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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Corso di laurea in Comunicazione Interculturale e Multimediale

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA Corso di laurea in Comunicazione Interculturale e Multimediale. ASPETTI EVOLUTIVI E DI APPRENDIMENTO IN CONTESTI BILINGUI Relatore: prof. Natale Bonfiglio Tesi di laurea di: Clara Monopoli Anno accademico 2005/2006. L’APPRENDIMENTO DI L2.

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Presentation Transcript


  1. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIACorso di laurea in Comunicazione Interculturale e Multimediale ASPETTI EVOLUTIVI E DI APPRENDIMENTO IN CONTESTI BILINGUI Relatore: prof. Natale Bonfiglio Tesi di laurea di: Clara Monopoli Anno accademico 2005/2006

  2. L’APPRENDIMENTO DI L2 • Non apprese attraverso l’istruzione • Apprendimento spontaneo,precoce e il più possibile simultaneo • Non apprese all’interno di comunità bilingui (es. Belgio, Catalogna, Trentino-Alto Adige) • Bilinguismo “in isolamento”: L1 e L2 appartengono a due territori separati

  3. SITUAZIONI BILINGUI Le situazioni bilingui sono dinamiche. La condizione di bilinguismo non è (mai) un fenomeno statico, ma in continuo movimento, seguendo l’influenza di una quantità di fattori, non tutti facilmente e sempre determinabili

  4. FAMIGLIABILINGUE Il soggetto apprende in famiglia tanto L1 che L2 perché sono le lingue rispettive dei suoi genitori FAMIGLIA MONOLINGUE Il soggetto ha appreso L1, e in seguito a un trasferimento della famiglia, e vivendo là dove si parla L2 è stato costretto ad apprendere anche L2 CONTESTO FAMIGLIARE

  5. “PRESA DI COSCIENZA” Fino ai 3-4 anni: • Non si accorgono che esistono lingue diverse • Ma che vi sono ambienti diversi nei quali si deve parlare in modi diversi switching situazionale (persone, luogo, attività e genere)

  6. “ONE PERSON, ONE LANGUAGE” • In modo consapevole, il bambino si rivolge ai genitori nelle rispettive lingue madri • Dimostra grande desiderio di comunicare in entrambe le lingue, anche nei dialoghi tra sé: Es. “papà fork, mamma forchetta… stessa cosa”

  7. L’AMBIGUITA’ DEGLI INPUT • I vocaboli esprimono un significato lessicale, solo in un secondo momento appaiono le categorie grammaticali es. le due forme del possessivo “mia” e “mio”, vengono usate indiscriminatamente, sia per i bambini bilingui che monolingui

  8. Però un bilingue … • È probabile che di fronte ad un input ambiguo, quindi ad una scelta “impossibile”, il bambino bilingue usi un linguaggio misto • tra due forme equivalenti ma diverse (es. mio e mia), preferisca la lingua che prevede una forma unica (es. mij) INTERFERENZE

  9. CARENZA DI CONOSCENZE LESSICALI • Un teorico bilinguismo perfetto dovrebbe escludere le interferenze: • Dovrebbe possedere con altrettanta sicurezza l’una e l’altra lingua, così da tenerne rigorosamente separati gli elementi • Causa l’uso del linguaggio misto.

  10. MANCANZA DI ACCESSO EQUO • Spesso accade che una delle due lingue possedute fin dall’infanzia non abbia occasione di svilupparsi adeguatamente nell’adolescenza e nell’età adulta del soggetto.  Processo di differenziazione nella “dominanza” tra le due lingue

  11. Così lo stimolo per l’uso delle forme con interferenza dipende soprattutto dalla insufficiente padronanza di una delle due lingue. • Stato di necessità che induce il soggetto a utilizzare parole dell’altra lingua • Ciò accade con più frequenza quando il soggetto deve utilizzare parole tipiche della scuola

  12. DOMINANZA DI L2 • Mentre lo sviluppo dell’altra lingua (L1) resta solitamente ristretto al solo livello “basso”; e così nell’utilizzarla, saranno frequenti: • i prestiti delle parole tipiche del linguaggio che ha imparato a scuola • difficoltà (o incapacità) nel leggere o scrivere correttamente in L1 • La lingua della scuola (L2), assume lo status di linguaggio elevato, in quanto l’educazione scolastica fornisce un “repertorio” più ampio di quello appreso nel solo ambito famigliare.

  13. INTERFERENZE “POSITIVE” • Con il passare degli anni, cresce il repertorio pragmatico e di conversazione per raggiungere i loro obiettivi più complessi  “MESCOLANZE” usate consapevolmente, per arricchire il proprio discorso

  14. Migliorare l’efficacia comunicativa del suo discorso Es. il lessema spagnolo correos con il prestito integrato poste. Meglio integrato nel paradigma nominale: è possibile utilizzarlo con un articolo, e accordare un aggettivo o un verbo

  15. Come fattore attitudinale centrale, nello sviluppo linguistico i soggetti bilingui dimostrano una notevole plasticità Le pressioni poste dall’ambiente esterno pongono delle limitazioni al bilinguismo del soggetto, spingendolo al suo declino Bilinguismo  diglossia  sola comprensione CONCLUSIONE

  16. Per “conservare il bilinguismo” sono necessarie: • impegno dei genitori nel mantenere vivo il bilinguismo dei figli, senza farsi scoraggiare dalle difficoltà e da falsi pregiudizi • uno sforzo cosciente di elevazione da parte del soggetto bilingue

  17. Realtà sempre più rivolta verso la globalizzazione e incentrata sulla comunicazione  enormi vantaggi • La perdita di una delle due lingue, equivale a perdere la propria cultura e la propria storia

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