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Università di Pisa Corso di Laurea in Infermieristica Modulo di Infermieristica Generale “ASPETTI GIURIDICI DELLA PROFES

Università di Pisa Corso di Laurea in Infermieristica Modulo di Infermieristica Generale “ASPETTI GIURIDICI DELLA PROFESSIONE” 1° semestre. Docente: Luciana Traballoni UOP Formazione Permanente e Complementare del Personale Infermieristico Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana.

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Università di Pisa Corso di Laurea in Infermieristica Modulo di Infermieristica Generale “ASPETTI GIURIDICI DELLA PROFES

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Presentation Transcript


  1. Università di PisaCorso di Laurea in InfermieristicaModulo di Infermieristica Generale“ASPETTI GIURIDICI DELLA PROFESSIONE”1° semestre Docente: Luciana Traballoni UOP Formazione Permanente e Complementare del Personale Infermieristico Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana

  2. Programma A.A. 2008-2009 • L’infermiere oggi: caratteristiche generali • Profilo storico dell’assistenza infermieristica • Florence Nightingale: la nascita dell’infermieristica moderna • Cenni sul D.P.R. 14 marzo 1974 n. 225 (“Mansionario”) • D.M. 14 settembre 1994 n. 739 “Profilo dell’infermiere” • D.M. 14 settembre 1994 n. 740 “Profilo dell’ostetrica” • D.M. 17 gennaio 1997 n. 70 “Profilo dell’infermiere pediatrico” • Patto Infermiere- Cittadino 1996 • Codice Deontologico dell’Infermiere (Febbraio 1999) • Legge n. 42/99 (Disposizioni in materia di Professioni Sanitarie) • Legge n. 251/00 (Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione nonché della professione ostetrica) • Legge n. 1/02 (Disposizioni urgenti in materia sanitaria) • Legge n. 43/2006 • La Federazione Europea Professioni Infermieristiche (FEPI), la Federazione Nazionale, il Coordinamento Regionale, il Collegio IPASVI provinciale.

  3. Chi è l’infermiere? È un professionista sanitario • Professione: esercizio abituale di un’attività intellettuale contrapposta a quella artigiana o manuale per cui si usa il termine di mestiere (Gabrielli “Grande Dizionario della lingua italiana” Ed. Mondadori 1989) D.M. 739/94 “Regolamento concernente l’individuazione della figura e relativo profilo professionale dell’Infermiere”

  4. Quali requisiti? Ha un titolo di studio universitario abilitante E’ iscritto all’Albo Professionale Albo elenco ufficiale in cui sono registrati i nomi delle persone abilitate a esercitare una data professione o costituenti un corpo accademico o un'associazione: es. Albo degli avvocati Albo degli infermieri, Albo delle ostetriche, etc Ordine/Collegio categoria di professionisti organizzata con propri organismi rappresentativi e un proprio albo professionalees. Ordine dei medici, ordine degli avvocati, etc.

  5. Chi è l’infermiere? È un professionista sanitario Ha un titolo di studio universitario abilitante E’ iscritto all’Albo Professionale È responsabile dell’assistenza generale infermieristica. D.M. 739/94 “Regolamento concernente l’individuazione della figura e relativo profilo professionale dell’Infermiere”

  6. Che cos’è l’Assistenza Infermieristica? L'assistenza infermieristica può essere: • Preventiva • Curativa • Palliativa • Riabilitativa D.M. 739/94 “Regolamento concernente l’individuazione della figura e relativo profilo professionale dell’Infermiere”

  7. Che cos’è l’Assistenza Infermieristica? L’Assistenza Infermieristica è di natura: • tecnica • relazionale • educativa “Museo dell’ Infermiere” Istituti Ortopedici Rizzoli di Bolognai D.M. 739/94 “Regolamento concernente l’individuazione della figura e relativo profilo professionale dell’Infermiere”

  8. Quali sono le principali funzioni dell’Assistenza Infermieristica? • prevenzione delle malattie • assistenza dei malati e dei disabili di tutte le età • educazione sanitaria. D.M. 739/94 “Regolamento concernente l’individuazione della figura e relativo profilo professionale dell’Infermiere”

  9. Evoluzione storica • sviluppo sociale e culturale • sviluppo della scienza e della pratica medica • condizione della donna nelle varie epoche e società

  10. Infermiera domestica pulizie analfabeta alcolizzata

  11. Riferimenti storici • Inghilterra: nascita della professione • Stati Uniti: influenze culturali nella professione • Italia: nostra realtà

  12. Antichità/Epoca pre-cristiana • Medicina magia religione

  13. Epoca romana VALETUDINARIA: (Fino a 200 ricoverati) Vi operavano medici e servi

  14. Primi secoli era cristiana • Solidarietà • Amore cristiano • Aiuto verso chi soffre Diaconi e diaconesse • Assistenza ai malati e ai poveri (sul territorio) Il primo ospedale romano fu fondato dalla nobildonna Fabiola (390 d.c.)

  15. Diffusione e riconoscimento della religione cristiana • Consolidamento della struttura gerarchica della Chiesa • Distacco fra clero e laici • Beneficenza (sostituisce la fraternità, solidarietà) • Ospedali per la cura dei poveri • Amore cristiano (ordini religiosi)

  16. Alto Medio Evo • Sviluppo ordini monastici • Si cerca di garantire le elementari norme igieniche (bere e mangiare) • La Medicina è poco sviluppata • Viene fornita soprattutto un’assistenza religiosa • “Accettazione della malattia” Custodia

  17. Secoli XI e XII • Sviluppo delle Arti e delle Corporazioni • Ospedale degli Innocenti (Firenze) • Passaggio da carità a diritto per certe categorie di lavoratori • Assistenza ancora appannaggio della Chiesa • Pie associazioni laiche (Beghine, Oblate.. Monna Tessa)

  18. Secoli XIII e XIV • Aumenta la differenza di classi (brigantaggio, accattonaggio, vagabondaggio…) • Affermazione del medico con formazione universitaria • Morte alle streghe (spesso guaritrici…)

  19. Secoli XVI - XVII • Internamenti per vagabondaggi … • Evoluzione della medicina • Condizioni igieniche scadenti… • Infermiere “lavoro di poco valore..”(reclutamento da classi inferiori) 1621 epidemia di tifo a Firenze

  20. 1570 ospedale romano di S. Spirito “Venti letti pieni, qual vomita, qual grida, qual tosse, qual tira il fiato, qual esala l’anima, qual farnetica che bisogna legarlo, qual si duole e si lamenta (…) il servizio è pessimo e abominevole (…) andrà uno di quelli poltroni a dare il pasto ad un infermo, troverà il meschino afflitto e svogliato, prostrato et debile che appena il letto sostiene, et li dirà: bevi su, manda giù, che ti possa strangolare” A. Pazzini, L’Ospedale nei secoli, Orizzonte MedicoRoma 1958

  21. Il Settecento • Illuminismo (la carità cristiana tende ad essere sostituita da una solidarietà laica, fondata sulla ragione) • Dichiarazione di principi: Uguaglianza degli uomini, Diritti dei bisognosi • Nascita delle moderne Scienze Umane • Nascono gli ospedali a padiglioni • Si diffonde la pratica dell’insegnamento agli studenti di medicina • Infermiere domestiche

  22. 1770 rivoluzione industriale • Aumento attività produttive • Impiego delle macchine • Miglioramento dello stato di salute (durata di vita media, riduzione mortalità infantile) • Maggiore disponibilità di mezzi di sussistenza, miglioramenti igienico-sanitari e diffusione dell’istruzione • Progressi della medicina (betteriologia, malattie infettive) • Sviluppo degli ospedali (anche i benestanti vi si ricoverano)

  23. Florence Nightingale (1820-1910) • Famiglia molto ricca (alta società inglese) • Vasta educazione • Viaggia molto • Contatti con il mondo della politica • Profonda fede religiosa • Vuole aiutare il prossimo • Vuole lavorare in ospedale • Opposizione della famiglia • 1851 esperienza di Kaiserswerth

  24. Guerra di Crimea (1853 – 1856)Ospedale Militare sul Bosforo “La maniera con cui vengono trattati i malati e i feriti è degna solo dei selvaggi del Dahomey (…) Non ci sono né assistenti né infermiere per eseguire gli ordini dei medici e per assistere i malati negli intervalli tra le visite. Qui i Francesi ci superano di gran lunga: la loro attrezzatura medica è eccellente, i loro medici molto più numerosi ed essi hanno anche l’aiuto delle Suore di Carità (…) queste religiose sono delle ottime infermiere”. (13 ottobre 1854 W.H. Russel corrispondente di guerra per il “Times” )

  25. Alta mortalità dei soldati per: Tifo Colera Dissenteria Scorbuto Gangrena Altre malattie ….. Interventi : Vitto Corsie abitabili Servizi igienici Vestiario sufficiente e pulito Sostegno psicologico Locali ricreativi Signora della lampada Risultati notevoli

  26. 1861 F.N. collabora con il governo di Washington. ( Guerra di secessione). • Jean Henry Dunant filantropo ginevrino fonda la Croce Rossa. J. H. Dunant

  27. Florence Nightingale “….. rinnovare profondamente il reclutamento, la formazione e la stessa pratica dell’assistenza infermieristica ….” Formare una professione laica, rispettabile e aperta alle giovani di buona famiglia 1860 Scuola per Infermiereannessa all’Ospedale londinese St. Tomas (15 allieve) 1820-1910

  28. La scuola ha la durata di 1 anno. Caratteristiche: • Zelo religioso • Una disciplina di tipo militare • Modelli culturali della famiglia ricca dell’epoca • Scuola convitto femminile Le origini della scuola sono strettamente collegate con l’istituzione ospedaliera, a differenza di quella dei medici svolta in università.

  29. Considerazioni • Attribuisce grande importanza all’ambiente (aria, temperatura, …) nel condizionare la salute. • L’osservazione accurata del paziente è indicata come essenziale per l’esercizio dell’assistenza • Aspetti psicologici della persona assistita. 1859 “Notes on Nursing”

  30. Critiche: • “(…) l’infermiera Nightingale era semplicemente la Signora ideale, trapiantata dalla casa all’ospedale e sollevata dalla responsabilità della riproduzione. Al medico essa portava la virtù, caratteristica di una moglie, dell’obbedienza assoluta. Al paziente portava l’abnegazione devota di una madre. Ai lavoratori dell’ospedale di livello più basso essa portava la disciplina, rigorosa ma cortese, di chi governa una casa ed è abituato a trattare con persone di servizio”

  31. Il Novecento: l’assistenza infermieristica in Gran Bretagna Prolungamento da uno a tre anni della formazione (scuola convitto) Motivazioni: • Distinguersi dalle occupazioni di tipo domestico • Donne di condizioni modeste che esercitavano nei piccoli ospedali • Riconoscimento della professione (e quindi delle capacità della donna).

  32. Continua … • Istituzione dell’Albo delle Infermiere (1919) • General Nursing Council rappresentato dalle Dirigenti • Controllo della professione affidato ad un’élite di Infermiere Dirigenti • Carenza infermieri qualificati (nel 1937 54 ore sett.) • Dopo la 2° guerra mondiale figure di assistenti infermieri (meno qualificati, tipo infermiere generico)

  33. Il Novecento:l’assistenza infermieristica negli Stati Uniti L’assistenza infermieristica in ospedale viene svolta da ex carcerate. Di notte non vi sono infermieri, ma soltanto tre custodi, che devono andare in giro a controllare circa ottocento pazienti. Gli ammalati dormono in tre per due letti o in cinque per tre letti. In condizioni del genere non è strano che la setticemia sia frequente, né che muoia un amputato su due e una partoriente ogni undici. (1873 Inchiesta effettuata da un’Associazione Femminile presso l’Ospedale Bellevue di New York)

  34. Il Novecento:l’assistenza infermieristica negli Stati Uniti • 1870 prime scuole infermieristiche • Viene accolta la proposta di corsi triennali • Mary Adelaide Nutting 1° docente universitaria (1907) • Costituzione dell’ANA (American Nurses Association) 1896 • Istituzione dell’Albo professionale (1920) • 1930 centomila iscritte all’Associazione • 1923 Rapporto Goldmark (educazione sanitaria,) • Figure di aiutanti infermieri • Sviluppo dei corsi di formazione universitaria (anni 50 e 60) • Formazione degli Specialisti Clinici Inf. Esp.(formazione univ.) • Formazione del “Nurse Practitioner” generalista, di famiglia.. (formazione univ.) • Sviluppo della ricerca e di una “cultura professionale” avanzata.

  35. Nazione povera, processo di industrializzazione in fase iniziale … Livello di istruzione basso Assistenza infermieristica negli ospedali scadente Movimenti femminili (Unione Femminile- Anna Celli) Il Novecento: l’assistenza infermieristica in Italia Anna Frantzel Celli (1878-1958)

  36. Il Novecento: l’assistenza infermieristica in Italia • 1901 assistenza in ospedale: inservienti impreparati e mal pagati, spesso analfabeti … e suore (assistenza religiosa) • Corsi di formazione interni negli ospedali con scarsi risultati • Scuole preparatorie di almeno 6 mesi a cui si accede con la licenza elementare (sono solo proposte). • Contributo di infermiere straniere. Emy Turton (scozzese) , Grace Baxter (americana) • Intorno al 1910 si apre la scuola convitto Regina Elena presso il Policlinico Umberto 1° a Roma (Autoritarismo, moralità, classe sociale elevata. Durata del corso due anni).

  37. Arretrate condizioni sociali delle donne italiane Difficoltà di formare dirigenti e creare una cultura professionale autonoma. Corpo insegnante costituito soprattutto da medici Predominio della cultura medica su quella infermieristica. Comunque….. Infermeria dell’Amb. Scarpetta Istituito dalla A. Celli

  38. “Qualità fondamentali” dell’infermiere • Educato, colto, intelligente Ma anche …. • Possedere dolcezza di modi, prudenza e discrezione; • Essere giusto, rispettoso, obbediente, previdente, calmo, pronto e pulito. • Carattere di missione. (“1906 1° Congresso Medici Ospitalieri di’Italia”)

  39. L’epoca fascista (Forte discriminazione nei confronti delle donne) Nasce la Scuola-convitto professionale per infermiere. (Regio Decreto 15 agosto 1925 n. 1832 Regolamento esecutivo n.2330/1929) Corso biennale per il conseguimento del Diploma di Stato per l’esercizio della Professione di infermiera (solo femmine) E’ richiesto il titolo di Scuola Media di primo grado ( obbligatorio solo dal 1956) • Con un successivo anno di corso si può conseguire il Certificato di abilitazione alle Funzioni Direttive dell’Assistenza Infermieristica. • Scuole di specializzazione per Assistente Sanitaria Visitatrice (corso annuale).

  40. Criticità di queste scuole • Statuti e regolamenti diversi per ogni scuola. • Spesso la Direttrice è l’unica figura infermieristica nel collegio degli insegnanti. • Autonomia limitata e subordinata al Consiglio di Amministrazione e al Direttore Sanitario. • Allieve utilizzate spesso nel lavoro vero e proprio. • Nelle discipline mancano le materie umanistiche. • Per l’ammissione deve essere attestata l’indiscussa moralità. • Deve essere pagata una retta mensile.

  41. 13 anni dopo…. • D.M. 30 settembre 1938 vengono stabiliti i programmi ministeriali (uniformità didattica). • Corso preparatorio di due mesi (fini selettivi). • Tra le materie (economia domestica e ospitaliera, cultura militare e religiosa, patologia tropicale). • Insegnamento teorico: quasi esclusivamente medici. • Direttrice e caposala insegnanti: insegnamento pratico nelle corsie, etica professionale ed economia domestica e ospedaliera.

  42. R.D. 2 maggio 1940 n. 1310“Determinazione delle mansioni delle infermiere professionali e degli infermieri generici” • Artt. 1-2-3 Alle infermiere professionali competono le seguenti attività (…) • Art. 4 L’attività degli Infermieri generici deve essere limitata alle seguenti mansioni, per prescrizione del medico e, nell’ambito ospedaliero, sotto la responsabilità dell’infermiera professionale.

  43. Il secondo dopoguerra • 1948 Costituzione Repubblicana(salute diritto fondamentale di ogni cittadino) • Indice di salute tra i più scadenti (infortuni sul lavoro, tifo, ..). • Difformità organizzative degli ospedali sul territorio nazionale (fino al 1968). • Decreto Legge 13 settembre 1946 n. 233 stabilisce la disciplina relativa all’Albo professionale. • Legge 29 ottobre 1954 n. 1049 istituisce i CollegiIP.AS.VI. delle Infermiere Professionali, delle Assistenti Sanitarie Visitatrici e delle Vigilatrici d’Infanzia. • Legge 29 ottobre 1954 n. 1046 regolamenta la formazione dell’infermiere generico. Scuole separate da quelle convitto, vi accedono uomini e donne con licenza elementare, durata di un anno). • 1958 viene istituito il Ministero della Sanità. • 1968 Legge n.132 detta “Legge Mariotti”:Riforma Ospedaliera (Ospedali Regionali, Provinciali e Zonali)

  44. Il secondo dopoguerra • Legge 25 febbraio 1971 n. 124 accesso anche agli uomini alle scuole per infermiere e fine dell’internato. • Dall’anno scol. 1973-1974 viene richiesto il certificato di ammissione al 3° anno di Scuola Media Superiore. • Legge 15 febbraio 1973 n. 795 Ratifica Accordo Europeo di Strasburgo: • Prolungamento del corso da due a tre anni • Programma di insegnamento pari a 4600 ore • Inserimento di materie come le scienze umane e la lingua straniera.

  45. 1965 Scuola Speciale per Dirigentidell’Assistenza Infermieristica(D.A.I.), presso l’Università di Romae successivamente anche presso l’Università Cattolica di Roma e l’Università di Milano.

  46. D.P.R. n. 225/1974(“Mansionario”) Le mansioni dell’infermiere sono descritte in due articoli: • ART. 1 attribuzioni di carattere organizzativo e amministrativo • ART. 2 attribuzioni assistenziali dirette e indirette

  47. D.P.R. n. 225/1974(“Mansionario”) ART. 1 Le attribuzioni di carattere organizzativo e amministrativo degli infermieri professionali sono le seguenti: • a) programmazione di propri piani di lavoro e di quelli del personale alle proprie dipendenze, loro presentazione ai superiori e successiva attuazione; • b) annotazione sulle schede cliniche degli abituali rilievi di competenza (temperatura, polso, respiro, pressione, secreti, escreti) e conservazione di tutta la documentazione clinica sino al momento della consegna agli archivi centrali; registrazione su apposito diario di prescrizioni mediche, delle consegne e delle osservazioni eseguite durante il servizio; • c) richiesta ordinaria e urgente di interventi medici e di altro personale a seconda delle esigenze sanitarie, sociali e spirituali degli assistiti; • d) compilazione dati sul movimento degli assistiti e collaborazione alla raccolta ed elaborazione di dati statistici relativi al servizio; • e) tenuta e compilazione dei registri e dei moduli di uso corrente; • f) registrazione del carico e scarico dei medicinali, dei disinfettanti, dei veleni e degli stupefacenti; loro custodia e sorveglianza sulla distruzione. Custodia delle apparecchiature e delle dotazioni di reparto;

  48. g) controllo della pulizia, ventilazione, illuminazione e riscaldamento di tutti i locali del reparto; • h) sorveglianza sulle attività dei malati affinché le stesse si attuino secondo le norme di convivenza prescritte dai regolamenti interni; Gli infermieri professionali sono inoltre tenuti: • 1) a partecipare alle riunioni periodiche di gruppo ed alle ricerche sulle tecniche e sui tempi dell’ assistenza; • 2) a promuovere tutte le iniziative di competenza per soddisfare le esigenze psicologiche del malato e per mantenere un clima di buone relazioni umane con i pazienti e le loro famiglie; • 3) ad eseguire ogni altro compito inerente le loro funzioni.

  49. ART. 2 Le attribuzioni assistenziali dirette ed indirette degli infermieri professionali sono le seguenti: • 1) assistenza completa dell’infermo; • 2) somministrazione dei medicinali prescritti ed esecuzione dei trattamenti speciali curativi ordinati dal medico; • 3) sorveglianza e somministrazione delle diete; • 4) assistenza al medico nelle varie attività di reparto e nella sala operatoria; • 5) rilevamento delle condizioni generali del paziente , del polso, della temperatura, della pressione arteriosa e della frequenza respiratoria; • 6) effettuazione degli esami di laboratorio più semplici; • 7) raccolta, conservazione ed invio in laboratorio del materiale per le ricerche diagnostiche; • 8) disinfezione e sterilizzazione del materiale per l’assistenza diretta al malato; • 9) opera di educazione sanitaria del paziente e dei suoi familiari; • 10) opera di orientamento e di istruzione nei confronti del personale generico, degli allievi e del personale esecutivo; • 11) interventi di urgenza (respirazione artificiale, ossigenoterapia, massaggio cardiaco esterno, manovre emostatiche) seguiti da immediata richiesta di intervento medico;

  50. 12) somministrazione dei medicinali prescritti ed esecuzione dei seguenti trattamenti diagnostici e curativi ordinati dal medico: • a) prelievo capillare e venoso del sangue • b) iniezioni ipodermiche, intramuscolari e test allergo-diagnostici; • c) ipodermoclisi • d) vaccinazioni per via orale, per via intramuscolare e percutanee • e) rettoclisi • f) frizioni impacchi, massaggi, ginnastica medica; • g) Applicazioni elettriche più semplici, esecuzione di ECG, EEG, e similari • h) Medicazioni e bendaggi • i) Clisteri evacuanti, medicamentosi e nutritivi • l) Lavande vaginali • m)Cateterismo nella donna • n) Cateterismo nell’uomo con cateteri molli • o) Sondaggio gastrico e duodenale a scopo diagnostico • p) Lavanda gastrica • q) Bagni terapeutici e medicati • r) Prelevamento di secrezioni ed escrezioni a scopo diagnostico; prelevamento dei tamponi.

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