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Il genio della porta accanto

Il genio della porta accanto. Di Elisabetta Vecchia Matricola 4110144. Il mio genio della geometria si chiama Filippo ha 35 e abita a Codogno. Filippo insegna educazione tecnica alle medie e lavora anche come architetto libero professionista.

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Il genio della porta accanto

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Presentation Transcript


  1. Il genio della porta accanto Di Elisabetta Vecchia Matricola 4110144

  2. Il mio genio della geometria si chiama Filippo ha 35 e abita a Codogno. Filippo insegna educazione tecnica alle medie e lavora anche come architetto libero professionista. Filippo ed io ci siamo conosciuti 10 anni fa grazie amici comuni, siamo sempre rimasti in contatto durante tutti questi anni.

  3. Inizio intervista • Filippo raccontami un po’ come è iniziato il tuo rapporto con la geometria? F: E’ nato con il mio ingresso alla scuola primaria, in concomitanza con i primi apprendimenti sulla geometria piana, mi sono subito affezionato a questa materia così interessante e stimolante. Devo anche ammetere che merito è stato anche della mia maestra preparata e capace di trasmettere il suo amore per la geometria e le discipline scientifiche in generale.

  4. Nella tua famiglia ci sono altri geni della geometria? F: Si, Mio fratello. Penso anche che la sua figura sia stata decisiva soprattutto quando ero alle medie e lui faceva già le superiori, lui più grande di me di quattro anni, ha studiato come geometra, durante i suoi studi ricordo che guardavo ammirato le sue creazioni (disegni in scala) e sognavo imparare anch’io a realizzare questi progetti in scala. Inutile dire che lui era molto bravo sia in disegno tecnico che in estimo mentre io al suo confronto impallidivo. E’ talmente bravo che ha partecipato anche a gare regionali e nazionali, ma poi dopo le superiori ha deciso di fare ingenieria informatica, ed io invece ho intrapreso architettura…… così va la vita.

  5. Perché hai deciso di intraprendere gli studi di geometra? F: Beh, arrivato alla terza media ero indeciso, amavo molto il disegno tecnico ma anche il disegno di figura, il dubbio era se fare il liceo artistico o l’istituto per geometri. Poi alla fine o deciso per il secondo perchè avevo riflettuto (anche grazie alla mia famiglia) sulla possibilità di imparare un mestiere ed poter avere delle possibilità lavorative concrete anche come lavoratore indipendente.

  6. Durante i tuoi studi hai avuto la possibilità di partecipare a gare di geometria? F: Si, quando facevo le superiori ho partecipato a quelle indette dalla mia scuola, si trattava di prove che richiedevano l’utilizzo del pensiero logico e creativo per la ricerca di problemi geometrici. Un modo molto interessante per interrogarsi sulla geometria!

  7. Perché decidere di fare l’architetto? F: Dopo la maturità ho fatto un periodo di apprendistato e così ho potuto riflettere a lungo su quello che era il lavoro di geometra. Ho capito che mi piaceva ma volevo fare dell’altro, lo sentivo come qualcosa che non mi appartenenva del tutto …….. In quel periodo mi ricordo che lessi un articolo di famoso architetto che parlava proprio del sul lavoro e della sua scelta, e così mi detto perché no? Così mi iscrissi all’università!

  8. Come è stato il tuo ingresso nel mondo lavorativo da architetto? F:Ho iniziato a lavorare mentra stavo finendo la laurea anche se si trattavano di sporadiche collaborazioni. Invece subito dopo subito dopo la laurea ho fatto il mio praticantato e ho continuato a lavorare con studi sempre in modo occasionale. Poi ho intrapreso la strada dell’insegnamento e avendo superato il concorso ho potuto iscrivermi all’albo. Una volta iscritto all’albo siccome ho visto che era assai difficile avere la possibilità di essere assunto in qualche studio, visto le varie esperienze raccontatemi, ho deciso di lavorare come libero professionista prestando la mia opera a piccoli privati, ineressati a ristrutturare o costruire casa.

  9. Ma perché diventare professore di educazione tecnica? F: E’ stato un incidente di percorso, mi sono iscritto in graduatoria di istituto presso l’stuto comprensivo di Maleo in attesa di fare il concorso e potermi così iscrivermi all’albo degli architetti. Dopo cinque mesi mi chiamaro si trattava di una sostituzione per pochi mesi, ma da lì non ho più smesso con l’insegnamento ed ho scoperto questa mia grande passione: il poter “forgiare” delle giovani menti. Si tratta per me un privilegio e una responsabilità: infatti questo vuol dire anche poter influenzare in modo decisivo gli studi e percorsi successivi di questi alunni, per cui: Care instruction not damage!

  10. Quali ritieni siamo le caratteristiche caratteriali tipiche di una persona che ama la geometria? Ritieni di possederle? F:Beh se ripenso ad amici o colleghi geometri non posso che riscontrare alcune caratteristiche comuni: rigore, precisione, metodo e un pizzico di pazzia! Sì… penso proprio che queste caratteristiche apparengano un po’ anche a me!

  11. C’è stato un libro che ai letto che ti ha fatto ripensare alla geometria ed al suo rpporto con la realtà? F:Si un libro di Albert Einstein letto all’università, in cui Einstein affermava: “La geometria, quando è certa, non dice nulla del mondo reale, e quando dice qualcosa a proposito della nostra esperienza, è incerta”. Una verità avvilente!

  12. Quale pensi debba essere il primo insegnamento di geometria? F:La legge che dice che dice se due angoli sono complementari di uno stesso angolo allora sono congruenti. Poi sono importanti anche tutti i teoremi della geometria piana.

  13. C’è una legge di geometria che trovi molto interessante, e ritieni sia stata sottovalutata in ambito scolastico? F: Sicuramente il teorema di Napoleone, esso è un teorema di geometria del triangolo ed asserisce che: i baricentri di triangoli equilateri, costruiti esternamente sui lati di un triangolo qualsiasi, formano un triangolo equilatero.

  14. Rappresentazione grafica del teorema di Napoleone

  15. Voglio terminare aggiungendo questa citazione : “La geometria non è vera: è comoda”. Henri Poincaré The end

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