1 / 46

Il bilancio dell’Unione europea

Il bilancio dell’Unione europea. Marcella Mulino (Università dell’Aquila). Il bilancio finanziario dell’UE. Dimensione limitata e nessuna discrezionalità Regola del pareggio Sessioni annuali di bilancio Programmazione finanziaria pluriennale

duscha
Download Presentation

Il bilancio dell’Unione europea

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Il bilancio dell’Unione europea Marcella Mulino(Università dell’Aquila)

  2. Il bilancio finanziario dell’UE • Dimensione limitata e nessuna discrezionalità • Regola del pareggio • Sessioni annuali di bilancio • Programmazione finanziaria pluriennale (in corso: 2007-2013, in preparazione: 2014-2020)

  3. Principi del bilancio • Unità e universalità • Tutte le entrate e le uscite sono in bilancio e non possono esserci compensazioni tra le diverse voci di uscita • Equilibrio • Mai in deficit • Annualità • Dal 1 gennaio al 31 dicembre di ogni anno • Specificazione • Le entrate non sono predestinate • Unità di conto comune • Dal 1981 in ECU, dal 1999 in euro

  4. Le procedure di bilancio • Entro il 15 giugno bozza di bilancio preparata dalla Commissione • Entro il 31 luglio il Consiglio europeo l’esamina • Nella prima metà di settembre al Parlamento europeo • Primo esame del Parlamento a ottobre • Secondo esame del Consiglio europeo nella terza settimana di novembre • Secondo esame del Parlamento e adozione

  5. Evoluzione delle entrate • 1957-1970: • contributi diretti degli Stati membri • 1965: proposta di entrate dalla tariffa esterna • crisi “della sedia vuota” • 1971-1979: • contributi diretti degli Stati membri e sistema delle “risorse proprie” (prelievi agricoli, dazi doganali e “risorsa” IVA) • Eterogeneità della base di applicazione e dei prodotti colpiti • Ingresso di Danimarca, Irlanda e Regno Unito • Fondi gestiti: • FEOGA, 1962 • FSE, 1971 • FESR, 1975

  6. 1980-1987: • aumento della “risorsa” IVA (1,4% delle entrate IVA) • compensazione per il Regno Unito (1984) • Eccessiva crescita della spesa agricola • Ingresso Grecia (1981), Spagna e Portogallo (1986) • Incremento dei Fondi strutturali • 1988-1999: • Riduzione delle entrate tariffarie (GATT) • “quarta risorsa”, proporzionale al PNL, con massimale pari all’1,2% del PNL dell’Unione • Fondo di Coesione, 1993

  7. 2000-2006: “Agenda 2000” • maggiore peso della “quarta risorsa” (legata alla capacità contributiva degli Stati) fino all’1,27% del PNL • Riduzione della risorsa IVA (1% nel 2000, 0,75% nel 2001, 0,5% dal 2004) • Il “rimborso inglese” • Problema dei contributori “netti” e delle compensazioni • I principali contributori netti (Germania, Olanda, Austria e Svezia) ottengono di ridurre il proprio contributo al rimborso inglese

  8. Le prospettive finanziarie 2007-2013 • Nessun paese deve avere un onere eccessivo rispetto alla propria prosperità • Massimale degli stanziamenti: 1,31% del PIL comunitario; massimale della spesa: 1,24% del PIL comunitario • Riduzione dei contributi di Olanda e Svezia • Riduzione della risorsa IVA : 0.30% • Ulteriore riduzione per Austria, Germania, Olanda e Svezia • Resta il “rimborso” inglese

  9. Le entrate • Risorse tradizionali ( o risorse proprie “per natura”) • Entrate prelevate nel quadro delle politiche comunitarie: • Dazi doganali • Prelievi agricoli (dazi in funzione delle differenze di prezzo del mercato mondiale e di quello europeo) • Risorse provenienti dall’IVA • Con imponibile non superiore al 50% del PIL • Aliquota massima di prelievo: • Inizialmente l’1% (1970) • Poi aumentata all’1,4% (1986) • Progressivo ritorno all’1% (1995-99) • Ulteriore riduzione allo 0,75% (2002-03) e allo 0,5% (dal 2004)

  10. Risorsa PNL (1988) • Aliquota applicata al PNL, per compensare differenza tra spese e altre entrate: • Massimale dell’aliquota all’1,27% (2000-2006) • Massimale dell’aliquota all’1% (2007-2013)

  11. Il “rimborso inglese” • Accordo di Fontainebleau (1984): • Restituzione di 2/3 del contributo netto del Regno Unito • Aumento nei versamenti IVA al bilancio CE • Le spese per la CAP non possono aumentare più rapidamente delle risorse proprie • Introduzione di quote nella produzione di latte

  12. Contributi netti al bilancio, 2002

  13. Squilibri finanziari al 2003(UE – 15)

  14. Dal 2002 Germania, Paesi Bassi, Austria e Svezia versano solo ¼ del loro normale contributo al finanziamento della correzione britannica • I rimanenti ¾ sono a carico degli altri 10 membri • Dal 2004 anche i nuovi aderenti versano la loro quota al rimborso • Situazione iniqua: UK unico a ottenere il rimborso parziale, altri paesi ugualmente o meno prosperi no

  15. Reddito pro-capite (in PPP, media UE=100)

  16. Proposte di revisione • La Commissione ha proposto un “meccanismo generalizzato di correzione”, da applicare a tutti, che limita l’ammontare della correzione: • Se il contributo netto supera lo 0,35% del PIL, 2/3 dell’eccedente è rimborsato, fino ad un massimo annuo di 7,5 miliardi di € • Misure transitorie di 4 anni a favore del UK • Accordo dicembre 2005 • Resta la riduzione inglese nella partecipazione alle spese, con le riduzioni per Germania, Austria, Olanda e Svezia al finanziamento di tale “rimborso” • Vi è un progressivo aumento della partecipazione inglese alle spese per l’allargamento dell’Unione (escluse le spese per la CAP)

  17. Chi paga il rimborso UK

  18. Saldi di bilancio per paese, 2011

  19. Saldi di bilancio, Italia 2007-2011

  20. Le cause degli squilibri finanziari • Una causa “fisiologica” è che alcune politiche dell’UE hanno una esplicita finalità redistributiva (es. politica di coesione, che ha un obiettivo solidaristico e redistributivo) • Una causa “non fisiologica”, che riguarda le politiche di settore, che hanno a loro volta effetti redistributivi (es. la PAC, dove la spesa è legata al peso del settore e non alla ricchezza del paese)

  21. Composizione % delle entrate, 1958-2008

  22. Quota delle fonti di entrata

  23. Entrate del bilancio UE, 2007 (%)

  24. Struttura delle uscite e politiche comunitarie • Perdita di peso relativo delle spese agricole • Dal 1993 aumento della dotazione dei Fondi strutturali • Continuo aumento delle politiche interne (concorrenza, protezione dei consumatori, ambiente, ricerca, istruzione, formazione e reti transeuropee) • Stabilità delle azioni esterne (aiuti internazionali) • La programmazione 2000-2006 tiene conto del possibile allargamento (poi 1 maggio 2004): Fondi di pre-adesione

  25. Composizione % delle uscite, 1958-2008

  26. Uscite del bilancio UE, 2006

  27. Uscite del bilancio UE, 2007

  28. Uscite del bilancio UE (a 15) in %

  29. Uscite per paese e settore, 2002(in % dell’UE a 15)

  30. Le prospettive finanziarie • Sono un bilancio pluriennale indicativo, che definisce il riferimento dei bilanci annuali • Proposte della Commissione per il 2007-2013: • Massimale degli stanziamenti: 1,24% del PIL comunitario (1.025 miliardi di euro nel periodo) • Massimale della spesa: 1,14% del PIL comunitario (928 miliardi di euro) • Riduzione da 8 a 5 rubriche (capitoli di spesa)

  31. Nuovi capitoli di spesa • Crescita sostenibile (46%) • Competitività (ricerca, formazione, reti) – 13% • Coesione (convergenza, cooperazione) – 33,6 • Gestione sostenibile delle risorse naturali (39%) • PAC (29,3%), sviluppo rurale, pesca, ambiente • Cittadinanza, sicurezza, giustizia (2,5%) • Frontiere, immigrazione, asilo, diritti • L’UE partner mondiale (9%) • Relazioni esterne, cooperazione allo sviluppo, aiuti di pre-adesione • Amministrazione (2,7%)

  32. Un negoziato difficile • Dicembre 2003: Francia, Germania, UK, Olanda, Svezia ed Austria (i contributori netti, esclusi Italia, Belgio e Lussemburgo) si sono detti contrari ad un massimale delle spese superiore all’1% del PIL • Molti nodi: • Squilibri finanziari tra paesi • Riduzione del rimborso UK • Nuovo sistema di rimborso generalizzato • Minore spesa complessiva (minore ruolo dell’Europa)

  33. Nuovo spazio per gli euro-scettici (vittoria del NO ai referendum di ratifica della costituzione europea in Francia e Olanda) • Giugno 2005: nessun accordo • UK vuole ridiscutere l’accordo 1984 sul rimborso inglese solo insieme alla revisione dell’accordo 2002 sulla PAC • Stime hanno dimostrato che UK guadagna dal rimborso molto più di quanto perda per la PAC

  34. Dicembre 2005: accordo di compromesso in extremis • Minore spesa complessiva rispetto alla proposta della Commissione: massimale della spesa a 1,045% del PIL (862 miliardi di euro) • Riduzione dei contributi di Germania, Svezia e Olanda • Accordi da rivedere a metà percorso, insieme alla revisione della PAC • La Commissione deve presentare proposte di revisione di tutte le entrate (compreso il “rimborso” inglese), sia di tutte le uscite (compresa la PAC) per il 2008-2009 • In sostanza, è stato preso tempo, ma i problemi permangono tutti

  35. Le prospettive finanziarie 2007-2013 Due obiettivi fondamentali: • Competitività dell’intera Unione • basso tasso di crescita effettivo e potenziale • Basso tasso di innovazione e bassa PTF • Convergenza dei nuovi paesi membri • Completamento della ristrutturazione • Investimenti in infrastrutture • Ammodernamento tecnologico Si riflettono nella struttura finanziaria del bilancio pluriennale, insieme agli altri obiettivi: • agricoltura e ambiente • libertà, sicurezza, giustizia, cittadinanza • ruolo dell’UE nel mondo

  36. Struttura delle entrate, 2011

  37. Struttura delle uscite, 2011

  38. Quadro finanziario 2007-2013, milioni di euro, prezzi correnti

  39. Problemi di bilancio per il 2013 • Per la crisi economica, le entrate previste vengono riviste al ribasso, ma gli impegni di spesa sono vincolati • Novembre 2012 – Il Parlamento approva la proposta di bilancio 2013. Il Parlamento europeo chiede alla Commissione di adottare misure volte ad aumentare le entrate di bilancio per il 2013 se le entrate previste dovessero risultare inferiori rispetto al previsto, per non interrompere i pagamenti dovuti in una situazione di crisi. • Marzo 2013 – La Commissione presenta una richiesta per €11.2 mld, soprattutto per la quota UE dei progetti co-finanziati nell’ambito della politica di coesione (sulla base di stime degli Stati membri). • 10 luglio 2013 - Si stimano minori entrate proprie. La Commissione propone una revisione del bilancio per compensare tali minori entrate, compreso un aumento dei contributi in base al PNL per €2.7mld. • 6 settembre 2013 – La prima parte della revisione di bilancio (€7.3mld) è adottata. • Ottobre 2013 – Permangono divergenze tra il Parlamento, il Consiglio e la Commissione – rischi di mancati pagamenti nell’ambito della politica di coesione e dello sviluppo rurale – Il Consiglio europeo dovrebbe approvare una modifica per 3.9mld. il 30 ottobre. • Novembre 2013 – Il voto del Parlamento europeo sulle ulteriori modifiche di bilancio e sulle prospettive finanziarie 2014-2010 è previsto per la sessione del 18-21 novembre.

  40. Le prospettive finanziarie 2014-2020 • Giugno 2011 – La Commissione presenta la sua proposta sulle prospettive finanziarie 2014-2020. • Febbraio 2013 – Il Consiglio europeo raggiunge un accordo sul periodo di programmazione 2014-2010. • Marzo 2013 – Il Parlamento europeo adotta una risoluzione critica, in cui chiede un maggiore peso del bilancio nell’attuale fase di crisi • Seguono intensi negoziati tra Parlamento, Consiglio e Commissione • Giugno 2013 - Raggiunto un accordo politico, che il Parlamento approva con una risoluzione • Si è in attesa dell’approvazione formale del Parlamento, che dovrà poi essere ratificata dal Consiglio. • Le modifiche introdotte riguardano • una maggiore flessibilità nelle cifre di bilancio annuali, a valere sulle differenze tra impegni e spese effettive • Maggiori stanziamenti per la disoccupazione giovanile e la ricerca

  41. Le prospettive finanziarie 2014 – 2020Il tetto degli impegni è all’1,00% del PNL dell’EU, contro l’1,12% per il periodo 2007-2013Il tetto per i pagamenti è allo 0,95% del PNL dell’UE, contro l’1,06% per il periodo 2007-2013

  42. Le prospettive finanziarie 2014 - 2020

More Related