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Co-sviluppo e migrazioni

Co-sviluppo e migrazioni. Alessandra Corrado Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali Università della Calabria a.corrado@unical.it. Sviluppo, co-sviluppo e migrazioni. Trasformazione dei processi migratori Migrazioni e sviluppo: teorie e approcci Gli approcci istituzionali e politiche

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Co-sviluppo e migrazioni

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Presentation Transcript


  1. Co-sviluppo e migrazioni Alessandra Corrado Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali Università della Calabria a.corrado@unical.it

  2. Sviluppo, co-sviluppo e migrazioni • Trasformazione dei processi migratori • Migrazioni e sviluppo: teorie e approcci • Gli approcci istituzionali e politiche • Le pratiche sociali e i processi di cambiamento • Progetti e iniziative di cooperazione

  3. Una periodizzazione • la fase mercantilista e della colonizzazione del nuovo mondo • il periodo dello sviluppo industriale e della “grande emigrazione”, (1830-1914) (la fase liberale) • il periodo tra le due guerre I FASE il periodo della ricostruzione (dal ‘45 ai primi anni ’50) II FASE il periodo del boom economico (da metà anni ’50 al primo choc petrolifero del ’74) III FASE il periodo del blocco ufficiale delle frontiere verso l’immigrazione per lavoro (dal ‘74 in poi) IV FASE nuovo scenario : accordi di Schengen, allargamento UE, nuovi fabbisogni di forza lavoro, trasformazione postfordista

  4. L’età delle migrazioni Tendenze generali delle migrazioni contemporanee(Castles e Miller) • globalizzazione • accelerazione • differenziazione • femminilizzazione

  5. Dalle migrazioni fordistealle migrazioni postfordiste FORDISMO • STRUTTURALISMO e FUNZIONALISMO • ASSOGGETTAMENTO MIGRAZIONI • GLOBALIZZAZIONE CAPITALISTA • AUTONOMIZZAZIONE MIGRAZIONI PARADIGMI SVILUPPO

  6. Cos’è cambiato? • Internazionalizzazione dell’economia, delocalizzazioni • Politiche neo-liberiste • Mobilità e flessibilizzazione del lavoro • Ruolo ICTs e mezzi di trasporto • Migrazioni indipendenti da ex traiettorie coloniali • nuove aree geografiche e nuove popolazioni • Nuovi conflitti (post Guerra Fredda) • Nuovi bisogni e nuove economie locali

  7. Migrazioni fordiste e post-fordiste

  8. Migrazioni e sviluppo • Castles 2008

  9. Migrazioni e sviluppo De Haas 2008

  10. Migrazioni e sviluppo globale • carattere transnazionale delle pratiche migranti • “processo mediante il quale i migranti costruiscono campi sociali che legano insieme il paese d’origine e quello di insediamento” (Glick Schiller et al., 1992: 1) • crescita esponenziale delle rimesse • Risorse sociali e cognitive • mobilitazione e impegno delle diaspore e associazioni • integrazione transnazionale: • funzionalità del lavoro migrante, della mobilità all’interno dell’economia globale, di cui il migrante diviene collante, in virtù della capacità di partecipazione, consumo e investimento (Orozco et al. 2005).

  11. Il Nesso Migrazioni e Sviluppo • Ordine Imperiale/Globale di sviluppo • sviluppo come global policy issue • Svolta transnazionale nelle analisi del nesso migrazioni-sviluppo (Levitt e Nyberg-Sørensen 2004; Nyberg-Sørensen et al. 2002). • strategie e politiche di governance delle Istituzioni Internazionali. • modello di regolazione funzionale a crescita neoliberista • regimi delle politiche migratorie - di sviluppo • Mobilità e migrazioni come fattori chiave per l’integrazione dell’economia globale e per crescita • Il migrante come “imprenditore di se stesso”, nuovi donors di una forma privata di aiuto estero (self help)

  12. Programmi I.I. • nel 2001 Migration for Development in Africa (MIDA) Program , OIM in collaborazione con l’Organization of African Unity (OAU); • Dal 2003, Global Commission on International Migration (GCIM):organismo indipendente supportato da un core group di 32 stati e incaricato di formulare raccomandazioni per la governance delle migrazioni internazionali; • United Nation High Level Dialogue on Migration and Development.

  13. Il modello win-win • approccio delle Istituzioni Internazionali e sempre più anche quello dell’Unione Europea (CEC 2005) • le migrazioni producono benefici, sia per i paesi di partenza, sia per quelli di arrivo. • Modello win-win-win: benefici derivanti dalle migrazioni per i paesi di origine e per quelli di arrive, ma anche per il migrante stesso (Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan, High-Level Dialogue of the General Assembly on International Migrations and Development, 2006)

  14. Il circolo virtuoso delle 3R:

  15. La migrazione circolare • La prospettiva della migrazione circolare (Agunias 2006) dovrebbe ispirare le politiche degli stati e ad essa dovrebbe essere costretta l'esperienza dei migranti, ovvero la mobilità dovrebbe essere regolata in rapporto ai vincoli ed alle potenzialità di movimento del capitale produttivo e in funzione della crescita economica.

  16. Il co-sviluppo • ruolo delle migrazioni per lo sviluppo, tanto dei paesi di origine che per quelli di destinazione • forme di cooperazione e di organizzazione collettiva spontaneamente prodotte dalle migrazioni per sovvenire ai propri bisogni (Daum 1994, 1997, 1998; Sivini 2000; Quiminal 1992, 1994) • forme di cooperazione diverse, che si iscrivono nel disegno di un sistema di governance articolato attraverso politiche, programmi e dispositivi specifici

  17. Gran Bretagna • integrare le migrazioni nella politica di cooperazione allo sviluppo, • Spagna, Italia e per prima la Francia • Gestione dei flussi migratori • forme di cooperazione decentrata nei territori locali

  18. La Valle del Fiume Senegal

  19. L’esempio francese fa scuola • Dal 1977 al 1986, l’obiettivo di queste politiche è stato quello di ridurre la popolazione immigrata stimolandone il ritorno • 1977-1980 aideauretour, programmi di aiuto al ritorno • fino al 1983 aide à la réinsertion, aiuto al reinserimento • dal 1986, aiuto allo sviluppo per ridurre pressione migratoria • 1991, responsabile inter-ministeriale per il “reinserimento e la cooperazione” all’interno dell’ufficio del Primo Ministro • 1995, ProgrammeDéveloppementLocalMigration (PDLM) • 1997, missione interministeriale Migratoins et codéveloppement • 2000, ProgrammeCo-DeveloppementMigration (PCDM) • 2006, Livret d'épargnecodéveloppement: si aggiunge un contributo per chi decide di ritornare nel paese di origine e avviare un’attività.

  20. Programme Développement Local Migration (PDLM) • Lo sviluppo delle aree di partenza come alternativa all’emigrazione e dunque per arrestare i flussi • Facilitare progetti di sviluppo locale • OSIM (Organisations de Solidarité Internationale Issues des Migrations) • municipalità gemellate • Ong • supporto tecnico e finanziario per progetti individuali di ritorno (crediti per l’investimento economico, programmi di formazione, ecc.) • Valle Fiume Senegal (Senegal, Mali, Mauritania)

  21. Codéveloppement • ruolo del migrante come “attore consapevole di sviluppo” • Politica multiforme di aiuto, finalizzata soprattutto “a rafforzare l’integrazione in Francia pur favorendo la solidarietà attiva con i paesi di origine, a creare le condizioni sociali per aiutare i potenziali migranti a rimanere” (Nair 1997) • MICOMI (MissionInterministérielleCodéveloppement et MigrationsInternationales) • 1998, accompagnamento del ritorno dei respinti (Contrat de Réinsertiondans le Pays d’Origine, CRPO) • 2001, Forim : una piattaforma associativa di OSIM incaricata di rappresentare le organizzazioni di migranti di fronte a partners pubblici e privati • 2002, Ambasciatore al co-sviluppo (Ministero degli Affari Esteri) • Fonds de solidaritéprioritaire (FSP) co-développement con Statiafricani (Mali, Sénégal, Comores), e accordigestioneflussi • 2006, Ministero dell’Immigrazione, dell’Identità Nazionale e del Co-sviluppo (poi Sviluppo Solidale)

  22. Nuova politica di co-sviluppo • a) appoggio ai progetti di sviluppo promossi dai migranti nei paesi di origine (con o senza il ritorno da parte degli interessati) • b) mobilitazione delle competenze dei migranti qualificati • c) mobilitazione del risparmio dei migranti facilitando i trasferimenti monetari (www.envoidargent.fr)

  23. co-sviluppo come “finzione” “… tiene a distanza i migranti assegnandogli uno spazio, quello dello sviluppo del loro villaggio, e interdicendogli altri spazi, quelli della cittadinanza nella loro società di accoglienza e dell’accumulazione nell’economia globale”; “indigenizza” l’Africa; “funge da “ingranaggio dell’amministrazione indiretta del limes maghrebino e saheliano dell’Europa, verso il quale la stessa esternalizza la sua politica anti-immigrazione con un briciolo di carità interessata”; “asservisce l’aiuto al ministero degli Interni”. In pratica, si tratta di una “compensazione ruffiana che si concede ad un domestico divenuto importuno perché si allontani senza chiasso”. (Bayart 2007)

  24. Il co-sviluppo nella politica europea • 1999, Consiglio Europeo straordinario di Tampere • costruzione di uno “spazio comune di libertà, giustizia e sicurezza” • Politica migratoria europea • a) nuovi canali per l’immigrazione legale; • b) lotta all’immigrazione illegale; • c) politiche di immigrazione a largo spettro; • d) partnership con i paesi di origine; • e) ammissione per ragioni umanitarie.

  25. Migration hump

  26. La cooperazione europea • politica europea di vicinato (PEV) • sistema di cogestione delle frontiere basato sulla delocalizzazione dei controlli all’esterno delle frontiere UE, sui territori vicini • politica di co-sviluppo • 2006 Conferenza di Rabat : • a) la promozione dello sviluppo, attraverso strumenti finanziari che favoriscono il co-sviluppo; • b) la migrazione legale, attraverso la promozione di programmi di cooperazione; • c) la repressione dell’immigrazione irregolare, attraverso il rafforzamento della capacità di controllo delle frontiere nazionali dei paesi di transito e di partenza.

  27. Definizioni • France:On entend par codéveloppement « toute action d’aide au développement, quelle qu’en soit la nature et quel que soit le secteur dans lequel elle intervient, à laquelle participent des migrants vivant en France, quelles que soient les modalités de cette participation » • [Communication en conseil des Ministres – 8 octobre 2003] • Europe : Le codéveloppement est défini comme « toute action de développement social, économique, culturel et politique des pays d’origine appuyée sur une collaboration entre les migrants, leurs organisations et leurs partenaires, publics et privés, à la fois dans les pays d ’origine et dans les pays d’accueil (…) considérant que le codéveloppement s’inscrit dans le cadre global des discussions liées à l’intégration, aux migrations et au développement » • [Union Européenne : recommandation du conseil des Ministres aux états membres, 12 juillet 2007] • ONU : Les migrations internationales constituent un moyen idéal de promouvoir le codéveloppement, c’est-à-dire « l’amélioration coordonnée ou concertée de la situation économique tant dans les régions d’origine que dans les régions de destination compte tenu de leur complémentarité » • [Déclaration du secrétaire général de l’ONU, 18 mai 2006] • FORIM : Les actions de codéveloppement mises en œuvre par les OSIM invitent à envisager sous un jour nouveau le rôle des migrants : celui de porteurs de projets et de relais entre pays du Nord et pays du Sud. Facteur d’intégration pour les migrants des pays du Nord, il permet de dynamiser les relations entre les populations d’ici et là-bas. La voie du co-développement apparaît prometteuse. • [Déclaration conjointe avec Coordination Sud, 3 juin 2007

  28. Spagna/1 • come uno strumento di governo dei flussi, • ma anche di sviluppo delle regioni di origine e di aiuto al ritorno. • misure orientate verso i paesi di provenienza • ritorno • utilizzazione razionale dei trasferimenti di denaro, • Rafforzamento dell’investimento produttivo • 2006 accordo di cooperazione con Senegal • riammissione dei senegalesi arrivati alle isole Canarie • dispositivo di controllo delle coste senegalesi, tanto nel quadro delle operazioni dell’agenzia europea Frontex che nel quadro di accordi bilaterali (“emigrazione clandestina zero”) • 20 milioni di euro di aiuti per il piano Reva (Retourvers l’agriculture) • ritorno dei migranti per contribuire a sviluppare l’agricoltura

  29. Spagna/2 • 2001 Convenio de “Regulación y Ordenación de los Flujos Migratorios” tra Ecuador y Spagna • 2005-2008 Plan Director de la Cooperación Española • 2001 Plan de Retorno Voluntario entre Ecuador y España • Secretaría Nacional del Migrante (SENA MI) tiene como objetivos la creación del Banco del Migrante o el Plan Nacional de Retorno • Banco Solidario • Inclusione finanziaria in Ecuador e prodotti specifici per migranti • Banca di microfinanza con cooperative in Ecuador – banche in Spagna

  30. Italia/1 • 2007-08, accordi con la Libia • lotta alle migrazioni irregolari e gestione delle frontiere • risarcimento del colonialismo in Tripolitania e Cirenaica • 5 miliardi di dollari in 25 anni, per finanziare progetti infrastrutturali e servizi (pensioni di guerra, borse di studio, ecc.) • Riammissione immigrati irregolari • Costruzione campi • Aiuto legato: • Finanziamento di attività contabilizzate come Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) per un ammontare di circa 200 milioni di euro annuali, ma questi aiuti sono vincolati al 100% all’appalto di imprese italiane, con un aumento dei costi di oltre il 30% • Interessi petroliferi dell’ENI

  31. Italia/2 • IMIS (IntegratedMigration Information System), finanziato dalla cooperazione italiana e implementato dall’OIM. • progetto dedicato alle migrazioni dall’Egitto verso l’Italia, per migliorare l’incontro nel mercato del lavoro italiano tra offerta e domanda di manodopera e lottare contro la migrazione irregolare. • incoraggiare la diaspora egiziana ad intervenire nello sviluppo del paese di origine, migliorando le possibilità di invio delle rimesse e di investimento produttivo, nonché la circolazione delle competenze. • Oltre che con l’Egitto, esistono degli accordi bilaterali simili tra l’Italia e l’Albania, la Tunisia, la Libia, basati soprattutto sulla gestione dei flussi migratori in arrivo in Italia, i rimpatri e la collaborazione tra le polizie di questi paesi.

  32. Gran Bretagna • dal 1997, il DFID (Department for International Development) lotta contro la povertà attraverso le migrazioni. • 2007 Libro bianco MakingMigrationWork for the Developing World • a) l’iscrizione delle organizzazioni di migranti nella politica di cooperazione • piattaforma Connection For Development (CfD) per sensibilizzare le organizzazioni di migranti rispetto alla questione dello sviluppo • Integrazione delle organizzazioni delle diaspore in una serie di Azioni Paese (CountryActionPlans) • b) la facilitazione dei trasferimenti finanziari delle migrazioni. • Sostegno a Africa Recruit, lanciata dal NEPAD (New EconomicPartnership for African Development) e dal Commonwealth. • sito internet (www.sendmoneyhome.co.uk), per informazioni su come realizzare i trasferimenti verso i paesi di origine • permessi a punti  selezione in funzione delle competenze

  33. Politiche di sviluppo e controllo delle migrazioni

  34. Migrazioni e sviluppo • Esternalizzazione del controllo delle migrazioni (Jordan e Duvell 2002) • Strumentalizzazione del sostegno allo sviluppo e degli accordi commerciali (Duvell 2004) • campi e violazione diritti • marchandage du codéveloppement (Lacroix 2009)

  35. Co-sviluppo/finalità: • la gestione delle migrazioni ed il controllo delle frontiere; • l’integrazione economica e finanziaria; • l’internazionalizzazione territoriale; • la “cooptazione” delle organizzazioni di migranti e la captazione del molteplice potenziale produttivo che gli stessi esprimono

  36. la Fortezza Europa

  37. “El codesarrollo ... ha contribuido a estructurar un espacio transnacional que transporta actores y flujos de desarrollo” (Lacroix, 2004:6). • rimesse collettive, impiegate non secondo la logica dell’investimento, ma come donazione solidale alla comunità senza la ricerca di un profitto • Progetti “collettivi”, promossi dalle associazioni dei migranti, più sostenibili nel tempo.

  38. Campi in Europa (Migreurop 2012)

  39. CENTRI DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE (CIE) • Aggiornato al 30 settembre 2011

  40. CENTRI DI ACCOGLIENZA RICHIEDENTI ASILO (CARA) CENTRI DI ACCOGLIENZA (CDA) • Aggiornato al 30 settembre 2011

  41. Co-sviluppo e cooperazione decentrata

  42. Co-sviluppo e cooperazione decentrata • Governance multilivello • Sviluppo trans-locale o glocale • partenariati territoriali • maggiore equità e reciprocità • nuovi attori della cooperazione: • Autonomie locali • Ong, associazioni di base e della società civile • iniziative di sviluppo con un radicamento territoriale

  43. bisogni economici e sociali avvertiti a livello locale • Processi di cambiamento prodotti dalle migrazioni e dalla convivenza tra comunità diverse • esigenze di internazionalizzazione territoriale • cofinanziare dei progetti di organizzazioni di migranti a beneficio delle regioni di origine • promuovere delle dinamiche di integrazione dei migranti nella società di accoglienza, di cui i progetti di sviluppo sono il motore

  44. Migration for Development • EC-UN Joint Migration and Development Initiative (JMDI), • Implementato dall’UNDP in partenariato con IOM, ILO, UNFPA, UNHCR, efinanziata dalla Commissione Europea • Approccio bottom-up • Azioni • Migrant Communities • Migrant Remittances • Migrant Capacities • Migrant Rights

  45. Le migrazioni dalla Valle del Fiume Senegal: Il doppio-spazio della migrazione • 1969-1985 iniziative di svilupponelbacinodelfiumeSenegal quasi esclusivamentepromosse e gestitedaimigrantiorganizzati in associazionicomunitarie o di villaggio (village-bis). Interventi per la realizzazione di infrastrutturesociali (scuole, moschee, dispensari, pozzi,…). • 1985-1999 : Rafforzamento delle dinamiche associative in Africa, spesso per iniziativa dei migranti di ritornodivenuti « leader per losviluppo ». Associazioni inter-villaggioacquisisconoprogressivamente la capacità di gestire e promuoverelosviluppo locale. • Inizioanni 2000 [Mauritanie (89), Sénégal (96), Mali (99)], politiche di decentramento trasferimentoallecollettiviàlocali di gran parte delle prerogativefondamentali (acque, sanità, educazione) per losviluppo dei territori …. Fino ad allorafinanziatedaimigranti!

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