1 / 16

Correlatore Aziendale : Ing. Guido Pennella

Correlatore Aziendale : Ing. Guido Pennella responsabile Ricerca Applicata & Tecnologie del reparto progettazione Software – MBDA Italia spa Azienda: MBDA Italia s.p.a. Durata Stage: 4 mesi Prova finale di Laurea di: Antonio Musto Anno Accademico: 2002 - 2003. Sommario.

payton
Download Presentation

Correlatore Aziendale : Ing. Guido Pennella

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Correlatore Aziendale : Ing. Guido Pennella responsabile Ricerca Applicata & Tecnologie del reparto progettazione Software – MBDA Italia spa Azienda: MBDA Italia s.p.a. Durata Stage: 4 mesi Prova finale di Laurea di: Antonio Musto Anno Accademico: 2002 - 2003 Sommario PVMITF: Una Interfaccia PVM verso un Middleware Proprietario ADA Introduzione Porting PVM Porting CPPVM Reimplementazione Legacy MW Conclusioni e Sviluppi Futuri

  2. La MBDA è un’azienda di sistemi elettronici industriali ad alta tecnologia: Leader nel settore Multinazionale, sostenuta da 3 gruppi: BAE SYSTEM, EADS e Finmeccanica Il reparto Progettazione e Tecnologie SW è stimato al livello 2 del CMM SEZIONE I Introduzione L’azienda MBDA SEZIONE II: Porting PVM SEZIONE III: Porting CPPVM SEZIONE IV: Re-implementazione Legacy MW Struttura societaria SEZIONEV Conclusioni Processo di formazione

  3. SEZIONE I Introduzione Scopo della Tesi • Validare la possibilità di sostituire una parte di un Middleware Proprietario dell’azienda relativamente alla sezione di comunicazione, con PVM, e re-implementare le funzionalità da esso fornite tramite delle librerie. SEZIONE II: Porting PVM SEZIONE III: Porting CPPVM Pre-Condizioni necessarie SEZIONE IV: Re-implementazione Legacy MW • Effettuare il porting di PVM 3.4.4 su una Single Board Computer industriale basata su PPC, con sistema operativo Real Time (LynxOs 3.0.1). SEZIONEV Conclusioni • Effettuare il porting di CPPVM (estensione di PVM in linguaggio C++) sempre su tale architettura.

  4. Attacco SCSI Porte Seriali RS232 Attacco USB SEZIONE I Introduzione Single Board Computers • Una Single Board Computer è un nodo di calcolo completo di CPU, memoria e periferiche (SCSI, USB, Seriali) • Le SBC su cui sono effettuati gli sviluppi ed i test sono della THALES COMPUTERS e montano una CPU PowerPc G3 a 450Mhz, con 256 Mb di Memoria e Sistema Operativo Real Time LynxOs 3.0.1 BUS VME-64 SEZIONE II: Porting PVM SEZIONE III: Porting CPPVM SEZIONE IV: Re-implementazione Legacy MW SEZIONEV Conclusioni Sistema Target

  5. SEZIONE I Introduzione Legacy Middleware ApplicazioneADA SEZIONE II: Porting PVM Libreria • Il Legacy Middleware è stato sviluppato in MBDA (a quel tempo SELENIA) in ADA/C nei primi anni 80. • Questo Middleware ha un meccanismo di comunicazione basato sul paradigma a passaggio messaggi (Message Passing) analogo a PVM SEZIONE III: Porting CPPVM Libreria Middleware LegacyMW SEZIONE IV: Re-implementazione Legacy MW Libreria SEZIONEV Conclusioni LynxOS3.0.1 HARDWARE

  6. Origini: • Il sistema PVM è la colonna portante di un progetto di ricerca su Reti di Computazione Eterogenee nato dalla collaborazione tra Oak Ridge National Laboratory, University of Tennessee, Emory University e Carnegie Mellon University . • Cos’è PVM ? • PVM è stato progettato per collegare risorse di computazione eterogenee. In particolare, PVM permette di definisce una Macchina Virtuale Parallela (da cui il nome) tramite una rete di calcolatori elettronici, tra loro collegati in TCP/IP over ETHERNET. • Struttura: • Il sistema PVM prevede l’utilizzo di un demone (PVMD) che sovraintende alla gestione del nodo ed una libreria (LIBPVM) con la quale si possono utilizzare le funzionalità del sistema (gestione nodi, gestione processi, comunicazione tra task) da C e FORTRAN SEZIONE I Introduzione SEZIONE II: Porting PVM SEZIONE III: Porting CPPVM SEZIONE IV: Re-implementazione Legacy MW SEZIONEV Conclusioni

  7. CPPVM SEZIONE I Introduzione CPPvmestende PVM con la potenzialità del C++ come: classi , overload di funzioni, generazione di eccezioni , ed inoltre fornisce una facile interfaccia C++ a PVM. CPPVM può funzionare su molte architetture come PVM e permette le seguenti funzionalità: SEZIONE II: Porting PVM SEZIONE III: Porting CPPVM • Inviare e Ricevere oggetti C++ • Gestire gli errori (try/catch) • Usare oggetti C++ distribuiti • Usare oggetti C++ insieme a messaggi mailbox • Usare C++ templetes • Usare standard template library (STL) classes • Usare semafori distribuiti SEZIONE IV: Re-implementazione Legacy MW SEZIONEV Conclusioni

  8. SEZIONE I Introduzione 1a Fase : Porting di PVM 3.4.4 PVM funziona su molti tipi di diverse architetture, ma non era supportato dalla nostra architettura Target, quindi è stato necessario : SEZIONE II: Porting PVM •  Compilare il demone PVMD sul sistema target LynxOs 3.0.1. •  Compilare le librerie di PVM in modo che altre applicazioni possano utilizzare i servizi che mette a disposizione PVM. • Testare che l’applicazione PVM funzioni in modo corretto SEZIONE III: Porting CPPVM SEZIONE IV: Re-implementazione Legacy MW SEZIONEV Conclusioni

  9. Dettaglio Passi Eseguiti • Sono state settare alcune variabili d’ambiente ed editati dei file di configurazione UNIX. PVM_ROOT=/usr/local/pvmitf/pvm3 PVM_ARCH=POWERLXOS • E’ stata definita una nuova architettura e sono stati creati dei file. In questi due file (POWERLXOS.def e POWERLXOS.m4 ) sono definite: • direttive di Pre-Compilazione • elenco delle librerie da linkare ARCHCFLAGS = -DRSHCOMMAND=\"/bin/rsh\" \ -DFDSETNOTSTRUCT -DHASERRORVARS\ -DCTIMEISTIMET -DSYSERRISCONST \ -DNOREXEC ARCHDLIB = -lnetinet -lbsd -lrpc ARCHDOBJ = ARCHLIB = -lrpc HASRANLIB = t AR = ar PVM_ARCH = POWERLXOS MAKE = make • E’ stato necessario agire sui file sorgenti di PVM per effettuare delle modifiche al codice per adattarlo al compilatore GCC del ‘ 98 • Infine è stato validato il porting utilizzando gli esempi forniti da PVM. SEZIONE I Introduzione SEZIONE II: Porting PVM SEZIONE III: Porting CPPVM SEZIONE IV: Re-implementazione Legacy MW SEZIONEV Conclusioni

  10. SEZIONE I Introduzione 2a Fase : Porting CPPVM Avendo supposto di utilizzare CPPVM per la terza fase del progetto, sono stati necessari i seguenti passi: SEZIONE II: Porting PVM • Verificare che PVM sia istallato correttamente visto che CPPVM utilizza le funzionalità di esso. • Compilare l’eseguibile cppvms che coopera con il demone PVMD. • Compilare la libreria libcppvm.a che permette di utilizzare l’estensione in C++. • Modificare i file sorgenti per compilare correttamente la libreria. • Validare il porting utilizzando gli esempi forniti con i sorgenti di CPPVM. SEZIONE III: Porting CPPVM SEZIONE IV: Re-implementazione Legacy MW SEZIONEV Conclusioni

  11. SEZIONE I Introduzione 3a Fase : Re-Implementazione funzionalità Legacy Middleware per la parte di comunicazione. SEZIONE II: Porting PVM SEZIONE III: Porting CPPVM SEZIONE IV: Re-implementazione Legacy MW SEZIONEV Conclusioni

  12. In particolare la nuova Libreria PVMITF deve : • Supportare la comunicazione tra task dello stesso nodo utilizzando le stesse primitive e strutture della vecchia libreria, tra cui la MAILBOX . • Essere retrocompatibili ; le applicazioni che utilizzavano le librerie ADA del vecchio middleware non devono essere modificate Inoltre dai requisiti del Legacy Middleware si ha: • Il singolo invio di un messaggio e la singola ricezione di un messaggio deve essere inferiore hai 5050 s (microsecondi). • L’informazione scambiata tra due Task deve assumere una struttura standard (definita nell’SRS di ITF/BS) formata da un campo HEADER e un campo DATA.

  13. SEZIONE I Introduzione Metodologia usata : Iterativo Incrementale SEZIONE II: Porting PVM SEZIONE III: Porting CPPVM SEZIONE IV: Re-implementazione Legacy MW • Il modello di processo che abbiamo scelto per questa fase è quello Iterativo Incrementale per i seguenti motivi: • Sviluppo del progetto a piccoli passi, aggiungendo man mano funzionalità. • Rapidi cicli di feedback . • Produrre versioni o prototipi funzionanti e di qualità, perché in caso contrario si avrebbero dei riscontri nei test non corretti. • Tempo a disposizione e Team di sviluppo limitato ( uno stagista). Il ciclo di vita è inoltre conforme allo standard militare MIL-STD-2167A (Defence System Software Development); sono stati redatti i documenti SRS (Software Requirements Specification) e SDD (Software Design Document), ampliati con diagrammi UML. SEZIONEV Conclusioni

  14. SEZIONE I Introduzione Analisi In fase di analisi dell’interfaccia PVMITF si sono prodotti i seguenti diagrammi UML (con l’aiuto del tool Rational Rose 2002 v.02 Enterprise Edition) disponibile in azienda: SEZIONE II: Porting PVM • Diagrammi dei Casi d’uso relativi alla comunicazione • Diagrammi dei Casi d’uso relativi ad i messaggi • Diagrammi delle Attività delle funzionalità: Create Mailbox, Send, Receive, Crea Messaggio, Cancella Messaggio, Duplica Messaggio. • Diagrammi delle Sequenze delle operazioni più significative • Diagramma degli Stati della Mailbox SEZIONE III: Porting CPPVM SEZIONE IV: Re-implementazione Legacy MW SEZIONEV Conclusioni

  15. SEZIONE I Introduzione Versioni SEZIONE II: Porting PVM SEZIONE III: Porting CPPVM SEZIONE IV: Re-implementazione Legacy MW • Nel caso della versione C++ (1a Ver), il compilatore si attendeva un main in C++. Quindi tutte le applicazioni avrebbero dovuto avere tale main e ciò non permette retrocompatibiltà • Il sistema impiegava ad inviare un messaggio e ricevere tale messaggio in circa 60 millisecondi , un tempo inaccettabile. • ADA ha dei limiti sulla grandezza dello stack per ogni thread, quindi la successiva 4a versione gestisce dinamicamente tutte le allocazioni di memoria. SEZIONEV Conclusioni Alle fine della realizzazione della libreria PVMITF si è proceduto alla stesura di alcuni documenti, tra cui l’SDD_PVMITF e la documentazione del codice sorgente che si è ottenuta con l’aiuto del tool Doxygen adatto a questo scopo.

  16. Al termine dello stage la società MBDA ITALIA SPA e tutta la comunità del software freeware ha a sua disposizione una versione del middleware PVM 3.4.4 e l’estensione orientata agli oggetti in C++ CPPVM per il sistema Real Time LynxOs 3.0.1 su PPC, utilizzabili per la progettazione di applicazioni future. E’ stata poi realizzata la libreria PVMITF che sostituisce la parte di comunicazione tra task del Legacy Middleware di MBDA. Questo progetto è stato utile a testare le potenzialità e l’efficienza di PVM nell’ambito dello sviluppo software industriale. I test effettuati tra una macchina PPC/LynxOS 3.0.1 e una macchina Intel/Linux RedHat 9 hanno dato ottimi risultati (invio e ricezione di 40000 messaggi in 26 secondi). In futuro MBDA ha deciso di investire in PVM per arricchirlo di funzionalità mancanti, quali un migliore algoritmo di bilanciamento carico. SEZIONE I Introduzione Conclusioni SEZIONE II: Porting PVM SEZIONE III: Porting CPPVM SEZIONE IV: Re-implementazione Legacy MW SEZIONE V Conclusioni

More Related