1 / 51

La congiuntura economica del Lazio III Quadrimestre 2003

C E N S I S. La congiuntura economica del Lazio III Quadrimestre 2003. Febbraio 2004.

delano
Download Presentation

La congiuntura economica del Lazio III Quadrimestre 2003

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. C E N S I S La congiuntura economicadel LazioIII Quadrimestre 2003 Febbraio 2004

  2. La Fondazione Censis, su incarico dell’Unione Regionale delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura del Lazio, presenta il rapporto sulla congiuntura economica della Regione Lazio relativamente al III quadrimestre 2003. METODOLOGIA: Indagine telefonica su un campione di 600 imprese del Lazio suddiviso per settori produttivi, classi dimensionali e provincia. OBIETTIVO: Approfondire le dinamiche congiunturali di breve e medio periodo che interessano il sistema produttivo regionale.

  3. Il programma di ricerca per il 2003 si articola in tre Rapporti Congiunturali a cadenza quadrimestrale e un Rapporto Finale annuale. • Ciascun Rapporto Congiunturale è composto di due sezioni: • analisi della congiuntura economica, cheha come oggettolapresentazione dei principali processi congiunturali esaminati; • analisi tematica, in cui in ogni quadrimestre si affronta uno specifico tema relativo al sistema imprenditoriale regionale. Il Rapporto Finale annuale conterrà una lettura di sintesi dei tre Rapporti Congiunturali.

  4. LA STRUTTURA DEL CAMPIONE (*) PROVINCIA (*) Per offrire adeguata rappresentazione all’intero territorio regionale è stato utilizzato il metodo del ricampionamento

  5. LA STRUTTURA DEL CAMPIONE SETTORE PRODUTTIVO

  6. LA STRUTTURA DEL CAMPIONE CLASSE DI ADDETTI

  7. IL III QUADRIMESTRE 2003 • LA CONGIUNTURA ECONOMICA • La media impresa spinge verso la ripresa … • … ma l’orizzonte è di breve periodo • Il futuro tra cautele e speranze • LE IMPRESE E L’INNOVAZIONE PER COMPETERE • La cultura aziendale: l’innovazione nel DNA • La tendenza: una regione sotto sforzo • Soggetti e interventi: la richiesta di sostegno

  8. LA CONGIUNTURA ECONOMICA

  9. L’economia mostra segnali di ripresa, solo l’occupazione segna il passo (Tassi di variazione congiunturale) Il trend positivo che aveva preso avvio nel II quadrimestre appare rafforzarsi in questi ultimi mesi del 2003: produzione (+0,6%), fatturato (+0,8%) e nuovi ordini (+0,7%) presentano tutti tassi di crescita consistenti. Peggiora invece il dato sull’occupazione (-0,2% rispetto allo 0,3% del periodo precedente). LA CONGIUNTURA ECONOMICA – La media impresa spinge la ripresa

  10. La produzione “premia” la media impresa (Tasso di variazione congiunturale della produzione per classi di addetti) Il tasso di variazione congiunturale della produzione nel III quadrimestre 2003 segna un positivo +0,6%. L’analisi per classi di addetti mette ancora una volta in rilievo come la dimensione d’impresa rappresenti una discriminante decisiva: bene le imprese con 50 addetti e oltre, in difficoltà quelle fino a 49. LA CONGIUNTURA ECONOMICA – La media impresa spinge la ripresa

  11. Emerge la provincia di Roma: produzione a +0,9% (Tasso di variazione congiunturale della produzione, aree geografiche) * Frosinone e Latina ** Rieti e Viterbo Alla luce delle evidenze relative alla debolezza congiunturale delle aree meridionale (+0,1%) e settentrionale (-0,2%), nel III quadrimestre 2003, è Roma, con una performance produttiva che sfiora il +1,0%, a portare il dato sintetico del Lazio sul +0,6%. LA CONGIUNTURA ECONOMICA – La media impresa spinge la ripresa

  12. Commercio e Informatica registrano le migliori performance, soffre il comparto agricolo (Ripartizione % dell’andamento della produzione) LA CONGIUNTURA ECONOMICA – La media impresa spinge la ripresa

  13. L’andamento delle vendite conferma il primato della media impresa (Tasso di variazione congiunturale del fatturato a confronto) Il dato sul fatturato ribadisce insieme l’elevata capacità competitiva delle imprese con 50-249 addetti (+1,9%) e le difficoltà delle unità produttive di minori dimensioni (in particolare delle microimprese: -0,4%). LA CONGIUNTURA ECONOMICA – La media impresa spinge la ripresa

  14. III quadrimestre 2003: continua il trend positivo (Tassi di variazione congiunturale di produzione e fatturato, confronto) I tassi di crescita congiunturale fatti segnare da produzione e fatturato - rispettivamente +0,6% e +0,8% - sono i più consistenti registrati in regione negli ultimi due anni. L’economia laziale, almeno riguardo a prodotto e vendite, sembra essersi lasciata alle spalle il periodo più critico. LA CONGIUNTURA ECONOMICA – La media impresa spinge la ripresa

  15. Bene i nuovi ordinativi … (Tasso di variazione congiunturali dei nuovi ordini per classi di addetti) Nel III quadrimestre 2003 i nuovi ordinativi segnalano una crescita congiunturale dello 0,7% nel complesso. Il quadro è abbastanza omogeneo, nonostante le difficoltà puntuali delle aziende minori (-0,5%). Spicca l’eccellenza della media dimensione d’impresa: +2,1%. LA CONGIUNTURA ECONOMICA – La media impresa spinge la ripresa

  16. … ma la crescita è circoscritta all’area romana (Tasso di variazione congiunturale dei nuovi ordini, aree geografiche) * Frosinone e Latina ** Rieti e Viterbo Il tasso di variazione congiunturale dei nuovi ordini rivela andamenti decisamente difformi per le tre macro-aree laziali: da un lato Roma (+1,1%), dall’altro il Lazio Meridionale (-0,4%) e il Lazio Settentrionale (-0,2%). LA CONGIUNTURA ECONOMICA – La media impresa spinge la ripresa

  17. Diminuisce il grado di utilizzo della capacità produttiva (% di utilizzo della capacità produttiva o di fornire servizi) La percentuale di utilizzo della capacità produttiva nel complesso passa dall’80,2% dello scorso quadrimestre al 76,6% attuale, in un panorama in cui flettono tutti i singoli settori. Il commercio (79,3%) e il manifatturiero (79,4%) si confermano come i comparti con il più elevato utilizzo della capacità produttiva, mentre il dato più contenuto è dell’agricoltura (72,1%). LA CONGIUNTURA ECONOMICA – La media impresa spinge la ripresa

  18. Il mercato del lavoro è ancora in impasse (Tasso di variazione congiunturale dell’occupazione per classi di addetti) Il -0,2% registrato dalla dinamica occupazionale complessiva negli ultimi quattro mesi del 2003 colpisce non tanto per il dato in se, quanto per le componenti che vi hanno dato luogo: in difficoltà appaiono tutte le classi dimensionali, dalla più piccola alle più grande. LA CONGIUNTURA ECONOMICA – La media impresa spinge la ripresa

  19. Nuovi ordini (0,7%) e occupazione (-0,2%) seguono traiettorie antitetiche (Tassi di variazione congiunturale di nuovi ordini e occupazione a confronto) Nel medio periodo i nuovi ordinativi hanno seguito una traiettoria continua di moderata crescita (dal -0,4% del III quadrimestre 2002 allo 0,7% del III quadrimestre 2003). Viceversa l’occupazione sembra procedere con un andamento di costante fluttuazione (dallo 0,2% del III quadrimestre al -0,2 dell’ultima rilevazione passando per un valore negativo ed uno positivo). LA CONGIUNTURA ECONOMICA – La media impresa spinge la ripresa

  20. Nella fase di stallo del mercato del lavoro stentano tutte le forme contrattuali (% di incremento nel ricorso alle diverse forme di lavoro) LA CONGIUNTURA ECONOMICA – La media impresa spinge la ripresa

  21. I contratti tradizionali rimangono i più diffusi (Incremento nel ricorso alle diverse forme di lavoro, classi di addetti, val. %) Il dettaglio del mercato del lavoro per classi di addetti conferma l’usuale distribuzione del ricorso alle diverse possibili forme contrattuali. Spiccano per il maggior dinamismo un po’ in tutte le forme di lavoro le aziende con 50-249 addetti. LA CONGIUNTURA ECONOMICA – La media impresa spinge la ripresa

  22. Ancora bloccati gli investimenti (% di imprese che hanno incrementato gli investimenti) Ai segnali positivi restituiti dall’andamento di produzione e fatturato non si accompagnano analoghi riscontri negli investimenti. In un III quadrimestre in cui le imprese rimangono guardinghe, sono unicamente le spese per informatica e TLC (35,1%) e per impianti e macchinari (32,3%) a coinvolgere oltre il 30% del sistema produttivo.. LA CONGIUNTURA ECONOMICA – Un orizzonte di breve periodo

  23. Investimenti: un differenziale tra imprese di diversa dimensione che appare “fisiologico” (% di incremento degli investimenti) L’andamento delle spese per investimento negli ultimi quattro mesi del 2003 conferma una tendenza che sembra ormai consolidata: le imprese più grandi investono con maggior decisione. LA CONGIUNTURA ECONOMICA – Un orizzonte di breve periodo

  24. È scarsa l’attività nel mercato dei capitali … (variazione % nel ricorso ai diversi mezzi di finanziamento) Come si verifica ormai da tempo, il dinamismo che anima il mercato dei capitali rimane su livelli molto bassi. Il ricorso ai mezzi propri (17,4%) e al credito a breve termine (15,3%), pur confermandosi come le componenti più attive del panorama finanziario, si attesta su valori modesti. LA CONGIUNTURA ECONOMICA – Un orizzonte di breve periodo

  25. … in una stasi che coinvolge tutte le imprese (variazione % nel ricorso ai diversi mezzi di finanziamento) Il difficile momento del mercato dei capitali interessa, pur con gradi diversi, tutte le dimensioni d’impresa. Agli stremi opposti si trovano le imprese con 1-15 addetti (nella posizione peggiore in termini di utilizzo di risorse finanziarie) e quelle con 250 addetti e oltre (le più attive). LA CONGIUNTURA ECONOMICA – Un orizzonte di breve periodo

  26. Strategie imprenditoriali: il 2003 si chiude nel segno di un rinnovato interesse … (% di imprese che hanno modificato le proprie strategie sui diversi mercati) Dopo il rallentamento avvenuto nel corso del II quadrimestre 2003, le imprese laziali sembrano ora recuperare attenzione per la modifica delle proprie strategie d’azione nei diversi contesti di mercato. LA CONGIUNTURA ECONOMICA – Un orizzonte di breve periodo

  27. … che anima tutto il territorio regionale (% di imprese che hanno modificato le proprie strategie sui diversi mercati, province) L’analisi per macro-aree del trend positivo relativo alla rimodulazione delle politiche strategiche mostra un declinarsi sostanzialmente uniforme sul territorio laziale. Rileva unicamente l’attenzione relativamente maggiore della provincia di Roma verso gli ambiti nazionale (14,1%) ed estero (12,8%). LA CONGIUNTURA ECONOMICA – Un orizzonte di breve periodo

  28. Fra i comparti si discosta solo il commercio (% di imprese che hanno modificato le strategie sui diversi mercati per settore) In un panorama settoriale che appare piuttosto omogeneo, emerge la particolarità del commercio: il comparto più attivo nel ridisegno delle politiche aziendali relative all’ambito locale (21,5%) e insieme il più statico negli ambiti nazionale (7,4%) ed estero (3,1%). LA CONGIUNTURA ECONOMICA – Un orizzonte di breve periodo

  29. Previsioni per il I quadrimestre 2004 (Ripartizione % delle risposte) Le aspettative espresse dagli imprenditori laziali appaiono improntate ad un pacato ottimismo. Nel III quadrimestre 2003 le aziende che si aspettano incrementi per la fase iniziale del nuovo anno sono il 46,0% per la produzione, il 48,3% per il fatturato, il 23,8% per l’occupazione e il 27,9% per gli investimenti. LA CONGIUNTURA ECONOMICA – Il futuro tra cautele e speranze

  30. Permangono le incertezze (% di imprese che si aspettano aumenti nelle quattro variabili; III° quad.’02, I°-II°-III° quad.‘03) Lo stato di fiducia delle imprese laziali si conferma sostanzialmente su valori prossimi a quelli del quadrimestre precedente. Negli ultimi quattro mesi, alla lieve flessione nella quota di imprese che confida in aumenti di produzione, fatturato ed investimenti si accompagna la crescita delle aziende che crede in un incremento dell’occupazione: ora il 23,8%. LA CONGIUNTURA ECONOMICA – Il futuro tra cautele e speranze

  31. Previsioni per il I quadrimestre 2004 (dettaglio delle % di risposte per classi di addetti) LA CONGIUNTURA ECONOMICA – Il futuro tra cautele e speranze

  32. Le attese del territorio sono per una fase “discreta” (Dettaglio delle % di risposte per provincia) Le aziende laziali si mostrano caute, specie se chiamate a formulare previsioni per l’ambito provinciale. La congiuntura economica a livello regionale raccoglie i maggiori consensi, mentre in generale gli imprenditori del Lazio meridionale e settentrionale sono più ottimisti di quelli capitolini. LA CONGIUNTURA ECONOMICA – Il futuro tra cautele e speranze

  33. LE IMPRESE E L’INNOVAZIONE PER COMPETERE

  34. L’innovazione accomuna oltre 95% delle imprese (I responsabili delle politiche innovative delle imprese, val.%) Sono oltre 95 su 100 le aziende laziali che, in modi diversi, fanno dell’innovazione un asset rilevante del loro fare impresa. Il 30,2% di queste affida le politiche innovative ad un’area o un responsabile apposito. Nel 32,3% l’innovazione generata nei singoli comparti viene coordinata da un unico soggetto. Solo nel 3,0% dei casi la ricerca viene esternalizzata. LE IMPRESE E L’INNOVAZIONE PER COMPETERE La cultura aziendale: l’innovazione nel DNA

  35. Manifatturiero e terziario: la cultura diffusa (I responsabili delle politiche innovative delle imprese, settori produttivi, val.%) E’ nei settori manifatturiero e terziario (servizi, informatica, commercio) che si rileva la maggior propensione alla logica dell’innovazione; lo rende palese il loro impegno in termini di risorse umane dedicate. La cultura appare invece meno introiettata da comparti più tradizionali, quali agricoltura ed edilizia. LE IMPRESE E L’INNOVAZIONE PER COMPETERE La cultura aziendale: l’innovazione nel DNA

  36. Cercando la migliore strategia per competere … (“Nella Sua impresa l’innovazione è…”, val.%) Per il 52,3% delle imprese l’innovazione rappresenta la strada maestra per incrementare la capacità competitiva attraverso un miglioramento qualitativo dei prodotti (26,0%), piuttosto che una diminuzione dei costi (16,7%) o la creazione di nuovi prodotti (9,6%). Il 26,5% delle imprese considera l’innovazione parte integrante del fare impresa. LE IMPRESE E L’INNOVAZIONE PER COMPETERE La cultura aziendale: l’innovazione nel DNA

  37. … e per fare impresa (“Nella Sua impresa l’innovazione è…”, aree geografiche, val.%) Se in provincia di Roma la maggioranza delle imprese (57,7%) investe in innovazioni alla ricerca della migliore strategia competitiva, dal resto del Lazio si ricava un’immagine leggermente diversa. In particolare nelle province settentrionali, li dove per il 42,8% delle aziende l’innovazione rappresenta una pratica inscindibile dall’attività quotidiana. LE IMPRESE E L’INNOVAZIONE PER COMPETERE La cultura aziendale: l’innovazione nel DNA

  38. Lo sviluppo locale dipende dalla capacità innovativa delle imprese (Opinioni sul legame tra l’attività innovativa e lo sviluppo locale, val.%) L’innovazione come discriminante delle possibilità di sviluppo dell’area locale di riferimento: è questa l’opinione della maggior parte degli imprenditori laziali. Siano essi spettatori di episodi positivi (32,7%) o negativi (31,7%) l’individuazione del percorso strategico per la crescita del territorio è la medesima. LE IMPRESE E L’INNOVAZIONE PER COMPETERE La cultura aziendale: l’innovazione nel DNA

  39. Il monito delle piccole imprese: senza accesso non c’è sviluppo (Opinioni sul legame tra l’attività innovativa e lo sviluppo locale, classi di addetti, val.%) A diverse dimensioni aziendali corrispondono differenti percezioni sul peso dell’innovazione quale determinante dello sviluppo territoriale. Evidentemente scontando una difficoltà di accesso, le piccole aziende individuano lo scarso livello innovativo all’origine delle difficoltà di sviluppo della loro area di riferimento. Simmetrica la sensazione delle imprese medio-grandi. LE IMPRESE E L’INNOVAZIONE PER COMPETERE La cultura aziendale: l’innovazione nel DNA

  40. A Roma più che altrove: l’innovazione aziendale alla radice dello sviluppo (Opinioni sul legame tra l’attività innovativa e lo sviluppo locale, aree geografiche, val.%) Il 35,5% delle imprese romane ritiene lo sviluppo economico provinciale strettamente legato alla capacità innovativa delle aziende. Altrove, nel Lazio, le aziende convergono sul ruolo strategico di tale funzione denunciandone, però, lo scarso livello complessivo. LE IMPRESE E L’INNOVAZIONE PER COMPETERE La cultura aziendale: l’innovazione nel DNA

  41. Una regione sotto sforzo (Imprese che negli ultimi tre anni hanno introdotto innovazioni, val.%) Nel Lazio è rilevante l’impegno delle imprese ad investire per strumenti e attività innovative. Negli ultimi tre anni il 77,4% ha sviluppato la propria dotazione di strumenti informatici e il 74,6% quella di macchinari e attrezzature. La frontiera dell’innovazione (l’investimento in strumenti di analisi e prova sui materiali) è appannaggio del 28,0% del campione. LE IMPRESE E L’INNOVAZIONE PER COMPETERE La tendenza: una regione sotto sforzo

  42. A Roma l’impegno diffuso … (Imprese che negli ultimi tre anni hanno introdotto innovazioni, aree geografiche, val.%) In termini di incidenza sul totale delle imprese, è a Roma che si registra l’impegno più diffuso negli investimenti a fini di innovazione. Il Lazio settentrionale mostra una buona inclinazione a sviluppare macchinari e attrezzature (68,7%) e strumenti di analisi e prova sui materiali (20,2%). Nella parte meridionale della regione c’è più attenzione per l’informatica (70,8%) e la comunicazione aziendale (51,2%). LE IMPRESE E L’INNOVAZIONE PER COMPETERE La tendenza: una regione sotto sforzo

  43. … nel resto del Lazio la maggiore esposizione finanziaria (% del fatturato investita nelle categorie di innovazione considerate, aree geografiche, val. %) Guardando alla quota di fatturato che le imprese destinano alle innovazioni emergono con forza le province laziali di minori dimensioni. Qui, negli ultimi tre anni, le imprese hanno investito ben oltre il 10% del proprio fatturato per tale finalità. In crescita l’impegno delle imprese romane. LE IMPRESE E L’INNOVAZIONE PER COMPETERE La tendenza: una regione sotto sforzo

  44. La media impresa sulla frontiera dell’innovazione (Imprese che negli ultimi tre anni hanno introdotto innovazioni, classi di addetti, val.%) Nel Lazio, la frontiera dell’innovazione è appannaggio della media impresa. Le aziende con 50-249 addetti primeggiano negli investimenti in strumenti informatici e comunicazione, ma è la percentuale tra loro che impiega risorse per strumenti di analisi e prova sui materiali (41,5%) a sancirne il ruolo di traino e riferimento per l’intero tessuto produttivo regionale. LE IMPRESE E L’INNOVAZIONE PER COMPETERE La tendenza: una regione sotto sforzo

  45. Innovare è competere (Gli effetti delle innovazioni sulla competitività dell’impresa – redditività, quote di mercato, ecc. – val. %) Il 72,9% delle imprese che hanno scelto la strada dell’innovazione sottolinea la capacità dell’investimento di moltiplicare (12,9%) o comunque incrementare (60,0%) la propria capacità competitiva. Con l’1,1% di esperienze negative, va sottolineata il 26,0% del campione per il quale l’innovazione ha rappresentato unicamente una difesa, un modo per mantenere le posizioni raggiunte. LE IMPRESE E L’INNOVAZIONE PER COMPETERE La tendenza: una regione sotto sforzo

  46. Le imprese chiedono incentivi fiscali (Gli interventi più efficaci per promuovere l’attività innovativa delle imprese, val.%) Incentivi fiscali: è questa, secondo le aziende laziali (54,6%), la strada più efficace per promuovere l’innovazione. Il 22,0% delle imprese indica la necessità di incentivi economici di origine pubblica e il 16,3% l’urgenza di adeguare il sistema formativo. E’ troppo bassa la consapevolezza dell’importanza di attivare collaborazioni con Università e Centri di ricerca. LE IMPRESE E L’INNOVAZIONE PER COMPETERE Soggetti e interventi: la richiesta di sostegno

  47. La grande dimensione punta sui saperi esterni (Gli interventi più efficaci per promuovere l’attività innovativa delle imprese, val.%) Evidentemente meno condizionate da vincoli finanziari rispetto alla media del panorama produttivo regionale, le imprese di maggiori dimensioni mettono un accento importante sul ruolo del sapere esterno all’azienda nella creazione di processi innovativi. E’ molto sentita, nelle diverse classi dimensionali, la problematica formativa. LE IMPRESE E L’INNOVAZIONE PER COMPETERE Soggetti e interventi: la richiesta di sostegno

  48. Incentivi per il commercio, formazione per l’edilizia (Gli interventi più efficaci per promuovere l’attività innovativa delle imprese, val.%) La richiesta di incentivi fiscali ed economici è maggioritaria in tutti i settori considerati. In particolare, il 69,0% delle aziende del commercio punta sugli sconti fiscali. Spicca l’edilizia sia per il bisogno di figure specializzate (24,3%) che per il desiderio di maggiore collaborazione con le Università e i centri di ricerca (6,9%). LE IMPRESE E L’INNOVAZIONE PER COMPETERE Soggetti e interventi: la richiesta di sostegno

  49. Vicino e lontano: a Regione e UE la guida del processo innovativo (I soggetti più idonei a sostenere e guidare l’attività innovativa delle imprese, val.%) Interrogate su quali soggetti ritengano più adeguati a promuovere e guidare l’introduzione dell’innovazione nell’attività produttiva, le imprese laziali hanno posto l’accento in primo luogo sulla Regione (39,7%), e in seconda battuta sull’Unione Europea (29,5%). Strategica anche la funzione delle Associazioni di categoria e dello Stato, meno quella delle altre istituzioni. LE IMPRESE E L’INNOVAZIONE PER COMPETERE Soggetti e interventi: la richiesta di sostegno

  50. La richiesta di aiuto delle piccole imprese (I soggetti più idonei a sostenere e guidare l’attività innovativa delle imprese, val.%) Sono soprattutto le imprese di piccola e piccolissima dimensione ad indicare la Regione come istituzione ideale a sostegno dell’innovazione. Diversamente, le imprese medio-grandi indicano l’Unione Europea, evidentemente consce di disporre delle dimensioni economico-organizzative necessarie per accedere ai finanziamenti comunitari. LE IMPRESE E L’INNOVAZIONE PER COMPETERE Soggetti e interventi: la richiesta di sostegno

More Related