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Ripasso (parte I)

Ripasso (parte I). Laura Resmini a.a . 2013-2014. Struttura del compito. PARTE I (punti 10) Rispondete a due domande a vostra scelta (grafici, commenti e formule, per quanto non obbligatori, sono graditi) 3 domande PARTE II (punti 15)

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Ripasso (parte I)

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Presentation Transcript


  1. Ripasso (parte I) Laura Resmini a.a. 2013-2014

  2. Struttura del compito • PARTE I(punti 10) Rispondete a due domande a vostra scelta (grafici, commenti e formule, per quanto non obbligatori, sono graditi) • 3 domande • PARTE II (punti 15) Discutete se le seguenti affermazioni sono VERE o FALSE. Argomentate brevemente la vostra risposta • 5 domande • PARTE III (punti 5+ 2) Rispondete ad almeno una domanda a vostra scelta • 3 domande

  3. Esercizio 1 (parte III) Si consideri un sistema economico che produce solo pane ed è costituito da 3 imprese: una agricola, una di trasformazione (un mulino) ed una di produzione del bene finale (un panificatore). In un dato anno, l'impresa agricola produce 50€ di grano e ne trattiene 2 come semente; il mulino acquista 48€ di grano dall'agricoltore e li trasforma in 70€ di farina; il panificatore acquista tutta la farina prodotta e ne ricava pane per 120€. Si calcoli: • il PIL del sistema economico; • Il valore aggiunto di ciascuna impresa e del sistema economico

  4. Soluzione • Il PIL è costituito dal valore dei beni (e dei servizi) destinati all'utenza finale, prodotti in un paese in un dato periodo di tempo. Le uniche transazioni che riguardano beni che vengono destinati all'utenza finale (cioè al soddisfacimento dei bisogni dei consumatori) sono quelle relative alla produzione di pane. Le altre transazioni riguardano beni "intermedi", beni cioè che vengono incorporati in altri prodotti. Il PIL è quindi 120€ . • Il valore aggiunto è 48€ (50-2) per il settore agricolo, 22€ (70-48) per l'industria di trasformazione e 50€ (120-70) per il panificatore; il V.A. del sistema economico è 120€ e coincide con PIL e con il valore dei redditi distribuiti.

  5. Esercizio 2 (parte III) • Considerate i dati nella tabella sottostante: • In termini di potere d'acquisto, che cosa si può dire confrontando i livelli di reddito dei quattro anni?

  6. Soluzione • Il reddito reale per ciascun anno è riportato nell’ultima colonna della tabella seguente (Reddito reale = reddito nominale / IPC) • Il reddito reale è cresciuto nel tempo. Quindi il potere d’acquisto delle famiglie è aumentato.

  7. Esercizio 3 (parte II) Domanda: L’inflazione comporta una redistribuzione della ricchezza dai creditori ai debitori, ma poiché le perdite dei primi corrispondono ai guadagni dei secondi, per il sistema economico non si hanno costi aggiuntivi. Vero o falso? Risposta: Falso. L’inflazione (inattesa) redistribuisce la ricchezza tra i creditori ed i debitori. L’inflazione, infatti, erode il valore del circolante; dunque chi presta denaro riceverà, alla scadenza, in termini reali meno rispetto a quanto ha prestato. Viceversa il debitore rimborserà il prestito con moneta che, in termini reali, vale meno. Benché si tratti di redistribuzione e non di distruzione di ricchezza, il sistema economico ne sarà svantaggiato, poiché l’inflazione altera il sistema degli incentivi (i creditori sono meno propensi a prestare denaro). L’inefficienza genera costi aggiuntivi.

  8. Esercizio 4 (parte I) Indicate con Nd e con Ns la domanda e l’offerta di lavoro, con W il salario monetario e P il livello dei prezzi. Il mercato del lavoro è descritto dalle seguenti equazioni: Nd= 2000 – 8W/P Ns=1000 + 12W/P a) Spiegate perché la domanda di lavoro dipende negativamente dal salario reale, mentre l’offerta di lavoro dipende positivamente dal salario reale. b) Calcolate il salario reale e l’occupazione di equilibrio c) Illustrate, anche eventualmente con l’ausilio di un grafico, l’effetto di una riduzione della produttività marginale del lavoro sul salario reale e sul livello di occupazione di equilibrio.

  9. Soluzione/1 a) Nd= quanto più basso è il costo del lavoro, tanto più le imprese sono disposte ad assumere unità addizionali di lavoro. Ns= La relazione positiva tra salario e quantità di lavoro è legata all’effetto di sostituzione: all’aumentare del salario, gli individui sostituiscono il bene più caro (il tempo libero) con il bene meno caro (il lavoro). b) In equilibrio, domanda=offerta  e

  10. Soluzione/2 Una riduzione della produttività fa diminuire la domanda di lavoro, spostando verso sinistra la curva di domanda da D a D’. Il salario reale di equilibrio si riduce da w* a w*’; anche l’occupazione si riduce da N* a N*’ w* N*

  11. Esercizio 5 (parte I) Domanda: Commentate il ruolo del capitale fisico nel promuovere la crescita economica. Risposta: Il capitale fisico è uno dei 5 fattori in grado di stimolare la produttività del lavoro e, dunque, la crescita della produzione nel lungo periodo. La presenza di una maggiore quantità di capitale fisico permette, infatti, ai lavoratori di essere più efficienti nella produzione. In generale, l’aumento del capitale impiegato fa crescere sia il prodotto totale sia la produttività media del lavoro. Tuttavia, i benefici legati all’aggiunta di ulteriore capitale tendono a ridursi con l’aumentare del capitale (rendimenti marginali decrescenti). La quantità ottimale di capitale dipende dal tasso di rendimento di un investimento. Le imprese accumuleranno nuovo capitale fino a quando i benefici generati da una unità addizionale di capitale non eguagliano il costo del capitale: VMP>rPkVMP/Pk>r

  12. Esercizio 6 (parte II) Domanda: La crescita della produttività media del lavoro è il fattore chiave nella determinazione del tenore di vita nel lungo periodo. Vero o falso? Risposta: Vero. Infatti, il tenore di vita può essere approssimato dal PIL pro capite, il quale può essere scomposto nei seguenti fattori: (Y/N) è la produttività media del lavoro, mentre (N/POP) è il tasso di attività. Mentre esistono dei limiti all’aumento del tasso di attività (pieno impiego e difficoltà di impiegare il fattore lavoro oltre il normale per lunghi periodi di tempo), l’unico fattore che garantisce un aumento costante del tenore di vita è la produttività del lavoro. 5 sono i fattori che incidono sulla produttività media del lavoro (capitale fisico, capitale umano, progresso tecnologico, qualità delle istituzioni, imprenditorialità).

  13. Esercizio 7 (parte III) Domanda: Sulla base dei dati economici sottostanti, calcolate il risparmio privato, il risparmio pubblico ed il tasso di risparmio nazionale: PIL= 3000 Entrate fiscali = 600 Trasferimenti pagati dal settore pubblico = 200 Spesa per consumi = 2250 Avanzo di bilancio pubblico = 100 Risposta: S = (Y - T - C) + (T - G) S = [3000 – (600 – 200) – 2250] + 100= 450 S pubblico = 100 S privato = 350 Tasso di risparmio = (450/3000)*100= 15%

  14. Esercizio 8 (parte I) In base all’analisi della domanda e dell’offerta di risparmio, spiegate l’impatto sul tasso di interesse reale, sul risparmio nazionale e sugli investimenti di equilibrio dei seguenti eventi: • Un aumento del prezzo relativo dei beni ad elevato contenuto tecnologico; • il governo pone termine ad una imponente missione di pace all’estero; • Il miglioramento della situazione economica riduce il risparmio di tipo precauzionale

  15. Soluzione • Risparmio=differenza tra reddito (disponibile) e spese correnti. Offrono risparmio gli individui; domandano risparmio le imprese per acquistare impianti e macchinari di nuova produzione • Un aumento del prezzo relativo del bene induce le imprese a investire in nuovo capitale (i benefici generati da una unità addizionale di capitale aumentano). La domanda di investimenti aumenta, a parità di offerta, il tasso di interesse reale aumenta. • La riduzione delle spese implica un aumento dell’avanzo dello stato. Il risparmio pubblico aumenta, facendo aumentare il risparmio nazionale. Il tasso di interesse di equilibrio si riduce. • La riduzione del risparmio precauzionale riduce il risparmio privato e, a parità di quello pubblico, anche il risparmio nazionale. Il tasso di interesse di equilibrio aumenta, facendo ridurre la domanda di investimenti.

  16. Graficamente:

  17. Esercizio 9 (parte I) Il grafico sottostante illustra l’andamento del PIL reale (in giallo) ed il tasso di crescita del PIL reale (in rosso, scala a destra) degli Stati Uniti. • Spiegate, a livello teorico, che cosa determina l’andamento delle due variabili • Quante fasi recessive ha attraversato il sistema americano dal 1990 ad oggi?

  18. Soluzione • PIL reale - andamento di lungo periodo • Dipende dalla capacità produttiva di un sistema economico • Disponibilità dei fattori della produzione (accumulazione di capitale umano, maggiore tasso di occupazione) • Produttività dei fattori (progresso tecnologico, capitale umano, qualità delle istituzioni, imprenditorialità) • Tasso di crescita del PIL – andamento di breve periodo • Ciclo economico: periodi di contrazione/recessione ed espansione/ripresa • Recessione: il PIL si riduce per due trimestri consecutivi • Caratteristiche del ciclo economico • irregolare per frequenza, ampiezza e durata delle fasi; • Fenomeno sistemico (interessa più settori e più economie contemporaneamente) • Variabili cicliche, anti-cicliche e a-cicliche • Gli Stati Uniti dal 1990 ad oggi hanno attraversato una sola fase recessiva (2007-2008).

  19. Esercizio 10 (parte I) Domanda: Spiegate la relazione tra gap di produzione e disoccupazione Risposta: Gap di produzione: differenza tra produzione effettiva e produzione potenziale (= produzione che si ottiene quando le risorse produttive sono utilizzate ai livelli normali) La disoccupazione rappresenta un indicatore dell’utilizzo delle risorse. Una disoccupazione elevata implica che il fattore lavoro è sottoutilizzato, mentre una bassa disoccupazione indicata un utilizzo del lavoro al di sopra del tasso normale. Poiché disoccupazione frizionale e strutturale sono sempre presenti, solo la disoccupazione ciclica (differenza tra disoccupazione totale e tasso naturale) riflette i gap di produzione. u-u*>0 Y<Y* u-u*<0 Y>Y*

  20. Esercizio 11 (parte III) In una economia chiusa (NX=0) il consumo aggregato è dato da C = 100 + 0,8Y, mentre I=100 e G=250. • Dopo aver esplicitato la funzione della spesa aggregata programmata (PAE) e le condizioni che regolano il lato dell’offerta, calcolate il valore del PIL di equilibrio. • Che cosa succede se il consumo autonomo si riduce a 50? Mostrate graficamente come l’economia si muove dal vecchio al nuovo equilibrio.

  21. Soluzione: PAE= C+I+G+NX Y=PAE Y=100 + 0.8Y+100+250 (1-0.8)Y= 450 Y= (1/0.2)*450=5*450= 2250 ΔC=-50 ΔY=5*400=2000 Discutere l’effetto del moltiplicatore darebbe valore aggiunto alla risposta

  22. Soluzione PAE= C+I+G+NX Y=PAE Y=100 + 0.8Y+100+250 (1-0.8)Y= 450 Y= (1/0.2)*450=5*450=2250 ΔC=-50 ΔA=-50 ΔY=5*400=2000 Y=PAE E PAE E’ PAE PAE’ Y Discutere l’effetto del moltiplicatore darebbe valore aggiunto alla risposta

  23. Esercizio 12 (parte II) Domanda: Un alto valore della propensione marginale ad importare comporta un alto valore del moltiplicatore del reddito. Vero o falso? Risposta: Falso. Ipotizzando che: M = M + mY Il moltiplicatore è pari a: 1/(1-c+m) Quindi quando più alta è la propensione marginale ad importare, tanto minore è il moltiplicatore. Infatti, tanto più elevata è la propensione marginale ad importare tanto maggiore è la quota di reddito aggiuntivo destinata al consumo di beni di produzione estera. Di conseguenza, l’impatto sulla produzione economica di un dato aumento della spesa autonoma sarà tanto più basso quanto più elevata è la propensione marginale ad importare.

  24. Esercizio 13 (parte I) Dopo aver brevemente descritto le caratteristiche della domanda e dell’offerta di moneta, spiegate se e come varia l’equilibrio sul mercato della moneta in seguito ai seguenti motivi: • La banca centrale aumenta il coefficiente di riserva obbligatoria; • il reddito nazionale aumenta • Aumenta in modo considerevole l’uso di strumenti alternativi alla moneta (carte di credito)

  25. Soluzione Md=f(i,Y); Ms = è decisa autonomamente dalla BC -,+ i= costo opportunità della moneta Y= reddito Un aumento del coefficiente di riserva obbligatoria, costringe la banche a trattenere una quota maggiore della raccolta dei depositi; il moltiplicatore si riduce, riducendo l’offerta di moneta. Data la domanda, sul mercato si crea un eccesso di domanda di moneta che, per essere riassorbito, necessita di un incremento del tasso di interesse nominale (i): rr↑  RES ↑ Ms ↓ (da Ms a Ms’)  i↑; i Ms’ Ms i* i Md M

  26. Soluzione/2 Y↑ Md↑ (da Md a Md’)  a parità di offerta (Ms), i↑ L’uso di strumenti alternativi alla moneta riduce la domanda di moneta. Md↓ (da Md a Md’’) a parità di offerta (Ms), i↓ Ms Ms i i i* i i Md’ i* Md Md Md’’ M M M

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