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Rete Natura 2000

Rete Natura 2000. Gestire la conservazione della natura e della biodiversità Modulo seminariale autoformazione. L’idea della conservazione della natura si origina proprio con la percezione della sua perdita. Natura divina- Natura sacra Rispetto. Soprannaturale/Divino- Natura. Uomo.

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Rete Natura 2000

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Presentation Transcript


  1. Rete Natura 2000 Gestire la conservazione della natura e della biodiversità Modulo seminariale autoformazione

  2. L’idea della conservazione della natura si origina proprio con la percezione della sua perdita.

  3. Natura divina- Natura sacraRispetto Soprannaturale/Divino- Natura Uomo

  4. Marco Aurelio • “Tutte le cose sono reciprocamente collegate tra loro, sacro è il legame che le unisce e niuna cosa può dirsi estranea ad un’altra. Esse sono tutte coordinate insieme e concorrono ad ordinare lo stesso mondo” (I ricordi)

  5. Le religioni monoteiste occidentali tolgono alla natura ”molteplice” il suo carattere di sacralitàdominio DIO UOMO NATURA

  6. Natura risorsa • La protezione del bosco nel Diritto Romano(legge delle XII tavole) • Legislazione forestale “sapiente” (Pampanini 1919) della Repubblica di Venezia (Cansiglio e Montello) • Brevi di Sisto V per la conservazione delle Pinete di Ravenna 1588/1590 • “Nullus capiat ciconias vel hirundines sub poena librarum quinque impeialium pro quolibet (Comune di Milano dal 1216)

  7. Natura e dominioUmanesimo e rinascimento • Il giardino rinascimentale rappresenta l’ordine che l’uomo è in grado di dare alla natura. • Nasce la botanica come scienza separata dalla medicina. Primi tentativi di classificazione. Trattatistica botanica del 500 Von Brunfels, Mattioli, Aldrovandi • Gli orti botanici, anche attraverso la loro forma (Padova), rappresentano non solo la capacità di ordinare ciò che in natura appare caotico e indistinto, ma, attraverso il loro ordine geometrico sono una vera e propria metafora del potere signorile capace di esercitare il suo dominio sul mondo ordinandolo geometricamente e mettendolo così al servizio dell’uomo .

  8. Orto botanico di Padova

  9. La rivoluzione industriale • Diritto individuale e illimitato allo sfruttamento e trasformazione della natura. • Crescono ampiezza e intensità delle trasformazioni • L’uomo diventa esso stesso risorsa nei processi produttivi • Nascono movimenti culturali e politici che si oppongono al capitalismo.

  10. Dal razionalismo al socialismo utopistico al marxismo • Denis Diderot e Jean Jacques Rousseau Riaffermano i valori delle culture primitive e in particolare del loro rapporto con la natura (il buon selvaggio di Rousseau) contro la “civilizzazione” (per Diderot dovuta soprattutto a chiesa ed esercito) • Da una matrice razionalista e sociologica Charles Fourier, Owen , Warren, Goldsmith, William Morris • Da una matrice filosofica hegeliana:Karl Marx, Frederick Engels, Pierre Joseph Prudhon Oggetto principale del loro interesse rimane la libertà individuale, l’eguaglianza sociale,l’emancipazione dell’uomo e della società.

  11. Il romanticismo in Europa • È’ romantico chi ..”conosce gli aspetti della natura e le situazioni degli uomini che gli artisti del passato hanno sdegnato o misconosciuto.” - Charles Baudelaire: “Che cos’è il romanticismo?” 1856 • Infelicità legata alla limitazione che lo spirito umano trova nel suo desiderio di illimitata possibilità di espressione nel mondo finito e limitato. Ritrovamento della vera realtà dell'uomo nella natura, il luogo in cui egli può compiere la più autentica esperienza spirituale, far coincidere gli spazi illimitati dell'interiorità con quelli esterni altrettanto illimitati del cosmo. • “C'è una gioia nei boschi inesplorati, C'è un'estasi sulla spiaggia solitaria, C'è vita dove nessuno arriva vicino al mare profondo, e c'è musica nel suo boato. Io non amo l'uomo di meno, ma la Natura di più.” (Lord George Byron)

  12. Il paesaggio Romantico L’artista romantico punta alla riscoperta della fantasia, del sentimento e della fusione tra uomo e natura. Ama rappresentare tutto ciò che è oscuro, la notte, i paesaggi lunari, della follia, di tutto ciò che distrugge l'anima. L’artista romantico mira ad evocare gli stati d’animo più profondi. La natura è forza creatrice e in cui rifugiarsi per sfuggire ai disastri causati dalla nuova società. Il paesaggio viene rappresentato in modo da rendere il senso di solitudine dell’uomo di fronte all’immensità della natura. • Nasce il giardino paesaggista e nasce l’idea di “paesaggio naturale” 

  13. La protezione della Natura in Europa e in Italia • 1821 Protezione dello stambecco (come preda reale) Regno Sabaudo • 1841 Protezione del paesaggio della Costa di Napoli (ll paesaggio visivo e il pittoresco) (Regno Due Sicilie) • 1852 Viene protetta come “riserva artistica” la Foresta di Fontainebleu minacciata da disboscamento • 1857 Protezione del papiro di Siracusa • 1872 Conservazione monumenti naturali (Pro Montibus) • 1890 Riserve floristiche (Società per la protezione delle piante e il rimboschimento) • 1902 1° convegno internazionale per la salvaguardia della fauna (poi londra 1937, Washington 1940, Londra 1954) • 1904 Protezione pineta di Ravenna • 1910 PdL Rosadi “per la difesa del Paesaggio” • 1914 Parco Nazionale Engadina per il recupero di un ambiente fortemente degradato da attività umane attraverso la ricostituzione spontanea degli equilibri naturali (Socità Svizzera di Scienze Naturali) • 1914 Conferenza di Berna per la Conservazione della natura • 1922 Parco Nazionale del Gran Paradiso per la “tutela della fauna, della flora, delle formazioni geologiche e del paesaggio

  14. Il rinascimento americano Nathaniel Hawthorne Walt Withman Leaves of grass,1855 Herrman Melville Moby Dick 1851

  15. Ralph Waldo Emersonil trascendentalismo “Nella natura selvaggia è la salvezza del mondo”. “Entro queste piantagioni di Dio regna decoro e santità. Vi è allestita una festa perenne e l’ospite capisce che non potrebbe stancarsi in mille anni. Nei boschi noi torniamo alla Ragione e alla Fede”. (Natura 1837)

  16. Henry David Thoreau"Andai nei boschi perché volevo vivere in profondità e succhiare tutto il midollo della vita... per non scoprire in punto di morte di non avere mai vissuto” • Trascendentalismo e disobbedienza civile • Responsabilità personale • 1845/47 vive a Walden • 1846 obiezione fiscale • 1854 pubblica “Walden ovvero la vita nei boschi” • Anarchico e pacifista • Ispiratore di Ghandi e di John Muir • “Nella natura selvaggia (wildness)è la salvezza del mondo” - Camminare 1851

  17. Frederick Law Olmsted • “E’ il principale compito di un governo, se non l’unico compito , quello di provvedere, a favore di tutti i cittadini che ricercano una comune felicità, a rimuovere gli ostacoli, altrimenti insormontabili, che l’egoismo e l’individualismo dei singoli o dei gruppi possono interporre a quella ricerca”

  18. Le aree protette I fini attribuiti alle aree protette si stratificano nel corso del tempo Il primo Parco nazionale :Yellowstone Legge del Congresso 1 marzo1872 La spedizione Washburn, Doane nel 1870 riferisce al Congresso • [Yellowstone]. . . is hereby reserved and withdrawn from settlement, occupancy, or sale.. and dedicated and set apart as a public park or pleasuring-ground for the benefit and enjoyment of the people. . . .

  19. Yellowstone • Se davvero [Yellowstone] è , come si sente dire, un luogo dove la Natura esprime i miracoli della sua maestà, allora rallegriamoci che ci appartenga e che per sempre potremo conservarlo per i nostri figli e i figli dei nostri figli”(da: “La ballata di Yellowstone” canzone popolare dell’epoca) • Signori , Yellowstone è la più spettacolare delle contrade. se ne perdiamo un solo pollice nel nome del progresso o per la follia umana noi avremo perso per sempre una eredità che è unica e in America e nel mondo … Salvate Yellowstone! Lasciate l’orso e il cervo alla loro casa. Lasciate Yellowstone vivere liberamente come la nazione nella quale è sito Come il più raro gioiello di madre natura, Signori Yellowstone appartiene al mondo (Ballata: Un esploratore ritorna)

  20. LA CULTURA INDIANA • “Come potete acquistare o vendere il cielo, il calore della terra? Se noi non possediamo la freschezza dell’aria, lo scintillio dell’acqua sotto il sole, com’è che voi potete acquistarli? Ogni ago lucente di pino, ogni riva sabbiosa, ogni bruma di boschi ombrosi, ogni radura e ogni ronzio di insetti, ogni linfa che cola dagli alberi porta il ricordo dell’uomo…Noi siamo parte della terra e la terra fa parte di noi. I fiori profumati, il cervo e il cavallo, la grande aquila, le coste rocciose, il verde dei prati, il calore dei ponies sono nostri fratelli. Ciò che accade agli animali, prima o poi accade all’uomo. La terra è la madre di tutti noi….Non è l’uomo che ha tessuto la trama della vita. Di questa egli non è che un filo. ...Dov’è finito il bosco? Scomparso. Dov’è finita l’aquila? Scomparsa. E’ la fine della vita e l’inizio della sopravvivenza.” Capo Sealth dei Duwanisch (in “Wilderness”-Zunino)

  21. I Parchi in America • 1875 Mc Kinnac Island Park • 1890 Sequoia Park, Yosemite Park, General Grant Park • 1892 J. Muir fonda il Sierra Club • 1903 National Wildlife Refugee System (per la salvaguardia della Wildlife – vita selvatica- e soprattutto della avifauna migratoria) (Th. Roosevelt) oggi 390 “rifugi” per 135.000 km2 1916 National Parks Service per ..”conservare il paesaggio , le componenti naturali e la vita selvatica, provvedere per il loro godimento con modalità e mezzi tali da lasciarla intatta per le future generazioni..” 1978 Parco Nazionale dell’Alaska (250.000km2) I PN oggi in America: oltre 350.000 km2

  22. I Parchi in America • “… questi Parchi, come oggi li conosciamo, sono al più alto grado una pura espressione di democrazia.” (H. Mc Farland, Americ Civic Association 1916) • “…è venuto il tempo di esaminare seriamente ciò che accadrà quando le nostre foreste non ci saranno più, quando il carbone, il ferro ed il petrolio saranno esauriti, quando il suolo sarà ancora impoverito, trasportato verso i fiumi a contaminare le loro acque e denudando i campi” (Theodor Roosevelt 1908)

  23. Gli scopi delle Aree Protette • Conservare le bellezze naturali (yellowstone, Fontainebleau) • Garantire il lascito alle future generazioni di un patrimonio comune (Yellowstone… • Garantirne una fruizione “sostenibile” (Yellowstone… • Proteggere i “monumenti naturali” (Pro Montibus,.. • Proteggere flora e fauna (Riserve… • Ricostruzione ambiente naturale (Engadina) • Ambienti agricoli e antropizzati (Giappone, Germania, Olanda, Inghilterra: Countriside Act 1949) • Formazione di una coscienza scientifica ed educazione alla natura (L. Vaccari – 1912)

  24. Gli scopi delle Aree Protette • Conferenze internazionali sui Parchi Londra 1933, Washington 1940 etc., Nuova Delhi 1969 etc. • Iucn 1949 (Bourdelle) • Cercano di stabilire principi comuni per classificare le aree protette

  25. Gli scopi delle Aree Protette

  26. Gli scopi delle Aree ProtetteCategorie di Aree Protette IUCN 1994

  27. Gli scopi delle Aree ProtetteCategorie di Aree Protette IUCN 1994

  28. Gli scopi delle Aree ProtetteCategorie di Aree Protette IUCN 1994

  29. Convenzioni internazionali • Accordi liberamente contratti dagli Stati le cui norme divengono parte della legislazione nazionale quando vengono ratificate con specifici atti. • 1950 Convenzione di Parigi sugli uccelli selvatici(amplia una delle più antiche convenzioni preesistenti all’ONU:la convenzione di Parigi sugli uccelli utili all’agricoltura del 1902) • 1971 Convenzione di Ramsar per la conservazione delle zone Umide di importanza internazionale • 1972 WCH Parigi: Convenzione per Salvaguardia patrimonio naturale e culturale • 1973 CITES Washington: Convenzione sul commercio int. specie in pericolo • 1979 Convenzione di Bonn: protezione specie di avifauna migratoria • 1979 Convenzione di Berna: conservazione vita selvatica in Europa

  30. Convenzione di Ramsar

  31. Club di Roma (1964)Aurelio Peccei, Elisabeth Mann Borgese, Alexander King • Rapporto sui limiti dello sviluppo 1972 (basato su simulazione computerizzata) • Tassi di crescita insostenibili condurrebbero a crisi entro 100 anni (Esaurimento risorse, specie petrolio) • Possibile governo della crescita capace di assicurare soddisfazione dei bisogni di tutti gli individui (sostenibilità)

  32. Man & Biosphere • Progetto Unesco • Correlazione delle conoscenze scientifiche e affinamento dei metodi e strumenti di azione per la conservazione estese a tutto il territorio. • Azione locale ma sempre legata al contesto a scala più ampia. • Sistemi aperti e reti

  33. Conferenza ONU sull’ambiente umano (Stoccolma 1972) Dichiarazione • Ambiente naturale e ambiente antropico essenziali per benessere e diritti • Protezione ambiente priorità per popoli e governi • Possibile continuità sviluppo senza distruzione ambiente grazie a ricerca e nt • Da sottosviluppo a sviluppo conservando ambiente e con aiuto paesi più sviluppati • Politiche controllo natalità • Assunzione di responsabilità individuale e collettiva. Governi e istituzioni responsabili di politiche adeguate. Cooperazione internazionale (Da cui 26 principi)

  34. Una strategia mondiale per la conservazione • La conservazione: “gestione dell’utilizzazione umana della biosfera in modo tale da trarne i maggiori vantaggi mantenendone il potenziale perché possa far fronte ai bisogni e alle aspirazioni delle generazioni future.” • “non abbiamo ereditato la terra dai nostri genitori, ma l’abbiamo presa in prestito dai nostri figli”

  35. Una strategia mondiale per la conservazione IUCN con UNEP e WWF

  36. Una strategia mondiale per la conservazioneImpedire l’estinzione delle specie

  37. Una strategia mondiale per la conservazioneConservazione diversità genetica in situ e ex-situ

  38. Una strategia mondiale per la conservazioneImpedire l’estinzione delle specie

  39. Una strategia mondiale per la conservazioneFondamenti tecnici per una migliore conservazione “Le dimensioni, la distribuzione e la gestione delle aree protette dovrebbero essere determinate secondo le esigenze degli ecosistemi e delle comunità vegetali ed animali che devono essere protette”

  40. Una strategia mondiale per la conservazioneIntegrare conservazione e sviluppo

  41. Il futuro di noi tuttirapporto della commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo 1987(rapporto Bruntland) • “Gestire le specie e gli ecosistemi insieme è con ogni evidenza la maniera più razionale di affrontare la questione ambientale e son disponibili numerosi esempi di possibili soluzioni per i problemi locali” (pag 190, Bompiani 1989) • “In passato ci siamo preoccupati degli impatti che la crescita economica aveva sull’ambiente; oggi siamo costretti a preoccuparci degli impatti delle tensioni ecologiche (degrado di terreni, regimi idrici, atmosfera e foreste) sulle nostre prospettive economiche.” (p.28) • Valori economici legati all’utilizzazione delle specie animali e vegetali (medicina, agricoltura etc)

  42. Convenzione Biodiversità Rio de Janeiro1991 • (…) • CONSAPEVOLI del valore intrinseco della diversità biologica e dei valori ecologici, genetici, sociali, economici, scientifici, educativi, culturali, ricreativi ed estetici della diversità biologica e delle sue componenti, • CONSAPEVOLI anche dell'importanza della diversità biologica per l'evoluzione e la conservazione dei sistemi vitali della biosfera, • AFFERMANDO che la conservazione della diversità biologica è un problema comune dell'umanità (…) • CONSAPEVOLI della generale mancanza di informazioni e di cognizioni relative alla diversità biologica e della necessità urgente di sviluppare capacità scientifiche, tecniche ed istituzionali per ottenere le conoscenze basilari grazie alle quali programmare ed attuare opportuni provvedimenti, • OSSERVANDO quanto sia di vitale importanza anticipare, prevenire ed attaccare alla fonte le cause di significativa riduzione o perdita di diversità biologica, • OSSERVANDO INOLTRE che, laddove ci sia una minaccia di riduzione rilevante o di perdita della diversità biologica, non si deve addurre la mancanza di una completa sicurezza scientifica come motivo per differire le misure che permetterebbero di evitare o di ridurre al minimo questa minaccia (…) Preambolo della Convenzione

  43. Convenzione Biodiversità Rio de Janeiro1991 • La conservazione della diversità biologica, • L'uso durevole delle sue componenti, e • La giusta ed equa ripartizione dei benefici derivanti dall'utilizzo delle risorse genetiche, grazie a un giusto accesso alle risorse genetiche, attraverso un appropriato trasferimento delle tecnologie pertinenti in considerazione di tutti i diritti su tali risorse e tecnologie egrazie ad adeguati finanziamenti • art1

  44. Convenzione Biodiversità Rio de Janeiro1991 • Cooperazione internazionale (art5) • Sviluppo strategie, piani, programmi nazionali per la conservazione della biodiversità (art.6a) • Integrazione della conservazione e dell’uso sostenibile delle risorse nei piani settoriali (art6b)

  45. Convenzione Biodiversità Rio de Janeiro1991 • Identificazione e controllo (art7) • ogni parte contraente: • a) identifica gli elementi importanti della diversità biologica ai fini della sua conservazione e di una utilizzazione durevole, tenendo presente l'elenco indicativo di categorie di cui all'allegato I; • b) controlla, mediante campionamento ed altre tecniche, gli elementi costitutivi della diversità biologica prestando particolare attenzione a quegli elementi che richiedono urgenti misure di conservazione e a quelli che offrono maggiori identificati in applicazione della lettera a), possibilità di utilizzazione durevole; • c) identifica i processi e le categorie di attività che hanno o rischiano di avere gravi impatti negativi sulla conservazione e l'utilizzazione durevole della diversità biologica, e sorveglia i loro effetti prelevando campioni ed utilizzando altre tecniche; • d) conserva e gestisce, con qualsiasi mezzo, i dati derivati dalle attività di identificazione e di controllo, di cui alle lettere a), b) e c) del presente articolo.

  46. Convenzione Biodiversità Rio de Janeiro1991 • Conservazione in situ (art8) • a) sistema di zone protette o zone in cui si devono adottare misure speciali per conservare la diversità biologica; • b) direttive per la selezione, la creazione e la gestione di zone protette o di zone in cui si devono adottare misure speciali per conservare la diversità biologica; • c) regolamenta o amministra le risorse biologiche importanti per la conservazione della diversità biologica, sia all'interno che all'esterno delle zone protette, per garantirne la conservazione ed un'utilizzazione durevole; • d) promuove la protezione di ecosistemi e habitat naturali ed il mantenimento di popolazioni vitali di specie nel loro ambiente naturale; • e) promuove uno sviluppo ecologicamente innocuo e durevole nelle zone adiacenti alle zone protette, con l'obiettivo di rafforzare la protezione di queste ultime; • f) riabilita e ripristina gli ecosistemi degradati e promuove il recupero di specie minacciate, mediante, tra l'altro, l'elaborazione e l'applicazione di programmi o altre strategie di gestione; • g) stabilisce o mantiene i mezzi per regolare, amministrare o controllare i rischi connessi con l'utilizzazione o l'emissione di organismi viventi modificati dalla biotecnologia, che rischiano di avere impatti sfavorevoli sull'ambiente e quindi di influire sulla conservazione e l'utilizzazione durevole della diversità biologica, tenuto conto anche dei rischi per la salute umana; • h) vieta di introdurre specie esotiche oppure le controlla o le elimina, se minacciano gli ecosistemi, gli habitat o le specie; • i) garantire la compatibilità tra le utilizzazioni attuali e la conservazione della diversità biologica e l'utilizzazione durevole dei suoi elementi costitutivi; • j) rispetta, preserva e mantiene le conoscenze, le innovazioni e le pratiche delle comunità autoctone e locali per la conservazione e l'utilizzazione durevole della diversità biologica, e ne promuove una più vasta applicazione con l'accordo e la partecipazione dei detentori di tali conoscenze, innovazioni e pratiche, e incoraggia la ripartizione equa dei benefici derivanti dall'utilizzazione di tali conoscenze, innovazioni e pratiche; • k) adotta o mantiene in vigore le disposizioni legislative e le altre disposizioni regolamentari necessarie per proteggere le specie e le popolazioni minacciate; • l) qualora sia stato accertato, in applicazione dell'articolo 7, un rilevante effetto negativo per la diversità biologica, regolamenta o gestisce i processi e le categorie di attività pertinenti; • m) coopera fornendo un sostegno finanziario o di altro tipo per la conservazione in situ,

  47. Convenzione Biodiversità Rio de Janeiro1991 Conservazione ex situ (art.9) misure , impianti e ricerca per la conservazione ex situ elementi costitutivi della diversità biologica, preferibilmente nei paesi d'origine dei suddetti elementi (paesi in via di sviluppo); misure per il ricupero, la ricostituzione e reintroduzione nei loro habitat delle specie minacciate regolamentazione e controllo della raccolta di risorse biologiche negli habitat naturali ai fini della conservazione ex situ, cooperazione e sostegno finanziario o di altro tipo per la conservazione Utilizzazione durevole degli elementi costitutivi della diversità biologica (art10) Incentivi (art 11) Ricerca e formazione (art.12) Istruzione e sensibilizzazione del pubblico (art13) Valutazione di impatto e riduzione degli effetti nocivi (art14) Accesso alle risorse genetiche (art 15) Accesso alla tecnologia e trasferimento di tecnologia (art16) … Conferenza delle parti (art23)

  48. Convenzione Biodiversità Rio de Janeiro1991 • COP Decision VI (The Hague 2002): Piano Strategico al 2010 per la Convenzione sulla biodiversità • COP decision VII (Kuala Lumpur 2004) e VIII (Curitiba 2006) definizione di uno schema per facilitare la valutazione dei progressi ottenuti sugli obiettivi della convenzione e sulla comunicazione.

  49. Direttiva habitatfase preliminare • Lo scenario che ha portato alla formulazione della Rete Natura 2000 pone le sue basi di conoscenza scientifica nel progetto "CORINE Biotopes" che dal 1985 al 1991 ha portato ad una prima ricognizione, su base bibliografica, delle valenze naturalistiche presenti sul territorio europeo. • Il progetto CORINE, attraverso la costruzione di sistemi gerarchici di riferimento, ha avviato il processo di informatizzazione e standardizzazione dei dati provenienti dai diversi Paesi.Mentre per le specie era già acquisita la struttura univoca del binomio linneano (il sistema inventato da Linneo per descrivere piante e animali con i due nomi del genere e della specie), per ciò che riguarda gli habitat le difficoltà sono state maggiori poiché le conoscenze sono molto eterogenee. Tuttavia la tradizione europea della "fitosociologia" (scienza che descrive la vegetazione attraverso l'individuazione e la descrizione di tipologie ben definite) ha rappresentato un grande aiuto per la definizione degli ambienti naturali e seminaturali caratterizzati per lo più da tipologie vegetazionali. • La classificazione degli habitat del progetto CORINE è definita da un sistema gerarchico che, oltre a fornire una flessibilità strutturale (è possibile inserire facilmente nuove voci), permette di rispondere alle diverse realtà presenti sul territorio (sistemi costieri, praterie, foreste, ecc..). • Per la formulazione degli allegati della Direttiva "Habitat", un maggiore sforzo è stato compiuto per quegli habitat e specie particolarmente minacciati a livello comunitario e/o caratterizzati dalla presenza di specie di interesse comunitario, per i quali è stato istituito un nuovo codice di classificazione denominato "codice Natura 2000" .

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