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FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA Università di Pisa Corso di Laurea di Scienze e tecniche di Psicologia della salute C

FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA Università di Pisa Corso di Laurea di Scienze e tecniche di Psicologia della salute CORSO DI PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO Anno accademico 2009-2010 Docente: Dr. Filippo Gasperini. Psicologia dello sviluppo OGGETTI DI INDAGINE

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  1. FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA Università di Pisa Corso di Laurea di Scienze e tecniche di Psicologia della salute CORSO DI PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO Anno accademico 2009-2010 Docente: Dr. Filippo Gasperini

  2. Psicologia dello sviluppo OGGETTI DI INDAGINE La psicologia dello sviluppo studia i cambiamenti che si verificano nel comportamento e nelle capacità degli individui col procedere dell’età Descrizionedelle modifiche nei comportamenti e nelle capacità in funzione del trascorrere del tempo, nel tentativo di delineare le principali tappe nell’acquisizione delle varie competenze e l’età media del loro raggiungimento (Che cosa si sviluppa?) Interpretazione dei cambiamenti nei comportamenti e nelle capacità col procedere dell’età, cioè identificazione della loro natura e dei meccanismi che li determinano (Come avviene lo sviluppoe perché?)

  3. Le domande chiave della psicologia dello sviluppo Il cambiamento è di natura quantitativa o qualitativa , è continuo oppure discontinuo? Visione QUANTITATIVA e CONTINUA dei cambiamenti lo sviluppo è concepito come processo che porta ad un accrescimento quantitativo delle competenze, ad un graduale accumulo di cambiamenti nel tempo Visione QUALITATIVA e DISCONTINUA dei cambiamenti lo sviluppo è concepito come processo discontinuo, caratterizzato da successive profonde trasformazioni nell’organizzazione e nel funzionamento mentale, che comportano la comparsa di nuove abilità o la trasformazione di capacità già presenti

  4. ii)Il cambiamento è determinato da fattori genetici o ambientali? (controversia natura-cultura, nature-nurture) Controversia che affonda le radici nella tradizione filosofica: scontro tra argomentazioni innatiste dei filosofi di scuola razionalista (Cartesio, Kant) e posizioni dei filosi di scuola empirista (Locke, Barkeley) che sosteneva il ruolo fondamentale dell’esperienza Nell’ambito della psicologia il dibattito natura-cultura ha perso in parte i suoi toni estremi, per cui tutte le teorie considerano lo sviluppo come il prodotto dell’interazione tra fattori innati e fattori acquisitiattraverso l’esperienza (approccio interazionista). Le diverse teorie, tuttavia, differiscono fortemente per il peso che attribuiscono agli uni e agli altri……..

  5. Un modello teorico esemplificativo dell’approccio interazionista: il modello di Aslin(1981) gli effetti dell’esperienza sull’andamento dello sviluppo si modificano in funzione del livello di maturazione raggiunto dalla struttura e/o la funzione su cui l’esperienza stessa agisce

  6. 4 possibili modi attraverso cui l’esperienza può influire sullo sviluppo di una specifica competenza INDUZIONE: quando una competenza sino ad un dato momento rimasta latente può svilupparsi solo in presenza dell’esperienza MANTENIMENTO: quando l’esperienza è necessaria affinché una competenza mantenga il livello di sviluppo che aveva raggiunto grazie ai processi maturativi FACILITAZIONE: quando l’esperienza ha l’effetto di accelerare il ritmo di sviluppo di una competenza che, prima dell’intervento dei fattori ambientali, aveva raggiunto un livello di maturazione solo parziale PERDITA: quando una competenza che aveva raggiunto un certo livello di maturazione si atrofizza per l’assenza di esperienza

  7. Psicologia dello sviluppo PRINCIPALI APPROCCI TEORICI Un approccio teorico costituisce uno schema di riferimento generale che fornisce alcuni assunti teorici di base e alcune metodologie di indagine con i quali affrontare lo studio di specifici aspetti della realtà Tre grandi quadri di riferimento teorico in Psicologia dello Sviluppo, che affondano le radici nella tradizione filosofica classica, nell’ambito di ciascuno dei quali si collocano diverse teorie ed una serie di studiosi. Ciascuno muove da una specifica concezione della natura umana, da specifiche assunzioni in merito alla natura dei processi di sviluppo e ai fattori che li determinano e impiega metodi di indagine almeno in parte differenti

  8. i) Approccio S-R (stimolo-risposta) • E’ rappresentato soprattutto dalla tradizione comportamentista nord-americana • Concepisce l’individuo come organismodocile, plasmabile, caratterizzato da una capacità passiva di apprendimento potenzialmente infinita • Lo sviluppo è in massima parte risultato dell’apprendimento, frutto dell’esperienza così come è determinata dall’ambiente. Lo sviluppo consiste nel progressivo modellamento delle risposte del bambino da parte dell’ambiente in cui vive, attraverso processi di condizionamento • Lo sviluppo si configura come processo di tipo graduale e continuo, in quanto prodotto dall’accumularsi di associazioni tra stimoli e risposte • Come metodologie sono privilegiati il metodo sperimentale e l’osservazione del comportamento manifesto con il massimo possibile di controllo

  9. i) Approccio organismico-contestualista • E’ rappresentato soprattutto dalle posizioni di Piaget, dei neo-piagetiani, di Vygotskij • Concepisce l’individuo come organismospontaneo, attivo, dotato di principi e regole d’azione intrinseci, attraverso i quali costruisce gradualmente la propria conoscenza nell’interazione continua con l’ambiente • Lo sviluppo risulta dall’interazione bidirezionale tra un organismo dotato di determinate competenze (geneticamente programmate) e l’esperienza ambientale. L’esperienza è fattore necessario ma non sufficiente per spiegare lo sviluppo, in quanto essa risulta ad ogni momento filtrata secondo i principi organizzativi intriseci alla mente stessa e biologicamente determinati

  10. Lo sviluppo presenta al tempo stesso aspetti di discontinuità e di continuità. I primi si riferiscono al fatto che nel tempo si susseguono modificazioni così rilevanti delle modalità di interpretazione dell’esperienza ( cioè delle strutture mentali) da contrassegnare delle vere e proprie fasi qualitativamente distinte. La continuità è d’altra parte è costituita dalla presenza di alcuni meccanismi generali, determinati biologicamente, che rimangono inviariabili durante lo sviluppo e che mediano il passaggio attraverso le diverse fasi • Come metodologie sono privilegiati il metodo sperimentale e l’osservazione del comportamento, con un grado tuttavia moderato di controllo

  11. i) Approccio ermeneutico-comprendente • E’ rappresentato dalle teorie psicoanalitiche, ma anche da quelle umanistiche e fenomenologiche • Concepisce l’individuo come organismosimbolico, cioè datore di significati a sé e al mondo, e intenzionale, cioè perseguente dei fini (nella teoria psicoanalitica classica, per es., la soddisfazione delle pulsioni di autoconservazione e di quelle sessuali; nella teoria umanistica di Maslow la soddisfazione dei bisogni biologici fondamentali e via via salire quelli di sicurezza, amore, , appartenenza, stima, fino a quello di autorealizzazione) • Lo sviluppo, almeno nella concezione psicoanalitica, è visto come l’esito di un conflitto, tra l’individuo e l’ambiente o interno all’individuo stesso (per es. tra amore e odio, unione e separazione). L’interesse non è per la distinzione tra determinanti biologici ed ambientali dello sviluppo, ma per la ricerca dei significati soggettivi dei comportamenti

  12. Lo sviluppo si configura essenzialmente come processo discontinuo, contraddistinto da cambiamenti qualitativi per es. nel tipo di conflitto da affrontare a cui vengono fatti corrispondere stadi differenti (un tipico esempio è la sequenza degli stadi psicosessuali di Freud durante l’infanzia) • Le metodologie privilegiate sono quelle caratterizzate dal minimo grado di controllo, come l’osservazione naturalistica ed il colloquio clinico.

  13. Questioni e prospettive teoriche sullo sviluppo cognitivo Lo sviluppo cognitivo si riferisce ai cambiamenti che si verificano con il procedere dell’età nell’acquisizione della conoscenza, nella sua organizzazione e nelle strategie di pensiero e, conseguentemente, nella capacità di far fronte ad una varietà di compiti sempre più complessi (da semplici attività di discriminazione o di comprensione dei nessi di causa-effetto tra eventi immediatamente consecutivi ad attività più complesse di categorizzazione percettiva e semantica o di seriazione, fino a forme di ragionamento astratto di tipo ipotetico-deduttivo)

  14. Nello studio dello sviluppo cognitivo, accanto alle questioni fondamentali che caratterizzano l’indagine del più generale sviluppo psicologico (natura quantitativa vs qualitativa dei processi di sviluppo, carattere continuo vs discontinuo dello sviluppo, ruolo dei fattori biologici ed esperienziali), diviene centrale un’ulteriore domanda: nell’ambito dello sviluppo cognitivo, i cambiamenti coinvolgono in maniera simultanea le diverse aree della conoscenza, ossia i differenti domini dell’attività cognitiva (ad es. il linguaggio, la matematica, la musica)? ARCHITETTURA DELLA MENTE DOMINIO-GENERALE lo sviluppo coinvolge in modo simultaneo ed uniforme il sistema cognitivoil livello di competenza si manterrà sempre omogeneo nei diversi domini cognitivi ARCHITETTURA DELLA MENTE DOMINIO-SPECIFICA lo sviluppo avviene secondo tempi e modalità differenti nei diversi ambiti della cognizione potranno determinarsi nel corso dello sviluppo delle dissociazioni nel livello di competenza attraverso i diversi domini della conoscenza

  15. Una serie di approcci teorici ha affrontato la questione dello sviluppo cognitivo e ha fornito, in maniera più o meno esplicita, risposta a tutte o comunque alla maggior parte delle domande cruciali ad esso relative Accanto ad una serie di approcci ormai considerati classici (maturazionismo, comportamentismo, costruttivismo, cognitivismo), abbastanza recentemente sono emerse alcune nuove prospettive teoriche (innatista-modulare, connessionista, neuro-costruttivista) in grado di superare almeno alcuni dei limiti degli approcci precedenti

  16. i) prospettiva Maturazionista la comparsa di nuove competenze (incluse quelle cognitive) nel corso dello sviluppo è il prodotto della maturazione a livello del sistema nervoso, che avviene secondo una sequenza invariante specificata a livello genetico (epigenesi pre-determinata) Le istruzioni contenute nei geni, selezionate nel corso della filogenesi e contenute nel DNA della nostra specie, vengono eseguite per dare forma alle varie strutture (neurali, muscolari, scheletriche) che compongono il nostro corpo; queste a loro volta supportano l’emergere delle varie funzioni psicologiche e dei comportamenti

  17. L’approccio maturazionista si diffonde intorno agli anni Venti-Trenta del secolo scorso grazie alle ricerce condotte in particolare sullo sviluppo motorio da ricercatori quali Gesell e McGraw. Essi avevano osservato come, nonostante la grande varietà delle condizioni ambientali, in tutte le specie le varie competenze motorie compaiono nel corso dello sviluppo secondo una sequenza temporale estremamente regolare e stabile nei diversi individui INFLUENZA DEI FATTORI INNATI VS. FATTORI ESPERIENZIALI SULLO SVILUPPO COGNITIVO L’ereditarietà è sufficiente a determinare lo sviluppo cognitivo, attraverso il controllo dei processi di maturazione cerebrale. L’esperienza, al contrario, ha generalmente un ruolo secondario e marginale sullo sviluppo cognitivo, limitandosi in alcuni casi ad anticipare il raggiungimento di alcune tappe o a potenziare certe competenze; solo in casi estremi, i fattori ambientali possono alterare in maniera significativa il corso dello sviluppo

  18. ii) prospettiva Comportamentista la comparsa di nuove competenze (incluse quelle cognitive) nel corso dello sviluppo è interamente sotto il controllo di fattori ambientali, in un individuo docile e plasmabile con una capacità di apprendimento potenzialmente infinita Il comportamentismo nasce all’inizio del XX secolo, quando lo psicologo americano Jonh B. Watson afferma che se la psicologia voleva essere realmente obiettiva e scientifica, essa doveva studiare soltanto i comportamenti esterni ed osservabili, escludendo dal suo campo di indagine qualsiasi costrutto riferito a fenomeni “interni” quali le sensazioni o la coscienza, indagati fino ad allora generalmente chiedendo ai soggetti la verbalizzazione delle proprie sensazioni ed i propri pensieri (rifiuto dell’ “introspezionismo”).

  19. Conseguenza del rifiuto dell’introspezione e dell’esclusivo interesse per i comportamenti manifesti, fu quella di restringere l’ambito della ricerca in modo esclusivo allo studio dell’apprendimento Nell’approccio comportamentista più radicale, di cui il più importante esponente è stato B.F.Skinner, i meccanismi fondamentali dell’apprendimento sono quelli di apprendimento associativo, cioè quelli per cui l’individuo impara a mettere in relazione stimoli e risposte, cioè una determinata esperienza o evento che si verifica nell’ambiente (lo stimolo) e la reazione comportamentale a cui tale evento si è associata Esistono 2 forme fondamentali di apprendimento associativo: Il condizionamento classico il condizionamento operante

  20. Condizionamento classico processo per cui, se uno stimolo neutro viene presentato ripetutamente insieme con uno stimolo significativo che di per sè scatena una risposta, lo stimolo neutro finirà per produrre la stessa risposta STIMOLO INCONDIZIONATO (SI) lo stimolo che di norma in natura evoca una certa risposta (riflessa) STIMOLO CONDIZIONATO (SC) lo stimolo che a seguito dell’associazione temporale con lo SI acquisisce la capacità di generare lo stesso tipo di risposta RISPOSTA INCONDIZIONATA(RI) la risposta evocata in modo riflesso, cioè automatico, dallo SI RISPOSTA CONDIZIONATA (RC) la risposta associata tramite l’apprendimento allo SC

  21. Principali fenomeni correlati al Condizionamento classico • estinzione: se cessano per lungo tempo le associazioni tra SC e SI, si verifica un calo della forza del condizionamento; in altre parole, ciò significa che la RC diviene sempre meno costante, si fa episodica, fino, eventualmente, a scomparire completamente • recupero spontaneo:modificando il contesto in cui si valuta un determinato condizionamento classico, una RC apparentemente estinta può riemergere, sia pure non con la stessa intensità iniziale • riacquisizione: se dopo l'estinzione e l'eventuale recupero spontaneo, l' SC e l' SI vengono nuovamente associati, si osserva tipicamente un recupero rapido (dopo pochissime associazioni) della RC

  22. condizionamento di secondo livello: associando in modo costante allo SC un ulteriore stimolo neutro, anche quest'ultimo finisce con l'acquisire la capacità di produrre una RC • generalizzazione: capacità degli stimoli simili a quello condizionato di elicitare a loro volta la RC; l'analogia con lo SC è di tipo primario, quando la somiglianza fra gli stimoli deriva dalle loro caratteristiche fisiche, oppure, secondario, quando l'analogia è dovuta ad un apprendimento di tipo simbolico o emozionale • Il principale limite di questo tipo di apprendimento è che esso non è in grado di spiegare in che modo un individuo acquisisca delle risposte nuove. Esso rende unicamente conto del modo in cui delle risposte automatiche che fanno già parte del repertorio comportamentale di un organismo possono essere generalizzate ed attivate da stimoli neutri.

  23. Condizionamento operante processo attraverso il quale un organismo impara a fornire una risposta che produce conseguenze per lui positive RINFORZO conseguenze positive per l’organismo di un determinato comportamento; può essere: a) POSITIVO, quando consiste in un evento soggettivamente piacevole per l’organismo; b) NEGATIVO, quando consiste nella cessazione o l'allontanamento di un evento soggettivamente spiacevole. Ulteriormente, può essere: a) PRIMARIO, quando possiede naturalmente proprietà rinforzanti, perché soddisfa pulsioni fondamentali dell'organismo, b) SECONDARIO, quando ha acquisito proprietà rinforzanti per essere stati associato ad un rinforzo primario PUNIZIONE comparsa di un evento spiacevole o la perdita di uno piacevole a seguito dell'emissione di un dato comportamento; il suo effetto è di scoraggiare il comportamento

  24. Tecnica del modellamento • tecnicadi addestramento utilizzata quando si vuole insegnare ad un organismo ad esibire comportamenti per esso nuovi ed, eventualmente, anche complessi. In questi casi non si può aspettare che l'organismo emetta spontaneamente il comportamento (e quindi rinforzarlo), perchè si potrebbe aspettare all'infinito. Il modellamento prevede di rinforzare la prima risposta emessa naturalmente dall'organismo che va nella direzione desiderata e, quindi, continuare ad erogare i rinforzi soltanto in presenza di comportamenti che si avvicinano sempre di più alla risposta finale che si intende condizionare

  25. Principali fenomeni correlati al Condizionamento operante • estinzione • recupero spontaneo • riacquisizione • generalizzazione

  26. Principali programmi di rinforzo • RINFORZO CONTINUOil rinforzo viene erogato ogni volta che il soggetto emette la risposta desiderata • RINFORZO PARZIALE prevede il rinforzo solo per una parte delle risposte. Due principali schemi di rinforzo parziale: • schema a rapporto:il rinforzo viene erogato dopo un numero, fisso o variabile, di risposte • b) schema a intervallo:il rinforzo compare dopo un periodo di tempo, fisso o variabile, rispetto a quello precedente • Ognuno degli schemi di rinforzo si associa ad un pattern di emissione del comportamento operante caratteristico

  27. Principali assunti della ricerca comportamentista Principio del riduzionismo ogni comportamento complesso (e, dunque, anche quello cognitivamente mediato) non è che il risultato della combinazione di comportamenti più semplici; la sua comprensione è quindi possibile isolando le singole unità comportamentali più semplici e studiando separatamente ciascuna di esse Principio della parsimonia se un comportamento può essere spiegato in termini di meccanismi generali e basilari, come il condizionamento classico e quello operante, vanno rifiutate spiegazioni in termini di meccanismi più complessi e specifici In relazione a tale principio, si ritiene che i meccanismi fondamentali dell’apprendimento operino nello stesso modo in tutte le fasi dello sviluppo e che quindi i processi di associazione S-R spieghino esaustivamente lo sviluppo psicologico Principio del controllo sperimentale lo studio dei fattori in grado di modificare il comportamento richiede il massimo del controllo possibile sulle variabili potenzialmente rilevanti, per cui deve necessariamente attuarsi in laboratorio attraverso metodiche di registrazione obiettive dei comportamenti

  28. Una versione meno radicale della prospettiva comportamentista: la teoria dell’apprendimento sociale di Bandura(1961) Lo sviluppo psicologico dell’individuo non è interamente mediato da processi di associazione stimolo-risposta, ma significativamente influenzato anche da forme di apprendimento osservativo, mediate da meccanismi di imitazione. Il bambino, cioè, può apprendere anche semplicemente osservando il comportamento degli altri, imitando le condotte altrui rinforzate dall’ambiente, senza che egli sperimenti direttamente i rinforzi o le punizioni associate ai comportamenti (rinforzo vicario).Attraverso questo processo le risposte del bambino tendono sempre più a conformarsi a quelle della realtà sociale. Lo studio dell’apprendimento osservativo mise in evidenza che lo sviluppo non poteva essere ridotto all’analisi del comportamento manifesto e che fosse necessario indagare anche i processi cognitivi sottostanti il comportamento stesso. L’imitazione del comportamento altrui implica, infatti, che il bambino vi presti attenzione , sappia interpretarli e poi ricordarli

  29. NATURA DEL CAMBIAMENTO EVOLUTIVOLo sviluppo cognitivo è visto come un processo quantitativo e continuo, prodotto dall’accumularsi di associazioni tra stimoli e risposte; ogni nuova unità comportamentale viene acquisita in maniera indipendente dalle altre, senza che ciò implichi alcuna modificazione nella struttura delle catene associative già acquisite. Gli stessi meccanismi di base dell’apprendimento, condizionamento classico ed operante, restano invariati nel corso dello sviluppo INFLUENZA DEI FATTORI INNATI VS. FATTORI ESPERIENZIALI SULLO SVILUPPO COGNITIVOLo sviluppo cognitivo è reso possibile dalla capacità innata dell’organismo di associare stimoli e risposte; tuttavia, sulla base di questa predisposizione innata, sono poi l’ambiente e l’esperienza a plasmare la totalità delle condotte e delle competenze che l’individuo manifesta nel corso dello sviluppo CARATTERE DOMINIO-GENERALE O DOMINIO SPECIFICO DELLO SVILUPPO COGNITIVO I meccanismi generali di apprendimento e di funzionamento dell’attività cognitiva si applicano allo stesso modo a tutti i domini della conoscenza; lo sviluppo cognitivo viene dunque concepito come dominio-generale

  30. iii) prospettiva Costruttivista lo sviluppo cognitivo è il risultato degli scambi bidirezionali che avvengono tra l’individuo, che agisce in base a dei meccanismi generali determinati biologicamente, e l’ambiente Autore della teoria costruttivista è Jean Piaget Psicologo svizzero, attivo tra gli anni 20’ e 60’ del XX secolo, la sua teoria prende le mosse dagli studi che egli aveva già condotto come biologo sull’adattamento degli organismi all’ambiente. Per Piaget, l’intelligenza è un caso particolare dell’adattamento biologico: mentre l’organismo si adatta costruendo materialmente forme nuove, l’intelligenza costruisce nuove strutture mentali che servono a comprendere e a spiegare l’ambiente.

  31. Cosa consente la creazione di nuove strutture mentali e, dunque, lo sviluppo cognitivo? Secondo Piaget alcuni processi generali, determinati biologicamente, che non si modificano nel corso dello sviluppo, denominati appunto invarianti funzionali: 1) l’ADATTAMENTO (o “accordo del pensiero con le cose”) il bisogno di realizzare con l’ambiente scambi sempre più ricchi ed efficaci. Esso viene ottenuto attraverso l’interazione tra due funzioni complementari: l’assimilazione, processo per cui l’individuo integra i dati dell’esperienza nelle strutture cognitive già formate o in via di formazione l’accomodamento, processo per cui l’individuo modifica le strutture cognitive esistenti in funzione delle caratteristiche della realtà assimilata I due meccanismi operano insieme in modo tale che l’ambiente venga sempre interpretato alla luce delle strutture cognitive già esistenti (assimilazione), che vengono allo stesso tempo modificate per adeguarsi alle nuove richieste dell’ambiente (accomodamento)

  32. 2) l’ORGANIZZAZIONE (o “accordo del pensiero con se stesso”) principio secondo il quale in qualsiasi momento i singoli elementi che costituiscono l’apparato mentale si costituiscono in una struttura coerente, in una totalità che possiede proprietà e leggi intrinseche. Esso fa sì che esista un elevato grado di coerenza nello sviluppo raggiunto dal bambino in un dato momento relativamente a diverse abilità e competenze 3) l’EQUILIBRAZIONE (principio più generale implicato dai due precedenti) tendenza dell’individuo a raggiungere uno stato di equilibrio, con l’ambiente o con sé stesso. Ogni cambiamento, o nell’ambiente o negli elementi che costituiscono la struttura cognitiva, comporta uno stato di disequilibrio che l’organismo cerca di risolvere attraverso lo sviluppo di nuove strutture che consentono delle diverse modalità di interazione con il mondo

  33. Lo sviluppo cognitivo è il risultato di successive condizioni di disequilibrio, conseguenti alla necessità dell’organismo di assolvere a bisogni nuovi o anche ai bisogni precedenti ma in condizioni mutate (adattamento), che determinano via una nuova organizzazione delle strutture mentali A partire da alcuni processi generali (assimilazione, accomodamento, organizzazione) l’individuo costruisce attivamente le proprie strutture cognitive e la propria conoscenza, attraverso l’interscambio con l’ambiente (assunto costruttivista) Nel corso dello sviluppo si verificano nel sistema cognitivo delle modificazioni così rilevanti da contrassegnare delle vere e proprie fasi (stadi) che si caratterizzano per la presenza di una specifica struttura cognitiva, che pervade e controlla ogni aspetto del comportamento e del pensiero del bambino (assunto strutturalista)

  34. Metodi delle indagini piagetiane • l’osservazione del comportamento; è stata impiegata nello studio dello sviluppo intellettuale nei primi tre anni di vita, quando non è ancora possibile ottenere risposte verbali; è un osservazione che implica un certo grado di controllo sulle variabili della situazione, in quanto è guidata da ipotesi e prevede quindi la creazione di alcune situazioni “critiche” nell’ambiente • il metodo clinico; è stato impiegato nello studio dello sviluppo intellettuale a partire dall’età pre-scolare; consiste in un colloquio con il bambino con lo scopo di portare alla luce concezioni elaborate sia su fenomeni fisici che su aspetti della vita psichica; senza perdere di vita l’oggetto dell’indagine, il colloquio si articola tuttavia in funzione delle risposte del bambino adeguandosi alla sua linea di ragionamento • il metodo critico; è stato impiegato per studiare la genesi e lo sviluppo del pensiero logico; consiste in un esperimento nel corso del quale al bambino viene messo a disposizione del materiale da osservare e/o da utilizzare e che termina con una domanda critica inerente un problema di tipo logico, la cui soluzione permette di identificare il possesso o meno di certe strutture intellettuali

  35. NATURA DEL CAMBIAMENTO EVOLUTIVO Lo sviluppo cognitivo è un processo discontinuo, contraddistinto da cambiamenti di natura qualitativa, in quanto implica lungo il suo corso una modificazione sostanziale delle strutture mentali che il bambino utilizza per interagire con la realtà. D’altra parte, i fattori che lo determinano, cioè i processi di assimilazione, accomodamento, organizzazione ed equilibrazione, rimangono identici nei diversi stadi dello sviluppo e ciò implica, dunque, anche un aspetto di continuità per lo sviluppo cognitivo INFLUENZA DEI FATTORI INNATI VS. FATTORI ESPERIENZIALI SULLO SVILUPPO COGNITIVOPosizione intermedia tra innatismo ed empirismo. L’esperienza è cruciale nel consentire al bambino di costruire la propria conoscenza ; tuttavia, è soltanto a partire da alcuni meccanismi generali determinati biologicamente che attraverso l’esperienza il bambino costruisce la propria conoscenza e le proprie strutture cognitive, in un processo in cui gli scambi tra individuo e ambiente sono bidirezionali (concetto di epigenesi costruttivista)

  36. CARATTERE DOMINIO-GENERALE O DOMINIO SPECIFICO DELLO SVILUPPO COGNITIVO la visione dello sviluppo cognitivo è dominio-generale: ogni stadio dello sviluppo si caratterizza per la presenza di una specifica struttura cognitiva che pervade e controlla ogni aspetto del comportamento e del pensiero del bambino. E’ sempre la struttura in quanto totalità che si adatta e non parti isolate di essa; di conseguenza, i comportamenti e le competenze nei vari ambiti si collocano tutti allo stesso livello

  37. iv) prospettiva Cognitivista lo sviluppo cognitivo corrisponde all’incremento nell’efficienza dei sistemi di elaborazione delle informazioni, delle strategie di problem-solving e dei processi “superiori” di controlloche ha luogo all’aumentare dell’età, anche in relazione ai feed-back conseguenti all’interazione con l’ambiente esterno L’approccio cognitivista si sviluppa a partire dagli anni ‘60 del secolo scorso e costituisce attualmente il paradigma predominante nella ricerca in psicologia dello sviluppo cognitivo Raccoglie i contributi di discipline diverse: psicologia, la teoria delle comunicazioni, la teoria delle computazioni, l’intelligenza artificiale, la linguistica. NON nasce come approccio allo studio dello sviluppo cognitivo, ma come un modo per affrontare lo studio della cognizione adulta , che solo in seguito è stato applicato allo studio dello sviluppo

  38. Le metafore del computer e del canale di comunicazione • Il computer ed il canale di comunicazionedivengono i modelli di riferimento cui paragonare il funzionamento del sistema cognitivo umano: • come il computer, la mente effettua una serie di operazioni sulle informazioni in ingresso, le trasforma codificandole in forma simbolica, quindi le immagazzina per poterle in seguito recuperare • come in un canale di comunicazione, all’interno del sistema cognitivo l’informazione transita attraverso una serie di canali e viene depositata via via in una serie di magazzini L’attività cognitiva viene concettualizzata come sequenza di operazioni che intervengono per selezionare, codificare, immagazzinare e recuperare le informazioni

  39. L’attività cognitiva viene rappresentata attraverso diagrammi di flusso,cioè da “scatole” corrispondenti ciascuna alle diverse operazioni mentali oppure ai “magazzini” ipotizzati e da “frecce” che specificano il percorso seguito dalle informazioni I diagrammi di flusso costituiscono degli schemi formali che i ricercatori utilizzano per illustrare graficamente i modelli da loro creati per descrivere il funzionamento mentale del soggetto durante l’esecuzione di un determinato compito

  40. Diagramma di flusso relativo al modello di memoria di Atkinson e Shiffrin (1968)

  41. Metodi della ricerca cognitivista L’approccio metodologico della ricerca cognitivista è quello sperimentale, con l’introduzione tuttavia di nuovi metodi di indagine in relazione ai suoi specifici obiettivi • Allo scopo di fornire una descrizione precisa e dettagliata della serie di operazioni richieste per l’esecuzione di uno specifico compito cognitivo (analisi del compito), viene spesso impiegata una procedura di analisi degli errori consistente nel delineare la configurazione delle risposte corrette e sbagliate nell’esecuzione di una serie di prove predisposte in maniera sistematica • Allo scopo di isolare le singole operazioni implicate in certo compito cognitivo, nonché poterne stimare il tempo richiesto, può essere impiegato il metodo sottrattivo: se due compiti sono identici tranne che per un’operazione mentale addizionale richiesta da uno soltanto di essi, quest’ultimo richiederà un maggiore tempo di esecuzione; inoltre, la differenza nel tempo di svolgimento tra i due compiti informa del tempo necessario per eseguire l’operazione addizionale

  42. Per verificare i modelli relativi ai processi mentali impiegati per la soluzione di determinati compiti, è stata spesso impiegata la simulazione al computer dei medesimi; vengono elaborati programmi che riproducono la sequenza di operazioni ritenute implicate in una prestazione cognitiva: se il programma è in grado di replicare il comportamento umano studiato, il modello teorico è confermato

  43. Cosa si modifica nel corso dello sviluppo cognitivo? Assenza di una risposta univoca a questa domanda. Autori diversi hanno di volta in volta messo l’accento su aspetti differenti: • lo sviluppo cognitivo è in relazione ad un incremento della capacità di elaborazione dell’informazione, del sistema nel suo complesso (Pascual-Leone), o specificamente di alcune componenti di base (Case) che operando in modo più automatizzato renderebbero disponibili risorse da destinare ai processi di ordine più elevato • lo sviluppo cognitivo consiste nella capacità di creare rappresentazioni dell’ambiente sempre più complesse e sofisticate (ad es. Bruner) • lo sviluppo cognitivo è strettamente dipendente dal patrimonio di conoscenze che si va via via accumulando in memoria a lungo termine, come evidenziato dagli effetti di potenziamento sulla prestazione cognitiva determinati dall’ “expertise” • lo sviluppo cognitivo consiste nella capacità di impiegare strategie sempre più efficienti nella soluzione dei problemi (ad es. in compiti di memorizzazione) • lo sviluppo cognitivo corrisponde in gran parte al progressivo incremento delle abilità metacognitive, sia negli aspetti relativi alla conoscenza che in quelli di monitoraggio, regolazione e controllo esecutivo

  44. Nel tentativo di rispondere a che cosa sia dovuto lo sviluppo cognitivo, l’approccio cognitivista enfatizza il ruolo dei meccanismi di autoregolazione interna, riprendendo la concezione costruttivista: l’individuo modifica il proprio funzionamento cognitivo (almeno una parte) attraverso l’analisi dei feed-back prodotti dalle operazioni mentali o dalle azioni eseguite al livello in cui l’individuo si trova ad un dato momento

  45. NATURA DEL CAMBIAMENTO EVOLUTIVO Lo sviluppo cognitivo è un processo continuo e quantitativo, poiché consiste in un incremento progressivo nell’efficienza con cui i processi di base o di controllo manipolano l’informazione e in un conseguente aumento delle conoscenze e del grado di complessità delle rappresentazioni disponibili e manipolabili INFLUENZA DEI FATTORI INNATI VS. FATTORI ESPERIENZIALI SULLO SVILUPPO COGNITIVO Sia fattori innati che esperienziali sono ritenuti indispensabili per lo sviluppo cognitivo, in un rapporto di interazione bidirezionale. Tuttavia, mentre per l’approccio costruttivista i fattori innati corrispondono ai meccanismi generali determinati biologicamente in grado di orientare ed organizzare il cambiamento, nella prospettiva cognitivista i fattori innati comprendono una serie di processi o meccanismi cognitivi di base (ad es. capacità di selezionare, codificare, immagazzinare e richiamare le informazioni) che dalla nascita farebbero parte dell’architettura del sistema, in quanto prodotto dell’evoluzione, che poi potranno in alcuni casi potenziarsi in relazione sia a fattori maturativi che esperienziali

  46. CARATTERE DOMINIO-GENERALE O DOMINIO SPECIFICO DELLO SVILUPPO COGNITIVO In accordo ad una visione dell’architettura della mente adulta come dominio-specifica, lo sviluppo cognitivo viene visto come processo che riguarda indipendentemente i diversi domini della conoscenza, all’interno dei quali il bambino diviene capace di creare delle rappresentazioni sempre più sofisticate dell’informazione e di sviluppare procedure sempre più specializzate per manipolare tali rappresentazioni. Netto rifiuto del concetto piagetiano di stadio caratterizzato da un’organizzazione ed una modalità di funzionamento cognitivo uniforme attraverso le diverse aree della conoscenza

  47. v) prospettiva Neurocostruttivista lo sviluppo cognitivo consiste in un processo di progressiva specializzazione delle conoscenze e dei processi di elaborazione dell’informazione ed in un incremento della complessità dei diversi tipi di rappresentazione, risultante dalle interazioni bidirezionali e dinamiche che ad ogni momento si stabiliscono tra un certo numero di predisposizioni biologiche innatedi carattere generale e le stimolazioni ambientali

  48. La prospettiva neurocostruttivista è estremamente recente, cominciando ad affermandosi solo a partire dalla metà degli anni 90’ del secolo scorso Essa riprende la concezione costruttivista dell’individuo come attivo protagonista nella costruzione della propria conoscenza, nella misura in cui selettivamente si orienta verso determinate categorie di stimoli sulla base di alcune predisposizioni innate e modula il comportamento in funzione dei feed-back ambientali Contemporaneamente, accorda particolare importanza ai risultati della ricerca nell’ambito delle neuroscienze dello sviluppo, nella convinzione che i cambiamenti nelle proprietà funzionali del cervello siano strettamente dipendenti dai suoi cambiamenti neuroanatomici nel corso dello sviluppo

  49. Viene ipotizzata l’esistenza di alcune predisposizioni dominio-generali determinate geneticamente che, interagendo con l’ambiente tipico della specie attraverso relazioni bi-direzionali, incanalano e facilitano l’apprendimento di particolari aspetti dell’ambiente specie-specifico e determinano la progressiva specializzazione funzionale caratteristica del cervello adulto Karmiloff-Smith parla di predisposizioni attentive innate che agiscono come vincolo per lo sviluppo, in quanto dirigono l’attenzione del bambino verso alcune particolari categorie di input ambientali, garantendo in tal modo che tali input possano influenzare e plasmare lo sviluppo cognitivo e cerebrale dell’individuo. Es. predisposizione attentiva innata al volto umano

  50. Un’altra serie di predisposizioni dominio-generali riguarda alcuni vincolidi tipo più chiaramente neurobiologico. Finora ne sono stati descritti di due tipi: VINCOLI SPAZIO-TEMPORALI VINCOLI A LIVELLO DELL’ARCHITETTURA NEURALE Fanno riferimento al momento in cui le diverse aree cerebrali maturano e divengono funzionali. Una regione o un circuito cerebrali, piuttosto che altri, possono cominciare a rispondere a certi tipi di stimoli e quindi successivamente sviluppare una specializzazione funzionale nei loro confronti semplicemente perché raggiungono la maturazione nel momento in cui tali stimoli fanno la loro comparsa nell’ambiente del soggetto. Es. della specializzazione sinistra per il linguaggio Fanno riferimento alle caratteristiche di risposta di popolazioni neuronali, ad es. alla loro soglia di attivazione, al tipo di neurotrasmettitore che utilizzano, alla natura eccitatoria od inibitoria delle loro connessioni, ecc. Tali caratteristiche influiscono sulla natura dei tipi di stimolo che le diverse aree del cervello sono più adatte a processare e, quindi, sulla successiva specializzazione funzionale di tali aree. Esempio via “dorsale” vs. via “ventrale”

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