1 / 34

Perchè frequento la lezione di psicologia? mi interessano gli argomenti

Perchè frequento la lezione di psicologia? mi interessano gli argomenti ho difficoltà ad affrontare i libri di testo da solo/a dopo la lezione, lo studio è già fatto a metà c’è la firma di frequenza voglio farmi vedere dal docente

liseli
Download Presentation

Perchè frequento la lezione di psicologia? mi interessano gli argomenti

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Perchè frequento la lezione di psicologia? • mi interessano gli argomenti • ho difficoltà ad affrontare i libri di testo da solo/a • dopo la lezione, lo studio è già fatto a metà • c’è la firma di frequenza • voglio farmi vedere dal docente • i docenti tendono a dare voti più alti a chi frequenta • i miei genitori pagano per me e vogliono che io segua • gli altri studenti mi hanno consigliato di seguire • mi piace incontrare in classe i compagni di corso • voglio prendere un buon voto • voglio prendere un buon voto per far felice mia madre (Per me stesso)

  2. MOTIVAZIONI • MOTIVAZIONE: Condizione che fornisce ENERGIA al comportamento, gli impone una DIREZIONE e lo SOSTIENE finche’ la meta non viene raggiunta. • OMEOSTASI: Costanza delle Condizioni Interne (glicemia, CO2-O2, temperatura, equilibrio idro-salino) Motivazione regolativa e non-regolativa • MOTIVAZIONE PROPOSITIVA: Comportamento diretto al raggiungimento di un goal (potere, affiliazione, successo)

  3. MOTIVAZIONI • Bisogni (Needs): Stati di carenza come conseguenza della percezione della mancanza di qualcosa di essenziale e importante (cibo, amore, conoscenza) • Motivi (Drives): Stati di attivazione per soddisfare i bisogni. Sovrintendono alle azioni volte al soddisfacimento di un bisogno attribuendogli priorita’. Garantiscono un livello di attivazione finche’ il bisogno non viene soddisfatto ed il livello di attivazione diminuisce - Rinforzo e Punizione: Un comportamento che riduce un Motivo (Drive) e soddisfa un bisogno viene rinforzato e verra’ ripetuto in futuro con maggiore probabilita’

  4. MOTIVAZIONI • Incentivi: Oggetti o condizioni associate con la sensazione, da parte del soggetto, del soddisfacimento di bisogni (Piacere). Primari: Indipendenti dall’apprendimento. Soddisfano alla prima presentazione (gusto dolce, sensazione sessuale). Secondari: Associati ai primari grazie l’apprendimento (denaro, alta votazione ad un esame) • Aspettative: Rappresentazioni di mete future. Anticipano il piacere del soddisfacimento di un bisogno • Scopi: La meta ultima del comportamento “motivato” (promozione, laurea)

  5. MOTIVAZIONI • PRINCIPIO GENERALE DELLA MOTIVAZIONE = EDONISMO • COMPORTAMENTO RIVOLTO ALLA RICERCA DEL PIACERE E ALL’ EVITAMENTO DEL DOLORE • IN QUESTO MODO SI FAVORISCE LA SOPRAVVIVENZA E LA RIPRODUZIONE

  6. La Gerarchia dei Bisogni di MASLOW

  7. MOTIVAZIONI • Le motivazioni psicologiche piu’ elevate: conoscenza, stima, amore divengono importanti SOLO DOPO che i bisogni elementari (fame, sete, sicurezza) sono stati soddisfatti • Chi e’ in lotta per la sopravvivenza e deve procurarsi cibo e sicurezza non avra’ tempo ed energia da dedicare agli interessi intellettuali ed estetici • Il motivo piu’ elevato l’AUTOREALIZZAZIONE viene raggiunto SOLO quando tutti gli altri bisogni sono stati soddisfatti

  8. MOTIVAZIONI • ESTRINSECHE: Finalizzate al raggiungimento di mete esterne: denaro, potere, oggetti • INTRINSECHE: Finalizzate al piacere ottenuto da certi comportamenti che non necessariamente condurranno al raggiungimento di una meta • GIOCO (curiosita’, novita’, esplorazione) • Valore adattivo: Conoscenza di oggetti e Cooperazione Sociale • CREATIVITA’ (sintesi, uso di conoscenza per risolvere problemi, dare un senso agli eventi) • APPRENDIMENTO (fornire una ricompensa-estrinseca diminuisce la frequenza di un comportamento intrinseco perche’ diminuisce la percezione di autoefficacia di piacere “non faccio questo perche’ e’ divertente ma perche’ ottengo una ricompensa)

  9. MOTIVAZIONI • Motivazione alla Riuscita o al Successo: Le persone sono piu’ motivate ad impegnarsi quando percepiscono che possono riuscire traendone il massimo vantaggio Autoregolazione (fermarsi o proseguire in un’attivita’, Predisporre un piano di azione, Dividere una meta in step) • Persone Motivate: Tendono a cimentarsi in compiti moderatamente difficili, ma eccitanti (sfide), ed evitano quelli troppo facili e troppo difficili (non delegano) • Persone Meno Motivate: Tendono a cimentarsi in compiti o estremamente facili o estremamente difficili evitando quelli moderatamente difficili (delegano -politici) • Chi ha paura di fallire (Non Motivato) Sceglie compiti facili in cui non si puo’ fallire o, paradossalmente, compiti molto difficili in cui non c’e’ timore di fallire dato che tutti falliscono

  10. MOTIVAZIONI • Convinzioni di Autoefficacia: Convinzioni sulle capacita’ di essere all’altezza della situazione: formazione e realizzazione dei propositi. Lezioni tratte dall’Esperienza: Massimo vantaggio dalle proprie potenzialita’ e dalle risorse ambientali disponibili. Questa convinzione mobilizza le energie di cui disponiamo. • Convinzioni di “Essere in grado di”: La prova dei fatti porta ad abbandonare le convinzioni illusorie • Convinzioni di “Non essere in grado di”: Possono essere piu’ resistenti nel tempo, in quanto tendono a non essere mai messe alla prova dei fatti. Soggetti che possiedono le capacita’ per svolgere un compito non si cimentano mai con esso e mantengono la loro convinzione di NON autoefficacia.

  11. EMOZIONI • EMOZIONE: Esperienza soggettiva di eventi con un contenuto affettivo

  12. EMOZIONI • EMOZIONI ADATTATIVE: Affetti positivi e negativi preparano e guidano comportamenti motivati che promuovono la sopravvivenza e la riproduzione (Darwin) Agiti o interpretati (espressioni facciali) Comunicazione non Verbale: I neonati comunicano gli stati emotivi attraverso le espressioni facciali (entro i sei mesi tutte le emozioni fondamentali vengono espresse)

  13. EMOZIONI

  14. EMOZIONI • FISIOLOGICO: cambiamenti fisiologici (es: frequenza cardiaca, sudorazione, secrezione ormonale, respirazione, temperatura cutanea, funzionalita’ digestiva ed intestinale)

  15. La postura “suggerisce” lo stato emozionale • Espressioni facciali emozionali indotte. Variazioni fisiologiche (attori)

  16. Variazioni Fisiologiche Indotte

  17. EMOZIONI • Espressioni facciali indotte

  18. EMOZIONI • COMPORTAMENTALE (AZIONI-Sistema Motorio Emotivo): posture, espressioni facciali, reazioni di fuga o attacco • COGNITIVO: sentimenti soggettivi (amore, odio), memorie, idee, pianificazione di azioni, interpretazione in base ai nostri obiettivi e al nostro benessere

  19. EMOZIONI

  20. EMOZIONI • ESPRESSIONI FACCIALI: Universali, quindi con una base piu’ biologica che culturale per le emozioni universali. “Ha degli occhi dolci” “Ha una faccia che non mi piace” “Amore a prima vista” “Piu’ belli perche’ innamorati” • ESPLICITARE LE EMOZIONI: Regole culturali molto diverse (paesi del nord o anglosassoni “freddi”, paesi del sud o latini “emozionali”) • SESSO: In generale le donne sono piu’ pronte e piu’ disinibite ad esplicitare le emozioni degli uomini (differenze derivanti dal ruolo parentale). Non significa necessariamente che abbiano un vissuto piu’ intenso.

  21. LA BOCCA PIU’ IMPORTANTE DEGLI OCCHI

  22. SPECIALIZZAZIONE EMISFERICA • EMISFERO DESTRO: Le espressioni facciali (come il riconoscimento dei volti, in generale) viene effettuato maggiormente dall’emisfero destro

  23. SPECIALIZZAZIONE EMISFERICA

  24. TONO DELLA VOCE • Prosodia Affettiva: contesto emozionale e tono di un’espressione verbale superiorita’ dell’emisfero DESTRO • Giudizio sociale basato sul tono della voce: Una persona che parla a bassa voce viene spesso giudicata come gentile e dolce, una persona che parla ad alta voce viene spesso giudicata come arrogante e impulsiva. “Il tono della voce tradisce il menzogna”

  25. EMOZIONI E FUNZIONI COGNITIVE • DECISION MAKING: Gli stati emozionali guidano i soggetti nelle loro decisioni. Quando esiste un conflitto fra stato emozionale e razionalita’, solitamente il primo prende il sopravvento. • Gli affetti come fonti di informazione • Alcune decisioni possono essere prese basandosi sullo stato dell’umore nel momento in cui si deve prendere una decisione. Percio’, senza valutare obiettivamente gli elementi in proprio possesso.

  26. EMOZIONI E FUNZIONI COGNITIVE • ATTENZIONE: Gli indizi emozionali attirano l’attenzione (una persona che piange o che grida per la paura o che ride) • Valore adattivo: Stimoli potenzialmente pericolosi generano stati emozionali nelle persone che attirano la nostra attenzione e da questi prendiamo delle decisioni sul nostro agire • Le parole a contenuto emozionale (violenza, eros) attirano la nostra attenzione nella lettura

  27. EMOZIONI E RELAZIONI INTERPERSONALI • Le emozioni hanno un valore adattativo anche nelle realzioni interpersonali • Soggetti che si uniformano alle regole non vengono allontanati da un gruppo sociale • Soggetti inseriti socialmente hanno piu’ probabilita’ di riprodursi

  28. EMOZIONI E RELAZIONI INTERPERSONALI • SENSO DI COLPA: Il senso di colpa ha un valore adattivo nelle relazioni interpersonali perche’ la percezione di una nostra responsabilita’ sullo stato di salute altrui ci porta ad evitare comportamenti potenzialmente pericolosi per gli altri e a favorire comportamenti che rafforzano le relazioni interpersonali • Mostrare il proprio senso di colpa, dimostra che vi e’ un interessamento sulle condizioni altrui • Indurre il senso di colpa influenza il comportamento altrui!!!!!!!!

  29. EMOZIONI E RELAZIONI INTERPERSONALI • IMBARAZZO: L’imbarazzo (arrossire) dimostra un senso di colpa per una trasgressione di un norma sociale • Chi dimostra imbarazzo viene percepito come sottomesso e suscita da parte del gruppo sociale piu’ simpatia e disponibilita’ al perdono. • Quindi, anche l’imbarazzo consolida le relazioni interpersonali e l’integrazione sociale • Scuse non-verbali • Arrossire per l’imbarazzo e’ un reazione tipicamente umana

More Related