UOMO

  11. Profilo Demografico L’attenzione è focalizzata sulle caratteristiche della popolazione Rilevazioni di stato POPOLAZIONE DENSITA’ E AFFOLLAMENTO DISTRIBUZIONE INVECCHIAMENTO Stratificazione sociale Rilevazioni di movimento TRASFORMAZIONI NEL TEMPO MOVIMENTI MIGRATORI Mobilita sociale

  12. Profilo Economico è relativo alla condizione lavorativa e professionale dei vari membri della comunità CAMBIAMENTI NEL SISTEMA PRODUTTIVO NAZIONALE INTERNAZIONALE; DISTRIBUZIONE DELL’OCCUPAZIONE NEI DIVERSI SETTORI DI ATTIVITA’ ECONOMICA; MODIFICAZIONE NELLA TIPOLOGIA DI OCCUPAZIONE; DISOCCUPAZIONE; LAVORO SOMMERSO

  13. Profilo dei servizi Si raccolgono dati relativamente alla presenza alla distribuzione dei servizi (socio sanitari, educativi, di solidarietà sociale) all’interno della comunità. • SERVIZI EDUCATIVI • SCUOLE • ATTIVITA’ PARROCCHIALI • ASSOCIAZIONISMO • SERVIZI SOCIOSANITARI • DI BASE • SPECIALISTICI • DOMICILIARI • VOLONTARIATO ORGANIZZATO • COOPERATIVE SOCIALI • SERVIZI RICREATIVO CULTURALI (PUBBLICI PRIVATI) • ATTREZZATURE SPORTIVE • LUOGHI DI RITROVO • DISCOTECHE • TEATRI • CINEMA • BIBLIOTECHE

  14. Profilo Istituzionale Organizzazioni specifiche che hanno aspetti normativi e morali • Istituzioni statali (comune, ASL) • istituzioni economiche (imprese, banche) • Istituzioni politiche (partiti, club) • Istituzioni religiose • Forze dell’ordine L’analisi delle caratteristiche strutturali del contesto deve essere affiancata dall’analisi del modo in cui le persone lo vivono.

  15. Profilo antropologico • Attraverso la definizione del PROFILO ANTROPOLOGICO E CULTURALE è possibile conoscere storia, tradizioni e cultura di una comunità, ma anche i valori che orientano i comportamenti della persone che la compongono (atteggiamenti nei confronti di particolari problemi della comunità, ad esempio verso la tossicodipendenza, gli anziani, l’immigrazione).

  16. Profilo psicosociale Analisi dei legami sociali (vincoli affettivi, Interessi comuni) che caratterizzano la comunità. • GRADO DI INTERAZIONE/INTEGRAZIONE TRA GRUPPI FORMALI E INFORMALI • COLLABORAZIONE E CONFLITTO • MAPPATURA DEI SOGGETTI • COMPORTAMENTI COLLETTIVI [MOTIVAZIONI ED ESITI] • GRADO DI APERTURA VERSO L’ESTERNO • PROCESSI DI CREAZIONE DEL CONSENSO E DELL’EMARGINAZIONE • SENSO DI COMUNITA’

  17. Profilo del futuro Rappresenta il modo in cui una comunità si immagina il futuro, in relazione a tutti gli altri profili ad esempio, come sarà il futuro della comunità XYZ dopo la chiusura delle industrie più grosse? Quale l’impatto sulle aspettative di qualità della vita?

  18. Analisi del contesto e dei bisogni: Consigli utili. • Non concepire qualsiasi progetto senza aver prima affrontato l’analisi del contesto. • Prendere in considerazione diverse fonti di informazione. • Chiedere l’opinione di diverse persone, inclusi i potenziali partner, sponsor e tutti coloro che potranno esservi utili. • Riflettere sulle dinamiche sociali che il progetto potrebbe stimolare. • Verificare i risultati di altri progetti simili.

  19. L'albero dei problemi • Un problema non è mai isolato. Fa parte di un insieme di problemi, spesso caotico e indecifrabile. • Nel definire il nostro problema dobbiamo inserirlo in un sistema gerarchico di problemi più generali e più dettagliati. • Il nostro problema è causato e influenzato da altri problemi, e a sua volta determina altri problemi. • Una valanga è determinata dall'accumulo di neve, ma a sua volta determina la distruzione di case e boschi.

  20. L'albero dei problemi • Le domande sono: da che cosa è generato il mio problema? in quali problemi più ampi si colloca? Quali problemi genera? • La soluzione del mio problema quali problemi aiuta a risolvere, sia a livello superiore che inferiore? (rapporto CAUSA/EFFETTO) • I problemi determinano i relativi obiettivi da raggiungere.

  21. L'albero degli obiettivi (Rapporto MEZZI/FINI) • La soluzione possibile di un problema è un obiettivo da raggiungere. • Se un problema è la formalizzazione di un disagio, l'obiettivo relativo è l'eliminazione o riduzione di quel disagio. • Ad ogni problema quindi corrisponde un obiettivo. • Più è definito con precisione il problema, meglio sarà definito l'obiettivo. • Gli obiettivi, per essere tali, devono essere misurabili e definiti nel tempo.

  22. Obiettivi generali e specifici • Obiettivi generali: identificano le motivazioni/principi ispiratori per i quali si realizzerà il progetto. Sono principi immodificabili lungo tutto il progetto. Es.: sensibilizzare le istituzioni al tema dell’inclusione dei soggetti sottoposti a provvedimenti dell’ A.G. • Obiettivi specifici: sono concreti, e devono fornire una chiara idea di quello che verrà realizzato e dei risultati da ottenere. Es: promuovere, attraverso il Comune di Matera, work experience per la pulizia del verde urbano

  23. Obiettivi: Consigli utili. • Discutere gli obiettivi con i soggetti coinvolti nel progetto. • Individuare obiettivi che rispondano alle reali esigenze/bisogni del contesto e dei beneficiari. • Prefiggetevi obiettivi che siano in accordo con la mission della organizzazione. • Chiedetevi se gli obiettivi possono essere valutati, come e quando. • Non confondete gli obiettivi con le attività. • Non proponetevi di raggiungere obiettivi che no sono alla vostra portata. • Gli obbiettivi specifici determinano l’efficacia del progetto.

  24. I destinatari (per chi?) Si intendono tutti coloro che otterranno beneficio dalla realizzazione del progetto in maniera diretta o indiretta.

  25. Attività di progetto, metodologia e risultati (Cosa? Come?) • Gli obiettivi e le attività non vanno confusi. • Le attività posso essere modificate per assicurare il raggiungimento degli obiettivi. • Per il raggiungimento di un obiettivo possono essere previste una o più attività ed ogni attività deve mirare a raggiungere uno o più obiettivi del progetto.

  26. Attività di progetto, metodologia e risultati (Cosa? Come?) • Per Metodologia si intende il modo in cui le diverse attività vengono realizzate per raggiungere gli obiettivi. • La metodologia esprime uno “stile di lavoro” che da forma al progetto.

  27. Attività di progetto, metodologia e risultati (Cosa? Come?) Gli obiettivi vengono tradotti in risultati concreti e misurabili. OUTPUT: risultati tangibili e misurabili derivanti dalla attività sviluppate; OUTCOME: cambiamenti che si verificano a livello di comunità, istituzioni e condizioni sociali.

  28. Attività di progetto, metodologia e risultati: Consigli utili. • Considerate le possibili alternative al piano di progetto proposto. • Cercate di anticipare gli effetti collaterali e le relazioni causate dalle attività del progetto. • Considerate le metodologie e i valori del progetto che dovrebbero manifestarsi nel modo di pianificare e gestire il progetto.

  29. periodo e durata (quando?): Consigli utili. • Pianificate tutte le attività in un calendario e verificate se è realistico. • Tenetevi dei tempi larghi per tutte le attività del progetto. • Consegnate i diagrammi temporali a tutto il team di progetto. • Siate chiari sulle scadenze del progetto e i tempi di consegna dei lavori.

  30. Partner e sostenitori (chi? Con chi?) • Capofila o Proponente: organizzazione che concepisce, dirige e gestisce il progetto assumendosene la responsabilità organizzativa, amministrativa e finanziaria. • Partner: organizzazione impegnata in maniera operativa a realizzare una parte specifica del progetto. • Sponsor: soggetto coinvolto solo in termini economici nel progetto. • Sostenitore: tutti coloro che non economicamente sostengono il progetto (patrocini, lettere di interesse ecc). • Stakeholder: chiunque possa avere interesse nel successo o nel fallimento del progetto.

  31. Partner e sostenitori (chi? Con chi?) Il partner deve avere un ruolo funzionale (portare competenze) e pertinente (avere un ruolo specifico) al progetto. Evitare il più possibile i MEGA-partenariati Evitare i partenariati “fritti e mangiati”

  32. IL QUADRO LOGICO DEL PROGETTO

  33. La pianificazione Obiettivo della pianificazione è giungere ad una perfetta articolazione dell’intero progetto che permetta una agevole stima delle risorse necessarie per la realizzazione: tempo, persone, denaro.

  34. Il diagramma di Gantt

  35. Il budget Il budget è lo strumento che analizza preventivamente le risorse economiche in entrata ed in uscita.

  36. Regole del budget • Chiarezza: leggibile anche dai non addetti; • Trasparenza: tipo di spesa, come si arriva alla spesa, chi la sostiene; • Realismo: considerare i prezzi reali di mercato; • Prudenza: bisogna prevedere un margine di sicurezza; • Efficienza economica: migliore impegno delle risorse a disposizione; • Sostenibilità economica: prevedere il pareggio entrate/uscite. • Sostenibilità finanziaria: il budget deve essere commisurato alla dimensione del bilancio del promotore; • Flessibilità: formulato da rendere possibili le piccole variazioni;

  37. La realizzazione Le attività di progetto devono essere coordinate tra loro rispettando le scadenze, i vincoli amministrativi e raggiungendo gli obiettivi

  38. La realizzazione: il team di progetto • Il team deve conoscere nei minimi particolari il progetto. • Bisogna individuare linguaggi, metodologie e strumenti comuni. • Forte condivisione delle informazioni. • Il team è una somma di competenze professionali ma è finalizzato alla coesione secondo le proprie peculiarità individuali.

  39. Il Team di progetto: consigli utili. • Fate un elenco delle persone da includere nel progetto e verificate la loro disponibilità; • Chiedete ai potenziali membri del team se condividono gli obiettivi e l’impostazione del progetto; • Incoraggiate la partecipazione, accogliendo le osservazioni critiche e i contributi costruttivi; • Continuate a motivare i membri del gruppo; • Assicuratevi che ciascuno riconosca il valore del lavoro degli altri membri del team; • Ricordate che le dinamiche di gruppo evolvono nel tempo.

  40. Il lavoro di rete

  41. DEFINIZIONE DI RETE SOCIALE • Insieme specifico di legami tra un insieme definito di persone. (Mitchell, 1969) Le caratteristiche dei legami aiutano a comprendere e ad interpretare il comportamento sociale delle persone coinvolte in tali legami

  42. DISTINZIONE TRA RETE SOCIALE E RETE PERSONALE • RETE SOCIALE insieme dei legami fra tutti i membri di una popolazione • RETE PERSONALE insieme dei legami che circondano un singolo individuo

  43. IL LAVORO DI RETE - OBIETTIVI • Una volta individuata e rappresentata la rete sociale, è possibile lavorare per raggiungere determinati obiettivi: • Aumentare la consapevolezza delle relazioni presenti • Valorizzare gli elementi positivi delle relazioni • Minimizzare la dispersione delle risorse della rete

  44. IL LAVORO DI RETE – OBIETTIVI (2) • Rinforzare e sostenere i legami, e/o crearne di nuovi • Riorganizzare i sistemi di supporto (es.: famiglia, amici,…) • Reperire risorse nuove • Ricostruire la rete con nuovi legami • Contattare gli irraggiungibili • Peer education

  45. I ruoli degli attori del progetto • Il promotore: responsabile del progetto. • Il partner: responsabile della realizzazione del progetto. • Comitato di pilotaggio: indirizza le attività e setta il progetto. • Responsabile di progetto: responsabile della realizzazione operativa del progetto. • Responsabile amministrativo: responsabile della correttezza dei procedimenti amministrativi.

  46. Analisi Organizzativa Multidimensionale E’ una tecnica per aumentare la comprensione sulla complessità delle organizzazioni.

  47. Dimensione strategica • Dimensione funzionale • Dimensione psicodinamica • Dimensione psicoambientale

  48. Dimensione strategica • Aspetti giuridici • Aspetti politici • Aspetti economici

  49. Dimensione funzionale • Sistema di controllo di gestione (pianificazione, organizzazione e controllo dell’efficienza) • Sistema operativo (produzione di azioni, ossia acquisizione, trasformazione e distribuzione delle risorse) • Sistema informativo (raccolta, codificazione e trasmissione dei dati)

  50. Dimensione psicodinamica • Aspetti della vita organizzativa a livelli individuale, di gruppo e di cultura.

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