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IL SUGO DELLA STORIA

IL SUGO DELLA STORIA. IMPROVIDE D’UN AVVENIR MAL FIDO. ERMENGARDA: Ebbra Invidiata Il biondo crin gemmata Improvida d’un avvenir fallace. IMPROVIDE D’UN AVVENIR MAL FIDO. EBBRA

darshan
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IL SUGO DELLA STORIA

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Presentation Transcript


  1. IL SUGO DELLA STORIA

  2. IMPROVIDE D’UN AVVENIR MAL FIDO • ERMENGARDA: • Ebbra • Invidiata • Il biondo crin gemmata • Improvida d’un avvenir fallace

  3. IMPROVIDE D’UN AVVENIR MAL FIDO • EBBRA • E’ una dimensione irreale e di sogno quella in cui Ermengarda ha vissuto e che ha scambiato per la verità della vita

  4. IMPROVIDE D’UN AVVENIR MAL FIDO • La dimensione irreale e di sogno viene espressa da una fitta rete di richiami letterari: • Aure • Biondo crin • Gemmata • Chiomato sir • Redir • Veltri

  5. IMPROVIDE D’UN AVVENIR MAL FIDO …La tenera alle donzelle il volto Volgea repente, pallida D’amabile terror. Perfino il terrore è amabile, in quanto la rende più bella.

  6. IMPROVIDE D’UN AVVENIR MAL FIDO LUCIA: • Lucia usciva in quel momento tutta attillata dalle mani della madre. Le amiche si rubavano la sposa, e le facevan forza perché si lasciasse vedere; e lei s’andava schernendo, con quella modestia un po’ guerriera delle contadine, facendosi scudo alla faccia col gomito, chinandola sul busto, e aggrottando i lunghi e neri sopraccigli, mentre però la bocca si apriva al sorriso.

  7. IMPROVIDE D’UN AVVENIR MAL FIDO • …la mente si figurava un soggiorno tranquillo e perpetuo di sposa… • …dove era promesso, preparato un rito; dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto , e l’amore venir comandato, e chiamarsi santo;

  8. IMPROVIDE D’UN AVVENIR MAL FIDO • ADDIO!

  9. IMPROVIDE D’UN AVVENIR MAL FIDO • E’ l’IDILLIO ciò che sognano sia Ermengarda che Lucia • IDILLIO:  Eidolos, diminutivo di eidos= Quadro, componim. Poet. ampio 1) Lett: Quadretto georgico o pastorale realizzato in un breve componimento, improntato ad una incantata serenità 2) Ideale di una vita luminosamente equilibrata e tranquilla

  10. IMPROVIDE D’UN AVVENIR MAL FIDO Nel suol che dee la tenera Tua spoglia ricoprir, Altre infelici dormono, Che il duol consunse; orbate Spose dal brando, e vergini Indarno fidanzate Madri che i nati videro Trafitti impallidir.

  11. IMPROVIDE D’UN AVVENIR MAL FIDO Ma chi non aveva mai spinto al di là di quelli neppure un desiderio fuggitivo, chi aveva composti in essi tutti i disegni dell’avvenire, e n’è sbalzato lontano, da una forza perversa! Chi, staccato a un tempo dalle più care abitudini, e disturbato nelle più care speranze, lascia que’ monti, per avviarsi in traccia di sconosciuti che non ha mai desiderato di conoscere, e non può con l’immaginazione arrivare a un momento stabilito per il ritorno!

  12. IMPROVIDE D’UN AVVENIR MAL FIDO Pallida D’amabile terror  Madri che i nati videro Trafittiimpallidir. le facevanforza  da unaforza perversa

  13. IMPROVIDE D’UN AVVENIR MAL FIDO • Il sogno può essere di cose sante, giuste, belle e vere, la forza che lo infrange può essere perversa • MA LA REALTA’ NON E’ IL SOGNO, NON E’ L’IDILLIO LA REALTA’ E’ PIU’ GRANDE DELLA MISURA DELL’UOMO

  14. IMPROVIDE D’UN AVVENIR MAL FIDO ADELCHI: Godi che re non sei, godi che chiusa All’oprar t’è ogni via: loco a gentile, Ad innocente opra non v’è; non resta Che far torto, o patirlo. Una feroce Forza il mondo possiede, e fa nomarsi Dritto…

  15. IMPROVIDE D’UN AVVENIR MAL FIDO Te dalla rea progenie Degli oppressor discesa, Cui fu prodezza il numero, Cui fu ragion l’offesa, E dritto il sangue, e gloria Il non aver pietà, Te collocò la provida Sventura in fra gli oppressi: Muori compianta e placida; Scendi a dormir con essi. Alle incolpate ceneri Nessuno insulterà.

  16. PROVIDA SVENTURA • C’è una Provvidenza che regge tutto, c’è per l’uomo, anche grazie, anzi proprio grazie alla sventura, la possibilità di godere la pace sperata nell’idillio, ma è solo nella MORTE.

  17. PROVIDA SVENTURA Muori; e la faccia esanime Si ricomponga in pace; Com’era allor che improvida D’un avvenir fallace, Lievi pensier virginei Solo pingea… C’è l’augurio di più sereno dì, ma questo giorno è solo dopo la morte.

  18. PROVIDA SVENTURA Nei Promessi Sposi i protagonisti hanno sempre fiducia nel fatto che virtù e felicità coincidano, proprio in virtù della Provvidenza. Questa non può essere la posizione del Manzoni. Ma, alla fine, anche Renzo e Lucia devono rendersi conto che la sventura può colpire anche le persone più innocenti.

  19. PROVIDA SVENTURA • Gli affari andavan d’incanto… • Prima che finisse l’anno del matrimonio, venne alla luce una bella creatura. Ne vennero poi col tempo non so quant’altri dell’uno e dell’altro sesso… La vita di Renzo e Lucia fu tanto tranquilla, felice e invidiabile, che il narratore decide di non raccontarcela per non annoiarci.

  20. PROVIDA SVENTURA RENZO: Forte della sua vita felice e guadagnata ripeteva quanto aveva imparato: Ho imparato a non mettermi ne’ tumulti Ho imparato a non predicare in piazza Ho imparato a non alzare troppo il gomito Ho imparato a non tenere in mano il martello delle porte, quando c’è lì d’intorno gente che ha la testa calda Ho imparato a non attaccarmi un campanello al piede, prima d’aver pensato quel che possa nascere. E tante altre cose.

  21. PROVIDA SVENTURA • Dice l’Anonimo: Si dovrebbe pensare più a far bene che a star bene: e così si finirebbe anche a star meglio. Renzo ha imparato un fare bene pratico, volto allo stare bene, inteso come stare lontano dai guai.

  22. PROVIDA SVENTURA • LUCIA: … non che trovasse la dottrina falsa in sé, ma non n’era soddisfatta; le pareva, così in confuso, che ci mancasse qualcosa. A forza di sentir ripetere la stessa canzone, e di pensarci sopra ogni volta, “e io,” disse un giorno al suo moralista, “cosa volete che abbia imparato? Io non sono andata a cercare i guai: son loro che sono venuti a cercar me.

  23. PROVIDA SVENTURA • MORALISTA: Renzo si è fatto una serie di regole, un decalogo, per altro tutto al negativo: Ho imparato A NON…

  24. PROVIDA SVENTURA • RENZO e LUCIA: Dopo un lungo dibattere e cercare insieme, conclusero che i guai vengono bensì spesso, perché ci si è dato cagione; ma che la condotta più cauta e più innocente non basta a tenerli lontani; e che quando vengono, o per colpa o senza colpa, la fiducia in Dio li raddolcisce, e li rende utili per una vita migliore.

  25. PROVIDA SVENTURA Quella pace che l’uomo cerca è possibile nella realtà quotidiana, nelle piccole cose di tutti i giorni, sia che vadano male sia che vadano bene. Va tutto a gonfie vele, il romanzo ha il lieto fine, ma questo non è un idillio, perché non lascia fuori la grandezza della realtà. Le sofferenze hanno insegnato a Renzo e a Lucia che la realtà è grande, la vita è una cosa seria. La sventura è provida, perché ha insegnato loro ad affrontare la realtà quotidiana, anche piccola con la responsabilità grande che essa comporta.

  26. PROVIDA SVENTURA • La realtà è grande, la vita è una cosa seria, le cose possono sembrare scontate e piccole, ma è la libertà e la responsabilità dell’uomo a renderle nuove e grandi, cioè cariche della grandezza della realtà. • Allora sì è vero che I Promessi Sposi sono un Bildungsroman, in questo consiste la formazione sia di Renzo che di Lucia.

  27. PROVIDA SVENTURA • A questo punto la visione dei personaggi e quella del Manzoni possono, per la prima volta, uniformarsi e concordare: • Questa conclusione, benché trovata da povera gente, c’è parsa così giusta, che abbiam pensato di metterla qui, come il SUGO DI TUTTA LA STORIA.

  28. PROVIDA SVENTURA Il finale della storia non è “vissero tutti felici e contenti”, tanto che il romanzo non si conclude col matrimonio. Il Romanzo finisce non con una dimensione idilliaca, ma una dimensione di pace, che certo sarà completa dopo la morte, dove tutto si ricomporrà: Addio, Cecilia! Riposa in pace! Stasera verremo anche noi per restare sempre insieme.

  29. PROVIDA SVENTURA Il Romanzo finisce non con una dimensione idilliaca, ma una dimensione di pace, che certo sarà completa dopo la morte, dove tutto si ricomporrà, ma che è già sperimentabile sulla terra: Nova franchigia annunziano I cieli, e genti nove; Nove conquiste, e gloria Vinta in più belle prove; Nova, ai terrori immobile E alle lusinghe infide, PACE, che il mondo irride, Ma che rapir non può

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