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AMBIENTE

AMBIENTE. BIODIVERSITA’ Nel panorama europeo l'Italia è caratterizzata da un patrimonio di specie tra i più significativi del mondo.

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Presentation Transcript


  1. AMBIENTE BIODIVERSITA’ Nel panorama europeo l'Italia è caratterizzata da un patrimonio di specie tra i più significativi del mondo. Il bacino del Mediterraneo (uno dei 33 hotspot di biodiversità a livello mondiale) hanno determinato le condizioni per lo sviluppo dell’attuale ricchezza in biodiversità. Rispetto al totale di specie presenti in Europa, in Italia si contano oltre il 30% di specie animali e quasi il 50% di quelle vegetali, il tutto su una superficie di circa 1/30 di quella del continente.

  2. EDUCAZIONE AMBIENTALE • Partecipazione Pubblica : • Perché ? • Su quali questioni è possibile partecipare? • Chi viene coinvolto? • Modalità di partecipazione

  3. Perché la partecipazione pubblica? • Che cos’è la partecipazione? • La partecipazione pubblica è una possibilità offerta alle persone di influenzare gli esiti di piani e procedure [definizione tratta dalla Linea Guida n.8 sulla partecipazione pubblica in relazione alla Direttiva Quadro 2000/60/CE].

  4. La partecipazione è un dovere Più tecnicamente la partecipazione è un processo, sistematico e strutturato, che consente a cittadini, portatori di interesse e decisori di confrontarsi e condividere sia le problematiche del territorio sia le decisioni che lo influenzeranno.

  5. …e un obbligo normativo ! • In tema di gestione delle acque la partecipazione è prevista e incentivata a livello comunitario dalla direttiva 2000/60/CE (art.14). • A livello nazionale l’art. 14 della direttiva è stato recepito dal decreto legislativo 152/06 e s.m.i rispettivamente per :

  6. PARTECIPAZIONE • Piano di Gestione: attraverso l’articolo 65, comma 7, cui l’articolo 117 rimanda per le procedure di approvazione, che recepisce integralmente l’articolo 14, comma 1 della DQA; • Piano di Tutela delle Acque: attraverso l’articolo 122, Informazione e consultazione pubblica nei Piani di cui all’articolo 121, che recepisce integralmente tutto l’articolo 14 della DQA.

  7. PARTECIPAZIONE E’ OPPORTUNITA’ • Le forme di partecipazione previste dalla normativa sono: • accesso alle informazioni, • consultazione e • coinvolgimento attivo.

  8. OBIETTIVI DEL PROCESSO DI PARTECIPAZIONE • informazione sui principali problemi del territorio e sugli strumenti di pianificazione, • educazione ambientale e civica; • Sensibilizzazione ai problemi del territorio • e responsabilizzazione nella gestione dei beni ambientali e pubblici;

  9. ALTRI OBIETTIVI • trasparenza delle decisioni; • risoluzione dei conflitti e condivisione delle scelte, attraverso una negoziazione trasparente; • raccolta di informazioni, aspettative, preoccupazioni , proposte da cittadini e attori del territorio; attuazione più rapida di piani e programmi, nella condivisione delle scelte fin dal processo di pianificazione/decisione.

  10. Su quali questioni è possibile partecipare? • Accesso all’informazione. • Direttiva 2000/60/CE prevede l'accesso, su richiesta e previa autorizzazione, a tutti i documenti di riferimento e alle informazioni in base ai quali è stato elaborato il progetto del piano di gestione del bacino idrografico. Impone, inoltre, la pubblicazione di tutti i documenti che dovranno essere oggetto di consultazione .

  11. PISTA CICLABILE ….

  12. Direttiva 2000/60/CE : prevede la consultazione su argomenti • programma di lavoro : presentazione Piano di Gestione e misure di consultazione (modalità ,individuazione degli stakeholders e calendario dei lavori). • Individuazione e valutazione globale provvisoria delle principali criticità nella gestione dei corpi idrici. • Sintesi del Piano di Gestione. • Partecipazione Attiva.

  13. CONSULTAZIONI • I principali argomenti su cui direttiva La direttiva 2000/60/CE promuove la partecipazione attiva di tutte le parti interessate all'attuazione della direttiva stessa, in particolare all'elaborazione, al riesame e all'aggiornamento dei piani di gestione dei bacini idrografici.

  14. Chi viene coinvolto? • La direttiva 2000/60/CE individua 2 principali soggetti nel processo di partecipazione: • Il pubblico: devono essere consentiti la consultazione e l’accesso alle informazioni di base ( cfr. definizione in Linea Guida 8,Direttiva VAS (2001/42/CE), D. Lgs. 152/06 e s.m.i. :”una o più persone fisiche o giuridiche, secondo la normativa o la prassi nazionale, e le loro associazioni, organizzazioni o gruppi”. 

  15. PORTATORI DI INTERESSE • A questi deve essere consentita anche una partecipazione attiva (cfr. definizione suggerita dalla Linea Guida 8) : • qualsiasi persona, gruppo o organizzazione con un interesse in una questione, • sia perché direttamente coinvolta, • sia perché in grado di avere una qualche influenza sugli esiti.

  16. CHI SONO ? • coloro che ancora non sono consapevoli del fatto che subiranno gli effetti di una problematica, • ovvero la maggior parte dei singoli cittadini, • e molte società o ONG di piccole dimensioni.

  17. analisi trasparente dei portatori di interesse È fondamentale : coinvolgere attivamente un numero di soggetti compatibile con i tempi, le risorse e le capacità organizzative a disposizione per il processo partecipativo.

  18. CRITERI DI SELEZIONE • importanza e ruolo del soggetto rispetto alle questioni di gestione delle acque prese in esame, • livello di rappresentanza rispetto alla scala della discussione, • contesto sociale in cui avviene il processo, • capacità di partecipazione,

  19. L’ INTERESSE SOCIALE • Il gruppo di portatori di interesse selezionato dovrà comunque essere il più possibile rappresentativo delle parti che hanno un potenziale interesse nelle varie problematiche.

  20. SOGGETTI • E’ opportuno distinguere tra: • soggetti istituzionali, cui spettano decisioni direttamente o indirettamente inerenti il Piano di Gestione, e • soggetti non istituzionali.

  21. SOGGETTI ISTITUZIONALI • Amministrazioni, • Autorità , • Enti Pubblici nazionali e locali , • agenzie ambientali .

  22. Soggetti non istituzionali: • comunità scientifica , • associazioni con specifici interessi economici (es. relativi a pesca, industria, agricoltura, portualità…) , • associazioni e organizzazioni non governative con specifici interessi ambientali e territoriali • società/studi di pianificazione/progettazione ambientale ,

  23. ALTRI SOGGETTI NON ISTITUZIONALI • ordini professionali , • altre associazioni e utilizzatori a vario titolo delle acque , • pubblico generale

  24. ALTRI SOGGETTI • Naturalmente soggetti diversi possono essere coinvolti con modalità e livelli di approfondimento diversi. Fondamentale è, però, che ciascuna scelta nella progettazione del processo partecipativo sia documentata, motivata e condivisa. Proprio per questo la direttiva 2000/60/CE prevede che anche le misure consultive che si intendono adottare siano sottoposte a consultazione.

  25. LE ALPI APUANE

  26. Modalità di partecipazione • La direttiva 2000/60/CE indica i temi sui quali improntare un processo di partecipazione pubblica e le forme di partecipazione da attivare (accesso all’informazione, consultazione, partecipazione attiva) ma lascia ampia libertà agli Stati Membri di impostare il processo in funzione della situazione sociale e della prassi dei singoli Stati.

  27. VINCOLO • L’unico vincolo imposto dalla direttiva è un periodo minimo di sei mesi per la presentazione di osservazioni scritte sui documenti in questione al fine di garantire l'attiva partecipazione e la consultazione di pubblico e portatori di interesse.

  28. BUONE PRASSI, LINEE GUIDA E ACCESSO AL’ INFORMAZIONE • La direttiva prevede l’accesso ai documenti di riferimento e alle informazioni in base ai quali è stato elaborato il progetto del piano, riferendosi a documenti diversi rispetto a quelli da sottoporre a consultazione! L’ accesso è subordinato ad un’opportuna richiesta ed è regolamentato - cfr. normativa sull’accesso all’informazione in materia ambientale - dalla convenzione di Aarhus.

  29. Importante • In un processo di partecipazione pubblica : • diffusione delle informazioni, non solo dei documenti ma anche della loro esistenza, • delle fasi d’avanzamento del processo di pianificazione e del processo di partecipazione stesso.

  30. COME ? Per garantire completezza e omogeneità nella comunicazione è opportuno individuare: • a chi è rivolta l’informazione (soggetti istituzionali, gruppi di portatori di interesse, pubblico…); • come deve essere fornita: quotidiani, Internet, depliant, spot televisivi, incontri e conferenze informative;

  31. obiettivi della singola informazione • sensibilizzazione, • promozione dei cambiamenti , • semplice informazione. • Inoltre, la scelta definitiva è determinata anche dalle risorse economiche e dal tempo a disposizione, GARANTENDO IMPARZIALITA’, TRASPARENZA, EFFICIENZA.

  32. CONSULTAZIONE • La consultazione può iniziare solo dopo il completamento della bozza di piano e degli altri documenti (a differenza della partecipazione attiva che deve dare un contributo proattivo durante tutto il ciclo di pianificazione).

  33. FACOLTA’ • di presentare osservazioni, emendamenti, proposte : deve essere garantita a chiunque (diversa è la partecipazione attiva – di attori selezionati in base al loro effettivo interesse nella gestione delle acque, alladisponibilità a partecipare al processo e alla scala e alle risorse disponibili per il processo) anche mediante un’opportuna pubblicizzazione di possibilità e modalità di svolgimento.

  34. OSSERVAZIONI • osservazioni scritte (la Linea Guida n.8 include come mezzo sia la posta ordinaria che la posta elettronica). • È comunque possibile attivare anche una consultazione verbale, ad integrazione e completamento di quella scritta, in cui i contributi vengono raccolti per mezzo di interviste o durante laboratori o conferenze.

  35. PORTO DI CARRARA

  36. Partecipazione Attiva • Questa forma di partecipazione presuppone che i soggetti coinvolti contribuiscano attivamente alle varie fasi del ciclo di pianificazione. • Per vincoli temporali (ad esempio le scadenze della direttiva), di risorse economiche e di complessità tecnica i soggetti coinvolti devono essere selezionati, attraverso un’analisi trasparente.

  37. REGOLE • La definizione degli obiettivi, delle regole e, soprattutto, dell’effettivo contributo che le attività di partecipazione proposte possono portare al Piano aiuta a rendere realistiche le aspettative delle parti interessate.

  38. ATTIVITA’ DI PARTECIPAZIONE • Gli interventi di partecipazione attiva sono progettati in base alle specifiche fasi del ciclo di pianificazione.

  39. Ad esempio • Discussione in merito : • agli obiettivi e alle procedure di lavoro, alla definizione dei ruoli, ai requisiti per la partecipazione dei vari attori, alla disponibilità e all’importanza dei dati esistenti, al piano di comunicazione. • Tale attività può essere svolta attraverso riunioni o seminari e con questionari rivolti ai principali attori sociali.

  40. INFORMAZIONI UTILI • Raccolta e analisi delle conoscenze e delle percezioni relative alla descrizione dei corpi idrici superficiali e sotterranei e delle principali criticità ambientali. • Tale attività può essere svolta tramite laboratori, interviste, gruppi di lavoro e visite sul campo condotte con le parti interessate

  41. PROPOSTE E SOLUZIONI • Proposta, elaborazione e definizione di soluzioni e misure. • Tale attività può essere svolta attraverso laboratori e incontri con i principali attori sociali ed economici che saranno coinvolti o influenzati dall’attuazione delle misure.

  42. SPIAGGIA A CARRARA

  43. MASSIMA DIFFUSIONE • In generale è necessario garantire la diffusione delle informazioni a tutti i soggetti coinvolti attraverso : • comunicati stampa, • internet (mailing list e sito), • volantini… • Etc…….

  44. Per approfondire : • La Partecipazione nei Piani di Tutela delle Acque (PTA), • Il rapporto con la VAS, • Via Cristoforo Colombo, 44 - 00147 Roma - Italia - Tel. centralino: 06.57221 - Email: info@minambiente.it

  45. AREE DI PARTECIPAZIONE • Verde pubblico, mare, clima, • Valutazione ambientale strategica, • Valutazione impatto ambientale, • Autorizzazione integrata ambientale • Reach, • Life plus, • Sviluppo sostenibile ……..

  46. VERDE PUBBLICO • Porzioni del territorio comunale che lo strumento urbanistico sottrae all'edificazione, in quanto destinate all'uso collettivo. • hanno un'estensione commisurata al numero degli abitanti ivi residenti; • legislazione, giurisprudenza,bibliografia: cfr. voce Standard urbanistici e voce Piano regolatore generale.

  47. … il verde pubblico ….

  48. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS) • "La valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente naturale” ; • Direttiva 2001/42/CE, detta Direttiva VAS, entrata in vigore il 21 luglio 2001, rappresenta un importante contributo all’attuazione delle strategie comunitarie per lo sviluppo sostenibile rendendo operativa l’integrazione della dimensione ambientale nei processi decisionali strategici.

  49. VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE (VIA) • mira ad introdurre, nella prassi tecnica ed amministrativa e ad un livello precoce della progettazione, la valutazione sistematica degli effetti prodotti dalle opere in progetto, sull'ambiente, inteso come un sistema complesso delle risorse naturali, antropiche e delle loro interazioni. La Via è quindi finalizzata a prevenire il verificarsi del danno ambientale.

  50. AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE (AIA) § é il provvedimento che autorizza l'esercizio di un impianto o di parte di esso a determinate condizioni, § devono garantire la conformità ai requisiti di cui alla parte seconda del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, come modificato dal decreto legislativo 29 giugno 2010, n. 128, §costituisce l’attuale recepimento della direttiva comunitaria 2008/1/CEdel Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 gennaio 2008 sulla prevenzione e la riduzione integrate dell’inquinamento (IPPC).

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