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IeFP Strategie organizzative 26 aprile 2010 – USR Formatori percorsi di IFP

IeFP Strategie organizzative 26 aprile 2010 – USR Formatori percorsi di IFP. Il Piano Formativo e l’organizzazione dell’insegnamento/apprendimento. Pianifica le attività di apprendimento attraverso la descrizione sintetica dei moduli

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IeFP Strategie organizzative 26 aprile 2010 – USR Formatori percorsi di IFP

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Presentation Transcript


  1. IeFP Strategie organizzative • 26 aprile 2010 – USR • Formatori percorsi di IFP

  2. Il Piano Formativo e l’organizzazione dell’insegnamento/apprendimento Pianifica le attività di apprendimento attraverso la descrizione sintetica dei moduli Pianifica le attività di insegnamento attraverso la determinazione della durata, dei docenti gestori e del periodo di sviluppo del singolo modulo e delle attività non modularizzate (educazioni, visite di istruzione a carattere culturale …) I moduli Possono essere posti in successione o in sovrapposizione Sono legati da relazioni di propedeuticità o di sinergia

  3. Piani formativi e flessibilità organizzativa • I Piani formativi riportano la programmazione modulare e non modulare della singola classe • I Piani formativi sono elaborati nel rispetto dei vincoli normativi e strutturali • Scelte organizzative: • Creare contenitori temporali ampi e flessibili (parziali rispetto all’orario complessivo) per sviluppare compiti complessi • Far agire in modo integrato risorse di docenza intorno a compiti di apprendimento complessi

  4. Come costruire e gestire i due distinti spazi orari? Orario plurisettimanale flessibile definire con chiarezza il Piano formativo il cosa e come insegnare attribuire cattedre compatte utilizzando la classe di concorso e non la disciplina (III Operatore meccanico 32/C 20/A, 50/A) distribuire l’organico su classi verticali (I-II-III) Orario settimanale rigido includere tutti gli insegnamenti che hanno bisogno di essere impartiti con continuità (lingua straniera, inglese, matematica) Includere tutti gli insegnamenti che non possono essere flessibilizzati per motivi strutturali (ed. fisica in palestra; in genere per i vincoli costituiti dagli spazi e dalle attrezzature)

  5. Il modello possibile Contenitori temporali ampi per sviluppare compiti complessi

  6. Flessibilità non liquidaFlessibilità non equivale ad assenza di organizzazioneché anzi richiede più organizzazione Competenze e non discipline: sfida per i docenti. Massima disponibilità del docente alla flessibilità: non solo disposizione generica ad accettare orari plurisettimanali delle lezioni ma di utilizzare tutte le competenze funzionali all’attività didattica. A titolo di esempio l’ingegnere meccanico della A/20 è in grado di affrontare tutti i nodi tecnici e tecnologici del settore elettrico elettronico e di sviluppare anche aspetti di matematica, fisica e chimica necessari agli apprendimenti professionali dell’operatore meccanico. In conclusione agli insegnanti è stato richiesto di avere sia una preparazione scientifica sia di essere professionisti della didattica per potersi inserire in una struttura integrata dell’insegnamento.

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