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Anno accademico 2008 – 2009 CORSO DI LAUREA in SCIENZE INFERMIERISTICHE ED OSTETRICHE

Anno accademico 2008 – 2009 CORSO DI LAUREA in SCIENZE INFERMIERISTICHE ED OSTETRICHE. INSEGNAMENTO: MANAGEMENT SANITARIO integrato per ECONOMIA AZIENDALE ORGANIZZAZIONE AZIENDALE. MANAGEMENT SANITARIO - Libero Colitti. DEFINIZIONE DI MANAGEMENT. TERMINE ANGLOSASSONE

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Anno accademico 2008 – 2009 CORSO DI LAUREA in SCIENZE INFERMIERISTICHE ED OSTETRICHE

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  1. Anno accademico 2008 – 2009 CORSO DI LAUREA in SCIENZE INFERMIERISTICHE ED OSTETRICHE INSEGNAMENTO: MANAGEMENT SANITARIO integrato per ECONOMIA AZIENDALE ORGANIZZAZIONE AZIENDALE MANAGEMENT SANITARIO - Libero Colitti

  2. DEFINIZIONE DI MANAGEMENT • TERMINE ANGLOSASSONE • DI USO UNIVERSALE CHE INDICA: • L’INSIEME DELLE TECNICHE DI GESTIONE DELLE ORGANIZZAZIONI; ma anche • IL COMPLESSO DELLE FUNZIONI DI GESTIONE; o anche • IL GRUPPO DIRIGENTE DI UNA ORGANIZZAZIONE.

  3. OPERATORI DELLE PROFESSIONI SANITARIE CULTURA AZIENDALE PROBLEMI DI MANAGEMENT ? ? PERCHE’

  4. RIFORMA SANITARIA Dlgs 502/92 e 517/93 e succ. AZIENDALIZZAZIONE DELLE STRUTTURE SANITARIE

  5. NUOVA NORMATIVA INTRODUCE IL CONCETTO DI RESPONSABILITA’ GESTIONALE

  6. RESPONSABILITA’ GESTIONALE RESPONSABILITA’ PER RISULTATI - SPECIFICA DELLA DIRIGENZA ESSA SI FONDA NON SULLA MANCATA VIOLAZIONE DOLOSA O COLPOSA DEI DOVERI DI UFFICIO (tale ambito riguarda altri tipi di responsabilità: penale, civile, amministrativa) MA SULLA IDONEITA’ E SULLA CAPACITA’ DEI DIRIGENTI A CONSEGUIRE RISULTATI ADEGUATI AI COMPITI LORO AFFIDATI CON CONSEGUENTI POSITIVE IMPLICAZIONI: - SUL BUON ANDAMENTO DELL’AZIONE AMMINISTRATIVA - SULLA CONCRETA REALIZZAZIONE DEGLI OBIETTIVI ASSUNTI DALLA DIREZIONE AZIENDALE IN SEDE DI PROGRAMMAZIONE DELLE SUE ATTIVITA’

  7. CULTURA AZIENDALE PROBLEMI DI MANAGEMENT ? PERCHE’ ANCHE GLI OPERATORI DELLE PROFESSIONI SANITARIE ?

  8. LE NUOVE FIGURE PROFESSIONALI SANITARIE MINISTERO DELLA SANITA‘ DECRETO 29 marzo 2001 Oggetto: Definizione delle figure professionali di cui all'art. 6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni, da includere nelle fattispecie previste dagli articoli 1, 2, 3 e 4, della legge 10 agosto 2000, n. 251 (art. 6, comma 1, legge n. 251/2000). "professioni sanitarie infermieristiche e professione sanitaria ostetrica", "professioni sanitarie riabilitative", "professioni tecnico-sanitarie“, "professioni tecniche della prevenzione“.

  9. "professioni sanitarie infermieristiche e professione sanitaria ostetrica“: • a) infermiere; • b) ostetrica/o; • c) infermiere pediatrico. • "professioni sanitarie riabilitative" : • a) podologo; • b) fisioterapista; • c) logopedista; • d) ortottista - assistente di oftalmologia; • e) terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva; • f) tecnico della riabilitazione psichiatrica; • g) terapista occupazionale; • h) educatore professionale.

  10. “professioni tecnico sanitarie“: • area tecnico - diagnostica: • a) tecnico audiometrista; • b) tecnico sanitario di laboratorio biomedico; • c) tecnico sanitario di radiologia medica; • d) tecnico di neurofisiopatologia. • area tecnico - assistenziale: • a) tecnico ortopedico; • b) tecnico audioprotesista; • c) tecnico della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione • cardiovascolare; • d) igienista dentale; • e) dietista. • "professioni tecniche della prevenzione“: • a) tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro; • b) assistente sanitario.

  11. LA RIFORMADELLE PROFESSIONI SANITARIE Legge 251/00 "Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione nonchè della professione ostetrica“ (Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 208 del 6 settembre 2000)  ...... Da oggi è prevista anche la possibilità di una laurea che –unita alla legge – costituirà una opportunità per i giovani di inserirsi nel mondo del lavoro e per avere possibilità reali di dirigere i servizi infermieristici negli ospedali, sancendo definitivamente la professionalità di questi operatori, che non saranno più un comparto alle dipendenze di quello dei medici. Il provvedimento fa seguito ad una prima legge, la n° 42 del 26 febbraio del 1999 che per prima affermava l’autonomia delle professioni sanitarie, completando e riqualificando il percorso formativo e aprendo di fatto le porte di accesso alla dirigenza. ...... Il primo intervento normativo dedicato a queste categorie (l. n° 42 del 26 febbraio 1999), ha permesso di superare l’antiquata visione ancillare del ruolo di questi professionisti, di abbandonare il vecchio mansionario, di restituire piena autonomia e responsabilità nello svolgimento del loro lavoro. Ad infermieri, ostetrici, terapisti, riabilitatori, tecnici, operatori della prevenzione, nel pieno rispetto delle competenze mediche, è stata riconosciuta una professionalità specifica e distinta con il risultato, tra l’altro, di potenziare e sviluppare i servizi di cura e di assistenza al paziente e i servizi di prevenzione.

  12. TRASFORMAZIONE DELLE PROFESSIONI SANITARIE LEGGE 42/1999 PROFESSIONE AUSILIARIA MANSIONARIO PROFESSIONE SANITARIA AUTONOMIA OPERATIVA

  13. LEGGE n° 251 10 agosto 2000, DECRETO INTERMINISTERIALE 2 aprile 2001 …… gli operatori delle professioni sanitarie svolgono con autonomia professionale attività dirette alla prevenzione, alla cura e salvaguardia della salute individuale e collettiva, espletando le funzioni individuate dalle norme istitutive dei relativi profili professionali nonché dagli specifici codici deontologici ed utilizzando metodologie di pianificazione per obiettivi dell'assistenza …….

  14. LEGGE n°431 febbraio 2006, LEGGE n° 189 17 Ottobre 2007, ISTITUZIONE DEGLI ORDINI DELLE PROFESSIONI SANITARIE • ..... l'istituzione di un ordine specifico, con albi separati per ognuna delle professioni previste dalla legge n. 251 del 2000, per ciascuna delle seguenti aree di professioni sanitarie: • area delle professioni infermieristiche; • area della professione ostetrica; • area delle professioni della riabilitazione; • area delle professioni tecnico-sanitarie; • area delle professioni tecniche della prevenzione; • …… l'assegnazione della professione dell'assistente sanitario all'ordine della prevenzione

  15. DPCM 25 Gennaio 2008, DISCIPLINA PER L'ACCESSO ALLA QUALIFICA UNICA DI DIRIGENTE DELLE PROFESSIONI SANITARIE • ...... è reso esecutivo l'accordo 15 novembre 2007tra il Governo, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano con indicazione di: • Requisiti; • Commissione esaminatrice; • Prove d’esame; • Punteggio.

  16. CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVOROAREA DIRIGENZA SANITARIA, PROFESSIONALE, TECNICA E AMMINISTRATIVA DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE PARTE NORMATIVA QUADRIENNIO 2006 – 2009 E PARTE ECONOMICA BIENNIO 2006-2007 TITOLO IV DIRIGENZA DELLE PROFESSIONI SANITARIE INFERMIERISTICHE, TECNICHE, DELLA RIABILITAZIONE, DELLA PREVENZIONE E DELLA PROFESSIONE OSTETRICA Art. 8 Entrata a regime dell’istituzione della qualifica unica di dirigente delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione e della professione ostetrica

  17. SCENARIO PRECEDENTE INFERMIERE OSTETRICA ALTRE PROFESSIONI SANITARIE PAZIENTE MEDICO OP. SOCIALE AUSILIARIO

  18. SITUAZIONE RAPPRESENTATA DALLA NORMATIVA VIGENTE MEDICO INFERMIERE ALTRE PROFESSIONI SANITARIE AUTONOME PAZIENTE PSICOLOGO OP. SOCIALE

  19. NELLE STRUTTURE SANITARIE VANNO RICONOSCIUTE E TIPIZZATE LINEE DI ATTIVITA’ ASSISTENZIALE AFFERENTI ALLE DIVERSE PROFESSIONALITA’ DOTATE DI SPECIFICITA’ ED AUTONOMIA TRA LORO FORTEMENTE E DINAMICAMENTE INTEGRATE AL FINE DI GARANTIRE AL PAZIENTE PRESTAZIONI APPROPRIATE, TEMPESTIVE, QUANTITATIVAMENTE E QUALITATIVAMENTE SODDISFACENTI

  20. LINEE DI ATTIVITA’ ASSISTENZIALE ASSISTENZA INFERMIERISTICA ASSISTENZA MEDICA ASSISTENZA SOCIALE ASSISTENZA PSICOLOGICA PAZIENTE ASSISTENZA ALBERGHIERA

  21. RIFORMA SANITARIA Dlgs 502/92 e 517/93 e succ. AZIENDALIZZAZIONE DELLE STRUTTURE SANITARIE

  22. AZIENDE SANITARIE LOCALI (ASL) • con o senza OSPEDALI a GESTIONE DIRETTA • finanziamento per QUOTA CAPITARIA • AZIENDE OSPEDALIERE (AO) • se con Policlinico Universitario AZIENDA MISTA • finanziamento per PRESTAZIONI EROGATE

  23. NUOVA NORMATIVA • Stato: • funzione di pianificazione e programmazione nazionale, • determinazione dei livelli uniformi di assistenza, • determinazione delle quote di finanziamento • (pro-capite per assistito). • Regione: • funzione di pianificazione e programmazione regionale (nel rispetto delle linee di indirizzo generali indicate dal piano sanitario nazionale); • definizione dell’assetto organizzativo del servizio sanitario regionale. • Aziende Sanitarie: • dotate di personalità giuridica pubblica; • dotate di autonomia gestionale; • funzione di pianificazione e programmazione locale (nel rispetto • delle linee di indirizzo generali indicate dal piano sanitario regionale); • definizione dell’assetto organizzativo aziendale.

  24. NUOVA NORMATIVA • (documenti) • Stato ……………………… piano sanitario nazionale (PSN); • Regione …………………. piano sanitario regionale (PSR); • AS (ASL o AO) ................ piano strategico aziendale ed • atto aziendale.

  25. PRECEDENTE NORMATIVA – LEGGE 833/78 – COMPETENZE SANITARIE ALLE USL (unità sanitarie locali) FINANZIAMENTO STATALE ALLE REGIONI SULLA BASE DELLA SPESA STORICA

  26. PRECEDENTE NORMATIVA – LEGGE 833/78 – INCAPACE DI CONTROLLARE LA SPESA, CON DEBITO DELLE REGIONI PROGRESSIVAMENTE IN CRESCITA E STATO CHE DEVE ANNUALMENTE RIPIANARE I DEBITI

  27. PRECEDENTE NORMATIVA • – LEGGE 833/78 – • PROBLEMI • Spesa sanitaria eccessiva rispetto alle possibilità dello stato; • Nessun controllo sulla qualità delle prestazioni; • Scarsa accessibilità alle prestazioni.

  28. NUOVA NORMATIVA • FLUSSO DEL FINANZIAMENTO DEL SSN(1) • STATO • REGIONI • AZIENDE SANITARIE LOCALI (FINANZIAMENTO PER QUOTA CAPITARIA)

  29. NUOVA NORMATIVA FLUSSO DEL FINANZIAMENTO DEL SSN(2) AZIENDE SANITARIE LOCALI AZIENDE CASE di CURA OSPEDALIERE ACCREDITATE (FINANZIAMENTO PER PRESTAZIONI EROGATE) AO e CdC - PRESTAZIONI EROGABILI RICOVERI .................................... tariffa DRG PRESTAZIONI AMBULATORIALI ...... tariffa NOMENCLATORE NAZIONALE

  30. I MECCANISMI DI FINANZIAMENTO DEL SSN INTRODOTTI DAL FEDERALISMO FISCALE Dal “Supplemento ordinario al «Bollettino Ufficiale» Regione Umbria” - serie generale - n. 36 del 27 agosto 2003 CON IL D.L.VO 56/2000 CESSANO, A DECORRERE DALL’ANNO 2001, ALCUNI TRASFERIMENTI ERARIALI DALLO STATO ALLE REGIONI, TRA CUI IL FONDO SANITARIO NAZIONALE.

  31. I MECCANISMI DI FINANZIAMENTO DEL SSN INTRODOTTI DAL FEDERALISMO FISCALE I trasferimenti erariali soppressi sono stati compensati con: •l’aumento dell’addizionale IRPEF, le cui aliquote minima e massima vengono portate rispettivamente da 0,5 per cento a 0,9 per cento e da 1 per cento a 1,4 per cento; •l’aumento della compartecipazione regionale all’accisa sulla benzina, il cui importo viene aumentato da 242 a 250 lire per litro di benzina venduta; •l’istituzione della compartecipazione regionale all’IVA (inizialmente il 25,7 per cento, poi portata al 38,55 per cento dal d.p.c.m. 17 maggio 2001).

  32. I MECCANISMI DI FINANZIAMENTO DEL SSN INTRODOTTI DAL FEDERALISMO FISCALE • Quindi attualmente le fonti di finanziamento • della spesa sanitaria sono le seguenti: • IRAP; • 2) addizionale IRPEF; • 3) compartecipazione all’accisa sulla benzina; • 4) compartecipazione all’IVA; • 5) Fondo Perequativo Nazionale; • 6) entrate proprie delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere; • 7) eventuali entrate derivanti dalla mobilità sanitaria extraregionale.

  33. I MECCANISMI DI FINANZIAMENTO DEL SSN INTRODOTTI DAL FEDERALISMO FISCALE Il Fondo Perequativo Nazionale è stato istituito per garantire a tutte le regioni la copertura del proprio fabbisogno per l’assistenza sanitaria. La perequazione avviene con il gettito della compartecipazione all’IVA: si valuta da un lato quale sia la quota di IVA di spettanza regionale in base alla media dei consumi delle famiglie registrati negli ultimi tre anni in ogni regione, dall’altro si stabilisce quale sia la quota di IVA che serve a pareggiare il fabbisogno negoziato tra Stato e Regioni, considerate le entrate regionali per IRAP, addizionale IRPEF (in base ai residenti), compartecipazione all’accisa sulla benzina, entrate proprie delle aziende sanitarie e mobilità sanitaria extraregionale.

  34. I MECCANISMI DI FINANZIAMENTO DEL SSN INTRODOTTI DAL FEDERALISMO FISCALE L’accordo dell’8 agosto rende attivo tale schema di finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale, stabilendo la contestualità fra definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e determinazione del fabbisogno finanziario, quest’ultimo inteso come tetto invalicabile delle assegnazioni di risorse pubbliche statali alle Regioni per assicurare ai propri cittadini le prestazioni previste dai LEA.

  35. I MECCANISMI DI FINANZIAMENTO DEL SSN INTRODOTTI DAL FEDERALISMO FISCALE Nel caso di superamento del limite di spesa fissato, le Regioni devono integrare il finanziamento ricorrendo all’imposizione di tasse, alla introduzione di ticket o all’adozione di altre misure di razionalizzazione idonee a recuperare nel corso dell’esercizio successivo lo scarto fra risorse assegnate e fabbisogno effettivo.

  36. REGIONE finanziamento per QUOTA CAPITARIA AZIENDE SANITARIE LOCALI finanziamento sulla base delle prestazioni acquistate CASE di CURA ACCREDITATE AZIENDE OSPEDALIERE AO e CdC - PRESTAZIONI EROGABILI RICOVERI .................................... tariffa DRG PRESTAZIONI AMBULATORIALI ...... tariffa NOMENCLATORE NAZIONALE

  37. MANAGEMENT INFERMIERISTICO PER LE FUNZIONI DI COORDINAMENTO ALCUNE DEFINIZIONI DI AZIENDA ORGANIZZAZIONE AZIENDALE – Libero Colitti

  38. .. L'AZIENDA COSTITUISCE UN'ORGANIZZAZIONE DI BENI (PERSONE E COSE MATERIALI) CHE SVOLGE UNA DETERMINATA ATTIVITA’ UMANA, IN VISTA DI UNO O PIU’ BISOGNI DA SODDISFARE. (U. DE DOMINICIS 1966)

  39. ... LO «STRUMENTO» DI CUI L'UOMO SI SERVE PER SVOLGERE, IN MODO «ECONOMICO», ATTIVITA’ DI PRODUZIONE E CONSUMO DI BENI ATTI A SODDISFARE I SUOI BISOGNI. (F. GIUNTA 1996)

  40. L'AZIENDA E’ L'UNITÀ ECONOMICA ELEMENTARE IN CUI SI SVOLGE L'ATTIVITÀ DI PRODUZIONE DI BENI E DI SERVIZI PER IL SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI UMANI. (G. MELIS 1993)

  41. “LE IMPRESE SONO QUELLE AZIENDE ISTITUITE E RETTE PER IL FINE GENERALE DEL LUCRO (REDDITO), OVVERO PER LA CREAZIONE DI RICCHEZZA.” (A. AMADUZZI 1998)

  42. MANAGEMENT INFERMIERISTICO PER LE FUNZIONI DI COORDINAMENTO ORGANIZZAZIONE AZIENDALE ORGANIZZAZIONE AZIENDALE – Libero Colitti

  43. LE 6 PARTI FONDAMENTALI DELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE SECONDO H. MINTZBERG IDEOLOGIA T E C N O S T R U T T U R A S U P P O R T O VERTICE STRATEGICO GRUPPO DIRIGENTE INTERMEDIO NUCLEO OPERATIVO

  44. TRADIZIONI, NORME E VALORI CHE CARATTERIZZANO L’ORGANIZZAZIONE (MISSIONE) IDEOLOGIA VERTICE STRATEGICO COLORO CHE DETENGONO IL MASSIMO POTERE DECISIONALE (DIRETTORE GENERALE, AMMINISTRATIVO, SANITARIO)

  45. TECNICI CHE CONTRIBUISCONO AD OTTIMIZZARE IL PROCESSO OPERATIVO CON ATTIVITA’ DI PROGETTAZIONE O DI CONTROLLO E VALUTAZIONE CHE INFLUENZANO LE FUNZIONI SVOLTE DAL NUCLEO OPERATIVO O FORNISCONO SUPPORTO ALLE DECISIONI STRATEGICHE (STAFF, NAV) T E C N O S T R U T T U R A

  46. NUCLEI DI OPERATORI CHE SVOLGONO FUNZIONI SPECIALIZZATE NON IMPORTANTI PER LO SVILUPPO DEL PROCESSO OPERATIVO MA INDISPENSABILI PER LA SOPRAVVIVENZA DELL’AZIENDA (SERVIZI AMMINISTRATIVI) S U P P O R T O

  47. GRUPPO DIRIGENTE INTERMEDIO RAPPRESENTATO DAL LIVELLO CUI E’ AFFIDATA LA RESPONSABILITA’ DEL COORDINAMENTO TRA IL VERTICE STRATEGICO ED IL NUCLEO OPERATIVO) (RESPONSABILI DI STRUTTURE OPERATIVE)

  48. COLORO CHE SVOLGONO L’ATTIVITA’ FONDAMENTALE DI PRODUZIONE DEI BENI E DEI SERVIZI CHE CARATTERIZZANO L’AZIENDA (STRUTTURE OPERATIVE) NUCLEO OPERATIVO

  49. T E C N O S T R U T T U R A S U P P O R T O IDEOLOGIA VERTICE STRATEGICO GRUPPO DIRIGENTE INTERMEDIO NUCLEO OPERATIVO

  50. ORGANIGRAMMA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA (SCHEMA) DELLA STRUTTURA AZIENDALE, DEI RAPPORTI GERARCHICI, DEGLI ASPETTI ORGANIZZATIVAMENTE RILEVANTI DELLE FUNZIONI, DELLE ATTIVITA’ E DELLE LORO RECIPROCHE RELAZIONI

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