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Divisione Innovazione Programmazione e Consulenza

PATTI TERRITORIALI. Divisione Innovazione Programmazione e Consulenza. Tecnopolis CSATA. Nicola Sciacovelli maggio 2001. PATTI TERRITORIALI STRUMENTO DI SOSTEGNO ALLO SVILUPPO LOCALE. FORMEZ Corso per Figure professionali operanti presso Agenzie Locali di Sviluppo Maggio-Giugno 2001.

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Divisione Innovazione Programmazione e Consulenza

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Presentation Transcript


  1. PATTI TERRITORIALI Divisione InnovazioneProgrammazione e Consulenza Tecnopolis CSATA Nicola Sciacovelli maggio 2001

  2. PATTI TERRITORIALI STRUMENTO DI SOSTEGNO ALLO SVILUPPO LOCALE FORMEZ Corso per Figure professionali operanti presso Agenzie Locali di SviluppoMaggio-Giugno 2001 Tecnopolis CSATA Nicola Sciacovelli

  3. DEFINIZIONI • strumento di composizione degli interessi particolari entro un disegno di pubblica utilità e di sviluppo del territorio in grado di esaltarne le peculiari vocazioni e deve coinvolgere i saperi locali sfruttando al massimo la presenza di soggetti che operano per l’innovazione scientifica e tecnologica (CNEL) • l’accordo, promosso da enti locali, parti sociali, o da altri soggetti pubblici o privati ..., relativo all’attuazione di un programma di interventi caratterizzato da specifici obiettivi di promozione dello sviluppo locale(Legge 662/96 art. 2 c. 203 punto d.)

  4. DEFINIZIONI • strumento per l’individuazione di un complesso coordinato di interventi di tipo produttivo e promozionale, nonchè di quelli infrastrutturali ad essi funzionali, ai quali concorra il finanziamento pubblico (Cipe)

  5. Contratto di programma(già previsto dalla legge 64/86): Come tale si intende il contratto stipulato tra l’amministrazione statale competente, grandi imprese, consorzi di medie e piccole imprese e rappresentanze di distretti industriali per la realizzazione di interventi oggetto di programmazione negoziata.

  6. Contratto d'area Come tale si intende lo strumento operativo, concordato tra amministrazioni, anche locali, rappresentanze dei lavoratori e dei datori di lavoro, nonché eventuali altri soggetti interessati, per la realizzazione delle azioni finalizzate ad accelerare lo sviluppo e la creazione di una nuova occupazione in territori circoscritti, nell’ambito delle aree di crisi e delle aree di sviluppo industriale e dei nuclei di industrializzazione situati nei territori di cui all’obiettivo 1, che presentino requisiti di più rapida attivazione di investimenti di disponibilità di aree attrezzate e di risorse private o derivanti da interventi normativi.

  7. Intesa Istituzionale di Programma Già prevista dalla legge 142/90, è un accordo tra amministrazione centrale, regionale o delle provincie autonome con cui tali soggetti si impegnano a collaborare sulla base di una ricognizione programmatica delle risorse finanziarie disponibili, dei soggetti interessati e delle procedure amministrative occorrenti, per la realizzazione di un piano pluriennale di interventi d'interesse comune o funzionalmente collegati.

  8. Accordo di programma quadro E’ un accordo con enti locali ed altri soggetti pubblici e privati promosso da amministrazione centrale, regionale o delle provincie autonome, in attuazione di un'intesa istituzionale di programma per la definizione di un programma esecutivo di interventi di interesse comune o funzionalmente collegati.

  9. Finalità lungo periodo • Marketing di area, volto a promuovere joint-ventures, progetti comuni, investimenti nazionali e stranieri, etc. • Networking, nazionale ed internazionale, promozione e partecipazione ad eventi e reti telematiche • Stimolo all'innovazione, mediante la creazione di legami tra imprese, centri di ricerca scientifica e istituzioni • Promozione e attivazione di programmi di formazione, anche continua, per management, ricercatori, tecnici

  10. Aspetti positivi dei Patti • Passaggio da una logica del chiedere ad una logica del fare • Fanno emergere e rafforzano una classe dirigente locale • Producono e diffondono una cultura della responsabilità e della progettualità • Mobilitano le risorse locali • Sviluppano la coesione sociale • Fanno emergere il lavoro sommerso • Sono uno strumento riconosciuto valido ed efficace dall'Unione Europea

  11. Politiche economiche "dall'alto • Non sempre le politiche economiche e gli interventi finanziari calati dall'alto (governo europeo e governi nazionali) hanno dato i frutti sperati: • per inefficienze burocratiche • non sempre ciò che può funzionare per un'area può risultare altrettanto efficace per altre • a livello centrale manca una approfondita conoscenza delle condizioni e delle caratteristiche di tutte le aree al fine di calibrare interventi specifici.

  12. una forte economia nazionale è basata su forti economie locali

  13. Aspetti positivi dei Patti • Passaggio da una logica del chiedere ad una logica del fare • Fanno emergere e rafforzano una classe dirigente locale • Producono e diffondono una cultura della responsabilità e della progettualità • Mobilitano le risorse locali • Sviluppano la coesione sociale • Fanno emergere il lavoro sommerso • strumento riconosciuto valido ed efficace dall'Unione Europea

  14. Aspetti positivi dei Patti • rafforzano la tendenza a fare distretto in aree di addensamento produttivo • rafforzano la capacità di fare tessuto tra i soggetti locali • È stata rafforzano la capacità di fare rete istituzionale tra tessuto produttivo e rappresentanza degli interessi ed istituzioni locali

  15. Politiche economiche "dal basso" • Tutte le forze sociali e gli enti locali (associazioni, imprese, sindacati, amministratori, centri di ricerca, banche) progettano il proprio futuro • valorizzazione delle caratteristiche e dalle potenzialità presenti nel tessuto territoriale, economico e culturale della propria area.

  16. un’idea-forza presenza di imprenditorialità insieme integrato di progetti rapida eseguibilità e contenuta dimensione concertazione locale impegni ed obblighi dei sottoscrittori I REQUISITI

  17. impegni ed obblighi dei sottoscrittori dalle amministrazioni locali per l'accelerazione burocratica delle autorizzazioni amministrative, dalle rappresentanze sindacali per gli strumenti di flessibilità sul lavoro, dalle associazioni di categoria per i servizi di supporto alle imprese, dal sistema creditizio per le condizioni e i tempi di accesso al credito. I REQUISITI

  18. concorrenza tra enti locali e forze sociali concorrenza tra “grandi” e “piccoli” soggetti delle rappresentanze delle forze sociali. mediazione tra gli interessi particolari coordinamento nel patto diversita’ politiche/campanilismo diversita’ delle vocazioni e finalizzazioni del territorio diversita’ della struttura produttiva diversita’ di interessi economici delle parti sociali difficolta’ della concertazione tra le parti sociali I PROBLEMI

  19. TEMPISTICA Tempi ristretti per i bandi. Ciò comporta difficoltà per: predisposizione di progetti d'investimento correttamente e completamente documentati relazionamento tra imprese e enti locali attività di istruttoria dei progetti di investimento svolte dai soggetti convenzionati con il Ministero I PROBLEMI

  20. TEMPISTICA Tempi lunghi per i finanziamenti. Ciò comporta difficoltà per: assenza di tempi certi per le imprese modifiche nei programmi di investimento: 20% spese per suolo e opere murarie, 10% nuovi assetti societari supplementi di istruttoria I PROBLEMI

  21. CONCERTAZIONE debolezza del partenariato, per scarsa tradizione a lavorare e cooperare insieme mancanza della cultura della programmazione negoziata mancanza di informazioni e di esperienza sulla programmazione negoziata scarsa partecipazione del sistema delle imprese, più sensibili ai finanziamenti che alla partecipazione all'elaborazione del programma complessivo di sviluppo I PROBLEMI

  22. CONCERTAZIONE mancanza di grandi soggetti industriali; conflittualità politica locale concorrenza e protagonismo non costruttivo tra enti locali e forze sociali concorrenza tra “grandi” e “piccoli” soggetti delle rappresentanze delle forze sociali difficile mediazione tra gli interessi particolari dei soggetti pubblici e privati coinvolti della concertazione difficoltà nel coordinamento del patto territoriale I PROBLEMI

  23. CONCERTAZIONE diversità di politiche e campanilismo tra i diversi territori, non sempre omogenei diversità di interessi economici delle parti sociali radicata tendenza a confondere questi strumenti con le vecchie logiche di rastrellamento di risorse statali genericità delle linee strategiche di sviluppo all'interno del programma proposto mancanza di sistemi di indicatori dei risultati e gli interventi effettuati I PROBLEMI

  24. INTEGRAZIONE A LIVELLO PROVINCIALE/REGIONALE Scarsa partecipazione delle amministrazioni provinciali e regionali nella fase di concertazione Assenza di un ruolo e di una visibilità dei Soggetti Responsabili dei patti territoriali a livello di programmazioneprovinciale e regionale I PROBLEMI

  25. CONCERTAZIONE insufficiente dettaglio nei Protocolli d'Intesa sia sugli obiettivi di sviluppo sia sugli impegni ed obblighi che le parti devono assumere riduzione della sottoscrizione del Patto ad una mera "raccolta di firme" piuttosto che alla condivisione unitaria di una strategia di sviluppo locale scarsa integrazione tra progetti imprenditoriali ed infrastrutturali seguendo una logica di proprio relativo interesse invece che in una vista unitaria ed integrata del programma di sviluppo I PROBLEMI

  26. ASSISTENZA/CONSULENZA scarsa disponibilità di professionalità interne alle amministrazioni inadeguata assistenza da parte delle società convenzionate con il Ministero del Tesoro per: tempi troppo elevati delle procedure assenza del consenso del Ministero: i promotori si addossano gli oneri della predisposizione del patto (la del. 17 marzo 2000 (non ancora pubblicata sulla G.U.) sospende tale assistenza scarsa professionalità e competenza dei consulenti delle imprese I PROBLEMI

  27. IMPRESE mancanza una cultura imprenditoriale aperta all'innovazione e alla globalizzazione scarso corporativismo ed integrazione di filiera nei diversi settori carenza nei programmi di investimento sulle opportunità di mercato e nella identificazione della copertura finanziaria del programma e dei mezzi propri da conferire nell'iniziativa scarsa disponibilità di capitali propri da utilizzare per il programma di investimento I PROBLEMI

  28. BANCHE scarsa partecipazione nella fase iniziale della concertazione insufficienza di competenze e professionalità nei periodi di punta limitati e generici gli impegni assunti con la sottoscrizione del Patto; scarsa interrelazione con le imprese durante la fase di istruttoria (spesso dovuto anche ai tempi limitati) I PROBLEMI

  29. AMMINISTRAZIONI scarsa integrazione tra amministrazioni ed imprenditori nella fase di concertazione eccessiva politica difficile la ripartizione delle risorse per le infrastrutture nell'area del patto scarsa capacità progettuale: in genere si presentano progetti che non hanno beneficiato di precedenti finanziamenti genericità nella definizione degli impegni ed obblighi dichiarata ma non effettiva accelerazione delle procedure di autorizzazione amministrativa I PROBLEMI

  30. QUADRO NORMATIVO mutevolezza dello scenario normativo e procedurale (confusione, scarsa informazione, difficoltà nella preparazione dei progetti) assenza di risorse da destinare ad attività di formazione e dei servizi sociali scarsa integrazione tra i patti esistenti e scarso scambio di conoscenze ed esperienze scarsa esperienza e organizzazione del Ministero del Tesoro in tema di agevolazione alle imprese I PROBLEMI

  31. SOGGETTO RESPONSABILE difficoltà nella sua costituzione per gli interessi legati alla rappresentatività negli organi societari; configurazione politica anziché tecnica con mancanza di adeguata professionalità e competenze assenza di un sostegno economico da parte del Ministero scarso esercizio del controllo e del monitoraggio sullo stato di avanzamento lavori del patto e sugli gli impegni assunti dalle parti nel protocollo d'intesa scarso impegno nella promozione di nuove iniziative scarsa visibilità nelle strutture a livello provinciale e regionale I PROBLEMI

  32. OSSERVAZIONI GENERALI Dominanza delle amministrazioni locali in sede di concertazione (il tavolo di concertazione diventa terreno di confronto politico) necessità di un rafforzamento della presenza e del protagonismo delle imprese e delle loro associazioni di categoria nella fase di concertazion insieme al sindacato e al sistema creditizio necessità di snellire nei tempi e negli adempimenti le procedure renderle più rigorose necessità di prevedere attività di formazione e sviluppo di servizi sociali per un completo ed organico sviluppo integrato del territorio I PROBLEMI

  33. INQUADRAMENTO NORMATIVO • dell'Intervento Straordinario • legge 488/92 • legge 104/95 • delibera CIPE del 10-5-95 • delibera CIPE del 12-7-96 • articolo 2, c. 203 della Legge 23.6.1996, n. 662 • Delibera CIPE del 21.3.97

  34. INQUADRAMENTO NORMATIVO • L’articolo 2, c. 203 Legge 23.6.1996, n. 662 dispone che “Gli interventi che coinvolgono una molteplicità di soggetti pubblici e privati ed implicano decisioni istituzionali e risorse finanziarie a carico delle amministrazioni statali, regionali e delle provincie autonome nonchè degli enti locali, possono essere regolati sulla base di accordi” facenti capo alle seguenti tipologie: • Programmazione negoziata • Intesa Istituzionale di Programma • Accordo di Programma Quadro • Patto Territoriale • Contratto di Programma • Contratto d’area

  35. deliberazione CIPE del 21 marzo 97 • La deliberazione CIPE del 21 marzo 97 (GURI 8.5.97) adotta per i patti territoriali una disciplina unitaria sostitutiva di tutte le precedenti disposizioni; • vengono indicati: • finalità e soggetto, • aree territoriali • soggetti promotori, • sottoscrittori • soggetto responsabile, • contenuto, • protocolli aggiuntivi, • accordo fra i soggetti pubblici, • finanziamenti, • procedure • erogazioni

  36. Finalità • Accordo tra i soggetti sottoscrittori per l’attuazione di un programma di interventi nei settori: industria, agroindustria, servizi, turismo e infrastrutture tra loro integrati • Delibera CIPE 11.11.98 (GU 7.1.99): Estensione degli strumenti di programmazione negoziata all’agricoltura e alla pesca (“agricoltura, pesca e acquacoltura, produzione di energia termica o elettrica da biomase” • caratterizzato da obiettivi di promozione dello sviluppo locale in ambito sub-regionale

  37. aree territoriali • Tutto il territorio nazionale • le risorse del Cipe sono riservate alle aree depresse (quelle ammissibili ai FS ob. 1,2 e 5b)

  38. aree territoriali

  39. soggetti promotori • Amministrazioni comunali ed enti pubblici locali • Associazioni imprenditoriali e di categoria; • Organizzazioni sindacali • Istituti di credito e finanziari

  40. IL PARTENARIATO • attuare nuove strategie o un piano di sviluppo • rispondere a una crisi locale • cogliere opportunità di finanziamento . • vantaggio reciproco e valore aggiunto per ciascun partner • preparazione e coinvolgimento attivo dei partner

  41. Gli impegni dei sottoscrittori Enti Locali e soggetti pubblici • sollecitare gli organismi responsabili dei servizi di pubblica utilità ad individuare e realizzare le opere infrastrutturali funzionali all’attuazione delle iniziative imprenditoriali del Patto; • accelerare le procedure per il rilascio di autorizzazioni e quanto altro necessario per snellire l’iter burocratico per la realizzazione degli investimenti sulle aree interessate; • favorire la massima celerità al rilascio di pareri, autorizzazioni, assensi, Nulla Osta da parte di Enti e Uffici competenti finalizzati alla realizzazione di interventi pubblici e privati previsti dal Patto.

  42. Gli impegni dei sottoscrittori Organizzazioni imprenditoriali • sollecitare la aggregazione di competenze imprenditoriali diverse in conformità agli obiettivi specifici del Patto per garantire una adeguata presenza sui mercati esteri; • sensibilizzare le imprese per il miglioramento ed aggiornamento del sistema produttivo locale su iniziative di formazione professionale e di innovazione tecnologica; • valutare, di concerto con le organizzazioni sindacali, le azioni per garantire l’incremento dei livelli occupazionali specie a favore dei giovani, utilizzando gli strumenti legislativi e contrattuali di gestione del mercato del lavoro; • mettere a disposizione del Patto Territoriale le proprie strutture organizzative e logistiche per l’attivazione di sportelli informativi per promuovere e sostenere nuove iniziative imprenditoriali; • promuovere la costituzione di consorzi tra PMI

  43. Gli impegni dei sottoscrittori Organizzazioni sindacali • concordare politiche salariali finalizzate a favorire l’avvio di nuove attività produttive; • adottare, mediante la contrattazione, forme di flessibilità al fine di favorire l’avvio di tali nuove attività; • dar luogo, mediante gli strumenti della contrattazione e dei contratti formazione-lavoro, alle flessibilità più opportune.

  44. Gli impegni dei sottoscrittori Banche e istituti finanziari • sostenere finanziariamente gli interventi produttivi; • prestare consulenza in materia finanziaria; predisporre apposite convenzioni con i soggetti promotori; • attivare corsie preferenziali in termini di celerità nelle istruttorie bancarie;

  45. soggetto responsabile • Un soggetto pubblico tra i sottoscrittori o • società mista a maggioranza pubblica (L.142/90) • Funzioni: • coordinamento e controllo dell’attuazione del patto • attivazione risorse tecniche e finanziarie contenuto • Specifico e primario obiettivo di sviluppo locale • soggetto responsabile • impegni ed obblighi di ciascun sottoscrittore • attività ed interventi da realizzare (soggetti, tempi e modalità) • piano finanziario e piano temporale • protocolli aggiuntivi

  46. finanziamenti • 100 MLD massimo a valere sulle specifiche risorse del Cipe • possono concorrere ulteriori risorse comunitarie, statali, regionali e locali • gli oneri per le infrastrutture non devono superare il 30% • la quota dei mezzi propri per le iniziative imprenditoriali non può essere inferiore al 30% del relativo investimento

  47. Requisiti e limitazioni per i programmi di investimento • I programmi di investimento imprenditoriali devono riguardare iniziative relative ai settori: industria, agroindustria, servizi alle imprese, turismo, agricoltura, pesca e acquacoltura • I progetti infrastrutturali devono essere strettamente funzionali alle iniziative imprenditoriali • Contributo dello stato massimo di 100 miliardi di lire • I progetti infrastrutturali possono assorbire non più del 30% del contributo richiesto a fronte delle iniziative imprenditoriali

  48. Requisiti e limitazioni per i programmi di investimento • I patti tematici o specializzati in alcuni specifici settori produttivi (come agricoltura, turismo, ecc.) possono essere finanziati fino ad un massimo 50 miliardi di lire • concorso di capitale privato non inferiore al 30% dell'investimento complessivo proposto (20% nel settore dell'agricoltura e della pesca)

  49. Società convenzionate per l’istruttoria tecnica G.U. del 7.1.98 e del 3.2.98: • elenco di 26 società convenzionate con il Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione economica, a cui i soggetti promotori di Patti Territoriali possono richiedere, senza alcun onere, supporto ed assistenza tecnica ed amministrativa per la predisposizione di Patti Territoriali.

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