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Antropologia - Lezione 23^

Capitolo VIII Solidarietà in Cristo e complicità in Adamo: il Peccato Originale. Antropologia - Lezione 23^.

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Antropologia - Lezione 23^

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Presentation Transcript


  1. Capitolo VIII Solidarietà in Cristo e complicità in Adamo: il Peccato Originale Antropologia - Lezione 23^

  2. Cristo è colui che molto ebbe a sopportare nella persona di molti. Egli è colui che fu ucciso nella persona di Abele, legato in Isacco, esiliato in Giacobbe, venduto in Giuseppe, esposto in Mosè, immolato nell’agnello, perseguitato in Davide, vilipeso nei profeti. Questi è Colui che ha fatto il cielo e la terra, che all’inizio plasmò l’uomo, che nella Legge e nei profeti fu annunciato, nella Vergine incar-nato, sopra un legno fu appeso, nella terra seppellito, e dai morti risuscitato, ascese nell’alto dei cieli, siede alla destra del Padre e ha il potere di giudicare e salvare tutte le cose…

  3. Si mostrava bambino, ma non abbandonò l’eternità; apparve povero, ma non si spogliò delle sue ricchezze; bisognoso di cibo, non smise di nutrire il mondo; rivestì la forma di servo, ma non mutò la forma del Padre. Egli era tutto. Stava innanzi a Pilato, mentre era assiso con il Padre; era fissato al legno e sosteneva l’universo (Melitone di Sardi - II sec.)

  4. Il PONELLA SCRITTURA Gen 3 Rm 5

  5. Romani 5,12-21 Leggi anche 1Cor 15,20-22

  6. Romani 5 12 Quindi, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, così anche la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato. 13…14 la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato con una trasgressione simile a quella di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire. 15 Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo morirono tutti, molto di più la grazia di Dio e il dono concesso in grazia di un solo uomo, Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti gli uomini.

  7. 16 E non è accaduto per il dono di grazia come per il peccato di uno solo…17 Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo. 18 Come dunque per la colpa di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l’opera di giustizia di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione che dà vita.

  8. 19 Similmente, come per la disobbedienza di uno solo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti. 20 La legge poi sopraggiunse a dare piena coscienza della caduta, ma laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia, 21 perché come il peccato aveva regnato con la morte, così regni anche la grazia con la giustizia per la vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore.

  9. Il contenuto della pericope è cristologico • giocato sul parallelismo Adamo-Cristo: due capostipiti di due discendenze • ma l’accento è sul ruolo di Cristo, “Genitore” di una nuova umanità, non sul primo Adamo • S. Lyonnet: Paolo usa un argomento ad hominem (scende a livello dell’interlocutore per convincerlo coi suoi stessi argomenti). Parla a Ebrei o Giudeo-cristiani che pare gli obiettino che è eccessivo far dipendere tutta la salvezza dell’umanità da uno solo.

  10. Per le concezioni messianiche di quel tempo, l’idea del Messia poteva essere uno strumento adatto per Paolo: Dio ha promesso a Israele l’invio del Messia che compirà la salvezza • Ma per alcune scuole rabbiniche il Messia era colui che porta non tanto la salvezza piena, quanto la piena osservanza della Legge. Quest’idea non collimava con l’intento di Paolo,che scegli un altro argomento • L’argomento familiare a tutti i suoi interlocutori era l’importanza che nel giudaismo si attribuiva ad Adamo: lui è il responsabile dell’inizio del male che si estende a tutta l’umanità

  11. L’esempio calzava: le proporzioni del male compiuto da uno che è ricaduto su tutti (Adamo) • Consentono di capire la portata universale dell’opera di salvezza di uno solo (Cristo) • Costruisce così il parallelismo in senso speculare: - Gesù è il tipo positivo - Adamo è l’antitipo negativo

  12. entrambi compiono un’azione: • Adamo disobbedisce al comando • Cristo è obbediente Derivano due diverse caratteristiche nella discendenza che è generata dai due capostipiti, racchiuse in due serie di tre parole: • Da Adamo vengono il peccato, la morte e il giudizio • Da Cristo: la grazia, la vita e la giustizia

  13. A livello testuale, l’argomentazione si costruisce con:  la tecnica letteraria dello Satzparallelismus:  Paolo mette in evidenza la superiorità assoluta dall’azione di Cristo  mentre Adamo entra semplicemente come antitipo, come figura per rinforzare l’affermazione precedente, fornendo un elemento di contrasto

  14.  e l’argomentazione a fortiori (molto più) l’accento cade sul «tanto più (pollo mallon)»  pone in evidenza il tipo di rapporto = la relatività del primo al secondo Va inoltre evidenziato che il carattere universale dei due modelli umani è reso dalla espressione ricorrente: uno solo tutti

  15. La tesi dell’intero capitolo 5 riguarda la grazia e non il peccato: si afferma che la grazia supera in maniera sovrabbondante gli effetti del peccato nel mondo • Paolo intende parlare di Cristo e della potenza della salvezza operata da Lui che ha una portata universale, non tanto rivelare qualcosa su Adamo • l’impostazione cristocentrica: Cristo è il punto di partenza e chiave ermeneutica della storia dell’uomo • la disobbedienza di Adamo è l’antitipo, compare in maniera funzionale e totalmente relativaper accentuare la sovrabbondanza di grazia.

  16. Esegesi ancora discussa del • v. 19: per la disobbedienza di uno solo tutti sono stati costituiti peccatori Può essere importante per il discorso su PO. Ma cosa vuol dire? Letteralmente: “tutti sono stati fattipeccatori”. • Ma per il semplice fatto di essere discendenza di Adamo che ha trasgredito • Oppure sono peccatori perché personalmente peccano?

  17. Anche da Rm 5 (come Gn 3)non si può ricavare: • né la trasmissione del peccato dal primo Adamo ai discendenti • né l’affermazione della sua responsabilità individuale per cuiAdamo è la causa del peccato dei discendenti: • Adamo è più un peccatore inaugurale che causale • Nella controluce di Cristo universalmente salvatore, Adamo è la figura della universalità dei peccatori. • C’è però una certa proporzionalità tra la doppia genealogia di Adamo e Gesù.

  18. La figura di Adamo: • rappresenta l’umanità nella sua sorgente e nella sua libertà: figura inaugurale della storia, rappresentante simbolico dell’umanità conforme alle intenzioni di Dio • Consente di parlare dell’unità peccatrice dell’uomo rispetto all’unità di salvezza e di grazia che ci è data in Cristo • L’ampiezza che Adamo assume: è il corris-pondente negativo dell’ampiezza incomparabile di Cristo

  19. Del peccato si afferma: • la sua tragica esistenza e l’effettiva univer-salità (“tutti sono peccatori”: già da Rom 1) • Paolo dimostra di conoscere l’affermazione del “PdA”, ma la preoccupazione del suo discorso è maggiormente centrata sul “Regno del Peccato” • l’hamartía che domina la storia e spinge l’uomo a peccare e che regna a partire da Adamo (v. 21) • c’è insinuata l’idea di una presenza comples-sa del peccato: i peccati personali; il Peccato del Mondo; il Peccato delle Origini.

  20. Bisogna evitare due estremi, insostenibili dal punto di vista biblico: • da un lato l’affermazione che in Adamo abbiamo tutti peccato • e che esistano solo i peccati personali Occorre tenere insieme: • il NT evidenzia l’universalità della colpa (tutti sono peccatori Rom1-3) • riafferma la dimensione personale del peccato • il cosiddetto PdM, ossia un regno del peccato • ma anche il PdA, il fatto che le origini abbiano un ruolo, o comunque il passato pesi sul presente.

  21. Conclusione circa la Scrittura • non si trova il dogma del PO così come lo conosciamo e la tradizione lo ha formalizzato • l’argomento è costruito: non da Adamo a noi, ma da Cristo (salvatore universale) all’origine di questa condizione di lontananza della salvez-za in cui si trova la umanità • ma possiamo riconoscere gli elementi essen-ziali di quella dottrina: l’universalità del peccato, l’origine del peccato • Ciò che manca è l’articolazione di questi elementi. Ma ciò fu proprio il lavoro della teologia successiva.

  22. Il PONELLA TRADIZIONE

  23.  Prima di Agostino Senza chiamarlo PO, troviamo degli elementi che poi confluiscono nella dottrina del PO  Melitone di Sardi (II sec.) fa una lettura tipolo-gica dell’Esodo e parla dell’Egittospirituale cioè una condizione di schiavitùche ci precede e da cui Cristo ci libera  Cipriano = “colpa estranea” nei bambini superata col battesimo • “Il male antico”(nei testi della lex orandi) • Origene: “Macchie della nascita” • La inclinazione affettiva spontanea al male che è laconcupiscienza: da dove viene?

  24. Ambrogio = a partire dal principio giuridico romano  il comportamento del capostipitedetermina in modo permanente la condizione giuridica di tutta la famiglia • i discendenti hanno solidalmente partecipato in anticipo alla “commissione” del peccato di Adamo: • Lapsus sum in Adam, mortus sum in Adam

  25.  Grande influsso: l’errata traduzione di Rm 5,12 (Vulgata – fine sec. IV) Quindi, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, così anche la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato. • greco: Eph’hô pántes hémarton = perché tutti peccarono • tr. attuale: Eph’hô = mediante il fatto o per il fatto che = la morte ha raggiunto tutti gli uomini, per il fatto che tutti hanno peccato • latino: In quo omnes peccaverunt= nel quale (Adamo) tutti peccarono

  26. Agostino Esegeti = errore di tr. dell’inquo omnes peccaverunt Agostino lo interpreta come un relativo che, erroneamente, riferiva ad Adamo La lettura risultava perfettamente funzionale alla sua prospettiva che considerava tutti peccatori perché “tutti avevamo peccato in Adamo”

  27. tendenze al traducianesimo o generazioni-smo: l’anima del bambino deriva dal processo generativo dei genitori • dal seme corporale (tradux = tralcio di vite) secondo Tertulliano • o da una particella dell’anima dei genitori entrata nel seme (t. spirituale) come sostiene Agostino • Facilita la sua spiegazione della trasmissione del PO • Magistero lo rifiuta, a favore del creazionismo (DS 361)

  28. Agostino non è l’«inventore» del dogma del PO (storia dei dogmi, di stampo protestante e modernista a cavallo tra il 19° e 20° sec.) • è inventore della «terminologia» peccato originale non della «dottrina» • è colui che ha dato la prima “formulazione compiuta” ad una coscienza comune di fede (vedi Cipriano, Origene…)

  29. Polemica antipelagiana Posizione di Pelagio: • accentua le capacità della libertà umana • il peccato di Adamo (un cattivo esempio) influisce solo estrinsecamente, ossia si trasmette solo per “imitazione” • la sua posizione è “contra traducem peccati”: riconosce solo un “cattivo esempio” da parte del peccato di Adamo • Il battesimo dei neonati è per una santificazio-ne, non in remissione dei peccati (? )

  30. Agostino risponde affermando la convinzione di una eredità di peccato del primo uomo che si trasmette a tutti quanti • i neonati non sono innocenti, la loro peccami-nosità ereditaria si manifesta nella loro concupiscenza • macchiati dalla “colpa paterna” fanno parte della “massa dannata” = l’unica salvezza sta nel battesimo  se fosse vera la tesi della esemplarità di Adamo, occorrerebbe dire anche che è il solo esempio di Cristo a salvarci, svuotando però dall’interno la consistenza della Redenzione.

  31. Elementi sintetici della tesi agostiniana: • Con il proprio peccato Adamo (PdA) ha deter-minato la caduta da quella condizione “meravi-gliosa” in cui Dio lo aveva creato (SO) • Il Peccato di Adamo ha reso tutti peccatori, poiché «a cominciare da Adamo tutti gli uomini ereditano il PO, trasmessoper generazione» • Non c’è solo una imitazione del PdA (noi pec-chiamo comeAdamo), bensì una vera e propria eredità(abbiamo peccato in Adamo).  «Questa situazione che abbiamo ricevuto da Adamo ha nella concupiscenzala sua espres-sione visibile»  è “figlia del peccato e madre dei peccati”

  32. Questa eredità si trasmette «per generazione attraverso la concupiscenza, che è presente in ogni atto generativo, anche nei genitori cristiani» • La concupiscenza diviene così la ragione della trasmissione del PO, poiché è intesa imme-diatamente in connessione con la sfera sessuale e con la generazione  attraverso il piacere collegato all’atto della procreazione = così tutti gli uomini diventano colpevoli e peccatori degni di dannazione

  33. La conseguenza ultima è • che tutti gli uomini nascono già peccatori (POo) • per cui ciascuno viene al mondo in una condizione peccaminosa • facciamo parte di quella massa damnata • da cui solo la grazia può “tirarci fuori”.

  34. Gli elementi su cui Agostino poggia la sua argomentazione sono: • la prassi tradizionale del pedobattesimo = sin dall’epoca apostolica • il testo di Rom 5,12 = in omnes homines mors pertransiit in quo omnes peccaverunt ilpertransiit e l’in quo: • in tutti gli uomini passa non solo la morte ma il peccato • poiché tutti hanno peccato in Adamo 3) la testimonianza della tradizione (Ambrogio, Cipriano) circa il male antico

  35. Critica moderna a Agostino • A. Vanneste ha dimostrato che il 1°riferimento per Agostino non è Rom 5 (uso tardivo rispetto alla formulazione del PO) ma la necessità di Cristo  la tesi da difendere contro il pelagianesimo è la necessità, universale ed assoluta, che tutti gli uomini hanno di Cristo per essere salvati: senza di Lui non c’è salvezza, ma perdizione

  36.  la salvezza portata dal Redentore non è altro che la vittoria sul peccato: da cosa ci salva se non dal peccato? dire di un uomo che non è peccatore signi-fica concludere che per lui Cristo non è necessario: ma così “sarebbe evacuata la croce di Cristo” (Agostino)

  37. Di qui la conclusione al caso dei bambini (nella polemica coi pelagiani): «Chi infatti oserebbe dire che il Cristo non è il Salvatore né il Redentore dei bambini? Ma da che cosa li salva, se non esiste in loro nessuna traccia della malattia del peccato originale? Da che cosa li redime, se non sono stati venduti come schiavi del peccato del primo uomo a causa dell’origine (Rm 7,14)?»

  38. La sintesi di Agostino ha un merito su tutti:  difesa della necessità della grazia di Cristo  la questione centrale è cristologica! Il limite è di aver insistito sul nesso Cristo-uomo centrandolo sulla condizione di peccato (= modello amartiocentrico)  l’affermazione della complicità in Adamoappare “prima” e in qualche modo priorita-ria rispetto alla solidarietà in Cristo  questa la direzione da perseguire: superarela prospettiva ristretta amartiocentrica per approfondire l’argomentazione agostiniana

  39. Il problema aperto = trecorollari legati al pensiero di Agostino:  la condanna dei bambini mortisenza battesimo()  le idee sulla concupiscenza

  40.  la trasmissione del peccato:  ambiguità nel modo di interpretarla: da un lato una tendenza a pensare che tutti gli uomini siano “uno” in Adamo in senso fisico, quindi abbiano peccato in lui, prestando così il fianco alle critiche circa il traducianesimo • dall’altro si accentua la trasmissione biolo-gica della colpa, legata ad una visione nega-tiva della sessualità e della concupiscenza, per cui la generazione carnale è vista come il tramite del PO.  Precisamente qui vanno operati i correttivi per la presentazione moderna della dottrina

  41. Valutazione della dottrina agostiniana • Agostino ha cercato di esplicitare una verità di fede, che trovava un supporto nella tradizione, con la concettualità teologica che aveva a sua disposizione • ciò non pregiudica la verità che intuisce e cerca di trasmettere • occorrerà tenere per buona la dottrina propo-sta (il contenuto teologico ed antropologico del PO) superando la spiegazione che ne ha dato (la trasmissione per generazione).

  42. Il PO NEL MAGISTERO

  43. Due sinodi locali:  Cartagine  Orange  magistero ordinario della chiesa, come espressione della fede comune Un concilio ecumenico:  Trento  magistero solenne, straordinario

  44. Il concilio di Cartagine(418) condannò i pelagiani  sinodo locale con approvazione di papa Zosimo (cf la lettera Tractoria)  il canone 2(è ripreso senza modificazioni da Trento e costituisce fino ad oggi la base della dottrina cattolica del PO)  necessitàdel battesimo per la salvezza • verità della formula in remissionem peccatorum anche per i bambini • poiché non si può dire che essi “non ricevano nulla del PO da Adamo” (la discrezione con cui si parla del PO: nihil ex Adam peccati originalis)

  45. La questione è centrata sul battesimo = in riferimento ad esso si parla del PO • due le affermazioni definite: • la verità e non falsità del rito battesimale • il suo presupposto: «nihil ex Adam trahere originalis peccati». il livello didattico principale è quello sacra-mentale: la verità del battesimo in remissio-ne dei peccati anche per i bambini

  46. la difesa è anzitutto sulla Grazia di Cristo veicolata nel battesimo, non tanto sulla definizione del PO • il PO entra in seconda battuta, perché impli-cato nella situazione umana che richiede la grazia redentrice di Cristo  Da Cristo all’uomo: questa è la direzione.

  47.  Il Concilio di Orange(529) • un sinodo locale approvato da papa Bonifacio II • nei confronti dei cosiddetti semipelagiani  si affermano gli effetti del PO: • per la prevaricazione di Adamo, l’uomo è stato mutato in peggio completamente, sia nel corpo che nell’anima (canone 1)  in secondo luogo, se ne afferma la trasmissione universale:  il PdA ha nociuto non solo a sé, ma anche alla sua discendenza (canone2)

  48.  Il Concilio di Trento (1546) • sessione V, del maggio-giugno 1546 (leggere DS 1515-1516) • Lettura del testo: • can 1 il PdA • can 2 il PO nei discendenti • can 3 il POo: proprietà del PO • can 4 necessità del battesimo, anche per i bambini • can 5 efficacia del battesimo. • can 6 Maria non è coinvolta nel PO

  49. Concilio di Trento, Sessione 5. Decreto sul Peccato Originale (17 giugno 1546) • PROEMIO • non una presentazione “positiva” della dottri-na cattolica, ma polemica e correttiva delle interpretazioni erronee • non una presentazione organica della dottrina cattolica del PO, né l’unico modo di farlo: vuole contraddire e negare alcune tesi che le sono contrarie. • pertanto occorre conoscere l’errore:

  50. Tre“gruppi di errori” che il concilio ha presenti: • l’interpretazione protestante del PO di Lutero due affermazioni problematiche: • il PO è definito (identificato) con la concupi-scenza che corrompe totalmente la natura umana; priva l’uomo della sua libera volontà e non può che disperare delle sue forze • il fatto che questa permanga [peccatum remanens] anche dopo il battesimo e debba esser detta ancora “peccato”: semplicemente Cristo non la “imputa” più al credente.

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