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Fondazione DON GNOCCHI

Fondazione DON GNOCCHI. A F A S I A. La spezia 17 aprile ‘04. Introduzione: Obiettivi dell’intervento. IL LINGUAGGIO. Caratteristiche del linguaggio Comunicazione e creatività Struttura - Espressioni del linguaggio L’encefalo: le aree del linguaggio. L’ ENCEFALO. AFASIA.

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Presentation Transcript


  1. FondazioneDON GNOCCHI A F A S I A La spezia 17 aprile ‘04

  2. Introduzione: • Obiettivi dell’intervento

  3. IL LINGUAGGIO • Caratteristiche del linguaggio • Comunicazione e creatività • Struttura - Espressioni del linguaggio • L’encefalo: le aree del linguaggio

  4. L’ ENCEFALO

  5. AFASIA • COSA E’ L’AFASIA • L’afasia indica i disturbi del linguaggio e della comunicazione conseguenti a lesioni cerebrali : il tuo cervello non ti permette di usare le parole per dire a qualcuno che lo ami , per mentire,per ordinare un caffè,per raccontare una barzelletta,per fare un complimento,per ringraziare,per invitare,per firmare un contratto, non riesci a comprendere quello che ti dicono…..

  6. COSA NON E’ L’AFASIA • Non è un disturbo all’udito • Non è un disturbo delle corde vocali • Non è un processo di deterioramento mentale né una malattia psichiatrica • Non è un difetto di articolazione o di ritmo del linguaggio (es. balbuzie)

  7. COME SI MANIFESTA L’AFASIA? Le persone afasiche possono: • Ascoltare le parole, ma non riconoscere immediatamente il loro significato, arrivando ad avere talvolta la sensazione di ascoltare una lingua straniera • Avere bisogno di molto tempo per recuperare nella “mente” le parole che vogliono esprimere; una volta recuperate certe parole e ripetute anche parecchie volte, queste possono essere di nuovo “perse” in pochi attimi, e recuperate dopo molto tempo… • Avere difficolta’ ad evocare il nome di oggetti dei quali conoscono l’uso corretto o di familiari…

  8. Esprimersi con frasi molto brevi o parole isolate, oppure, con frasi disordinate e “giri di parole” che rendono difficile capire cosa vogliano comunicare • Articolare le parole con notevole sforzo, lentezza, e dopo lunghe pause, necessarie per superare gli inceppi   • Distorcere i suoni o sostituire le parole ( per esempio “ombello” al posto di “ombrello” o “ tavolo” al posto di “sedia”) a tal punto da produrre talvolta parole non riconoscibili (“cospivo” al posto di “lampada”)

  9. CAUSE PIU’ FREQUENTI : • Disturbi circolatori cerebrali • Traumi cranio-encefalici • Neoplasie cerebrali

  10. LE DUE PRINCIPALI TIPOLOGIE D’AFASIA Afasia fluenteAfasia non fluente • Caratteristiche : - Caratteristiche : Linguaggio fluente, talvolta produzione orale lenta e scandita logorroico e poco comunicativo presenza di disprosodia e anartria comprensione deficitaria lunghe latenze • presenza di anosognosia migliore la comprensione contestuale x ordini semplici • Errori tipici: Errori tipici: Gergo verbale e fonemico Difficoltà articolatorie frammenti sillabici stereotipie sindrome di disintegrazione fonetica agrammatismo

  11. Afasia Fluente Afasia non Fluente ERRORI COMUNI: Parafasie fonemiche (più facilmente nei non fluenti) Parafrasie verbali (più frequente nei fluenti) Neologismi Anomie Circonlocuzioni (più frequente nei fluenti) Conduites d’approche (più frequente nei fluenti )

  12. Disturbi associati all’afasia • Aspetti patologici connessi alla lesione encefalica • Anartria • Disprosodia • Disfagia • Agrafia • Alessia • Acalculia • Aprassia • Emiparesi ( paralisi o debolezza agli arti ) • Ridotta sensibilità di una metà del corpo • Emianopsia (alterazione della visione) • Alterazioni dell’attenzione e della memoria

  13. Aspetti psicologici collaterali • Depressione • Ansia • Crisi di pianto incontrollabili • Disturbi della sfera affettiva

  14. Interventi del logopedista • Schema riassuntivo valutazione del linguaggio • Rapporto tra logopedista e afasico • Rapporto del logopedista con i familiari • Suggerimenti del logopedista agli operatori • Trattamento specialistico del linguaggio

  15. Schema riassuntivo valutazione del linguaggio

  16. Rapporto tra logopedista e afasico • Rivolgersi direttamente alla persona afasica,quando si deve comunicare su argomenti relativi alla sua persona,e solo successivamente agli altri interlocutori • Fin dal primo approccio chiarire alla persona afasica quale è il proprio ruolo professionale,motivarne la presenza e spiegare quale caratteristica avrà il rapporto • Agire con rispetto e sensibilità nei confronti della persona afasica; il timore di una prognosi infausta unitamente alla perdita di autosufficienza favorisce la comparsa di uno stato depressivo reattivo • Incoraggiare ogni tentativo di autonomia manifestato dall’afasico nelle sue attività quotidiane suggerendo soluzioni pratiche ai problemi di comunicazione,di deambulazione, di alimentazione e di igiene personale in concerto con le figure professionali competenti per i rispettivi ambiti.

  17. Rapporto del logopedista con i familiari • Fornire informazione, in termini di acquisizione di conoscenza sull’afasia e sulle finalità del processo riabilitativo e di suggerimenti per incrementare l’efficacia comunicativa • Valorizzare le esperienze comunicative e le soluzioni domestiche adottate per migliorare l’efficacia comunicativa • Conoscere i fattori sociali e altri fattori morbosi preesistenti (caratteristiche della personalità, tipo di lavoro, interessi)che possono dominare e condizionare il comportamento comunicativo

  18. Trattamento specialistico del linguaggio • L’approccio riabilitativo non potrà che essere multidisciplinare ,individualizzato,flessibile e variabile in grado di rispondere alle molteplici esigenze del singolo individuo. • Il terapista istruirà i familiari circa gli esercizi di terapia del linguaggio da effettuati a casa quotidianamente con il paziente, tenendo conto di eventuali situazioni di conflittualità, disagio e sofferenza per l’afasico. • L’autonomia del paziente va favorita, guidata, mai forzata.

  19. La professionalità dell’operatore • La capacità di ascolto verso la persona afasica • La valorizzazione dei suoi tentativi di autonomia comunicativa • L’elargizione di fiducia • Lo sviluppo,quando necessario, di un linguaggio non verbale utile a conoscere i bisogni reali e soggettivi della persona

  20. Suggerimenti per gli operatori • Non trasformare la conversazione in una "seduta di terapia" chiedendo ripetizioni e correzioni - inutili. • Cerca di capire bene i punti di forza e i punti deboli della capacità comunicativa della persona afasica sfruttando anche la comunicazione non verbale (gestualità, mimica e disegno) • Se il paziente produce poche parole ma sufficientemente informative, ricostruisci nella tua mente il significato generale del messaggio senza pretendere la produzione corretta della frase. • Se parla fluentemente ma dando poche informazioni, cerca attentamente di capire il significato che emerge dalle espressioni del viso, dal tono della voce, dai gesti..ecc...non fare caso alle parole senza senso • Fai attenzione alle perseverazioni (parole ripetute continuamente) non per quello che significano ma per come sono dette (potrebbero esprimere accordo, disaccordo o altri stati d'animo...) • Focalizzati su ciò che hai capito piuttosto che sugli "intoppi" comunicativi

  21. L’ambito familiare • L’esperienza dell’ospedalizzazione risulta generalmente drammatica per chi ha perso il linguaggio. Anche il rapporto con i familiari talvolta è fonte di problemi di cui gli operatori devono tener conto. • Generalmente i familiari poco edotti tendono a trasformarsi in assistenti a tempo pieno dell’afasico, compromettendo la possibile ripresa delle attività quotidiane.

  22. Suggerimenti da dare alla famigliae agli operatori • Non rivolgerti alla persona afasica come se fosse un bambino • Ricordare che la comunicazione è efficace quando c’è un passaggio di informazione, indipendentemente dalle modalità o dalla qualità della risposta • Evitare di anticipare o concludere tutte le affermazioni della persona afasica. Farlo quando è davvero necessario. Impara a capire se devi intervenire o se devi lasciare il tempo di rispondere... • Durante la conversazione ridurre o eliminare dei tutto i rumori di fondo (televisione, radio...) • Prima di iniziare a comunicare con la persona, assicurarsi di avere la sua attenzione. • Creare un'atmosfera in cui la persona sia incoraggiata a prendere decisioni, fare commenti e comunicare pensieri e necessità Favore tutti i tentativi di comunicazione. Rendere l'esperienza dello scambio più piacevole possibile e stimola la conversazione.

  23. • Non pretendere che ogni parola sia prodotta correttamente, (l'essenziale è capire ciò che la persona vuole dire) • Rendi la tua comunicazione semplice ma "adulta". Semplifica la struttura sintattica e riduci la velocità dei tuo eloquio. Mantieni il volume della voce normale ed enfatizza í punti chiave • Dove possibile accompagna le tue affermazioni con gesti chiari • Quando necessario, ripeti la frase • Incoraggia la persona afasica ad essere più indipendente possibile. Evita di essere troppo iperprotettivo o di parlare al posto della persona, se non è strettamente necessario. Chiedi comunque il permesso di farlo. • Se possibile supporta la persona a proseguire le sue normali attività (pranzare con la famiglia, frequentare gli amici, uscire). • Tieni sempre al corrente la persona di ciò che succede e coinvolgila nelle decisioni familiari • Favorisci í nuovi incontri ed ogni attività che possa garantirgli il pieno reinserimento nella vita quotidiana evitando, però, le situazioni con troppi interlocutori

  24. Incoraggia l'utilizzo di tutte le modalità di comunicazione (linguaggio orale, scrittura, lettura, risposte si/no, scelte multiple, gesti, contatto oculare, espressioni facciali) • Lascia alla persona il tempo necessario per esprimersi, dosando i tentativi di indovinare o suggerire le parole • Tieni a disposizione carta e penna, per scrivere o disegnare qualcosa che possa aiutare la persona a capire cosa vuoi dire • Fai sapere alla persona se hai capito. Poni domande semplici per assicurarti di avere capito correttamente. • Dai un messaggio alla volta, se devi cambiare argomento fallo lentamente e con attenzione • Non fare troppe correzioni, ignora gli errori di pronuncia o grammaticali se hai già capito il messaggio

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