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Criteriologia e metodologia dell’accertamento peritale

Criteriologia e metodologia dell’accertamento peritale. Michele Di Nunzio criminologo psichiatra responsabile sanitario Centro Diurno per la Riabilitazione PsicoSociale “Valle Aurelia”, D.S.M. A.S.L. Roma-E. Premesse.

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Criteriologia e metodologia dell’accertamento peritale

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Presentation Transcript


  1. Criteriologiae metodologiadell’accertamento peritale Michele Di Nunzio criminologo psichiatra responsabile sanitario Centro Diurno per la Riabilitazione PsicoSociale “Valle Aurelia”, D.S.M. A.S.L. Roma-E

  2. Premesse • La perizia, sia in ambito civile, sia in ambito penale, è sempre e solo psichiatrica. • Vi sono solo 4 eccezioni principali all’articolo 220 c.p.p. (che vieta la perizia psicologica): • Idoneità a rendere testimonianza, • Circonvenzione d’incapace, • Inferiorità psichica nei reati sessuali, • Immaturità in tema di minore età.

  3. Ulteriori eccezioni: • Le memorie di parte (consulenza tecnica fuori dei casi di perizia, ex art. 233 c.p.p., il cosiddetto “parere pro veritate”), • Attività di osservazione e trattamento, • Accertamenti richiesti nella fase di esecuzione della pena (art.678 c.p.p., etc.) Pertanto la criminogenesi e la criminodinamica non sono campi di pertinenza del perito in ragione del 2° comma art. 220 c.p.p.

  4. Articolo 220 c.p.p.“oggetto della perizia” • La perizia è ammessa quando occorre svolgere indagini od acquisire dati, o valutazioni che richiedono specifiche competenze tecniche, scientifiche od artistiche. • Salvo quanto previsto ai fini dell’esecuzione della pena, o della misura della sicurezza, non sono ammesse perizie per stabilire: • Abitualità, • Professionalità nel reato, • Tendenza a delinquere, • Carattere e personalità dell’imputato, • Qualità psichiche indipendenti da cause patologiche.

  5. Scrisse Freud (1922): “La dottrina psicoanalitica e, in genere, ogni interpretazione che tenga conto dei suoi princìpi dottrinali o di quelli propri di altra scuola psicologica, nulla ha a che fare con la determinazione dell’innocenza o della colpevolezza dell’imputato”.

  6. Referenti teorici dell’accertamento peritale • L’essere umano è essenzialmente attivo e relativamente autonomo nel progettare e nel determinare il proprio comportamento nel compiere scelte e nel prendere decisioni che per lui abbiano un significato; • una corretta e completa comprensione del comportamento individuale può avvenire solo se si tiene conto del contesto storico, sociale e culturale in cui avviene; • ogni azione umana, a livello consapevole o inconscio, è finalisticamente orientata al raggiungimento di determinati scopi e fini (l’individuo decide e agisce anche quando crede di non aver compiuto scelte);

  7. il comportamento individuale ha un suo preciso significato, solo se viene inquadrato nella particolare visione del mondo di quell’individuo; • ciascun individuo – salvo prova contraria – possiede la capacità creativa e la possibilità di formulare delle interpretazioni e di conferire un significato personale alle sue capacità, oltre che conoscere quali esse siano; • il comportamento è appreso in base all’esperienza e al collaudo emotivo ed intellettivo che l’individuo ha fatto nell’infanzia con la costellazione familiare prima, la scuola ed il gruppo dei pari poi; • il comportamento è il frutto di un processo interpersonale e non solo intrapersonale (transazione tra soggetto, ambiente, storia e cultura);

  8. ogni tipo di comportamento consegue al tipo di conoscenza o di riconoscimento della realtà (processo di transazione dall’oggettivo al soggettivo); • la ripetizione o l’evitamento di un’esperienza è legato al processo del ri-conoscimento, per cui ognuno tende a ri-fare e a ri-conoscere ciò che lo ha emozionato favorevolmente e viceversa; • il colorito, il vissuto delle diverse situazioni non è semplicemente determinato dalle stesse, che pur ne rappresentano il supporto indispensabile, ma dal significato che ognuno di noi conferisce loro.

  9. Criteriologia • La perizia psichiatrica è mezzo di prova (clinica, innanzitutto) solo se redatta in modo: • documentato • obiettivo • motivato • comprensibile • convincente • trasferibile

  10. Per motivare le conclusioni psichiatrico-forensi, il perito ha assoluto bisogno di far riferimento ad una classificazione della patologia mentale scientificamente condivisa, lineare, semplice e comprensibile (I Criterio). • Occorre ricordare che le classificazioni internazionali vigenti ed accreditate (I.C.D.-10 e D.S.M.-IV TR) non sono fondate su verità assolute, ma su convenzioni, però condivise dalla comunità scientifica (II Criterio). • Il termine malattia deve essere riservato solo ai Disturbi Psicotici ed ai Disturbi di Personalità quando gravi (III Criterio).

  11. La sola categoria diagnostica non permette mai di stabilire dei parallelismi obbligatori con l’organizzazione profonda della personalità. Una cosa è pertanto formulare una diagnosi clinica, altra cosa ben distinta è fare una diagnosi di struttura (IV Criterio). • Nel conferire “valore di malattia” ad una azione od omissione giuricamente rilevante, si valuta il reato in rapporto ad un sintomo o ad una sindrome psicopatolgica. Occorre cioè evidenziare il funzionamento patologico psichico correlato a quel(i) sintomo(i) e contestualizzarlo (V Criterio).

  12. Criteriologia psichiatrico-forense • Formulare una diagnosi psichiatrica (criterio nosografico); • Descrivere ed analizzare i disturbi psicopatologici in atto sotto il profilo sia qualitativo che quantitativo (criterio psicopatologico); • Esaminare la conseguente compromissione delle funzioni autonome dell’io (criterio dinamico-strutturale); • Vedere se il comportamento criminale è o meno sintomatico di quei disturbi psicopatologici (criterio criminologico); • Specificare il tipo e il grado di compromissione della capacità di intendere o di quella di volere (criterio forense).

  13. È doveroso dimostrare che è destituito di ogni fondamento lo stereotipo preconcetto di una supposta, ma non dimostrata analogia tra malattia mentale ed incapacità di intendere e di volere e quello – di verso opposto – secondo cui l’autore di un delitto efferato è o deve essere per forza un malato di mente. • Inoltre è da perseguire il passaggio dalla concezione del delinquente (e del malato di mente) come “cosa” a quella del delinquente (e del malato di mente) come “persona” e, quindi, da oggetto a soggetto di rapporto e di intervento.

  14. Il procedimento o metodo propriamente detto Il procedimento può essere articolato nei seguenti punti: a) Lettura degli atti di causa b) Acquisizione di documentazione clinica psichiatrica relativa a ricoveri del soggetto o comunque utile per attestare un’eventuale patologia di mente c) Esame clinico del periziando scandito in: • anamnesi familiare • anamnesi personale (particolarmente in relazione al fatto reato) d) Esame obiettivo • esame internistico • esame neurologico • esame psichiatrico diretto

  15. Personalità Psicopatiche • Raggruppano tutti quegli individui il cui “stile di vita” è caratterizzato in maniera abituale da modalità abnormi di risposta agli stimoli ambientali. Si avranno risposte: • Egosintoniche • Prive di sensi di colpa • Prive di resipiscenza o rimorso queste sono emesse a spese degli altri (condotte alloplastiche) in assenza assoluta di disturbi psicotici che intacchino le funzioni psichiche, il contatto con la realtà ed il rapporto con gli altri.

  16. La personalità appare ben conservata e non presenta segni di destrutturazione o deterioramento. Debbono esser oggetto di accurata valutazione le : • Reazioni depressive • Reazioni disforiche in genere • Reazioni sensitive • Reazioni espansive

  17. Eziologia delle Psicopatie • Eziologia complessa, tanto quanto difficile, che si caratterizza nel tentativo di ricostruire la combinazione degli elementi formativi del carattere di qualsiasi persona. • Il carattere di ogni individuo è il risultato della trasformazione del temperamento innato attraverso il continuo confronto dialettico con le circostanze e le esperienze della vita, nonché con il tipo e la qualità dei rapporti interpersonali che si sono andati via via instaurando.

  18. Possono esserci rare situazioni nelle quali l’apparente equilibrio del carattere può essere dovuto a veri processi morbosi: in tal caso la prospettiva si muta, ed anche la struttura psicopatica della personalità può ritenersi come espressione di una condizione patologica e non di una semplice anomalia statistica. • Al di fuori di queste rare situazioni di psicopatia con correlazioni morbose propriamente dette, la “personalità psicopatica” viene ritenuta pienamente responsabile della sua condotta disturbante, sia nella prospettiva sociale, sia in quella legale.

  19. Psicopatia e Criminalità • La caratteristica di danno e di sofferenza per la società, tipica delle varie forme di psicopatia, implica l’esistenza di ben intuibili correlazioni con la criminalità. • Assai di frequente le anomalie di comportamento legate alle psicopatie possono tradursi in reato: fra tutte le situazioni di confine psichiatrico, la psicopatia è la più frequente a riscontrarsi tra gli autori di reato.

  20. Vi è una diversa correlazione tra delinquenza e psicopatia a seconda del tipo di quest’ultima. • La correlazione è comunque riscontrabile solo nell’ambito della “delinquenza convenzionale”, mentre sfugge qualora venga esaminata nei confronti della criminalità del mondo economico (colletti bianchi). • Secondo il senso comune, il comportamento di uno psicopatico èsentito come responsabilmente colpevole.

  21. Concetto di ABNORME • Si definisce “Abnorme” l’individuo che emette condotte che si discostano dalle risposte comportamentali di solito emesse dai più (Personalità psicopatiche e reazioni abnormi), oppure si difende con una sintomatologia che solitamente non viene utilizzata nell’affrontare i problemi dell’esistenza (Personalità nevrotiche).

  22. La diagnosi andrà posta sull’eventuale presenza di determinati comportamenti problematici o di determinati sistemi difensivi, non su presunte qualità o connotazioni intrinseche del soggetto. • In base alla condotta (amoralità, ipertimia, impulsività, etc.) od al sintomo prevalente (fobie, ossessioni, conversioni, etc.), si porrà diagnosi rispettivamente di Psicopatia oppure di Nevrosi.

  23. Nevrosi Fobie Ossessioni Depressione Conversioni Somatizzazioni Ansia Ambivalenza etc. Psicopatia Amoralità Ipertimia Labilità Impulsività Immaturità Disforia etc. vs

  24. Le reazioni abnormi sono risposte psichiche inadeguate ad un evento “psico-traumatizzante”. Qualsiasi reazione psichica, sia essa normale od abnorme, si definisce per la presenza di tre condizioni: • Presenza di un rapporto di causalità tra la reazione psichica e l’evento che l’ha provocata, cosicché non si sarebbe avuta la reazione senza l’avvenimento esterno. • Il contenuto della reazione è in rapporto di evidente comprensibilità con la causa. • Esiste un rapporto cronologico tra reazione e causa, per cui la reazione cessa col cessare della causa. • Le reazioni psichiche si considerano abnormi quando le risposte eccedono dai limiti che, per il senso comune, sono ancora normali, perché sono inadeguate per : • Quantità • Qualità • Durata

  25. Reazioni Psicogene Abnormi ad impronta Psicopatica • Il significato di “sofferenza per gli altri e per la società” conferito al termine “Psicopatico”, rende ragione del particolare interesse criminologico di quelle risposte psicogene abnormi che si designano appunto come “Reazioni psicopatiche”. • Esse sono tipiche di certe P.P.P., ma non solo di esse, potendosi episodicamente ed eccezionalmente manifestare anche in personalità normalmente strutturate. • Individui che presentano disposizione a questo tipo di reazione, si trovano ad esser gravati da un peculiare “coefficiente di vulnerabilità” che li porta, con elevata frequenza, alla condotta disturbante, inadeguata, tale da tradursi facilmente in un comportamento criminoso. • Raptus Emotivo • Crisi di eccitamento accompagnate da deflessione e restringimento crepuscolare della coscienza, insorgenti in circostanze violentemente emotigene. Osserviamo: • Riduzione dei freni inibitori • Liberazione di istanze aggressive • Attenuazione/perdita del controllo

  26. Reazioni Psicogene Abnormi ad impronta Nevrotica • Il gruppo delle reazioni psicogene ad impronta nevrotica ha scarso significato per quanto attiene alla condotta deviante, meno rilevante di quello delle relazioni di tipo psicopatico. • Questo è in relazione al fatto che nel dinamismo psicologico nevrotico, gli eventi esogeni “psico-traumatizzanti”, che danno origine alla reazione, tendono a generare sofferenza interiore, piuttosto che tradurla in fatti di comportamento. • In particolari circostanze, anche le reazioni di tipo nevrotico, possono aver peraltro rilevanza nell’indurre talune condotte delittuose. • A seconda della modalità, della qualità, o del colorito, della risposta nevrotica all’avvenimento esogeno, se ne distinguono numerose sotto-varietà, che prendono il nome dalle corrispondenti forme di nevrosi.

  27. Il Raptus • Per “RAPTUS” s’intende una turba episodica accessuale del comportamento gestuale e motoria: consiste nel bisogno imperioso ed incoercibile di compiere improvvisamente e repentinamente un gesto od un’azione violenta, dannosa per il soggetto o per gli altri, la cui esecuzione sfugge al controllo di colui che emette un simile atto. • Si definisce come improvvisa necessità di passaggio all’atto che sopravviene in risposta ad una imperiosa necessità istintiva o si manifesta come impulso egosintonico od egodistonico, rispondendo ad esigenze deliranti od allucinatorie.

  28. Raptus 1. Reazione a Corto Circuito - Psicopatici Disforici -Impulsivi - Labili d’umore - Asociali - Esplosivi 2. Acting Out -Nevrosi del carattere -Nevrosi Ossessivo Compulsive Manifestazione comportamentale che scaturisce da una scarica emotiva-affettiva improvvisa a patogenesi conflittuale o momentanea. La coscienza è conservata o lievemente obnubilata in via del tutto transitoria.

  29. 3.Raptus ansioso Lo si può registrare nelle reazioni nevrotiche acute. Si tratta di crisi acute di angoscia in cui possono concomitare: - Stato confusionale - Stato crepuscolare - Emergenze impulsive - Dismnesie od amnesie per l’episodio critico • 4.Automatismo psicotico(Raptus melancolicus, Raptus schizofrenico) Compare nelle Bouffées deliranti e nelle sindromi confusionali. In questi casi l’atto avviene in una condizione onirica od oniroide, con compromissione più o meno accentuata dello stato di coscienza e del ricordo parziale, frammentato se non del tutto assente.

  30. 5.Automatismo allucinatorio Può essere presente nel corso di una sindrome confusionale, nell’ambito di un episodio dissociativo acuto, in conseguenza di un’allucinazione imperativa in schizofrenia. • 6.Impulso patologico Passaggio all’atto che si può osservare nelle psicosi organiche: - Epilettiche - Etiliche - Demenziali - Insufficienze mentali.

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