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La valutazione economica

La valutazione economica. Elementi fondamentali. Indice dell’intervento. Perché fare una valutazione economica Gli impieghi della valutazione economica Le prospettive della valutazione economica Le tecniche della valutazione economica Fasi e approfondimenti della valutazione economica

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La valutazione economica

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Presentation Transcript


  1. La valutazione economica Elementi fondamentali

  2. Indice dell’intervento • Perché fare una valutazione economica • Gli impieghi della valutazione economica • Le prospettive della valutazione economica • Le tecniche della valutazione economica • Fasi e approfondimenti della valutazione economica • Criteri per le decisioni nella valutazione economica • Conclusioni

  3. Perché bisogna fare una valutazione economica? • I servizi sanitari (preventivi e curativi) sono solo uno dei fattori che concorrono alla produzione di salute (e gli altri fattori producono a volte più salute! Pensate ad una campagna che migliori lo stile di vita: fumare) • Possiamo scrivere:S=f(SS, Stili di vita, Ambiente, Geni) • A livello macroeconomico possiamo dire che esiste una relazione analoga tra redditi (e quindi servizi sanitari) e vita attesa

  4. Allora bisogna scegliere i servizi sanitari che garantiscono molta salute….. Sceglieremo il servizio/intervento C, perché ci dà più salute a parità di spesa

  5. Gli impieghi della valutazione economica • La valutazione economica permette di valutare progetti alternativi quando non esistono in tutto o in parte valori o prezzi di mercato • Ad esempio vogliamo valutare quale è la migliore alternativa tra il potenziare l’assistenza ospedaliera per anziani o piuttosto l’assistenza domiciliare, oppure vogliamo stabilire se è meglio utilizzare, per la cura di una data patologia, un farmaco oppure un altro . • L’HTA utilizza la valutazione economica, ma non solo…

  6. Gli impieghi della valutazione economica 2 • Sono possibili: • Confronti tra differenti modalità di cura della stessa patologia • Confronti tra medesime modalità di cura per patologie differenti • Confronti tra differenti modalità di cura e differenti patologie • Confronti tra prevenzione e cura

  7. Gli impieghi della valutazione economica 3 • L valutazione economica trae vita dagli sviluppi delle tecnologie mediche e dal crescere dei costi sanitari • La conseguente variabilità della pratica clinica che ne discende, e l’incapacità di poter soddisfare tutte le richieste di cure inducono ad affinare uno strumento che consenta di discriminare chi debba ricevere e che cosa debba essere garantito

  8. Gli impieghi della valutazione economica 4 • I due committenti: medici e politici. • I politici sono interessati al valore medio dei costi e dei risultati terapeutici. • I medici sono invece interessati alla variabilità dei risultati, per comprendere se quello specifico rimedio/tecnologia sarà utile per il loro paziente (senza eventualmente costare troppo)

  9. Le prospettive della valutazione economica • 1.     Prospettiva sociale: ci si chiede se gli interventi vadano fatti giudicando dal punto di vista della collettività come un tutto (individuo 1); • 2.     Prospettiva del servizio sanitario: ci si chiede se, nella più limitata ottica del servizio sanitario, cioè di chi fornisce i servizi, tale progetto vada attuato o meno (individuo 2); • 3.     Prospettiva individuale: la domanda è questa volta se il programma , dal punto di vista dei singoli individui coinvolti, è vantaggioso o meno (individuo 3). • 4. Altre prospettive: assicuratore/terzo pagante, ecc.

  10. Le prospettive della valutazione economica 2 • In genere la prospettiva rilevante in tutti gli studi dovrebbe essere quella della società come un tutto, perché solo così si possono, da una parte evitare doppi conteggi, dall’altra essere sicuri che non si è omesso niente. Ad esempio, l’introduzione di un ticket, se dal punto di vista del servizio sanitario è una diminuzione dei costi, dal punto di vista della collettività non cambia nulla, essendo quei costi ora gravanti, anziché sul servizio sugli individui. Ancora: la riduzione di personale, che si concretizzi in maggiori code, dal punto di vista del servizio sanitario è una diminuzione dei costi, non seguita da analoghi costi monetari per i pazienti; però essi sostengono un costo temporale, cioè il valore del tempo perso in coda. Infine: un programma di assistenza pubblico che permetta di salvare 10 individui, può sovrastimare il reale beneficio per la società se gli individui avrebbero comunque utilizzato gli stessi servizi nel settore privato.

  11. Le prospettive della valutazione economica 3 • Le prospettive del servizio sanitario e dell’individuo possono comunque essere utili per esaminare discordanze: ad esempio perché gli individui non si vaccinano contro l’influenza? Una analisi dal punto di vista individuale mostra che, data la probabilità di incorrere in esiti mortali molto ridotti, e dato il costo non rilevante per sé sia delle terapie, che della perdita di attività lavorativa (dipendenti) non c’è alcun incentivo ad effettuare una vaccinazione anche costosa, a meno che non vi siano specifici fattori di rischio: viceversa, dal punto di vista sociale, l’influenza è una vera e propria piaga tale da giustificare campagne di intervento anche massicce.

  12. Le tecniche della valutazione economica • 1.     Analisi dei costi o di minimizzazione dei costi: è una analisi di primo stadio, e consiste soltanto in una analisi dei costi di progetti alternativi, al fine di scegliere quello meno costoso; • 2.     Analisi costi-efficacia: ordina i progetti in base al rapporto tra costi ed efficacia misurata in termini fisici, ad esempio in anni di vita guadagnati; • 3.     Analisi costi-utilità: migliora l’analisi costi- efficacia, perché include anche una valutazione della qualità della vita a seguito dei progetti alternativi; • 4.     Analisi costi-benefici: valuta sia i costi che i benefici di un progetto in termini di una sola unità di misura monetaria, così da potere comparare il rapporto tra costi e benefici.

  13. Minimizzazione dei costi • Valuta i costi diretti ed indiretti con metro monetario, nell’ipotesi che i benefici siano comparabili tra programmi alternativi. La scelta ricade sul programma che costa meno • Poiché l’analisi dei costi è la stessa in tutte le tecniche tale metodologia è preliminare anche per tutte le altre

  14. Analisi costi efficacia • Viene utilizzata quando non è possibile ipotizzare che i programmi alternativi abbiano la stessa efficacia in termini di salute. La valutazione dei costi è analoga all’analisi di minimizzazione dei costi. I benefici sono invece misurati come anni di vita salvati grazie al programma, oppure con altre variabili di tipo quantitativo (es. infezioni evitate, casi positivi, ecc.)

  15. Analisi costi-utilità • Si usa quando è impossibile ipotizzare l’esistenza di un comune metro quantitativo in base al quale misurare l’efficacia • Comporta, oltre alla misurazione dei costi, la valutazione contemporanea di un aspetto quantitativo di salute e di uno qualitativo o HRQL • I due aspetti possono essere sintetizzati o meno: quando lo sono danno luogo a misure come i QALY’s

  16. Analisi costi-benefici • Viene utilizzata quando si vogliono esprimere costi e benefici in una identica unità monetaria • Richiede, poiché gran parte degli interventi in campo sanitario, sono a tutt’oggi finalizzati al prolungamento della vita degli individui, una valutazione del valore degli anni di vita salvati, nell’ipotesi che un anno di vita dell’individuo A valga differentemente da quello dell’individuo B. • Anche semplici miglioramenti della qualità della vita possono essere misurati monetariamente

  17. Le fasi della valutazione economica • 1.    Fare un elenco dei costi e benefici rilevanti • 2.    Misurare/valutare i costi e benefici • 3.    Fare approfondimenti dell’analisi: il problema del tempo, il problema dell’incertezza, il problema della distribuzione • 4.    Costruzione di indici e criteri di scelta • 5.    Eventuale analisi di sensitività o sensibilità.

  18. Elencazione di costi e benefici • La prima fase, è quella dell’elencazione dei costi e benefici rilevanti: essa vale per tutti i tipi di analisi (per la minimizzazione dei costi si tratta dei soli costi). Bisogna porre attenzione ad individuare tutti i costi rilevanti sia diretti cioè quelli dei prestatori dei servizi, tra cui anche i volontari e le strutture non sanitarie, che indiretti, dovuti a perdite di reddito dei pazienti e familiari, e tutti i benefici, non solo quelli diretti per i pazienti eventualmente raggiunti dal programma sanitario, ma anche quelli indiretti, per altri soggetti, quali ad esempio coloro che, venendo a contatto con i vaccinati, non si ammalano.

  19. Valutazione di costi e benefici • E’ spesso complessa perché: • possono non esisterevalorimonetari o prezzi, e bisogna “costruirli” medianteipotesiteoriche, oppuremedianteindaginidiopinione, o infineosservandoanaloghimercati dove iprezziinveceesistono; • quellicheesistonopossono non essere “corretti” (esempiobenzina)

  20. Problemi di valutazione: i costi indiretti • Un tipico esempio di “costruzione” di prezzi è quello della valorizzazione delle perdite di produttività per malattia. • Il criterio è quello del “prezzo ombra”, pari al salario perso per il tempo di non lavoro • Se la persona non lavora, ad esempio una casalinga, si può usare il salario nel mercato contiguo delle colf • Per i pensionati si può ricorrere alla tecnica dei “travel costs”

  21. Problemi di valutazione: quanto vale una vita umana? • Esistono varie tecniche di calcolo: • La tecnica del “capitale umano” valuta il valore della vita con il possibile guadagno che si sarebbe potuto ottenere nel corso della vita residua dell’individuo • La tecnica della “disponibilità a pagare” pone domande sulla disponibilità a pagare per diminuire il rischio di morte , oppure sul compenso aggiuntivo per accettare un rischio di morte maggiore

  22. Problemi di valutazione: quanto vale una vita umana 2? • Analisi dei comportamenti degli individui: Spese difensive, Prezzi edonici • Analisi dei comportamenti dei politici: costi impliciti nelle leggi promulgate per la difesa delle vite umane (es. cinture sicurezza, airbag, misure antiincendio in grattacieli) • Rimborsi accettati in tribunale dai parenti di vittime di incidenti

  23. Problemi di valutazione: come si misura la qualità della vita? • La misurazione dell’HRQL può seguire due strategie molto differenti. • Bisogna innanzitutto scegliere se si intende arrivare all’indice sintetico della qualità della vita mediante sintesi di una analisi multiattributo, e cioè passando per un questionario che valuti le singole dimensioni e definizioni della salute, oppure se si vuole pervenire all’indice sintetico direttamente, nel qual caso è comunque necessario un questionario, ma di altro tipo.

  24. Prima strategia Fase 1:      Si somministra, ai pazienti o chi li rappresenta, un questionario, ad esempio l’Euroqol, elaborato da un gruppo di studio europeo (EuroQol Group 1990). Nella versione a 5 dimensioni (EQ-5D) esso individua le dimensioni dello stato di salute: Capacità di movimento, Cura di sé, Attività abituali, Dolore/Malessere, Ansietà/Depressione, e per ognuna di esse tre livelli di malessere (nessuno, moderato, severo), ad ognuno dei quali è associato un punteggio corrispondente ad una perdita di qualità di vita . Tale questionario deve essere somministrato ripetutamente, per giudicare lo stato di malattia in vari momenti, precedenti (se possibile) e successivi alla terapia di cui stiamo valutando la convenienza economica.

  25. Dimensione e livello di malessere (da 1 a 3) Punteggi e coefficienti c=costante 0,081 m=capacità di movimento livello 1 livello 2 livello 3 0 0,069 0,314 s= cura della persona livello 1 livello 2 livello 3 0 0,104 0,214 a= attività abituali livello 1 livello 2 livello 3 0 0,036 0,094 d=dolore e fastidio livello 1 livello 2 livello 3 0 0,123 0,386 e=ansia o depressione livello 1 livello 2 livello 3 0 0,071 0,236 n3 0,269

  26. Prima strategia 2 Fase 2: Mediante l’algoritmo: in cui c rappresenta un termine costante che si sottrae se l’individuo ha anche una modestissima alterazione di una sola delle dimensioni successive, e cioè m=capacità di movimento, s= cura della persona, a= attività abituali, d=dolore e fastidio, e=ansia o depressione, ed n3 si sottrae se l’individuo ha una grave alterazione, di livello 3, in almeno una delle cinque dimensioni, si ottiene un valore sintetico della qualità della vita al momento dell’intervista ( o per il passato se le domande sono retrospettive).

  27. Prima strategia 3 Si indicano generalmente nell’ordine i livelli delle varie dimensioni: ad esempio 11223 rappresenta il livello 1 di capacità di movimento, il 2 della cura della persona, ecc. Ad esempio, l’indice sintetico di qualità della vita relativo alla patologia 11223 è 1-0,081-0-0-0,036-0,123-0,236-0,269= 0,255. L’indice varia tra 1, cioè perfetta salute, e 0, cioè morte (punteggi negativi vengono assimilati allo stato di morte). L’ ipotesi restrittiva che implicitamente abbiamo posto per arrivare all’indice sintetico (abbiamo eseguito una sottrazione o somma) è chiamata Indipendenza additiva delle utilità, e significa che non vi sono interazioni tra preferenze relative a singoli livelli: cioè passando ad esempio dal livello 1 al livello 3 nella capacità di movimento, il valore dell’indice diminuisce sempre di 0,314, quali che siano i livelli delle altre dimensioni, ad esempio sia che il dolore sia a livello 1 o sia al livello 3.

  28. Seconda strategia Consta di tre fasi: 1. Si sceglie un metodo di misurazione dei punteggi che devono rappresentare le utilità dei differenti stati di salute: i due metodi più usati sono il confronto temporale o “time trade-off”, il gioco standard o “standard gamble” e la scala di valutazione o “rating scale”. 2. Si somministra un questionario al paziente, o ad un altro giudice (popolazione, medici, ecc.) teso a valutare con uno o più dei metodi scelti precedentemente, le utilità/disutilità di differenti malattie. 3.  Si calcolano i punteggi, pervenendo all’indice aggregato. N.B. La stessa metodologia si applica se, anziché voler valutare le utilità/disutilità di differenti malattie vogliamo valutare le utilità/disutilità di differenti dimensioni di malattia

  29. Seconda strategia 3 Richiede che si sappia indicare quanto tempo x passato in perfetta salute e poi seguito da morte è equivalente ad uno stato di malattia cronica, in cui si rimane per un numero maggiore di anni t prima di morire. Il concetto sottostante: “Meglio un giorno da leone che cento da pecora”

  30. Seconda strategia 4 Il concetto: se la malattia è grave accetto più facilmente la cura rischiosa

  31. I QALYs I QALYs possono essere definiti come gli anni di vita, corretti con l’indice sintetico di qualità della vita, che si possono sperare di ottenere in base ad un intervento, una terapia, ecc. Essi sono espressi da un numero, che di solito è ottenuto come semplice prodotto tra anni di vita guadagnati e HRQL, ma possono essere illustrati anche graficamente; spesso il grafico aiuta nella comparazione tra interventi alternativi, altre volte bisogna ricorrere solo al valore numerico. Perché il grafico (e l’indice) abbia un senso, oltre a richiedere che la valutazione della qualità della vita rappresenti direttamente o indirettamente le preferenze o utilità dell’individuo, bisogna individuare per tale indice, che verrà rappresentato in ordinate, un’origine ed un punto finale, e definirlo in questo intervallo.

  32. I QALYs 2 Volendo visualizzare graficamente una situazione in cui è sufficiente l’analisi grafica per giudicare quale tipo di terapia è migliore, ed un’altra in cui dobbiamo procedere all’analisi numerica, abbiamo : Nel primo caso la terapia 1 è indubbiamente superiore alla terapia 2, perché il grafico giace al di sopra, cioè si vive più a lungo e con una qualità della vita migliore, mentre nel secondo caso le curve si intersecano e la terapia 1 garantisce vita più lunga, ma con minore qualità della vita della terapia 2.

  33. Approfondimenti dell’analisi • §      Il problema del tempo: essendo costi e benefici sostenuti ed ottenuti in periodi di tempo differenti, in linea di massima non è indifferente il quando, poiché si preferisce sostenere i costi dopo e ottenere i benefici prima. Il problema può essere ricondotto al concetto di preferenza temporale, per gli individui e per la società, e può essere risolto mediante la scelta di opportuni tassi di sconto (r), che applicati ai costi e benefici futuri li rendano comparabili con costi e benefici presenti. Valore attualet=Ct+Ct+1*1/(1+r)+Ct+2*1/(1+r)2+…….

  34. Approfondimenti dell’analisi 2 • Il problema della distribuzione: poiché costi e benefici possono essere sopportati o goduti da differenti segmenti della popolazione, alcuni più importanti, altri meno importanti dal punto di vista sociale (con i poveri generalmente ritenuti un segmento da avvantaggiare), andrebbero ponderati i costi e benefici prima di arrivare alla fase finale di costruzione degli indici: CostiTotali= p1* Costi ricchi+p2*Costi poveri Con p2>p1

  35. Nessuna tossicità p=0,9 Costo medio terapia 450 € Costo medio terapia 500 € Epatotossicità p=0,09 Costo medio terapia 900 € Ematotossicità p=0,01 Risposta p=0,8 Costo medio terapia 1400 € Costo medio terapia 1400 € Farmaco Pippo Costo medio terapia 650 € Costo medio terapia 1000 € Mancata risposta p=0,2 Subterapeutico p=0,25 Costo medio terapia 1250 € Resistente p=0,75 Costo medio terapia 1400 € Approfondimenti dell’analisi 3 • Il problema dell’incertezza: poiché alcuni costi e benefici sono solo ipotetici, andrebbe tenuto conto di ciò nell’analisi, attribuendo le rispettive probabilità di verificarsi a costi e benefici stessi, ottenendo costi e benefici attesi.

  36. Gli indici • Due strategie: indici semplici ed indici incrementali. Es. nell’analisi costi-efficacia:

  37. Gli indici 2 • §      La prima strategia, avendo individuato i progetti alternativi, tra cui anche il non fare nulla, calcola gli indici pertinenti per ogni tipo di analisi, considerando, in ogni indice, soltanto costi e benefici di uno specifico progetto . Dal confronto tra gli indici di tutti i programmi si vede quale è il programma che ha il rapporto inferiore, cioè il più basso costo per anno di vita salvato: quello sarà il programma scelto.

  38. Gli indici 3 • La seconda strategia, comparativa, calcola costi e benefici incrementali tra due programmi, ad esempio tra due programmi A e B. Vengono calcolate le differenze di costi e le differenze di benefici e si possono dare vari casi: a) il programma A costa di meno del B e garantisce più anni di vita salvati e allora non ci sono dubbi che è preferibile, b) A ha minori costi, a parità di benefici o maggiori benefici a parità di costi e allora è preferibile, c) il programma A costa di più ma salva più anni di vita: allora si confronta il costo incrementale per anno di vita salvato in più: se esso appare tollerabile il progetto A è accettato.

  39. Un esempio: a confronto l’analisi costi efficacia e quella costi-utilità Ma quanto vale un QALY? Alcune stime parlano di circa 40000 Euro, ma forse si potrebbe arrivare fino a 60000.

  40. Le League Tables Permettono una graduatoria di convenienza degli interventi

  41. Analisi di sensitività • Come ultima fase può essere svolta la cosiddetta analisi di sensitività o sensibilità, che consiste nel far variare alcuni parametri oggetto di assunzioni, per vedere se, e come, i risultati della valutazione vengono influenzati o mutati. I parametri possono essere le probabilità del verificarsi di certi eventi, costi o possibili benefici. Si dice che un risultato è robusto, se rimane sostanzialmente valido anche dopo l’analisi di sensitività.

  42. Conclusioni • La valutazione economica serve come supporto per le decisioni, e non è in sé una decisione “automatica”. • Nonostante ciò sta diventando vincolante in molti contesti: l’esempio del NICE nel Regno Unito • Altre metodologie possono essere più opportune in differenti contesti: ad esempio l’analisi multiattributo quando gli aspetti rilevanti per il politico sono molteplici

  43. Conclusioni 2 • Un vantaggio della valutazione economica è che obbliga ad esplicitare assunzioni e preferenze spesso tenute implicite dai decisori per opportunità o inerzia • Decisioni contrastanti con la valutazione economica sono comunque difendibili su terreni diversi da quello dell’efficienza-equità, o intertemporali.

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