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Il genio della porta accanto

Il genio della porta accanto. Questo lavoro è da vedersi in un quadro più ampio.

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Il genio della porta accanto

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Presentation Transcript


  1. Il genio della porta accanto

  2. Questo lavoro è da vedersi in un quadro più ampio. Non si è trattato di una vera e propria intervista a tavolino, ma di una conversazione avvenuta mentre passeggiavamo ad Ischia durante le vacanze di Natale e io raccontavo della mia paura ad affrontare l’esame di matematica, così mi sono girata e ho chiesto:

  3. ma a te… perché piace la matematica?

  4. Questo lavoro è quindi risultato di due situazioni diverse, separate, ma indispensabili. L’una ottenuta a tavolino e l’altra estrapolata da un conversazione informale e solo successivamente unite per completezza.

  5. Il risultato delle due parti è: carta d’identità matematica un importante nocciolo motivazionale legato alla matematica, ai suoi aspetti e alle sue interpretazioni.

  6. Ho scelto di sviluppare l’intervista in questo modo, perché sono un insegnante e so riconoscere e cogliere l’attimo fuggente quando accade…

  7. PER ROMPERE IL GHIACCIO Tra gli ipotetici candidati ho scelto Ruggero perché non corrisponde assolutamente all’idea che avevo rispetto agli ingegneri in particolare e agli amanti della matematica in generale. Tale preconcetto mi portava a credere che fossero persone: noiose, antipatiche, pignole, puntigliose, precise, senza creatività. Ritenevo inoltre che si prendessero troppo sul serio.

  8. …NIENTE DI PIU’ SBAGLIATO… • Ho scoperto invece che hanno delle qualità. • Ruggero è una persona curiosa, interessata a ciò che lo circonda e a cui piace stare in compagnia.

  9. HO SCELTO LUI PERCHE’… Usa la matematica tutti i giorni. Non solo per il suo lavoro (è ingegnere strutturista), ma anche per il quotidiano. Spesso ha l’aria pensierosa perché sta facendo i “conticini”. Si chiede quanti km ha fatto con un pieno, oppure quante arance ci sono in un kilo, o quanto spende per il caffe al mese… e quando gli chiedo perché perde tempo in simili cose, mi risponde: Non trovi sia fondamentale?

  10. Intervista Prima parte: Carta d’identità matematica

  11. RUGGERO

  12. QUANDO HAI SCOPERTO LA MATEMATICA? • Non ricordo, probabilmente ne ho preso consapevolezza a scuola, ma come sguardo sul mondo da sempre. Ricordo per esempio che discutevo con noi padre delle applicazioni pratiche della mia paghetta…

  13. QUALI STUDI HAI FATTO? • Diploma: Liceo scientifico • Laurea in Ingegneria, indirizzo civile-strutturista • Attualmente professore di Tecnica e Costruzioni presso l’Istituto Tecnico Commerciale Carlo Dell’acqua di Legnano e libero professionista.

  14. HAI SCELTO DA SOLO I TUOI STUDI? Sì, ero abbastanza dotato per lo studio e in famiglia si dava per scontato che avrei fatto il liceo e l’università, ma le decisioni sono state lasciate a me.

  15. NELLA TUA FAMIGLI CI ALTRI AMANTI DELLA MATEMATICA? • Mio padre ha sempre avuto un certo talento per la matematica. Era un venditore ed è sempre stato veloce con i calcoli. • Anche i miei figli non se la cavano male. Alice è riuscita a fare esami come meccanica e fisica, nonostante non avesse molto dimestichezza con la matematica perché ha frequentato il liceo artistico. Mentre a Davide la matematica è sempre piaciuta. Alle medie ha partecipato alle olimpiadi di matematica.

  16. QUANTO HA INFLUENZATO IL TUO PERCORSO LA MATEMATICA? • Il fatto che in matematica andassi bene e che non mi spaventasse ha sicuramente condizionato le mie scelte, però non quanto si creda. • Ho frequentato il liceo scientifico perché mi sembrava più completo rispetto a quello classico, e ho scelto ingegneria perché era più spendibile nel mondo del lavoro. • Il mio sogno però resta filosofia....

  17. COSA VOLEVI FARE DA GRANDE? • Da grande avrei voluto fare l’architetto, perché giocavo col lego, ma non ho preso quella strada, perché negli anni in cui ho frequentato l’università, la facoltà di architettura era in pieno fermento politico e mi sembrava che gli studi passassero in secondo piano.

  18. MATEMATICA E SOCIETÀ: Il processo tecnologico è dovuto alla matematica, anche il nostro tenore di vita è dovuto alla matematica, senza la matematica non esisterebbe la televisione, la macchina…

  19. In Italia siamo troppo legati all’umanistico, manca l’applicazione della matematica. Anche il liceo scientifico, lo frequenta mio figlio, è infarcito di latino, non c’è nessun laboratorio di matematica applicata, né di fisica…che tristezza…

  20. Serve un approccio matematico ai problemi e invece, far fare due conti, anche in una situazione reale mette in crisi le persone… se per esempio chiedo: “quanto scarica una cosa sul terreno, come te, quando cammini quando scarichi?

  21. Io non lo so, non capisco neppure la domanda, “cosa vuol dire scarico”? Come non lo sai? È in base al peso!!! È per avere un’idea… più che matematica pura occorre vedere le dimensioni, le quantità…un approccio più matematico ai problemi appunto!!! INSOMMA LA MATEMATICA E’ PARTE DELLA VITA REALE, NON UN MONDO A SE’.

  22. Quindi faccio bene quando per spiegare le equivalenze faccio il pane in classe? Si, la matematica nasce da esigenze reali. L’abbiamo dimenticato, ma la matematica è nata per rispondere al quotidiano poi è stata fatta della strada…

  23. COME, SPIEGATI MEGLIO? • Ti ricordi quando in classe hai misurato la circonferenza con il filo? e poi con i bambini l’avete tagliato e avete scoperto che la circonferenza è due volte il diametro più un pezzetto, il pi greco appunto. • Si, ci siamo divertiti! • Pensavi di averlo inventato tu?

  24. MATEMATICA E FANTASIA • Non sono molto fantasioso, sono più pratico, ma forse è dovuto più al fatto che sono un uomo, che non uno che ama la matematica. • Creatività??? Non sono creativo nel senso artistico, ma cerco soluzioni non canoniche ai problemi, diciamo che ho una creatività pragmatica più legata all’utili che al bello.

  25. CHE RAPPORTO HAI CON IL COMPUTER? • Lo apprezzo e me ne servo, ma non lo amo. E’ un mezzo di lavoro, certo indispensabile, ma solo un mezzo, non il fine dell’attività.

  26. CHE RAPPORTO HAI CON IL GIOCO E GLI SPORT? • MI piacciono gli sport in generale, gioco a calcio e a tennis, ma non sono competitivo. • Gioco carte e a scacchi perché me lo chiedono gli altri e non mi va di dire di no.

  27. 2° parte… Conversazione: MA A TE, PERCHE’ PIACE LA MATEMATICA???

  28. RUGGERO: A me non piace la matematica come la intendi tu. Tu confondi la matematica con i calcoli, con Ruffini, con i libri di scuola, con la radice quadrata, l’incognita..

  29. Per me la matematica è qualcosa di diverso. Ti ricordi quando mi spiegavi che era inutile insegnare ai bambini a scrivere al di fuori di un contesto comunicativo? Dicevi: e’ inutile fargli copiare le paroline. Ecco, per me è la stessa cosa. E’ inutile fare le espressioni.

  30. La matematica per come la vedo io è un’interpretazione del mondo. Per esempio mi piacciono le formule matematiche usate nella fisica perché spiegano come funziona il reale, le uso per calcolare i carichi quando metto in pianta i pilastri.

  31. MA SOLO LA FISICA O ANCHE ALTRE DISCIPLINE? • Tutte le discipline possono essere viste o affrontate con la matematica. Per l’economia, la geometria, la fisica, l’astronomia è più facile vedere la relazione che hanno con la matematica, ma anche la FILOSOFIA, la LETTERATURA, L’ASTROLOGIA…

  32. PER PITAGORA È FACILE, MA L’ASTROLOGO? • Non sono un astrologo, ma leggo l’oroscopo. Saturno in trigono con la Luna e Plutone, Marte in congiunzione, le 12 case…insomma ci saranno dei conti per spiegare che un pianeta e lì e non da un’altra parte e che si trovano in relazione…

  33. LA FILOSOFIA, LA LETTERATURA E POI… L’ASTROLOGIA? • Non dirmi che pitagora non fosse un grande matematico, il numero, l’armonia, non ricordi? • Utilizzava la matematica per spiegare il mondo.

  34. Poi le conseguenze che ne derivano chiaramente per me sono false, che l’astrologia non sia una scienze l’ha già detto Popper, però usa concetta matematici Neanche la psicanalisi o la psicologia individua le di Adler o la teoria marxista. Giusto, ti ricordi perché?

  35. Per il metodo, non per il contenuto. Secondo Popper occorre separare la scienze dalla non scienza. • Esatto, Popper però diceva che ad una teoria non basta essere confermata dalla realtà per essere vera, tutt’altro! Lo statuto scientifico è dovuto al fatto che può essere smentita.

  36. E la matematica? • Spesso è proprio la matematica a smentire! Nei sistemi complessi dovrebbe essere così. Pensa alla teoria di EISTEIN

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