1 / 16

Storia dell’Emilia Romagna Di Paganelli Alberto

Storia dell’Emilia Romagna Di Paganelli Alberto. Le ricette della storia I luoghi del Potere.

ramya
Download Presentation

Storia dell’Emilia Romagna Di Paganelli Alberto

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Storia dell’Emilia Romagna Di Paganelli Alberto

  2. Le ricette della storia I luoghi del Potere Questo periodo attraverso alcuni luoghi del potere in Emilia-Romagna vuole far comprendere quanto i palazzi destinati alla sede e al governo della resistenza e ai signori avessero, oltre a un significato funzionale anche a un valore simbolico per l’aura di potere che trasmettevano ai sudditi, mostrando la forza e la magnificenza dei principi. Il Castello Estense a Ferrara

  3. Gli Este Gli Este fecero edificare il Castello Estense di Ferrara, sotto il marchese Nicolò II nel 1385, con lo scopo di imporre al popolo in rivolta l’autorità del signore attraverso un edificio dall’imponente architettura militare. Lo progettò l’architetto Bartolino da Novara, già autore dei castelli di Pavia e di Mantova.

  4. Gli Este Tra Quattrocento e Cinquecento il castello fu profondamente ristrutturato, dopo la decisione di Ercole I di farne la dimostra ducale. Da fortezza venne trasformato in sontuosa sede della corte, con interventi sia all’esterno che all’interno.

  5. Gli Este Esternamente i merli furono sostituiti da balaustre marmoree, in modo da eliminare i tratti militari dall’edificio; all’interno, soprattutto nei saloni del piano nobile, venne messo in cantiere un ampio programma decorativo, destinato a creare gli ambienti che dovevano ospitare la corte e le collezioni d’arte estensi.

  6. Gli Este A questo programma lavorano architetti insigni- come Girolamo da Carpi, cui si deve il Giardino degli aranci, riservato alle dame, Alberto Schiatti e Gian Battista Aleotti – e famosi pittori, come Piero della Francesca, il Bastia Nino e Dono Dossi.

  7. Modena Il Palazzo Comunale rimanda nel nome e in alcune sue parti architettoniche all’età medievale e alla funzione rappresentativa e di governo della comunità e che il Palazzo del Comune simboleggiava. Il Palazzo Ducale di Modena, sede dell’Accademia Militare.

  8. Modena Alla sua realizzazione furono chiamati Girolamo Rainaldi e Bartolomeo Avanzini, con la consulenza di Gian Lorenzo Bermini e Francesco Borromini. Il fasto delle architetture esterne si riverbera nello sfarzo delle decorazioni interne delle sale di rappresentanza, tra le quali spiccicano il Salone d’onore, riccamente affrescato, le sale del circolo ufficiali, decorate da stucchi e dipinti, e il Gabinetto d’oro, rivestito da pannelli in squisito stile roccocò. Il palazzo è dal 1862 sede dell’Accademia militare.

  9. Piazza Grande di Modena: il Palazzo Comunale, di fronte, è alle spalle del Duomo. Edificato nella Piazza Grande, di fronte all’abside della Cattedrale, mostra bene la diversità tra il potere religioso e quello civile nelle città medievali, il nucleo originario dell’edificio, detto palacium urbis, risale al secolo XI; poi sono intervenute molte trasformazioni, sino all’aspetto attuale, frutto di interventi compiuti dal Seicento all’Ottocento.

  10. Il Palazzo Comunale di Modena. Il Palazzo Ducale, esempio di sontuosa dimora cortese, fu fatto costruire Da Francesco I d’Este a partire dal 1630 per trasferire il trasferimento della capitale dello Stato a Modena. Il palazzo doveva meravigliare per la grandiosità e la raffinatezza dell’impianto architettonico.

  11. Parma Il centro ducale nella città di Parma fu organico dai Farnese in un ampio spazio posto a cavallo del torrente Parma: da una parte il Palazzo della Pilotta; dall’altra il Palazzo Ducale, immerso nel parco. La fabbrica in compiuta del Palazzo della Pilotta fu avviata nella seconda metà del Cinquecento da Rannuncio I, al fine di ospitare gli uffici dello Stato e i servizi annessi alla corte. Una galleria portificata e il ponte lo collegava con il Palazzo Ducale, la residenza del Farnese. Il nome Pilotta deriva dal gioco pelota, praticato in uno dei cortili interni. Vari servizi si seguitarono nella variazione del palazzo segue che mai esso fosse portato a termine. Il progetto iniziale fu formato da Francesco Pacciotto seguì nel primo Seicento la realizzazione dei due cortili maggiori ad opera del Meschino. L’interno ospita il Museo Archeologico e la Galleria Nazionale, la Biblioteca Palatina e il Teatro Farmese. Il teatro, fatto costruire da Rannuncio I nel 1618, sul progetto di Gian Battista Aleotti, è uno dei più maestosi e suggestivi spazi scenici del mondo, con una cavea che può ospitare 3000 spettatori e un palcoscenico lungo 40 metri. Realizzato in legno stucco dipinto, dopo le distruzioni della Seconda guerra mondiale, è stato ricostruito negli anni Cinquanta.

  12. Parma Oltre torrente si trovano il Parco e il Palazzo Ducale, progettato dal Vignola e completato nel Settecento. Oggi è sede del Comando della legione Carabinieri e dei RIS.

  13. Le residenze Nobiliari La Sala Barocca nel Palazzo Ducale di Sassuolo. I fasti delle corti non si esprimono soltanto nei palazzi del potere, edificati al centro delle città-capitali di Ducati emiliani. Altri luoghi rappresentativi della ricchezza e della potenza delle grandi famiglie nobiliari sono le residenze di campagna, dove la corte si trasferiva nel periodo della villeggiatura.

  14. Le residenze Nobiliari Un esempio di questi palazzi residenziali è costituito dal Palazzo Ducale di Sassuolo e dal vastissimo parco. Gli estensi, dopo la capitale del Ducato a Modena, avviarono la costruzione del palazzo, affidando all’architetto Avanzi la trasformazione del preesistente castello dei Pio in una fantasiosa resistenza barocca dalla sonografica facciata e dagli interni riccamente decorati da pitture murali illusioniste e da stucchi alle pareti, opera in gran parte dell’artista francese Jean Boulanger. Un altro esempio di resistenza nobiliare di campagna è costituito dal complesso formato dalla Piazza e dal Palazzo Bentivoglio a Gualiteri. La cittadina si trova in provincia di Reggio Emilia di ridosso dell’argine del Po, e fu data nel Cinquecento feudo agli Estensi a Comelio Bentivoglio.

  15. Le residenze Nobiliari Questo affidò a Gian Battista Aleotti, detto l’argenta la progettazione della vasta piazza- quadrato perfetto di 100metri di lato, con portico su tre lati- e del palazzo, che all’interno vaste e sale affrescate che attualmente ospita il Museo intitolato al pittore Najf Antonio Ligabue e la Donazione Tirelli.

  16. Fine

More Related