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Che cos’è un’emozione? A che cosa servono le emozioni? Quante e quali sono?

Che cos’è un’emozione? A che cosa servono le emozioni? Quante e quali sono? Le emozioni sono innate o apprese?. Il termine “emozione” deriva dal latino …. ha origine da “emotus”, participio passato di “emovere” che letteralmente, significa “muovere da, allontanare”.

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Che cos’è un’emozione? A che cosa servono le emozioni? Quante e quali sono?

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Presentation Transcript


  1. Che cos’è un’emozione? • A che cosa servono le emozioni? • Quante e quali sono? • Le emozioni sono innate o apprese?

  2. Il termine “emozione” deriva dal latino… • ha origine da “emotus”, participio passato di “emovere” che letteralmente, significa “muovere da, allontanare”. • In senso traslato, il verbo significa anche “scuotere, sconvolgere”. La sensazione di essere mossi da ciò che si prova, e che sembra provenire dal nostro interno, è una caratteristica fondamentale dell’esperienza emotiva.

  3. La funzione delle emozioni • Alcuni autori sottolineano il ruolo comunicativo e relazionale delle emozioni. • Altri sostengono che le emozioni siano qualcosa di irrazionale che interrompe il normale flusso cognitivo come, per esempio, negli stati di paura ed ansia.

  4. Inoltre, le emozioni hanno una funzione adattiva e sono funzionali allo sviluppo e all’azione umana. • Da questo punto di vista, un aspetto particolare riguarda il valore delle emozioni in termini evoluzionistici.

  5. Componenti dell’emozione Sulla base delle concezioni attuali possiamo sostenere che le emozioni sono caratterizzate da diversi livelli: Livello espressivo: le emozioni, infatti, implicano cambiamenti nell’espressione facciale, nella postura e nel comportamento. Livello fisiologico o dell’attivazione: l’emozione implica cambiamenti relativi ai processi biochimici, per es. l’aumento del battito cardiaco che avviene quando ci si sta per compiere un’azione.

  6. Mentre le espressioni facciali si ritengono innate e universali, si pensa che i gesti che manifestano particolari emozioni siano invece, determinati dalla cultura di appartenenza. Occorre sottolineare che non sempre un cambiamento dello stato emotivo accompagnato da un cambiamento espressivo, a seconda della situazione in cui ci troviamo tendiamo a nascondere i nostri sentimenti.

  7. Darwin sosteneva che l’espressione delle emozioni sia universale e finalizzata alla coesione del gruppo e alla sopravvivenza della specie. • Darwin sottolineò la continuità e somiglianza delle espressioni emotive umane con quelle del mondo animale, per es. l’espressione di rabbia degli esseri umani rassomiglia al mostrare i denti dei cani o dei gatti infuriati.

  8. L’interesse della psicologia verso le emozioni risale a pionieri come Wundt e Freud. • Gli studi si sono sviluppati secondo varie prospettive. • Analizzando la letteratura sulle emozioni dalla nascita della psicologia ad oggi, possiamo individuare:le teorie istintuali e le teorie fisiologiche

  9. Teoria delle emozioni di base • Esiste un numero ristretto di emozioni. • È supportata dagli studi antropologici di Ekman e Frieser (1971) che individuarono 6 emozioni fondamentali (tristezza, rabbia, felicità, paura, sorpresa e disgusto) che soggetti di diversi paesi e diverse culture erano perfettamente in grado di riconoscere e associare alle giuste situazioni.

  10. Freud • Tra le teorie istintuali possiamo collocare la psicoanalisi. • (Freud, 1905, 1915, 1920)le emozioni sono legate agli istinti. Gli istinti si collocano alla base della motivazione e implicano tensioni associate ai bisogni organici. • Le emozioni positive possono essere ricondotte agli istinti di vita, mentre le emozioni negative sono legate agli istinti di morte. • I primi rispondono alle esigenze di sopravvivenza dell’individuo e a quelle di riproduzione della specie. I secondi sono associati alle tendenze verso la morte e la distruzione.

  11. Le emozioni sono accompagnate dalla percezione di reazioni fisiche come tremore, sudorazione, aumento del battito cardiaco e così via. Per esempio: in una situazione di pericolo, tremiamo ed abbiamo paura Attivazione fisiologica specifica per l’emozione Esperienza soggettiva dell’emozione Stimolo

  12. La presenza fin dalla nascita di espressioni emotive differenti es. rabbia, disgusto in risposta a specifici stimoli fisici. • La capacità di differenziare ed elaborare una identica percentuale di espressioni facciali da parte di bambini ciechi e non.

  13. Ekman in uno studio (Ekman et al. 1983) ha rilevato una serie di indici di attivazione fisiologica (es. temperatura cutanea, battito cardiaco): • a) in soggetti che riproducevano, a loro insaputa, espressioni facciali tipiche delle emozioni di base; • b) in soggetti che venivano chiamati a ricordare eventi della loro vita congruenti con le emozioni di base. • In entrambe le situazioni sperimentali i risultati erano simili.

  14. Teoria delle emozioni di Cannon(1934) 1-Stimolo 2-Attivazione fisiologica 3-Esperienza soggettiva dell’emozione Gli studi di Cannon hanno costituito un punto di partenza per le cosiddette teorie dell’attivazione o arousal.

  15. L’arousal • La cosiddetta risposta di attivazione è una reazione dell’organismo che implica una serie di cambiamenti fisiologici che preparano il corpo alla lotta o alla fuga.

  16. Il sangue confluisce ai muscoli scheletrici i quali si contraggono, pronti per scattare all’azione. • Si ha un aumento del battito cardiaco, della pressione sanguigna e della frequenza respiratoria, inoltre i tessuti di deposito rilasciano zuccheri e grassi in modo che l’organismo possa essere efficiente in caso di attività prolungata.

  17. Nel sangue si verificano cambiamenti che facilitano la coagulazione, inoltre vengono liberate le endorfine. Tali modificazioni potranno essere utili all’organismo in caso di lesioni. • I meccanismi cerebrali di vigilanza vengono attivati al massimo e si ha una generale focalizzazione cognitiva sullo stimolo o sul pensiero che ha provocato l’attivazione.

  18. La risposta di attivazione tende a verificarsi in associazione a fattori o situazioni cariche emotivamente, a prescindere dal fatto che sia necessario intraprendere un combattimento o una fuga. • Pertanto può verificarsi anche durante un appello d’esame o la visione di un film.

  19. Risulta invece dannosa quando ci si trova di fronte a compiti che richiedono il ricorso ad azioni poco praticate o del tutto nuove, e più in generale compiti che richiedono concentrazione e creatività.

  20. Secondo Singer perché si verifichi un’emozione, occorrono necessariamente due ingredienti: • L’Attivazione Fisiologica (Arousal) • Cognizione: è specifica della situazione, rende diverse le varie esperienze emozionali e permette di etichettarle con dei nomi specifici, es. felicità, paura, rabbia. In sostanza indica la qualità dello stato emotivo

  21. L’attivazione fisiologica può essere associata a varie emozione a seconda della situazione. (per es. se mi trovo ad un funerale -tristezza; se mi trovo nel cuore di una festa, -allegria), ma perché la risposta può variare ?

  22. Lo schema sottostante racchiude i punti fondamentali del discorso (cfr. Beck, 1976): Input ambientale  valutazione cognitiva  emozione (correlato fisiologico, cognizione, comportamento espressivo)  retroazione sull’ambiente

  23. Nel modello, l’emozione si verifica in seguito alla percezione di una modificazione ambientale che ha un valore rilevante per il soggetto. • Ogni emozione, infatti, compare in una particolare situazione che assume uno specifico significato per gli individui che la vivono.

  24. Vi sono dei fatti che hanno degli effetti emozionali sulla maggior parte delle persone. Come, ad esempio, una catastrofe naturale, in quanto è una minaccia per l’esistenza stessa. • Altri eventi, invece, hanno una valenza soggettiva che dipende dalle esperienze passate del soggetto, dalle sue motivazioni, dai suoi interessi ecc.

  25. Le emozioni non sono semplici risposte agli stimoli situazionali, ma rispecchiano le implicazioni personali di un individuo, le sue conoscenze e la sua passata esperienza.

  26. Sviluppi recenti • Negli ultimi vent’anni, gli studi sulle emozioni sono aumentati notevolmente, ed hanno suscitato molte controversie. • Una problema cruciale riguarda la differenziazione e la relazione causale tra cognizione ed emozione e le connessioni con la loro base biologica. • Un contributo fondamentale all’analisi del problema è stato fornito dai recenti sviluppi delle neuroscienze.

  27. Il ruolo delle strutture cerebrali: il modello di LeDoux • Diverse ricerche (svolte sia sugli animali, sia su uomini che a seguito di malattie presentavano danni all’amigdala) hanno permesso di individuare il ruolo centrale che tale porzione del sistema limbico esercita nelle esperienze emotive.

  28. Sembra che la distruzione dell’amigdala determini l’incapacità di attribuire significati emotivi agli eventi… • Nelle scimmie si è riscontrato ad esempio che non avvertono più paura, e appaiono indifferenti, rispetto a stimoli che prima del trauma li spaventavano.

  29. LeDoux considera l’esperienza emotiva come il risultato di diversi sistemi di elaborazione delle informazioni. Questi comprendono il processo di eccitazione (arousal), la memoria, l’attenzione e vari tipi di retroazione che includono il piano fisico e quello linguistico.

  30. Si è scoperto, che l’amigdala è la diretta responsabile della valutazione affettiva degli stimoli. • Inoltre, sembra che sia sempre l’amigdala a inviare i messaggi che portano alle risposte di attivazione dell’organismo. IPPOCAMPO

  31. Negli ultimi anni, diversi ricercatori hanno sottolineato le determinanti socioculturali delle emozioni. • Ad esempio, nella cultura occidentale si dà molto peso alla responsabilità individuale, mentre in quella indiana risulta centrale il concetto di destino. • Pertanto, di fronte ad eventi negativi è più probabile che un individuo in occidente reagisca con rabbia (l’evento negativo viene percepito come causato intenzionalmente da qualcuno). Mentre nella società indiana, è più probabile che si viva l’evento negativo con rassegnazione (l’evento, guidato dal destino, assume un carattere “fatale”, la sfortuna…) • ( Legrenzi, 2003)

  32. Markus e coll.), ritengono che la concezione del sé vari nelle culture. • Per gli occidentali, l’autostima è raggiunta attraverso la realizzazione di sé tramite le proprie capacità individuali (attraverso un processo basato sulla competizione). • Nelle culture orientali, invece, l’autostima è legata a modestia, e vicinanza relazionale ed emotiva e con gli altri (attraverso un processo basato sulla cooperazione).

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