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Ambiente. Genetica. Salute. La genetica dell’individuo non basta da sola a spiegare lo sviluppo e le malattie dell’uomo. Per es. i gemelli monozigoti (identica sequenza di DNA) sono discordanti per svariati tratti e malattie: lo stesso genotipo può quindi dare origine a fenotipi diversi.

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Presentation Transcript


  1. Ambiente Genetica Salute

  2. La genetica dell’individuo non basta da sola a spiegare lo sviluppo e le malattie dell’uomo. Per es. i gemelli monozigoti (identica sequenza di DNA) sono discordanti per svariati tratti e malattie: lo stesso genotipo può quindi dare origine a fenotipi diversi.

  3. Vi sono infatti, in aggiunta alle sequenze del genoma, anche altri fattori determinanti il fenotipo. Le modifiche epigenetiche, definite come alterazioni ereditabili che non alterano le sequenze nucleotidiche, stanno emergendo come fattori chiave che regolano la struttura della cromatina e l’espressione dei geni: esse rappresentano oggi il meccanismo alla base degli effetti biologici dell’ambiente.

  4. I meccanismi molecolari in gioco per spiegare gli effetti dell’ambiente sul fenotipo sono molteplici: metilazione del DNA; modifiche degli istoni (metilazione, acetilazione, fosforilazione) e modifiche dell’espressione dei geni tramite microRNA non codificanti.

  5. Durante le fasi precoci dello sviluppo (in utero e durante i primi anni della vita postnatale) l’organismo è particolarmente sensibile a fattori ambientali, come nutrienti, sostanze chimiche, farmaci, infezioni ed altre condizioni di stress con effetti potenzialmente pericolosi per la salute nelle età successive della vita: perciò la prevenzione va attuata durante queste fasi particolarmente vulnerabili dello sviluppo. Barakiet al EnvironHealth 2012

  6. I meccanismi di controllo epigenetico spiegano come l’alimentazione possa modificare la funzione dei geni, con effetti anche a lungo termine sulla salute, influenzando diffuse condizioni di rischio, come le malattie cardiovascolari e la sindrome metabolica. Ruemmeleet al AnnNutrMet 2012

  7. Malattie infiammatorie croniche oggi in aumento • Obesità • Diabete • IBD • Arterosclerosi • Malattie autoimmuni • Malattie degenerative • Asma • Epatopatie croniche

  8. La “Western diet” è un fattore di rischio per le malattie infiammatorie croniche ed il cancro. È caratterizzata da elevati livelli di carni rosse, zuccheri, grassi e cereali “raffinati” e bassi livelli di vegetali, frutta e pesce. I danni che tale dieta comporta sono stati interpretati come dovuti alla incapacità del genoma umano ad adattarsi ai rapidi cambiamenti dell’ambiente, in primis della dieta

  9. S.W. Tracy. Somethingnew under the Sun? The mediterraneandiet and cardiovascularhealth. New Engl. J. Med368, 2013, 1274 • La dieta mediterranea è considerata sempre più la dieta standard per la salute dell’uomo. Riduce il rischio di malattie cardiovascolari, cancro, Alzheimer, Parkinson, e morte prematura in genere. E’ una dieta ricca di olio di oliva, frutta, cereali “grezzi” (whole-grain), noci con moderato consumo di pesce e pollame, povera di carni rosse e carboidrati semplici (dolci).

  10. L’interazione alimenti-microbiota intestinale è alla base di molteplici fenomeni che influenzano lo stato di salute o di malattia dell’organismo. Diet, gutmicrobiota and immune responses. Maslowski KM & Mackay CR Nature Immunology 2011;12:5-9.

  11. Diet, microbial composition and regulation of the immune system. Balanced microbial composition results in symbiosis; this provides regulation of immune and inflammatory responses through anti-inflammatory and immunomodulatory products such as SCFA, polysaccharide A (PSA) and peptidoglycan (PTGN), which help maintain homeostasis. Dysbiosis, due to consumption of a Western diet or other environmental factors, could leave the host susceptible to inflammation.

  12. Role of dietary factors and food habits in the development of childhood obesity: a commentary on ESPGHAN Committee on NutritionJPGN 2011;52:662-665, Il documento riguarda il ruolo di fattori nutrizionali nella prevenzione dell’obesità dei bambini di 2-18 anni. • Nessun singolo nutriente è stato chiaramente associato allo sviluppo di obesità. • Vanno preferiti carboidrati complessi, a lento assorbimento, e va limitata l’assunzione di zuccheri semplici, a rapido assorbimento. • Alimenti vegetali vanno raccomandati nell’ambito di una dieta ben equilibrata. • Va incoraggiato il consumo di semplice acqua e scoraggiato l’uso di bevande zuccherine. Va aggiunto: non superare (significativamente) il fabbisogno proteico che è di 1,5; 1,2; 1,1 g/Kg/die nel 1° e 2° semestre e nel 2° anno.

  13. Svezzare il lattante a dieta mediterranea Scopo del divezzamento è fare sviluppare il gusto del bambino verso alimenti della nostra tradizione alimentare (Dieta Mediterranea).

  14. Lo sviluppo del gusto per alimenti sani dipende dalle esperienze alimentari fatte dal lattante per sapori derivati dalla dieta materna in utero o nel latte e dagli alimenti ingeriti nei primi mesi di vita extrauterina.Vareijnenet al. Appetite 2011 SALERNO

  15. Short ChainCarbohydrates and functionalgastrointestinaldisorders S. J. Shepherdet al. Americam Journal Gastroenterology 2013, 108, 707-717 1) I carboidrati a catena corta, fino a dieci monosaccaridi, variano nella loro digeribilità e assorbimento. Quelli poco o non digeriti ed assorbiti esercitano effetto osmotico nel lume intestinale aumentandone il contenuto in acqua e sono rapidamente fermentati dai batteri, con conseguente produzione di gas e distensione intestinale, inducendo i sintomi gastro-intestinali in pazienti con iperalgesia (ipersensibilità) intestinale (per es. colon irritabile).

  16. Pediatrics. 1965 Aug;36:231-5.THE HANDLING OF SOYA ALPHA-GALACTOSIDES BY A NORMAL AND A GALACTOSEMIC CHILD.GITZELMANN R, AURICCHIO S.

  17. Short ChainCarbohydrates and functionalgastrointestinaldisorders S. J. Shepherdet al. Americam Journal Gastroenterology 2013, 108, 707-717 2) Queste nozioni sono alla base dell’uso di diete prive di lattosio in soggetti con malassorbimento di lattosio o povere di fruttosio in soggetti con malassorbimento di fruttosio. Analogo approccio dietetico e oggi usato per pazienti con disordini funzionali gastrointestinali. Poiché tutti i carboidrati a catena corta hanno effetti simili ed additivi sull’intestino si parla oggi in blocco di FODMAPs (fermentableoligosaccharides, disaccharides, monosaccharides and polyols). Questi carboidrati vanno eliminati dalla dieta di alcuni pazienti con disturbi funzionali gastrointestinali.

  18. Short Chain Carbohydrates and functional gastrointestinal disorders S. J. Shepherd et al. Americam Journal Gastroenterology 2013, 108, 707-717 3) Si sono andate accumulando evidenze scientifiche negli ultimi tempi, basate anche su studi randomizzati controllati, sulla capacità dei FODMAPs di scatenare i sintomi in pazienti con disordini funzionali gastrointestinali e sulla efficacia terapeutica di una dieta a basso contenuto di FODMAPs

  19. Table 3. Characteristics and sourcesof common FODMAPs

  20. Ambiente e salute: cosa può fare il pediatra (esempio) 2. Sorvegliare e migliorare lo stile di vita del bambino (attività fisica ed occupazione del tempo libero, frequenza scolastica)

  21. Ambiente e salute: cosa può fare il pediatra (esempio) 3. Riconoscere i sintomi che derivano da danni dell’ambiente e stabilire una alleanza terapeutica con la famiglia: l’esempio dei disturbi funzionali g.i. N.B. In tutti questi interventi il bambino diventa anche una potente leva per migliorare l’ambiente (familiare)

  22. Approccio al bambino con disturbi funzionali gi: Modello bio-psico-sociale Riesaminare il bambino dopo 8 settimane di: Vita in ambiente familiare disattento al problema Vita attiva Regolare frequenza della scuola No prescrizioni nè indagini Placebo (Betotal?)

  23. Il racconto di Salvatore Auricchio DOMANDA: consigli per i pediatri di oggi RISPOSTA: a)……. b)…… c) farsi carico globale dei problemi del singolo paziente e della sua famiglia

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