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Corso di Antropologia Culturale

Corso di Antropologia Culturale. PERCORSO 1: MEMORIE, LUOGHI, TERRITORI I territori delle feste. giovedì 24 OTTOBRE 2013. Le feste tra memoria e invenzione nella contemporaneità. Sfilate dei Re Magi Rito della Stella falò di S. Antonio (17 gennaio)

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Presentation Transcript


  1. Corso di Antropologia Culturale PERCORSO 1: MEMORIE, LUOGHI, TERRITORI I territori delle feste giovedì 24 OTTOBRE 2013

  2. Le feste tra memoria e invenzione nella contemporaneità

  3. Sfilate dei Re Magi Rito della Stella falò di S. Antonio (17 gennaio) falò della Giubiana di Cantù (ultimo giovedì di gennaio) Carnevali Ciamà l’erba Feste Invernali Funzioni feste invernali nella società contadina: cacciata dell’inverno, richiamo alla vita della primavera, cacciata del male.

  4. IL Carnevale Interpretazioni diverse e talvolta discordi su etimologia Carni, vale! Carne, addio! Riferimento alle orge gastronomiche che esaurivano le scorte alimentari prima della primavera Currus Navalis = nave su ruote che si portava in giro nelle processioni festive Carni levamen (sollievo alla carne) = Libertà temporanea concessa a istinti elementari

  5. Interpretazioni sul significato del Carnevale Liberazione appetiti di cibo, sesso, violenza. Abolizione provvisoria di ogni gerarchia Attuazione mondo alla rovescia, inversione sociale (uomini che diventano donne), rottura dei limiti morali e civili Strumento di controllo sociale Rito di propiziazione agricola Carnevale = struttura aperta ed elastica che di volta in volta ingloba elementi diversi ed esprime contenuti nuovi

  6. Temi comuni e analogie nei carnevali tradizionali Carnevale tradizionale = Periodo di passaggio tra inverno e primavera Importanza del numero 12: “contenitore globale di quella corrispondenza tra passaggi cosmici e passaggi umani” Periodo importante di passaggio tra solstiizo d’inverno (o Natale) ed Epifania

  7. 1. Ciclo dell’anno e defunti Credenza che nei periodi di passaggio stagionale defunti tornassero sulla terra Risoluzione rapporto con defunti: mascheramento Ambivalenza nel rapporto con i defunti

  8. Il mascheramento Etimologia maschere: deikèlon, gr. (apparizione, spirito, maschera) Larva, lat. Larvae demonum (spirito del morto, maschera) Masca, long. Spirito che divora gli uomini Travestimento = rovesciamento dei ruoli. Presenza nei carnevali di personaggi con abiti al rovescio = protezione dalle forze del male Mascheramento = complesso mitico del mondo alla rovescia, mondo del Sabba Doppio ruolo del mascheramento = rappresentare forze ctonie e proteggere uomini e bestie da esse

  9. I Carnevali tradizionali: l’inizio A partire dall’Epifania giovani in maschera facevano visita alle case contadine Pretesto maschere di instaurare contatti con le giovani. Questua alimentare Maschere toccavano gli abitanti, mimavano mestieri. Importanza delle Badie

  10. Le Badie

  11. associazione virile che si occupava del calendario festivo della comunità governate da un capo detto abbà, assistito da personaggi di grado inferiore, luogotenenti, alfieri. in alcuni casi (contesti rurali) non marcavano particolari classi sociali; in altri (contesti urbani) si riferivano a particolari mestieri o gruppi BADIE, ABBADIE importante momento di formazione per i giovani assumevano ruolo di milizia armata, per salvaguardare i confini e controllare andamento delle feste assumevano ruolo di controllo dei matrimoni all’interno della comunità attraverso vari rituali

  12. Le badie attraversano un momento di declino con Controriforma e molte vengono assimilate alle istituzioni religiose laiche.

  13. Oggi le badie restanti fungono da scorta armata durante alcune manifestazioni religiose annuali, v. feste patronali Altre badie diventano confraternite maschili e femminili e la loro attività rituale passa alla sfera di azione dei coscritti o delle badoches (Val d’Aosta)

  14. I Carnevali tradizionali: lo svolgimento Corteo carnevalesco con diverse presenze Presenza di maschere “di disturbo” = arlecchini Funzione arlecchini: burlesca, rovesciamento ruoli

  15. 2. I belli e i brutti Opposizione tra montanari e nomadi, stranieri, ambulanti, Dottori e farmacisti, belli e brutti Accoglienza calorosa dei padroni di casa alle maschere = logica dello scambio con i defunti Componente di alterità: sia nelle classi dominanti sia nel vagabondaggio

  16. 3. L’aratura della neve Aratura ed erpicatura /semina = Rituale di propiziazione dei campi Fertilizzazione simbolica = neutralizzazione dell’inverno, arrivo della primavera

  17. 4. I cortei nuziali Presenza di matrimoni e cortei in cui le parti da donna sono interpretate da uomini Presenza di personaggi vecchi: Viei Vieja/ Toc- Toca Idea del rovesciamento dei ruoli. Presenza di rumore e frastuono: richiamo al ruolo sociale delle badie

  18. 5. La presenza degli uomini, l’esclusione delle donne Assenza donne nei cortei carnevaleschi, assenza bambini Allusioni sessuali = spazio rovesciato, componente iniziatica Ruolo donne nei carnevali: confezione costumi, vere protagoniste

  19. I carnevali tradizionali: il ruolo del Carnevale Carnevale = insieme di pratiche che sottolineano il ritorno alla natura (conclusione = natura torna cultura) Carnevale = simbolo dell’inverno, del male Inverno, male = inselvatichimento, alterità

  20. I carnevali tradizionali: il processo, il testamento e la morte del Carnevale Carnevale = uomo selvatico: Spesso ammansito Carnevale = orso: Talora ammansito, talora ucciso Carnevale = vecchio: ucciso

  21. I carnevali tradizionali: ultimo atto. Il falò del Carnevale, la Quaresima Uccisione fantoccio Carnevale tramite falò = Momento di passaggio, di neutralizzazione forze invernali Carnevale, Gran Carnevale, pagliaccio, spauracchio, om de paja: capro espiatorio, condanna pubblica delle colpe della comunità Quaresima = inizio periodo di penitenza (presenza figlio del Carnevale)

  22. Video “Carnival King of Europe”

  23. Due studi di caso La Lachera di Rocca Grimalda (AL) La Baìo di Sampeyre (CN)

  24. La Lachera di Rocca Grimalda (AL) Danza carnevalesca che rievoca la ribellione del popolo di Rocca Grimalda verso il 1200 contro lo jus primae noctis del feudatario Oggi il corteo è composto da 16 figure tra cui i Lachè (arlecchini) e i Trappolini, con frusta e sonagli, il buffone, gli sposi, gli Zuavi

  25. La Baio di Sampeyre Primi documenti scritti: 1698 Data della sua pratica come insieme carnevalesco: 1829 Attinenza diretta con le Badie: 4 milizie autonome ognuna composta da uno Stato Maggiore Inizia all’Epifania e si conclude con la fine del carnevale. Si ripete ogni 5 anni

  26. 150 coppie di attori sfilano tra 3 frazioni di Sampeyre: Calchesio, Roure, Villar La caratteristica della Baio sono i nastri colorati (bindèl) che adornano i costumi

  27. Sampeyre, le sérazine e le segnourine

  28. Video 1: la Lachera di Rocca Grimalda Video 2: La Baio di Sampeyre Video 3: ‘L carnavà di Guéini di Salbertrand

  29. I Coscritti

  30. I riti di passaggio individuali.Le tre fasi dei riti di passaggio 1 Separazione (riti preliminari) 2 Margine (riti liminari-liminali) 3 Riaggregazione Entrata in società come uomini diversi, con status diverso

  31. Riti di iniziazione Serie di riti che contribuiscono a determinare nella persona una modificazione permanente di status. Nei riti relativi al ciclo di vita, ad esempio, un rito di iniziazione può marcare il passaggio dalla pubertà alla fase adulta. Gli effetti delle cerimonie di iniziazione spesso comportano segni corporali permanenti, quali mutilazioni e scarificazioni, proprio ad indicare il raggiungimento del nuovo status da parte della persona iniziata. Metaforicamente = morte e rinascita di un individuo Ragazzo iniziato

  32. Riti di iniziazione e mascolinità: i coscritti Coscritti = possibile eredità delle Badie (rito di passaggio da età infantile a età adulta) • 1854, Legge La Marmora: alcune azioni rituali “iniziatiche”: • visita di leva (“chi non è buono per il re non è buono per la regina”) • pranzo di leva • visita alle case di tolleranza

  33. Coscritti e riti arborei

  34. Feste primaverili Questue delle uova Processioni nella Settimana Santa Riti arborei Cantar Maggio Alberi del maggio

  35. Questue delle uova Legate al periodo invernale-primaverile (dalla Quaresima alla Settimana Santa) e al significato dell’uovo e della rigenerazione della natura

  36. IERI OGGI Agenti = sia uomini che donne di tutte le età Giro del paese accordandosi in precedenza con famiglie da visitare Agenti = gruppi di giovani di sesso maschile del paese Giro del paese in tutte le case ELEMENTI COSTANTI: Presenza di un gruppo Carattere territoriale della questua Itinerazione dei questuanti Proposta di una prestazione espressiva Controprestazione da parte della famiglia visitata Conclusione della questua-cerimonia con consumo di beni raccolti

  37. Video: La questua delle uova di Mongardino (AT) e di Casal Cermelli (AL), min. 1:57

  38. Riti arbore Alberi al centro di un complesso sistema mitico rituale: simbolo della rigenerazione, della continuità

  39. Alberi del maggio Cerimonia in cui si taglia un albero (abete, pioppo) sottratto dal bosco, si scorteccia nella parte inferiore del tronco, si decora la parte superiore con nastri e si pianta nella piazza del paese. Spesso ad opera dei coscritti.

  40. Il Cantar Maggio E’ una questua effettuata dalle ragazze giovani (un tempo erano bambine). Una di loro, ben agghindata, è la “sposa del maggio” che porta il ramo di abete ornato da nastri, fiori e al quale è fissata una bambolina, simbolo di fertilità e maternità.

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