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Ambiente. D. Lgs 3 aprile 2006, n. 152 – D.P.R. 254/2003. La gestione dei rifiuti sanitari. Criteri generali di pericolosità infettiva dei rifiuti ospedalieri.

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Presentation Transcript


  1. Ambiente D. Lgs 3 aprile 2006, n. 152 – D.P.R. 254/2003. La gestione dei rifiuti sanitari

  2. Criteri generali di pericolosità infettiva dei rifiuti ospedalieri. Tutti i rifiuti contenenti microrganismi vitali o loro tossine, conosciute o ritenute per buoni motivi come causa di malattie nell’uomo o in altri organismi viventi. I rifiuti che presentano almeno una delle seguenti caratteristiche sono classificati dal sistema normativo vigente come rifiuti sanitari: • provengano da ambienti di isolamento infettivo e siano venuti a contatto con qualsiasi liquido biologico secreto od escreto dei pazienti isolati; • siano contaminati da: • sangue o altri liquidi biologici che contengono sangue in quantità tale da renderlo visibile; • feci o urine, nel caso in cui sia ravvisata clinicamente dal medico che ha in cura il paziente una patologia trasmissibile attraverso tali escreti; • liquido seminale, secrezioni vaginali, liquido cerebro-spinale, liquido sinoviale, liquido pleurico, liquido peritoneale, latte materno, liquido pericardico o liquido amniotico;

  3. Rifiuti a rischio infettivo • Assorbenti igienici, pannolini pediatrici e pannoloni • Bastoncini cotonati per colposcopia e paptest • Bastoncini oculari non sterili • Bastoncini oftalmici di TNT • Cannule e drenaggi • Cateteri (vescicali, venosi, arteriosi per drenaggi pleurici,ecc.), raccordi, sonde • Circuiti per circolazione extracorporea • Cuvette monouso per prelievo bioptico endometriale • Deflussori • Fleboclisi contaminate • Filtri di dialisi. • Filtri esausti provenienti da cappe (in assenza di rischio chimico) • Guanti monouso • Materiale monouso: vials, pipette, provette, indumenti protettivi mascherine, occhiali, telini, lenzuola, calzari, seridrape, soprascarpe, camici Continua….

  4. Rifiuti a rischio infettivo • Materiale per medicazione (garze, tamponi, bende, cerotti, lunghette, maglie tubolari) • Sacche (per trasfusioni, urina stomia, nutrizione parenterale) • Set di infusione • Sonde rettali e gastriche • Sondini (naso grafici per bronco aspirazione, per ossigenoterapia, ecc.) • Spazzole, cateteri per prelievo citologico • Speculum auricolare monouso • Speculum vaginale • Suturatrici automatiche monouso • Gessi o bendaggi • Denti e piccole parti anatomiche non riconoscibili • Contenitori vuoti • Contenitori vuoti di vaccini ad antigene vivo • Rifiuti di ristorazione • Spazzatura

  5. Rifiuti a rischio infettivo Rifiuti provenienti dallo svolgimento di attività di ricerca e di diagnostica batteriologica Piastre, provette, terreni di colture ed altri presidi utilizzati in microbiologia e contaminati da agenti patogeni rifiuti provenienti dallo svolgimento di attività di ricerca e di diagnostica batteriologica Rifiuti taglienti Aghi, siringhe, lame, vetri, lancette pungi dito, venflon, testine, rasoi e bisturi monouso Rifiuti taglienti scaduti o non più sterili Aghi, siringhe, lame, vetri, lancette pungi dito, venflon, testine, rasoi e bisturi monouso Rifiuti anatomici Tessuti, organi e parti anatomiche non riconoscibili, animali da esperimento

  6. Classificazione rifiuti sanitari

  7. Gestione dei rifiuti sanitari La gestione dei rifiuti sanitari è disciplinata dal D.P.R. 254/2003. Tale Decreto è indirizzato principalmente alle Strutture Sanitarie Vengono comunque equiparati ai rifiuti prodotti in queste ultime anche quelli prodotti in Strutture, sia pubbliche che private, in cui viene svolta attività di sperimentazione e di ricerca

  8. Gestione dei rifiuti sanitari I rifiuti sanitari di strutture, sia pubbliche che private, in cui viene svolta attività di sperimentazione e di ricerca vengono classificati come: Rifiuti speciali, prodotti al di fuori delle strutture sanitarie, che come rischio risultano analoghi ai rifiuti pericolosi a rischio infettivo, contaminati da sangue o altri liquidi biologici che contengano sangue in quantità tale da renderlo visibile. Esempi: • Tessuti, organi e parti anatomiche non riconoscibili • Materiale monouso (guanti, mascherine, vials, pipette, provette, ecc…) • Piastre, terreni di coltura • Aghi, siringhe, lame

  9. Gestione dei rifiuti sanitari Altri rifiuti sanitari Rifiuti sanitari che richiedono particolari sistemi di gestione: • Farmaci scaduti o inutilizzabili • Medicinali citotossici e citostatici • Organi e parti anatomiche non riconoscibili • Piccoli animali da esperimento • Sostanze stupefacenti e altre sostanze psicotrope

  10. Gestione dei rifiuti sanitari Processi di trattamento Disinfezione La disinfezione dei rifiuti sanitari è norma precauzionale atta a fornire garanzie di sicurezza durante le operazioni di manipolazione nei laboratori e durante le operazioni di raccolta Sterilizzazione E’ intuitivo che solo la sterilizzazione può assicurare l’abbattimento della potenziale carica infettiva, ma presuppone l’impiego di impianti tecnologici autorizzati sicuramente non reperibili in ambienti universitari e non sempre reperibili nella maggior parte delle strutture ospedaliere

  11. La gestione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo Un esempio di procedura documentata per la gestione dei rifiuti Scopo della procedura • Garantire che tutte le fasi di gestione del rifiuto, dalla produzione e movimentazione interna al deposito temporaneo e allo smaltimento, avvengano senza pericolo per la salute degli operatori e della collettività e pregiudizio per l’ambiente. • Favorire, attraverso una accurata e puntuale selezione all’origine, la riduzione della produzione di rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo al fine di contenere i costi di smaltimento di tale tipologia di rifiuto e di rispettare il limite massimo di produzione stabilito dalla Regione; Campo di applicazione La presente procedura si applica alla gestione dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo come definiti dal DPR n.254 del 15 luglio 2003

  12. La gestione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo Responsabilità La Direzione Sanitaria, nell’ambito della gestione dei rifiuti di cui alla presente procedura, ha la responsabilità di adottare misure generali dirette a favorire la riduzione della produzione di tali tipologia di rifiuti e lo smaltimento senza pericolo per la salute e pregiudizio per l’ambiente. Il Dirigente Medico di Ospedale detiene la responsabilità della corretta gestione dei rifiuti assicurando: • La fornitura ai reparti di produzione di appositi contenitori conformi, per caratteristiche costruttive, alla destinazione di utilizzo e disposizioni di legge; • La diffusione al personale interessato della presente procedura e l’organizzazione di momenti di formazione e di aggiornamento continuo in tema di gestione dei rifiuti; • La fornitura al personale dei mezzi di protezione individuale necessari per la gestione dei rifiuti; • La verifica del rispetto della presente procedura.

  13. La gestione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo Il Direttore del Dipartimento di Prevenzione e il Direttore del Distretto hanno le responsabilità di cui al punto precedente per quanto riguarda la corretta gestione dei rifiuti prodotti nelle strutture di rispettiva pertinenza. Il Caposala ed il Personale addetto delle sedi periferiche ha la responsabilità della corretta gestione dei rifiuti secondo la presente procedura nell’ambito del servizio di sua competenza; esercita una vigilanza continua sul rispetto della procedura e sul corretto utilizzo dei DPI durante la manipolazione dei rifiuti da parte del personale di reparto ed in particolare vigila sulla corretta selezione del rifiuto all’origine.

  14. La gestione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo Il personale sanitario di reparto e il personale addetto alle pulizie è responsabile: • Della corretta gestione del rifiuto secondo le indicazioni ricevute curandone in modo scrupoloso la selezione al fine di ridurne il quantitativo prodotto; • Del corretto utilizzo dei DPI messi a sua disposizione;

  15. La gestione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo Contenitori Il colore giallo contraddistingue il rifiuto sanitario pericoloso a rischio infettivo. A ciascun reparto dell’area ospedaliera e agli ambulatori decentrati dell’Azienda Sanitaria è fornito un congruo numero di contenitori per la raccolta dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo. Tali contenitori sono di due tipi e presentano le seguenti caratteristiche: Continua……..

  16. Contenitore rigido di cartone Contenitore di cartone con sacco di plastica Capacità: 40 litri Scritte e simbolo: contenitore monouso per RIFIUTO SANITARIO PERICOLOSO A RISCHIO INFETTIVO destinato all’incenerimento e simbolo del rischio biologico Spazio per indicare: o    Destinazione o    Reparto di produzione o    Data di confezionamento All’interno del contenitore rigido di cartone è posizionato un imballaggio flessibile (sacco giallo) con la scritta Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo ed il simbolo del rischio biologico La gestione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo

  17. Contenitore per taglienti e pungenti Contenitore rigido di plastica Colore: Giallo Capacità: 4 litri e 1 litro Scritte e simbolo: Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo Taglienti e Pungenti ed il simbolo di rischio biologico La gestione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo

  18. La gestione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo Raccolta nelle aree di produzione Il personale in servizio provvede a depositare i rifiuti nel momento della loro produzione e previa accurata selezione, direttamente negli appositi contenitori precedentemente descritti. Indicazioni operative Tutti i rifiuti taglienti (aghi, lame, venaflon, bisturi monouso ecc.)devono essere inseriti nel contenitore rigido di plastica per taglientie pungenti: è tassativamente proibito introdurre qualsiasi rifiuto tagliente o pungente direttamente nel contenitore di cartone e sacco giallo per evitare perforazioni che comportano un rischio di tagli e punture accidentali agli operatori addetti alla manipolazione e trasporto degli imballaggi;

  19. La gestione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo Indicazioni operative Porre la massima attenzione nella manipolazione dei rifiuti pungenti e taglienti, evitando ogni manovra che possa esporre al rischio di punture e tagli accidentali; evitare nel modo più assoluto di rincapucciare l’ago usato o di piegarlo o romperlo prima della sua introduzione nel contenitore; I contenitori per pungenti e taglienti devono essere collocati in posti idonei, comodi e vicini al luogo in cui devono essere utilizzati; I contenitori per pungenti e taglienti, una volta pieni, devono essere chiusi ed inseriti nel contenitore di cartone e sacco giallo assieme agli altri rifiuti potenzialmente infetti;

  20. La gestione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo Indicazioni operative In ogni fase di gestione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo devono essere utilizzati i Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) messi a disposizione; Deve essere operata una accurata selezione dei rifiuti all’origine introducendo negli appositi contenitori solo ed esclusivamente i rifiuti che presentano le caratteristiche di rischio infettivo; tutti gli altri rifiuti dovranno essere smaltiti secondo le modalità più opportune in rapporto alla tipologia: raccolta differenziata, rifiuti solidi urbani ecc.. Si raccomanda la massima attenzione nella selezione al fine di ridurre la quantità di rifiuto prodotto e conseguentemente sia il costo che l’impatto ambientale relativi allo smaltimento per incenerimento;

  21. La gestione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo Indicazioni operative Prima della chiusura dei sacchi gialli cospargere i rifiuti con una dose (una bustina) del disinfettante fornito dal Servizio di Farmacia; Chiudere accuratamente il sacco giallo utilizzando l’apposito laccio di chiusura e successivamente chiudere il contenitore di cartone seguendo le indicazioni riportate sullo stesso; Riportare, utilizzando un pennarello indelebile, nell’apposito spazio di ciascun contenitore confezionato: a) Reparto di produzione; b) Data del confezionamento;

  22. La gestione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo Indicazioni operative Una volta chiuso, il contenitore non deve essere più riaperto e deve essere correttamente posizionato con il lato superiore orientato secondo le frecce riportate sul cartone; Lo stoccaggio nei reparti ospedalieri dei contenitori confezionati deve essere effettuato negli idonei locali appositamente individuati.

  23. La gestione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo Indicazioni operative per il trasporto verso il deposito temporaneo In tutte le fasi di manipolazione del rifiuto devono essere usate misure di protezione individuali (guanti, indumenti protettivi e calzature antisdrucciolo); Usare carrelli dotati di sistemi di contenimento per evitare spargimento di rifiuti in caso di rottura accidentale dei contenitori in plastica; In caso di fuoriuscita accidentale di rifiuti per rottura dei contenitore necessario procedere come segue: • Raccogliere i rifiuti introducendoli in un nuovo contenitore che deve essere confezionato come precedentemente specificato; • Procedere alla bonifica dell’area con l’utilizzo di disinfettante clorossidante elettrolitico e successivamente lavare con acqua.

  24. La gestione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo Deposito temporaneo Il deposito temporaneo dei rifiuti di cui alla presente procedura è localizzato nell’area ecologica; i rifiuti devono essere depositai nel Box n. 1, evidenziato al paragrafo 6.4, contraddistinto dalla scritta RIFIUTI SANITARI PERICOLOSI A RISCHIO INFETTIVO ed il simbolo di rischio biologico. Indicazioni operative deposito temporaneo Riporre in maniera ordinata i contenitori nell’apposito box evitando di accumulare rifiuti al di fuori di esso

  25. La gestione dei rifiuti sanitari Crescente complessità di normative e leggi in particolare inerenti l’ambiente e la sicurezza Elevato grado di COMPLESSITÀ Una possibile RISPOSTA: SISTEMA INTEGRATO di GESTIONE: QUALITA’- SICUREZZA - AMBIENTE

  26. Sistema di gestione integrato Qualità (ISO9001) Sicurezza (OSHAS 18001) Ambiente (ISO 14001 o EMAS) + RESPONSABILITA’ SOCIALE SA 8000/2001 Governare l’impresa in modo globale e a costi accettabili, fornire prodotti e servizi che soddisfano il cliente e che il cliente è disposto ad acquistare a prezzi corretti, migliorare con sistematicità l’immagine pubblica, velocizzare le dinamiche di risposta al mercato e di cambiamento al proprio interno Tale integrazione porta a significativi risparmi di tempo, risorse e denaro ed è oggi accettata anche dalle società di certificazione

  27. Sistema di gestione integrato Per poter costruire un sistema di gestione integrato: E’ FONDAMENTALE: Approccio per processi e approccio sistemico alla gestione Bisogna partire dalla valutazione e comprensione dei PROCESSI AZIENDALI INTERNI e tutto il sistema deve gravitare attorno ad essi

  28. Credits Grafica template Il layout grafico, i pittogrammi e le iconografie sono una produzione Altea S.p.A. Altea S.p.A. – Strada Cavalli, 42 – 28835 Feriolo di Baveno (VB) Altre sedi: Torino – Milano – Bologna - Ancona www.alteanet.it - www.alteanetwork.it altea@alteanet.it Questo documento non deve essere riprodotto, né reso disponibile a terzi o alterato in ogni modo This document must not be reproduced, made available to third persons, or misused in any other way Tutti i marchi riprodotti sono proprietà delle rispettive società Altea S.p.A. Strada Cavalli, 42 – 28835 Feriolo di Baveno (VB) - Questo documento non deve essere riprodotto, né reso disponibile a terzi o alterato in ogni modo. Thisdocumentmustnotbereproduced, madeavailabletothirdpersons, or misused in anyother way

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