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Bari 12 maggio 2012 M.Spotti

Bari 12 maggio 2012 M.Spotti. Il lavoro in Equipe. Integrazione tra infermiere e OSS Protagonisti dell’Assistenza. Anni 90.

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Bari 12 maggio 2012 M.Spotti

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Presentation Transcript


  1. Bari 12 maggio 2012 M.Spotti Il lavoro in Equipe. Integrazione tra infermiere e OSS Protagonisti dell’Assistenza

  2. Anni 90 “Si rimarca sempre di più la potenzialità e il nuovo ruolo che viene assumendo l’infermiere sempre più lontano dalla esecutività aprioristica e dalla ausiliarietà professionale”

  3. Anni 2000-2005 “Si è generata una forte turbolenza nelle relazioni fra i diversi operatori che dopo decenni di staticità hanno dovuto riposizionarsi e ridefinirsi su criteri e paradigmi professionali nuovi…….alla luce di nuove competenze nel fare,nel decidere e nel responsabilmente rispondere”.

  4. Anni 2005-2010 I bisogni che emergono in un quadro di valutazione funzionale richiedono la Presa in carico della persona

  5. PRESA IN CARICO DELLA PERSONA Quale è il suo significato sul piano clinico: COSTRUZIONE DI UNA INTEGRAZIONE DELLE RESPONSABILITA’ MEDICO INFERMIERE NON E’ UNA DECLARATORIA DI ATTIVITA’

  6. La complessità della persona può richiedere una stessa competenza espressa da professionisti diversi in momenti diversi

  7. “L’Ospedale” deve essere strutturato intorno al bisogno adottando la complessità assistenziale come riferimento, in cui la persona compie un percorso assistenziale.Quali competenze in relazione a quale persona:Complessità Clinica Complessità Assistenziale k

  8. Porre la persona con i suoi problemi di salute al centro di un percorso assistenziale multiprofessionale e multidisciplinare comporta il cambiamento ormai condiviso • la presa in carico delpaziente,nel quale “l’infermiere referente” svolge un ruolo da affermarsi all’interno dell’organizzazione.

  9. Necessità di definizioni univoche del concetto di complessità assistenziale • Introduzione di una misurazione/valutazione della complessità anche dal punto di vista infermieristico, non solo clinico Complessità Assistenziale Complessità clinica Ci sono elementi di convergenza ?

  10. L’integrazione come modello di sviluppo professionale e disciplinarePunti di forza del modello orientato> I PAZIENTI RICEVONO UNA ASSISTENZA PERSONALIZZATA (251/2000) RESPONSABILIZZAZIONE E RINTRACCIABILITA’ DELL’ATTO ASSISTENZIALE IL PERSONALE ADDETTO ALLA ASSISTENZA SVOLGE LE PROPRIE ATTIVITA’ IN CONGRUENZA RISPETTO AI PROFILI PROFESSIONALI EFFICACIA DELLE PRESTAZIONI EROGATE ALL’UTENTE

  11. L’integrazione come sviluppo professionale e disciplinareNuovi modelli per l’Assistenza Medicina di iniziativa Presa in carico della persona Nuovi servizi legati a professionisti per vincere la cronicità. Creazione di una interazione fra un team di operatori – professionisti e un paziente esperto. “Contenitore” di servizi e professionisti. Chronic Care Model Sanità di Iniziativa Casa della Salute >

  12. Sanità d’iniziativa • Individua un nuovo modello assistenziale per la presa in carico delle persone. • Individua un nuovo approccio organizzativo che assume il bisogno di salute prima dell’insorgere ……della malattia,o prima che si manifesti…..o ancora prima che si aggravi. • PREVEDENDO O ORGANIZZANDO LE RISPOSTE ASSISTENZIALI

  13. Chronic Care Model • A livello territoriale uno dei modelli di riferimento per l’attuazione della sanità d’iniziativa è costituito dal Chronic Care Model. Un paziente reso “esperto da un team multiprofessionale”. • La Sanità di iniziativa nel territorio affida alle “Cure primarie” e quindi al MMG il compito di programmare e coordinare gli interventi a favore dei malati cronici.

  14. Chronic Care Model 5 Patologie Croniche: • Ipertensione • Diabete Mellito • Scompenso Cardiaco • BPCO/Insufficienza respiratoria • Ictus

  15. Casa della Salute • Definizione del Ministero della salute: lo spazio fisico pubblico dove i cittadini ricevono prestazioni sanitarie (di Medicina Generale e Specialistica Ambulatoriale) e sociali. Lì si realizza la prevenzione, la promozione della salute, il benessere sociale e la presa in carico globale ed integrata dei bisogni socio sanitari del cittadino www.salute.gov.it

  16. Casa della Salute • Definizione della Regione Toscana: Nuovo modello per la sanità territoriale attraverso la quale i cittadini possono disporre di un presidio impegnato e organizzato per la presa in carico della domanda di salute e di cura e quindi per la garanzia dei livelli essenziali di assistenza socio sanitaria. (DGR 625/2010) -CDS attive: 11, abitanti serviti 121.000. -CDS in progetto: 14

  17. Perché nuovi modelli di integrazione per favorire lo sviluppo professionale e migliorare la presa in carico della persona..Persone che presentano una patologia cronica(Fonte 24 Ore Sanità Ottobre 2010) (Persone che presentano una patologia cronicaFonte 24 Ore Sanità Ottobre 2010)

  18. Perché nuovi modelli di integrazione per favorire lo sviluppo professionale e migliorare la presa in carico della persona.. Persone con una patologia cronica GRAVEFonte 24 Ore Sanità Ottobre 2010(IMA-Ictus-Alzheimer-enfisema-BPCO-Cirrosi epatica etc.)

  19. Ospedale per intensità di cure • Toscana (L.R. 40/2005) “strutturazione delle attività ospedaliere in aree differenziate secondo le modalità assistenziali, l’intensità delle cure, la durata della degenza ed il regime di ricovero, superando gradualmente l’articolazione per reparti differenziati secondo la disciplina specialistica” (art.68).

  20. Ospedale per intensità di cure • 3 livelli • 1 livello Alta intensità • 2 livello Media intensità • 3 livello Bassa intensità • Allocazione del personale in relazione alla intensità assistenziale/cure.

  21. Punto della situazione • Abbandonare i cosiddetti REPARTI DEDICATI è stato confuso con l’abolizione delle Unità Operative (o come possono essere chiamate dai vari atti aziendali) ed ostacola ancora oggi la presa in carico specialistica dei pazienti specie nell’area medica. • Il nuovo modello invece non è entrato in conflitto con il modello specialistico dell’area chirurgica (garantito dalle competenze esclusive di Sala Operatoria)

  22. Dibattito linee di cambiamento Ritieni importante per lo sviluppo della Professione una Organizzazione per Intensità di Cure. • Si 65% • No 15% • Non saprei 20%

  23. Dibattito linee di cambiamento Ti ritieni sufficientemente preparato alla gestione del paziente caratterizzato da elevata instabilità clinica • Si 80% • No 5% • Non saprei 15%

  24. Dibattito linee di cambiamento Quali strumenti ritieni prioritari per assumerti la responsabilità in una ottica di case management • Integrazione nella Equipe con ruoli sinergici 20% • Maggiore disponibilità di tempo 35% • Possibilità di gestire i pazienti in relazione alla casistica e alla complessità assistenziale nell’ambito assegnato 45%

  25. Dibattito linee di cambiamento Ti ritieni preparato ad assumere un ruolo centrale nel percorso di cure • SI insieme ad un medico responsabile del percorso diagnostico terapeutico relativo alle diagnosi emergenti.(Es Ortopedia) 45% • SI con un gruppo di consulenti medici da attivare 10% • SI con un medico internista che attiva le varie consulenze 25% • SI sempre 2% • NO 18%

  26. Dibattito linee di cambiamento Ritieni il tuo attuale orario di lavoro confacente alla presa in carico della persona • Si 25% • No 45% • Non saprei 30%

  27. Dibattito linee di cambiamento Cambieresti il tuo attuale orario di lavoro per garantire una maggiore autonomia al tuo lavoro • Si 45% • No 40% • Non saprei 15%

  28. Dibattito linee di cambiamento Quale orario di lavoro è più confacente alla presa in carico della persona • Giornaliero su turno unico 65% • Giornaliero su doppio turno 20% • Turnista 10% • Non saprei 5%

  29. Dibattito linee di cambiamento Quanto ritieni importante il supporto della figura dell’OSS nel cambiamento verso una completa presa in carico della persona da parte dell’infermiere, all’interno di un ambiente organizzato secondo l’intensità delle cure • Molto 75% • Abbastanza 20% • Poco 5% • Non lo ritengo importante 0%

  30. Dibattito linee di cambiamento In una organizzazione per intensità di cure l’infermiere può assegnare ,in base alla casistica ,un ambito in cui l’OSS possa svolgere le sue attività in autonomia: • Si, nella Bassa intensità 80% • No, neppure nella bassa intensità 2% • Si, nella Media intensità 10% • Si ,su proceduralizzazione in tutte le intensità 8%.

  31. Infermiere/Ostetrica Ds professional

  32. Funzione Professionale • DS Professional. • Infermieristica Clinica avanzata. • Aree disciplinari ben specifiche nelle quali l’infermiere Ds Professional esercita le sue competenze. • Allocazione dipartimentale nell’equilibrio delle aree disciplinari. • Responsabili di Unità Professionale Disciplinare e Metodologica

  33. Funzione ProfessionaleAlcuni esempi di ambito di sviluppo • Case Manager • Nursing Transculturale • Tutor Clinici • Animatori di formazione • Wound Care • Ricerca • Evidencebased nursing • Emergenza/Cure Intensive Etc. • Geriatria/Cure Palliative/Psichiatria • Ostetricia • Cure Chirurgiche etc. • Risk Management • Infezioni Ospedaliere • ETC.

  34. Funzione Professionale La linea professionale del Servizio Infermieristico persegue obiettivi di rafforzamento delle competenze dei professionisti, al fine di garantire prestazioni efficaci, di elevata qualità e di promuovere lo sviluppo professionale e di carriera. Rappresenta il "come fare" Definisce gli standard ed i protocolli tecnico-scientifici, da utilizzare nei percorsi clinico-assistenziali. Ha la responsabilità di ottimizzare e migliorare gli standard di riferimento, definendo le "best practice" da applicare 34

  35. L’Equipe multiprofessionale L’infermiere e il percorso specialistico(AOUC Firenze)

  36. Funzione Professionale La definizione e l’adozione di un sistema di indicatori, sia diprocesso che di esito, che consenta una valutazione attendibile deirisultati assistenziali, utili sia per il confronto con standard validati e riconosciuti, sia per definire uno standard di contesto.

  37. Valutazione Infermieristica dei rischi per l’Assistenza Prevede la “presa in carico” della persona assistita e la sua “centralità” nei processi assistenziali Argomento prioritario per la famiglia professionale Strategicamente importante Un buon accertamento porta ad un miglioramento professionale Garantisce la sicurezza sia per le persone assistite che per gli operatori

  38. SIOA AOUCPROGETTO V.I.R.A. • PERCHE’ L’ACCERTAMENTO • Coerenzacon il mandato professionale → responsabilità dell’assistenza • Coerenza con le indicazioni regionali → Buone Pratiche Regione Toscana, Governo Clinico, PSR ecc. • Coerenza con le criticità aziendali → relazioni reclami, gestione Rischio Clinico ecc. • Garanzia di sicurezza → per i cittadini e, di conseguenza, per gli Infermieri

  39. … PER CONCLUDERE: SIOA AOUCPROGETTO V.I.R.A • Scale di valutazione • Profilo di autonomia Barthel index • Rischio Lesioni da pressione. Braden • Rischio cadute. Re Tos • Rischio Malnutrizione. Must • Dimissioni Difficili. Brass. • Valutazione del dolore Varie. ACCERTAMENTO VALUTAZIONE RISCHI STRUMENTI AGILI E CONTESTUALIZZATI INTERVENTI RACCOMANDATI

  40. Integrazione e sviluppo di Attività dell’Operatore Socio Sanitario • (A)“Osserva e collabora alla rilevazione dei bisogni e delle condizioni di rischio-danno dell’utente”. • Quali sono le condizioni di rischio-danno dell’utente? • Variano nei vari contesti? • Chi deve indagare su queste condizioni? • Sono legate alla condizione clinica o di dipendenza funzionale? • Con quali strumenti di valutazione si possono indagare?

  41. Aggiornamento Distribuzione Vitto rivolto al personale OSS. Settembre/Ottobre 2010 Totale partecipanti al Corso: 312 Questionari analizzati: 279 U.Pr Metodologica Sviluppo Disciplinare e Professionale.(M.C Canavese) U.Pr Disciplinare Supporto al Processo assistenziale con l’integrazione dell’ OSS.(M.Spotti) Tesi “Strumenti per l’Integrazione Infermiere /OSS” 2009. Indagine Aree di Attività,Strumenti per l’integrazione Equipe Assistenziale. AOUC 2009.

  42. AZIONI PER MIGLIORARE L’INTEGRAZIONE NELL’EQUIPE • Migliorare gli strumenti di comunicazione e integrazione all’interno della Equipe.(95%-90%) • Migliorare la collocazione dei pazienti nelle aree di attività in relazione alla loro complessità(80%-85%) • Inserire momenti di discussione dei casi.(75%-60%) (Infermiere /OSS)

  43. In relazione alla Instabilità Clinica e alla complessità assistenziale della persona: Strutturazione del sistema documentale • “osserva e collabora alla rilevazione dei bisogni e delle condizioni di rischio-danno dell’utente” • I dati vengono integrati e creano l’informazione che permette di stabilire CHI – COME – QUANDO. Attività Competenze

  44. Integrazione e sviluppo di Attività dell’Operatore Socio Sanitario • Competenza a supporto della attività di valutazione e prevenzione dei rischi per la persona. • E’ comunque in grado di operare su strumenti comuni di lavoro. Utilizza specifici protocolli per mantenere la sicurezza dell’utente, riducendo al massimo il rischio. E’ in grado di utilizzare metodologie di lavoro comuni (schede, protocolli ecc...).

  45. Integrazione e sviluppo di Attività dell’Operatore Socio Sanitario • “ • (A)Utilizza strumenti informativi di uso comune per la registrazione di quanto rilevato durante il servizio” • Importanza di un sistema documentale idoneo alla presa in carico della persona e progettato per essere strumento efficace della Equipe multiprofessionale.

  46. Integrazione e sviluppo di Attività dell’Operatore Socio Sanitario E’ in grado di riconoscere le situazioni ambientali e le condizioni dell’utente per le quali è necessario mettere in atto le differenti competenze tecniche. Analisi del Sistema documentale in grado di raccogliere i dati degli operatori e di proporre una diminuzione dei rischi in relazione alla instabilità clinica della persona Le attività non sono mai indipendenti dalla valutazione infermieristica della persona,anche se previste dal profilo.

  47. Integrazione come sviluppo professionale…… • Igiene e comfort • Mobilizzazione • Nutrizione/Alimentazione • Stato Cognitivo • Altre prestazioni e Attività Assistenziali.

  48. Integrazione e sviluppo di Attività dell’Operatore Socio Sanitario • L’OSS sviluppa la sua massima autonomia in quei settori a bassa intensità assistenziale fondamentali a garantire la continuità assistenziale ospedale-territorio,nei quali la persona è orientata a sviluppare la massima autonomia nelle attività della vita quotidiana.

  49. Casella di testo Integrazione e sviluppo di Attività dell’Operatore Socio Sanitario Progettualità per l’OSS relativa alle competenze di autocura che vengono agite dalla persona all’interno della Sanità d’Iniziativa nel quadro più generale di un aumento della Cronicità e della Disabilità.

  50. Indagine in merito alle competenze e attività dell’OSS. OSS INFERMIERE 80% dichiara di tenerle a disposizione nella propria area di attività e se necessario di consultarle,ma che non sarebbe in grado di elencarle se non per macroattività. 20% dichiara che gli OSS con cui lavora conoscono molto bene le proprie attività. • 75% le conosce solo come macro attività, non ne saprebbe dichiarare i contenuti specifici. • 15% di alcune ne conosce, ed è in grado di dichiarare,i contenuti in modo specifico. • 10% ha la necessità di consultarle saltuariamente nella propria area di attività.

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