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Politiche per la felicità

Facoltà di Economia, Università di Siena 17.05.2011. Politiche per la felicità. Francesco Sarracino CEPS/INSTEAD. Quali obiettivi per il benessere?. Un aumento del reddito non è una prospettiva realistica se vogliamo incrementare il benessere Il reddito conta per il benessere dei più poveri.

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Politiche per la felicità

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Presentation Transcript


  1. Facoltà di Economia, Università di Siena 17.05.2011 Politiche per la felicità Francesco Sarracino CEPS/INSTEAD

  2. Quali obiettivi per il benessere? • Un aumento del reddito non è una prospettiva realistica se vogliamo incrementare il benessere • Il reddito conta per il benessere dei più poveri

  3. Il reddito conta per il benessere dei più poveri

  4. Misurare il benessere con il PIL? • Molti aspetti confermano l'ipotesi che la crescita economica sia stata alimentata dal degrado sociale ed ambientale • Il GDP come misura del benessere è assurdo se la crescita economica è conseguenza e causa del degrado • Può funzionare nel breve periodo, ma nel lungo è biased!

  5. Misurare il benessere con il PIL? • Mettere in discussione il PIL significa mettere in dubbio un modello economico e sociale che è visto da molti come il modello da seguire: gli USA.

  6. Quali obiettivi per il benessere? • Come ridurre la povertà? In una società liberata dalla povertà di massa, la redistribuzione appare un strumento più utile della crescita economica • Occorre quindi focalizzare le politiche su qualcosa di diverso della mera crescita economica • I beni relazionali sono un possibile candidato • Ma cosa si può fare? Quali politiche possono promuovere i beni relazionali?

  7. Le buone notizie! Ma prima.... Matt ci spiega cosa è la felicità

  8. Risposte: proliferazione di forme di economia sociale • Proliferare di forme di economia sociale: nuove forme di economia che pongono al centro del loro progetto il tentativo coniugare l’attività economica con la sostenibilità sociale e relazionale, oltre che ambientale. • Finanza etica, microcredito, commercio equo e solidale, co-housing, vicinato solidale, responsabilità sociale d’impresa, impresa sociale, economia di comunione, consumo responsabile, ecc..

  9. Terapie: politiche per la felicità Come costruire una economia ed una società più attente alla dimensione relazionale della vita? È necessario e possibile cambiare: • Scuola • Media • Città • Lavoro • Sanità • Democrazia • La nostra cultura

  10. Cambiare le città Il declino degli spazi comuni Degrado della relazionalità L’aumento del traffico Le città moderne sono ambienti costruiti per lavorare e comprare, non per far incontrare la gente Riforma dello spazio urbano e dei trasporti

  11. Cambiare le città Riforma dello spazio urbano e dei trasporti

  12. Cambiare le città • Per 5000 anni le città sono state pensate come punto di aggregazione • L’evoluzione recente: • Il declino degli spazi relazionali • Centri commerciali come spazi relazionali • Il traffico: la città per le macchine • La città moderna è un punto di aggregazione solo per la produzione ed il consumo • Le vittime principali: diseguaglianze generazionali

  13. Cambiare le città: spazio e trasporti • I cardini del problema sono l’organizzazione dello spazio pubblico e dei trasporti • Le relazioni hanno bisogno di spazio pubblico pedonale di qualità • Le relazioni hanno bisogno di essere protette dal traffico, specialmente in città pensate per le macchine

  14. Cambiare le città Riforma dello spazio urbano e dei trasporti • Realizzazione di parchi, piazze e isole pedonali; • Limitare l’uso delle auto private; • Incentivare l’uso dei mezzi pubblici per tutti; • Realizzare reti di strade pedonali e ciclabili • Marciapiedi più spaziosi

  15. Ridurre il traffico Le auto sono pericolose L’auto genera disuguaglianza Le auto sono rumorose, ingombranti, inquinanti Le auto ostacolano il trasporto pubblico Le auto riducono gli spazi per i pedoni Aumentare i costi per l’uso dell’auto non è la soluzione

  16. Ridurre il traffico Obiettivo: offrire una mobilità dignitosa a tutta la popolazione al minor costo possibile Deve essere possibile vivere percorrendo distanze minori, passando più tempo nei propri quartieri, muovendosi di più al loro interno a piedi e in bicicletta.

  17. Un progetto impossibile?

  18. Cambiare la nostra cultura: il senso della possibilità • “Il cervello umano ha inventato l'alternativa, cioè la capacità di progettare cambiamenti. Per l'uomo il possibile precede il reale. Questo rende gliumani capaci di adattare l'ambiente alle necessità che riconoscono come proprie, prima fra tutte quella di rendersi la vita più facile e più godibile” (Renato Palma)

  19. La nostra cultura • “Le scelte culturali e formative delle società avanzate privilegiano sistematicamente la capacità di adattamento individuale, prendendo l’ambiente economico e sociale come un dato, a discapito della capacità di adattare tale ambiente prendendolo invece come un prodotto umano (il senso della possibilità)” (Renato Palma)

  20. Gli USA: Obama • L'impero mostra segni di risveglio • Obama: occorre cambiare strada segni ce ne sono stati: • i contenuti della campagna; • forte partecipazione civile alla campagna elettorale

  21. La post-democrazia Il problema non è tanto quel che vuole fare Obama, ma cosa il sistema gli permetterà di fare. • Le istituzioni politiche dipendono dalle grandi corporations • Gli interessi che Obama dovrebbe colpire per risolvere qualcosa sono immensi (vd. Al Gore: un presidente ha margini di manovra molto ristretti perchè la politica americana è condizionata dal problema dei finanziamenti.)

  22. La post-democrazia La forma attuale di democrazia non funziona Esempi di malfunzionamento della democrazia quando vasti e dispersi interessi generale fronteggiano forti concentrazioni di potere economico: • Geitner – Brown, G20, 2009); • Federal Trade Commission, 1978.

  23. Caratteristiche della post-democrazia • Influenza crescente delle élites economiche sulle decisioni politiche • Impossibilità per la massa di cittadini di partecipare alla definizione delle priorità della vita pubblica. • Gli elettori vengono convinti ad andare a votare da campagne pubblicitarie gestite dall'alto • I programmi e le differenze tra partiti divengono sempre più vaghi ed insulsi • Conserva la forma, ma non la sostanza della democrazia

  24. Caratteristiche della post-democrazia • Politiche populiste hanno un vantaggio su quelle serie perchè queste ultime richiedono spesso di colpire forti interessi economici (es. Razzismo: populismo vs no al razzismo) (Argenta e Portomaggiore)

  25. La post-democrazia Delusione, Impotenza, Scoramento Ci meraviglia la crisi di legittimità, di fiducia e di partecipazione alla politica? Politica VS Associazionismo: una forte domanda e volontà di partecipazione ed impegno alla vita sociale.

  26. Come riformare la post-democrazia? 1. finanziamento pubblico ai partiti 2. tetti alle spese dei partiti 3. regolamentazione dell'accesso dei partiti ai media 4. diritto di revoca delle deleghe

  27. Politiche per la pubblicità LA PUBBLICITA' FA MALE • La pubblicità ha un forte effetto negativo sul benessere di adulti e bambini. • Essa plasma i valori ed i desideri dei bambini in una misura molto superiore a quella degli adulti • I bambini interiorizzano facilmente la cultura del consumo implicita nei messaggi pubblicitari • Fino ad 8 anni molti bambini hanno difficoltà sostanziali a comprendere che la pubblicità ha un intento persuasivo

  28. Politiche per la pubblicità Che fare? Trattarla come trattiamo altri prodotti pericolosi (alcool, tabacco, armi, droghe...) La pubblicità va regolata! Alcuni esempi:

  29. Ridurre la pubblicità • In Svezia sono state proibite le pubblicità rivolte ai bambini in tv e il tempo che le televisioni commerciali dedicano ai programmi per l'infanzia non supera la mezz'ora al giorno. • in Norvegia, Austria e nelle Fiandre (Belgio), esse sono stati eliminati prima e dopo i programmi per bambini (in mezzo, come da noi, non ci sono mai stati!). • In Grecia sono vietate tutte le pubblicità dei giocattoli in qualsiasi momento della giornata e tra non molto potrebbero scomparire tutti gli spot che si rivolgono ai giovani che non hanno raggiunto i 18 anni.

  30. Alcune proposte • Tassare pesantemente la pubblicità, specialmente televisiva • Proibire la pubblicità: ai bambini e agli adolescenti; per certi prodotti; in certi modi. • Ridurre la quantità di programmi diretti ai bambini e agli adolescenti

  31. Controargomenti Perchè queste proposte non passare? La Post-democrazia: In US i media sono accusati di una serie di malefatti nei confronti della gioventù (obesità, violenze, crisi psicotiche) A.P.A., H. Clinton, Institute for American Values: nuovi attacchi alla pubblicità diretta ai bambini

  32. Linee difensive 1. il consumo sostiene il bisogno di autonomia dei bambini. (Libertà di comprare non di pubblicizzare) (enfasi sul possesso deprime il senso di autonomia) (comprare e frustrazione per non poter comprare)

  33. Linee difensive 2. I ragazzi non sono più ingenui come una volta Due argomenti: a. la pubblicità non è una forma di manipolazione che ha un'influenza profonda sulle nostre vite; b. I bambini sono dei piccoli adulti

  34. Linee difensive 3. la pubblicità produce TV gratuita, migliori prodotti, crescita ed occupazione. - TV gratuita? E i maggiori costi dei beni pubblicizzati che sono pagati anche da chi non guarda la TV? - la pubblicità riduce l'indipendenza dei media; - la pubblicità è un motivo decisivo del dominio di oligopoli multinazionali che impediscono una reale concorrenza sul mercato dei beni; - il tipo di crescita promosso dalla pubblicità è indesiderabile per il benessere.

  35. Linee difensive 4. la colpa è dei genitori Il motivo per cui i bambini sono male alimentati, aggressivi, consumisti è che i genitori abdicano al loro ruolo educativo. Ma allora la pubblicità fa male ?! La pubblicità ha trasformato la vita con i figli in una continua fonte di conflitti I genitori stessi sono vittime dei media nella percezione dei pericoli per i propri figli

  36. Cambiare la sanità • Come si può migliorare la salute della gente? • La risposta istintiva in genere é: ciò che conta è la ricchezza di un paese e la porzione di questa che viene spesa in sanità È una risposta sbagliata

  37. Non c’è relazione tra l’aspettativa di vita e la spesa sanitaria pro-capite Chi ha l'aspettativa di vita più lunga tra John e Yannis? Reddito della famiglia di John : 2x Yannis spesa sanitaria US pro capite: 2x Grecia N. di apparecchiature diagnostiche x ab. : 6x Grecia La speranza di vita di John è 1.2x più bassa di Yannis

  38. Studi epidemiologici Cosa determina la salute delle persone e delle popolazioni? • Nel 1800: malattie infettive • Nel 1900: stili di vita e fattori di rischio • 1950...: fattori di rischio psico-sociali

  39. Risultati dall’epidemiologia • La spesa sanitaria è solo uno degli elementi che determinano la salute • La felicità gioca un ruolo dominante nella salute deli individui e delle popolazioni: relazione positiva tra felicità e longevità Esempio: lo studio sulle suore: negli anni 30 a un gruppo di giovani suore venne chiesto di scrivere delle brevi auto-biografie. Queste sono state recentemente analizzate sotto il profilo delle emozioni espresse. Il 90% del quarto di suore che avevano espresso le emozioni più positive era ancora vivo all’età di 85 anni. Ma solo il 34% del quarto di suore che avevano espresso le emozioni più negative era ancora vivo pessimismo, stress, ostilità, aggressività sono fattori di rischio Il rischio di malattie cardio-vascolari è doppio tra le persone affette da depressione o malattie mentali e 1,5 volte maggiore per le persone infelici

  40. La cura sociale • Tra i fattori psicosociali di rischio è stata individuata la povertà relazionale (Berkman – Glas, 2000; Stanfeld, 2006) • I pazienti infartuati che sono socialmente isolati, hanno una probabilità quasi doppia di avere un altro infarto entro 5 anni, rispetto ai pazienti con una ricca vita sociale. • Perdita di memoria significativamente minore negli anziani socialmente più integrati e attivi. • La gente più isolata ha una probabilità doppia di prendere il raffreddore • Le ferite si rimarginano più velocemente in coloro che hanno buone relazioni coniugali L'integrazione sociale ha un grande impatto sulla salute pubblica

  41. La prevenzione delle malattie • Spendiamo troppo in cura e troppo poco in prevenzione: il malessere costa : la medicalizzazione del disagio è uno degli aspetti di una società che tende a credere che I problemi siano risolvibili comprando la cosa giusta. Spesa pubblica come spesa difensiva • una spesa sanitaria elevata può essere la conseguenza di un peggioramento del benessere e non un modo per migliorare la salute

  42. La prevenzione si fa fuori dai sistemi sanitari Nessuno vende qualità della vita, ma molti vendono rimedi ai danni provocati dalla sua scarsa qualità La prevenzione più importante la si fa fuori dal sistema sanitario ed è la promozione delle relazioni: screening di massa VS politiche sociali e culturali la qualità relazionale dovrebbe essere centrale nel rapporto medico-paziente data l'importanza del medico non solo per la prevenzione delle malattie, ma anche per il benessere del malato e l'efficacia terapeutica.

  43. Conoscenza medica e benessere Affidarsi esclusivamente agli incentivi di mercato a produrre conoscenza medica funziona finchè la produzione di conoscenza in forma vendibile è una strada praticabile • Produrre nuove molecole che dimostrino effetti terapeutici migliori di quelle già esistenti è sempre più difficile • Possono esistere forme di terapie efficaci, ma che non sono vendibili

  44. Conoscenza medica e benessere Occorre offrire incentivi diversi al sistema sanitario affinchè esso rivolga I propri sforzi a farci vivere meglio: • Es. espansione della conoscenza relazionale, educazione all'empatia VS investimenti nella tradizionale ricerca farmaceutica • I giganti della farmacia reagiscono alla loro crisi aumentando il malessere: • Si abbassano le soglie oltre le quali si viene dichiarati malati; • Medicalizzazione di ogni disagio; • Estensione dei test e degli screening.

  45. Cambiare la scuola 3 aspetti importanti per la felicità: Avere un buon rapporto con se stessi, con gli altri e il senso della possibilità La scuola insegna: • Il tempo per produrre non è un tempo per star bene • La passività nei confronti della propria formazione • Subordinare alle esigenze della produzione le proprie esigenze fisiche • La fretta • A competere • Un rapporto con il potere • Che le motivazioni intrinseche non sono importanti

  46. Cambiare la scuola A scuola gli studenti imparano un rapporto con il proprio tempo, il proprio corpo, i propri interessi, il potere, gli altri del tutto disfunzionale per le esigenze di benessere La scuola dovrebbe promuovere il senso della possibilità, la cooperazione, la creatività, l'affettività, la partecipazione e l'inclusione. La scuola attuale è fatta per l'800

  47. Cambiare la scuola

  48. La scuola che funziona: Liberal Arts Colleges • “Knox ha una inclinazione unica per l’auto-espressione, lo scambio di idee e la discussione tollerante. Gli studenti sono incoraggiati ad intraprendere i loro personali progetti di ricerca, partecipare a programmi fuori dal campus, persino progettare le loro specializzazioni..... Knox è anche un posto impegnato dove gli studenti partecipano attivamente alla gestione dell’università ed i problemi del giorno sono apertamente – e rispettosamente – discussi dentro e fuori dalle classi. Acquisterai la libertà di fiorire .... svilupperai il tuo piano di studi personale modellato unicamente sui tuoi fini formativi e sulle tue aspirazioni nella vita.... (Questo) ti darà la completa padronanza della tua formazione”

  49. Cosa possono fare i genitori? • I genitori devono decidere quanta pressione esercitare sui bambini per ottenere certi risultati, quanta pressione fare sul loro tempo, quanto sostenere i loro interessi, quante limitazioni imporgli, quante paure, quanto senso della possibilità e di autonomia comunicargli, la quantità e qualità del tempo da dedicargli • Quali sono i valori fondanti per i genitori • Creeremo mostri? Disadattati, improduttivi, irrispettosi? Non si deve temere di allevare individui diversi se ciò significa diversi dall'essere infelici, ansiosi, insoddisfatti, oppressi • Cura, affetto, ascolto, empatia, aiuto

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