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Basilea II e i Rating Interni Lezione 3 – Stima di un modello di Rating

Basilea II e i Rating Interni Lezione 3 – Stima di un modello di Rating. Federico De Marchi Credit Risk Management – Banca Carige federico.demarchi@carige.it. Stima di un modello statistico per la PD. Fase 0 – Costruzione DB Sviluppo Fase 1 – Stima Fase 2 – Calibrazione.

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Basilea II e i Rating Interni Lezione 3 – Stima di un modello di Rating

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Presentation Transcript


  1. Basilea II e i Rating InterniLezione 3 – Stima di un modello di Rating Federico De Marchi Credit Risk Management – Banca Carige federico.demarchi@carige.it

  2. Stima di un modello statisticoper la PD Fase 0 – Costruzione DB Sviluppo Fase 1 – Stima Fase 2 – Calibrazione La stima di un modello statistico per il calcolo della PD si articola in 3 fasi: Analisi delle caratteristiche di omogeneità e uniformità del portafoglio in esame su diversi assi d’analisi (regione, attività economica, ...) Sviluppo di un modello statistico in grado di ordinare la clientela in base al rischio Taratura del modello statistico sulla rischiosità media del portafoglio

  3. CAVEAT:NON ESISTE UNA METODOLOGIA UNIVERSALE E CORRETTA!!!

  4. Passi principali della Stima Partiamo da una Long List di indicatori (DB Stima). Analisi univariate dei singoli indicatori: Tasso di missing Media dell’indicatore Accuracy Ratio Tasso di Corretta Classificazione Analisi multivariate (correlazione) Selezione di una Short List di indicatori Attribuzione Numeri Neutri Stima del modello

  5. Quando la statistica non basta • L’analisi delle variabili non può prescindere dalla conoscenza pregressa del mondo del credito e delle logiche che lo governano • Se emergono fenomeni che contraddicono le attese, occorre approfondire le analisi ed eliminare eventuali (probabili!) errori • Non sempre il modello più performante è il migliore che si possa ottenere: • evitare l’overfitting • ottimizzare la copertura del portafoglio (non tralasciare alcuna categoria di finanziamento) • In definitiva, occorre cooperare con gli analisti del credito!

  6. Un nome per ogni indicatore RE _M revoca mensile I UT _TM indicatore utilizzo / accordato X AU BR trimestrale netto sistema autoliquidante breve _SM SC NM semestrale SC scadenza _CV numero mesi TOT sconfino / accordato coeff. di var. totale cassa _C3 B CF ML trend trimestrale NMC SCO banca firma medio- lungo _C6 numero mesi continuativi TOBIS sconfinamento trend semestrale totale cassa + firma

  7. Univariate – Tasso di missing Analizziamo il Tasso di Missing di Buoni e Cattivi separatamente Se una categoria è di per sé poco presente nel portafoglio, i tassi di missing saranno necessariamente elevati, ma la variabile può essere comunque predittiva sulle controparti per cui è applicabile Il Tasso di missing corretto fornisce una misura più accurata Esempio:

  8. Univariate – Medie Indicatori Si analizzano separatamente le medie di Buoni e Cattivi L’analisi serve per verificare eventuali errori e per capire se gli indicatori presentano le caratteristiche necessarie per entrare a far parte del modello Sono coerenti con le attese? Se si sviluppa su più anni, sono stabili nel tempo? Sono sufficientemente distinte?

  9. Univariate – Accuracy Ratio È l’indicatore di performance più comune. Viene chiamato anche: Indice di Gini D di Somers Misura la capacità di grading dell’indicatore, ovvero l’efficacia nell’ordinare la popolazione in base alla sua rischiosità Viene usato sia per misurare la potenza predittiva di un indicatore che per valutare la bontà di un modello, o per comparare più modelli tra loro

  10. Accuracy Ratio (AR) 100% Curva di Lorentz Modello migliore Indicatore Percentuale cumulata Cattivi A Modello peggiore B 100% Percentuale cumulata Popolazione A AR = A + B Occorre innanzitutto ordinare la popolazione in base all’indicatore

  11. D di Somers Una coppia (B,C) consistente di un Buono ed un Cattivo, con score sB e sC si dice: Concordante se sB < sC; Neutra se sB = sC; Discordante se sB > sC. La D di Somers si calcola come: # Coppie Concordanti - # Coppie Discordanti D = # Coppie Totali Thm.: Accuracy Ratio e D di Somers coincidono

  12. Come interpretare l’AR Per come è costruito, l’AR è compreso tra 0 e 100%. In generale, la bontà di un modello si valuta in base alla scala: • L’intervallo di confidenza può essere stimato con metodologia bootstrap, oppure con le formule contenute nel Working Paper N.14 del Gruppo di Validazione di Basilea II (“Studies on the Validation of Internal Rating Systems”, disponibile online). • L’intervallo di confidenza dipende fortemente dalla numerosità dei Cattivi (almeno 100)

  13. Il grafico del Bad Rate Occorre ordinare le posizioni in base all’indicatore (i più rischiosi in fondo) Si divide quindi la popolazione in 20 percentili e si rileva il Bad Rate di ognuno 100% Bad Rate Bad Rate del Percentile Interpolazione Percentili di popolazione • Spesso l’analisi dell’AR si accompagna alla rappresentazione grafica del Bad Rate

  14. Univariate – Il TCC Il Tasso di Corretta Classificazione (TCC) misura la capacità dell’indicatore di separare i Buoni dai Cattivi. Dipende in maniera essenziale dal cutoff fissato Media_Buoni + Media_Cattivi Cutoff = 2 TCC = • TCC_Buoni = 60% • TCC_Cattivi = 80% TCC_Buoni + TCC_Cattivi 2 Matrice di Confusione

  15. Distribuzione Buoni/Cattivi Solitamente si accompagna al TCC il grafico della Distribuzione Buoni/Cattivi Nuovamente, si ordina la popolazione in base all’indicatore (i più rischiosi in fondo), e si divide in 20 percentili e si calcolano le percentuali di Buoni e di Cattivi presenti in ciascun percentile (rispetto al totale dei Buoni e dei Cattivi, rispettivamente) cutoff 30% Media_B Media_C Buoni Cattivi % Popolazione Percentili di popolazione

  16. Passi principali della Stima Partiamo da una Long List di indicatori (DB Stima). Analisi univariate dei singoli indicatori: Tasso di missing Media dell’indicatore Accuracy Ratio Tasso di Corretta Classificazione Analisi multivariate (correlazione) Selezione di una Short List di indicatori Attribuzione Numeri Neutri Stima del modello

  17. Analisi della Correlazione Si esamina la correlazione a coppie delle variabili In fase di stima del modello, si può sostituire una variabile con un’altra molto correlata per cercare di ottenere modelli altrettanto predittivi ma con una miglior copertura del portafoglio Se una variabile entra nel modello con segno opposto a quello atteso, probabilmente è correlata con un’altra variabile di modello. In tal caso, bisogna rimuovere una delle due

  18. Passi principali della Stima Partiamo da una Long List di indicatori (DB Stima). Analisi univariate dei singoli indicatori: Tasso di missing Media dell’indicatore Accuracy Ratio Tasso di Corretta Classificazione Analisi multivariate (correlazione) Selezione di una Short List di indicatori Attribuzione Numeri Neutri Stima del modello

  19. Selezione della Short List Abbiamo per ogni indicatore: Media Buoni e Cattivi Tasso di Missing Corretto Buoni e Cattivi AR TCC Correlazioni a coppie Raggruppiamo le variabili per la categoria cui fanno riferimento Per ogni categoria individuiamo sottocategorie di indicatori che descrivono lo stesso fenomeno Per la selezione, all’interno di ogni sottocategoria: Eliminiamo le variabili con Tasso Missing troppo elevato Eliminiamo variabili con medie buoni e cattive incoerenti con le attese Delle altre variabili selezioniamo le più predittive per mezzo di una regressione logistica Aggiungiamo comunque quelle con AR più alto Usiamo la testa!

  20. Passi principali della Stima Partiamo da una Long List di indicatori (DB Stima). Analisi univariate dei singoli indicatori: Tasso di missing Media dell’indicatore Accuracy Ratio Tasso di Corretta Classificazione Analisi multivariate (correlazione) Selezione di una Short List di indicatori Attribuzione Numeri Neutri Stima del modello

  21. Attribuzione Numeri Neutri La PROC LOGISTIC di SAS utilizza solo le righe per cui ha un set informativo completo Occorre attribuire agli indicatori missing un valore neutro Noi determiniamo il numero neutro come: NN_Ind1= (Media_Buoni + Media_Cattivi) / 2 In questo modo riequilibriamo le numerosità ed attribuiamo in mancanza del dato un valore più prudenziale

  22. Passi principali della Stima Partiamo da una Long List di indicatori (DB Stima). Analisi univariate dei singoli indicatori: Tasso di missing Media dell’indicatore Accuracy Ratio Tasso di Corretta Classificazione Analisi multivariate (correlazione) Selezione di una Short List di indicatori Attribuzione Numeri Neutri Stima del modello

  23. Stima del modello Il modello viene stimato tramite regressione logistica con metodologia stepwise e significatività al 99% Ogni indicatore deve entrare col segno atteso (correlazione) Ogni categoria deve essere rappresentata, per ottenere una maggior copertura del portafoglio e poter valutare qualsiasi controparte Parsimonia: è sempre meglio usare il minor numero di indicatori possibile Si comincia dalle variabili incluse nella Short List, ma può essere utile far ricorso anche alle variabili escluse in precedenza

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