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Il genio della porta accanto

Il genio della porta accanto. Normale intervista ... alla passione e al talento matematico!. Ama la matematica?.

tayten
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Il genio della porta accanto

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Presentation Transcript


  1. Il genio della porta accanto Normale intervista ... alla passione e al talento matematico!

  2. Ama la matematica? Sì, mi appassiona da quando andavo alle elementari... Mi gustavo l’ordine logico espresso dalla risoluzione di un qualunque problema, o quella pagina di quaderno che mostrava l’estetica di un procedimento matematico ordinato...

  3. Quando si è resa conto delle sue doti in matematica? Negli anni della scuola primaria; poi la consapevolezza si è inabissata nei labirinti dell’adolescenza, per riaffiorare con maggiore autocoscienza durante il liceo.

  4. Chi l’ha incoraggiata e aiutata a sviluppare queste capacità? Da una parte gli insegnanti che ho avuto, dall’altra la mia personale inclinazione ad applicare il ragionamento logico-razionale ai vari ambiti del pensiero.

  5. Se lei dovesse riassumere la storia del suo rapporto con la matematica... Compagna di banco alle elementari, amica del cuore alle scuole medie, sorella minore al liceo,sorella maggiore all’università,il mio personal trainer in ogni giorno di lavoro!

  6. Da quanto la insegna?A chi? Insegno matematica alla scuola superiore da 20 anni. Ho fatto esperienza in prevalenza negli istituti tecnici, e solo negli ultimi anni insegno in un liceo sperimentale.

  7. Quanto ritiene importante l’apprendimento della matematica? Lo ritengo importantissimo per la formazione culturale di ciascuna persona e non meno rilevante è il valore di questa disciplina nel coltivare il corretto pensare, qualità del pensiero che sta alla base di una civiltà e di una convivenza umana qualificante e qualificata.

  8. Quale formazione matematica ha seguito? Dopo il liceo scientifico ho affrontato il corso di laurea in matematica scegliendo l’indirizzo didattico, che allora era previsto dal piano di studi quadriennale.

  9. Fa parte di una rete, o segue gruppi a distanza? Pur stimando moltissimo queste forme di scambio di esperienze e di risorse, non ho mai fatto parte stabilmente di un gruppo o di una rete per motivi di sovraccarico di lavoro; occasionalmente ho potuto tuttavia apprezzarne il contributo.

  10. Quanti e quali libri ha letto di divulgazione matematica? “Il mago dei numeri”, “Te lo do io il computer”, “Sorprendenti numeri primi, “Matematica curiosa”, “L’ultimo teorema di Fermat”, “Avventure di matematica”, “Giochi matematici e altro”, “Storie di matematica”.

  11. Quali metodi conosce o predilige? Prediligo il metodo del problemsolving, sebbene ne faccia un uso prudente, tenuto conto della necessità di sistematizzare i contenuti, che spesso richiede una metodologia più tradizionale. Inoltre utilizzo con regolarità la modalità dell’apprendimento cooperativo, che ho potuto conoscere attraverso i seminari del coniugi canadesi e professori Green, squisiti formatori e trasmettitori di una didattica ad alto contenuto empatico.

  12. Sa diagnosticare fra i suoi ragazzi i casi di discalculia? Nella mia scuola è presente un gruppo di lavoro interdisciplinare, che si avvale anche della presenza di esperti, che ha lo scopo di affiancare i docenti nella rilevazione delle situazioni in cui sono presenti DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) e di fornire indicazioni didattiche utili al superamento degli ostacoli incontrati da questi alunni.

  13. Sa riconoscere un ragazzo dotato in matematica? E’ più facile è riconoscere allievi dotati nello studio in generale, cioè, fondamentalmente, capaci di rispondere in modo eccellente alle istanze del processo di scolarizzazione. Meno facile è accorgersi di doti particolari, quando si ha così poco spazio, così come è organizzata oggi la scuola superiore, per ampliare le vedute e mettersi un po’ alla prova.

  14. Un augurio matematico... I tuoi amici siano numerosi e originali come……….… i numeri primi!

  15. Grazie!! Intervista a : Prof.ssa Alessandra Irene Frondoni – Novembre 2009

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