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Tassazione dei redditi e dei patrimoni

Tassazione dei redditi e dei patrimoni. Riunione intermedia Siep 2013 Un’agenda fiscale per il nuovo governo Roma, Università Roma Tre, 6 giugno 2013. Maria Teresa Monteduro (MEF) Ruggero Paladini (Università La sapienza Roma). Sopra la media.

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Tassazione dei redditi e dei patrimoni

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Presentation Transcript


  1. Tassazione dei redditi e dei patrimoni Riunione intermedia Siep 2013 Un’agenda fiscale per il nuovo governo Roma, Università Roma Tre, 6 giugno 2013 Maria Teresa Monteduro (MEF) Ruggero Paladini (Università La sapienza Roma)

  2. Sopra la media Ormai il peso dell’Irpef e dell’Imu pongono l’Italia al di sopra della media europea Mentre nel caso dell’Irpef l’ascesa avviene con gli anni novanta l’Imu ha avuto un salto con i provvedimenti “salva Italia”. Il peso dell’Irpef è comunque ancora predominante: circa il 30% delle entrate tributarie Frank Cowell: EC426

  3. Problemi dell’Irpef Una struttura a due scaglioni (e mezzo), rispetto ai cinque formali Una struttura a forte elasticità, soprattutto sui redditi medio-bassi, con aliquote marginali troppo alte Le detrazioni hanno seguito la struttura preesisente, più che disegnare un sistema logicamente coerente La questione dell’incapienza e il contrasto della povertà Frank Cowell: EC426

  4. Proposte di riforma Proposta Nens (Libro Bianco 2008). Proposta Forum delle associazioni familiari: dal quoziente al fattore famiglia. Proposte ispirate alla tassazione ottimale: detassazione redditi femminili. Unica misura adottata: detassazione produttività. Il costo delle proposte è elevato: da uno a due punti di Pil

  5. La tassazionedeiredditi e dellaricchezza in Italia: ripensareiltax mix? La tassazionedellaricchezza e deiredditi La distribuzione e composizionedellaricchezza Perchètassare la ricchezza? Qualiimposte in Italia? La tassazionedellaricchezza in tempi diconsolidamentofiscale Looking forward: qualiprospettive per la tassazionemobiliare e immobiliare in Italia?

  6. Nel Rapporto Meade, le argomentazioni teoriche a favore dell’imposizione patrimoniale si basano sul concetto di reddito spesa. La tassazione della ricchezza aumenta il gettito coerentemente ad obiettivi di efficienza ed equità perseguendo: l’equità intergenerazionale e orizzontale la progressività del sistema impositivo, consentendo di ridurre le aliquote dell’imposta personale L’imposta patrimoniale è inoltre uno strumento addizionale per tassare il capitale o è sostitutivo dell’imposta sui redditi di capitale. Discrimina il reddito di capitale dal reddito di lavoro Incentiva l’uso più produttivo del patrimonio. Garantisce stabilità di gettito, essendo meno influenzata dalla globalizzazione economica. E’ compatibile con un assettofederalistaed è un efficace strumento di finanza locale (le imposte reali sui patrimoni immobiliari soddisfano il principio del beneficio). Perchètassare la ricchezza?...pros e...

  7. L’imposta sul patrimonio netto sarebbe stata nell’esperienza storica poco efficace come strumento di reditribuzione; l’imposta sui trasferimenti a titolo gratuito avrebbe invece effetti redistributivi (ma la sua marginalità in termini di gettito neutralizzerebbe di fatto la sua valenza redistributiva) Effetti negativi dell’imposizione patrimoniale sulla crescita economica (una tesi non condivisa dai recenti contributi della letteratura economica e dagli indirizzi dei principali organismi internazionale, AnnualGrowthSurvey, Commissione Europea, 2012 e 2013) Distorsioni dei consumi e dell’allocazione intertemporale del risparmi, e non neutralità nelle decisioni di investimento (es. disincentivi all’accumulazione e agli investimenti nel capitale fisico) Regressività delle propertytaxe traslazione delle imposte sui canoni di locazione e sui valoriimmobiliari Eccessivi costi di complianceper i contribuenti; le valutazioni degli imponibili ai valori effettividi mercato sarebbero imprecise in assenza dell’aggiornamento del sistema estimativo catastale ai valori di mercato Consistenti incentivi all’evasione Perchètassare la ricchezza?...cons...

  8. Il prelievo sul patrimonio immobiliare e finanziario in % del PIL nei paesi OCSE (2010)

  9. Il prelievo sugli immobili in Italia rispetto ai maggiori paesi europei…

  10. La tassazione immobiliare in Italia: le cifre in gioco

  11. Francia l’ Impôt de Solidaritésur la Fortune (IFS) collegata, dal 1989, al RMI (Revenu Minimum d'Insertion). L’IFS è imposta progressiva a scaglioni, le aliquote variavano prima della riforma del 2011 dallo 0,55% all’1,80% su patrimoni superiori a 800 mila euro . La Contributionéconomiqueterritorialeche nel 2010 ha sostituito la Taxeprofessionelle(commisurata alle rendite degli immobili e al valore aggiunto). la TaxeFoncière (commisurata al valore catastale, rivalutato annualmente secondo i valori di mercato) la Taxe d’habitation commisurata al valore catastale rivalutato e ridotto con le deduzioni per la prima casa, tenendo conto della situazione familiare e della posizione tributaria del dichiarante, come i carichi di famiglia ed i redditi dichiarati. La Taxe d’habitation è così collegata all’imposta sul reddito. Regno Unito Counciltax (imposta locale) pagata da chi occupa, anche se non è il proprietario, una proprietà domestica in base alla classe di appartenenza di questa ed all’aliquota stabilita dalle autotità locali. Si associa ad un sistema di means-tested benefit (counciltax benefit) per dare assistenza a chi ha bassi redditi e/o proprietà. Canada imposte patrimoniali reali sul valore d’uso degli immobili (fonte di entrata per gli enti locali) commisurate generalmente al valore corrente di mercato con rivalutazioni periodiche, ad intervalli variabili tra le diverse province. StatiUniti propertytaxesdifferenziate nei vari stati federali con vincoli per il pagamento complessivo rispetto al reddito ed al valore della proprietà tassata. L’impostasulpatrimonio e le best practices internazionali

  12. Nel dibattito internazionale sull’imposizione patrimoniale, ambiziosi progetti di riforma negli anni ’70 (USA e Regno Unito) suggerivano le combinazioni di: un’imposta progressiva sul reddito (con progressività moderata o flat rate tax) un’imposta complementare sulla spesa, ristretta alle famiglie con redditi più elevati ?? Di che si tratta? un’imposta annuale sul patrimonio netto, con elevate soglie di esenzione. Tali schemi si sono rivelati non proponibili nelle strutture dei prelievi dei paesi OCSE In Italia ad esempio la struttura del prelievo si è orientata verso: il graduale allontanamento dal comprehensiveincome (SHS) e lo spostamento verso sistemi di tassazione duale del reddito da capitale, sia esso prodotto da persone fisiche o giuridiche (DualIncomeTax, Dit), tassato con un’aliquota proporzionale, separatamente da altre forme di reddito che continuano ad essere sottoposte alla progressività (ad es. i redditi di capitale assoggettati a tassazione sostitutiva ad aliquote proporzionali) la centralità della tassazione dei consumi. il ruolo contenuto della tassazione, diretta ed indiretta, della base patrimoniale (ad es. ICI imposta comunale sugli immobili, sostituita recentemente dall’IMU) L’impostasulpatrimonio e sui redditi e le proposte del dibattitointernazionale

  13. Ripensare il tax mix in Italia? L’imposta personale sul reddito e i contributi sociali obbligatori rappresentano il 59% delle entrate complessive (58% nella media EU17). Le riforme dell’Irpef (2003, 2005, 2007) hanno marginalmente ridotto la pressione fiscale sulle retribuzioni più basse. Di fatto, il cuneo fiscale in Italia decresce leggermente nell’ultimo decennio solo per i nuclei monofamiliari e le coppie sposate. Il sistema di tassazione in Italia è fortemente sbilanciato sulla imposizione sui redditi personali e grava in particolar modo sui lavoratori dipendenti e pensionati che coprono quasi l’80% del gettito Irpef. Le aliquote marginali effettive Irpef sono molto elevate e diversificate tra lavoratori dipendenti, pensionati, autonomi (es. un lavoratore single con redditi da 8.000 a 28.000 euro ha un’aliquota leggermente superiore al 30 per cento: alta elasticità dell’imposta, e quindi fiscal drag) Prima dell’introduzione dell’IMU nel 2012 l’Italia mostrava un’incidenza del prelievo sulla proprietà immobiliare inferiore a quella dei maggiori paesi OCSE. Oggi, dopo l'Imu, il prelievo sulla ricchezza immobiliare è in linea con gli altri paesi Ue. A fronte di un aumento dell’imposizione patrimoniale, l’imposta sul reddito (e i trasferimenti) potrebbero essere ridisegnati in modo da minimizzare il disincentivo ad offrire lavoro e da spostare - a parità di gettito - risorse da individui a reddito/ricchezza elevati verso individui a reddito più basso, ovvero verso cittadini con una più alta propensione al consumo. Una maggiore progressività impositiva potrebbe produrre uno stimolo dal lato della domanda aggregata.

  14. La tassazionedeiredditi e dellaricchezza in Italia: ripensareiltax mix? La tassazionedellaricchezza e deiredditi La distribuzione e la composizionedellaricchezza in Italia? ...divergenze o stabilità? La distribuzione e composizionedellaricchezza La tassazionedellaricchezza in tempi diconsolidamentofiscale Looking forward: qualiprospettive per la tassazionemobiliare e immobiliare in Italia?

  15. La composizionedellaricchezza in Italia

  16. La distribuzionedellaricchezzafamiliare in Italia • La ricchezza netta media delle famiglie italiane è circa 364 mila euro. • Le attività reali rappresentano circa il 69 per cento (più di 6 mila miliardi di euro) • Le attività finanziarie nette circa il 30 per cento (2,7 mila miliardi). • Forte peso, fra le attività reali, della ricchezza in abitazioni valutate a prezzi di mercato, (circa 250 mila euro in media per famiglia) quasi il 71% delle attività reali è costituito dall’abitazione principale (4,2 mila miliardi). • Elevato grado di concentrazione: molte famiglie detengono livelli modesti o nulli di ricchezza; all’opposto, poche famiglie dispongono di una ricchezza elevata

  17. La distribuzionedellaricchezzaindividuale in Italia • commenti

  18. La concentrazionedellaricchezza e deiredditifamiliari in Italia • La ricchezza in Italia è molto concentrata (il decile più alto delle famiglie possiede il 45,9% della ricchezza totale); • La distribuzione del reddito è meno diseguale (l’indice di Gini è 0,351) • La distribuzione delle attività finanziarie è la più concentrata con un indice di Gini di 0,779 • La distribuzione della proprietà di abitazioni è più concentrata del reddito (l’indice di Gini sulla ricchezza reale è 0,628) Fonte: La ricchezza delle famiglie italliane, Banca d’Italia, 2012

  19. Ricchezza (individuale) in abitazioni a valori di mercato dei proprietari per classi di età… Indice di Gini Fino a 20 anni: 0,55 Da 21 a 30 anni: 0,46 Da 31 a 50 anni: 0,46 Da 51 a 70 anni: 0,50 Oltre 70 anni: 0,52 Fonte: Elaborazioni su dati ‘Gli Immobili in Italia’, Dipartimento delle Finanze 2012

  20. … ricchezza in abitazioni a valori di mercato dei proprietari per tipologia di reddito… Indice di Gini Lavoro dipendente: 0,45 Pensione: 0,47 Lavoro autonomo: 0,51 Fabbricati: 0,58 Fonte: Elaborazioni su dati ‘Gli Immobili in Italia’, Dipartimento delle Finanze 2012

  21. Indici di concentrazione della ricchezza immobiliare e territorio...: breakdownbywealthgroup Fonte: Elaborazioni su dati ‘Gli Immobili in Italia’, Dipartimento delle Finanze 2012

  22. La tassazionedeiredditi e dellaricchezza in Italia: ripensareiltax mix? La tassazionedellaricchezza e deiredditi Quale exit strategy in tempi diconsolidamentofiscale? La distribuzione e composizionedellaricchezza La tassazionedellaricchezza in tempi diconsolidamentofiscale Looking forward: qualiprospettive per la tassazionemobiliare e immobiliare in Italia?

  23. Le manovre di finanzapubblicanel2011questo lo potremmotogliere

  24. Spostare il prelievo tributario sulla ricchezza... per riequilibrare il carico • La manovra fiscale 2012-2014 (D.L. 201/2011 ha potenziato le • imposte sulla ricchezza su base reale • Tassazione delle proprietà immobiliari situate in Italia (rimuovendo l’anomalia della deduzione per le abitazioni di residenza dei proprietari) con una rivalutazione della base imponibile • Tassazione delle proprietà immobiliari e delle attività finanziarie detenute all’estero • Nuova imposta di bollo proporzionale applicata ad una base imponibile più ampia rispetto all’imposta di bollo introdotta nel pacchetto fiscale di agosto 2011 • Tentativo di tassazione di beni di lusso specifici: auto, imbarcazioni e aerei privati

  25. L’IMU sulla prima casa: quali risultati? Fonte: Elaborazioni su dati delle deleghe di versamento , Dipartimento delle Finanze 2013 • 17,8 milioni di contribuenti hanno versato IMU sulla prima casa (importo medio di circa 225 euro), ma ben l’85% dei contribuenti ha versato meno di 400 euro e circa il 10% dei contribuenti ha versato più di 500 euro • l’Imu sull’abitazione principale è più progressiva rispetto all’Ici 2007, che ancora includeva la prima casa per effetto delle aliquote più basse e delle detrazioni

  26. L’IMU sugli altri immobili: quali risultati? Fonte: Elaborazioni su dati delle deleghe di versamento , Dipartimento delle Finanze 2013 • L’IMU sui fabbricati diversi dall’abitazione principale (al netto quindi di terreni, aree fabbricabili e fabbricati rurali) è risultato di 17,9 miliardi • il 35% dei contribuenti ha versato IMU fino a 200 euro, i versamenti per oltre 1.800 euro sono stati effettuati dal 10,5% dei contribuenti (per il 65% del totale del gettito) • le persone fisiche che hanno versato IMU su altri fabbricati sono circa 15,3 milioni con un importo medio di versamento di 736 euro, mentre il numero di soggetti diversi dalle persone fisiche è di poco superiore a 700.000, con un importo medio di versamento pari a 9.313 euro

  27. L’IMU incide sui proprietari di immobili nell’ultimo decile di rendita…. • I contribuenti appartenenti all’ultimo decile hanno versato quasi il 60% circa del totale dell’IMU proiettata a fine anno. • Se l’imposta fosse perfettamente equidistribuita tra i contribuenti, ogni decile dovrebbe versare il 10% dell’ammontare complessivo dell’imposta; tuttavia i versamenti sono sempre inferiori al 10% del totale per i primi 8 decili.

  28. …ed evidenzia un andamento crescente con il reddito dei proprietari….

  29. …e con il loro profilo di età….

  30. Con l’introduzione dell’IMU, il rapporto tra valori di mercato e imponibile IMU passa da 3,7 a 2,3…ma le sperequazioni regionali continuano ad essere rilevanti Fonte: Elaborazioni su dati ‘Gli Immobili in Italia’, Dipartimento delle Finanze 2011 e 2012

  31. La tassazionedeiredditi e dellaricchezza in Italia: ripensareiltax mix? La tassazionedellaricchezza e deiredditi Tassazionedellaricchezzatrapassato, presente e oltre: qualiprospettive? La distribuzione e composizionedellaricchezza La tassazionedellaricchezza in tempi diconsolidamentofiscale Looking forward: qualiprospettive per la tassazionemobiliare e immobiliare in Italia?

  32. Un’impostadisolidarietàsullaricchezza... • Un’imposta sulla fortuna simile a quella applicata in Francia prima della riforma del 2011 inciderebbe tutte le famiglie la cui ricchezza complessiva, mobiliare e immobiliare, supera gli 800 mila euro al netto dei mutui e delle altre passività finanziarie con potenziali maggiori entrate dell’ordine di 13 miliardi di euro. • Colpirebbe le famiglie più ricche (circa il 10%), con una ricchezza netta superiore agli 800 mila euro (poco più di 2 milioni di famiglie nel 2008 su un totale di quasi 24 milioni). • Sarebbero escluse dal prelievo tutte le famiglie che, pur essendo proprietarie di una o più abitazioni, nonché di depositi in conto corrente, titoli di Stato o altre obbligazioni, non raggiungono il limite indicato.

  33. ...è un’ipotesiattuabile? ...le difficoltà applicative • Fuga di capitali e possibilità di elusione nei paradisi fiscali: tendenze alla diminuzione della ricchezza netta complessiva a prezzi correnti (- 0,7% nel corso del 2011 e -0,5% in termini nominali nel primo semestre 2012 rispetto alla fine dello scorso dicembre (Banca d’Italia, 2012) • Quale unità di riferimento per la nuova imposizione patrimoniale? Individuo o famiglia? …. una tassazione su base individuale implicherebbe consistenti opportunità di elusione; la definizione come in Francia del foyer fiscale solleva però problemi applicativi • Quale base di riferimento per il patrimonio immobiliare? Valori di mercato o attuali rendite catastali? …. una tassazione sulla base delle attuali rendite catastali non sembra avere alcun senso: le aliquote dovrebbero crescere a livelli espropriativi per garantire un potenziale di gettito… gli immobili dovrebbero quindi essere valutati al valore di mercato (ma la riforma del catasto richiede tempi di attuazione di 3-4 anni)

  34. Le tariffe furono determinate con riferimento ai redditi del periodo 1937-39 Nel 1990 - circa 50 anni dopo – si effettuò la revisione degli estimi; essa fu incompleta: si effettuò soltanto un aggiornamento tariffario, lasciando sostanzialmente immutati i rapporti gerarchici all’interno delle singole categorie e tra le zone censuarie. I punti salienti della rivalutazione sono stati: la determinazione dei redditi netti in base all’applicazione di saggi di fruttuosità convenzionali a valori di mercato patrimoniali (riferiti ad una superficie misurata in metro quadrato di superficie lorda coperta) rilevati su base campionaria; permanendo la misurazione delle consistenze in vani, la riconduzione dei valori a metro quadro a valori unitari per vano catastale fu effettuata in base a stime della superficie media del vano; l’applicazione delle nuove tariffe al sistema delle classi antecedente, poiché non si era potuto procedere alla rivisitazione dei criteri di classamento; in altre parole, doveva rimanere fisso il numero delle classi per ciascuna categoria catastale e, di fatto, i differenziali delle tariffe tra le diverse classi. Nel 1997 sono state incrementate del 5% le rendite Il catasto in Italia nasce già vecchio…

  35. Il sistema estimativo catastale vigente: quali criticità? • Le attuali categorie catastali (in particolare per le residenze) non riflettono le attuali stratificazioni territoriali ed edilizie con i relativi valori di mercato e non riflettono la capacità contributiva dei proprietari: • Le classi sono state determinate secondo procedimenti valutativi eccessivamente soggettivi • Le unità tipo, su cui furono basati i classamenti originari, non sono ormai utilizzabili • La consistenza è definita in base ai vani dell’unità abitativa; tale unità di misura, oltre ad essere di difficile calcolo, rappresenta un elemento fortemente distorsivo nella determinazione dei valori • Per l’IMU il passaggio dalla rendita al valore mediante il moltiplicatore 160 (per l’abitazione) equivale a presumere un tasso di rendimento uniforme per tutto il territorio nazionale e per tutte le tipologie dell’1,6% e ciò è fonte di ulteriori iniquità

  36. Valore di mercato e valore imponibile IMU per aree metropolitane

  37. Riequilibrare il prelievo tributario sugli immobili… Una riforma del sistema catastale deve essere attuata al fine di garantire una maggiore equità nel calcolo della base imponibile e un’effettiva perequazione tra aree urbane differenti In prospettiva: revisione delle rendite catastali sulla base del valore di mercato dei beni in modo da garantire un'adeguata base imponibile (la tariffa d’estimo rappresenta la redditività presumibile dell’immobile e la revisione degli estimi concerne naturalmente la periodica valutazione della redditività presunta degli immobili stessi) riqualificazione dei metodi di valutazione diretti per particolari tipi di immobili entrateaddizionalipotrebberoessere in parte utilizzate per ridurre le distorsionisulmercatoimmobiliare (e ridurreglialticostiditransazione) e/o per ridurreilcuneofiscalesullavoro

  38. sperequazione territoriale dell’attuale sistema di imposizione • regressività dell’IMU applicata alle rendite catastali rivalutate: al crescere del valore di mercato medio decresce la base imponibile media su cui effettivamente si applica l’imposta (e quindi, ad aliquote standard, decresce l’imposta media) Il rapporto tra imponibile IMU e imponibile a valore di mercato per abitazioni principali e altre abitazioni

  39. Variazione % del gettito regionale dell’IMU nello scenario di rivalutazione delle basi imponibili a valori di mercato • Rivalutando a valori di mercato la base imponibile dell’IMU con invarianza di gettito nazionale (rimodulazione delle aliquote a 0,178% per l'abitazione principale e a 0,314% per le altre abitazioni): • forti variazioni del prelievo a livello regionale (dal 64% del Trentino Alto Adige, ove la differenza tra valori di mercato e base imponibile IMU è più elevata, al -60% del Molise, ove lo scostamento è minore) • ma minore regressività dell’IMU con la rivalutazione delle basi a valori di mercato

  40. Variazione % dell’IMU media regionale nello scenario di una base imponibile pari al valore di mercato ad invarianza di gettito Abitazioni principali Abitazioni diverse dalle principali

  41. What next? La ‘delegafiscale’ e l’orientamentostrategicodellariformafiscale In continuità con ildecretoSalva Italia, alcunemisure in materiadifiscalitàimmobiliaresono state successivamenteinseriteneldisegnodileggerecantedelega al governo per attuarespecificiinterventifinalizzati a perseguireobiettividicrescitaedequità Traqueste, l’art. 2 delladelegaprevedeva la revisione del prelievosullaproprietàimmobiliare, ad invarianzadigettito, a seguitodellariformadegliestimicatastali La mancataapprovazionedelladelega per lo scioglimentoanticipatodelleCamere lo scorsodicembre ha rinviatonecessariamente le misuredifiscalitàimmobiliareallasuccessivalegislatura

  42. What next? Alcuneipotesidirevisionedellatassazioneimmobiliare • Un trattamento differenziato per le abitazioni principali (e relative pertinenze) e per tutti gli altri immobili (ad uso produttivo e commerciale e altre abitazioni) • Una base imponibile dell’imposta commisurata al valore di mercato degli immobili • Un alleggerimento del prelievo sulle abitazioni principali: • con base imponibile pari al valore di mercato e unadetrazione costruita in modo da abbattere di circa un terzo il prelievo lordo, le aliquote potrebbero fortemente ridursi rispetto a quelle attuali, garantendo invarianza di gettito • una detrazione media per immobile - crescente all’aumentare dell’ampiezza demografica del comune in cui l’immobile è situato- consentirebbe di alleviare l’attuale iniquità del prelievo che caratterizza i proprietari che risiedono nelle grandi aree metropolitane • o in alternativa, una detrazione in percentuale del valore imponibile degli immobili (o una deduzione dall’imponibile) potrebbero andare nella stessa direzione, considerando anche la concentrazione di immobili di pregio nei centri urbani

  43. What next? Alcuneipotesidirevisionedellatassazioneimmobiliare…l’alleggerimento del prelievosulle ‘prime case’ • Detrazioni IMU modulate per azzerare il debito d’imposta fino a una certa soglia? quale compatibilità con il sistema di finanziamento dei comuni?...se si aumenta indiscriminatamente la detrazione e/o la franchigia si esonera una vasta platea ma si sottrae base imponibile ai piccoli comuni generando problemi di finanziamento • Detrazioni IMU legate al reddito? introdurrebbero elementi di personalizzazione dell’imposta all’interno di un’imposta reale; favorirebbero inoltre gli evasori e indurrebbero meccanismi di elusione (es. intestazioni a familiari a basso reddito) • Un’imposta di servizio comunale che ingloba l’IMU prima casa nella Tares? • Soggetti d’imposta sarebbero i proprietari e gli inquilini, con differenziazione del prelievo: i proprietari pagherebbero sul valore di mercato dell’abitazione; gli inquilini sullo stesso valore ‘abbattuto’ • Sarebbe compatibile con un assetto federalista • Un alleggerimento del prelievo potrebbe essere realizzato non con detrazioni ma con abbattimento delle aliquote (in modo da esentare un terzo degli immobili di ogni comune ed evitare problemi di liquidità dei piccoli comuni)

  44. What next? Alcuneipotesidirevisionedellatassazioneimmobiliare…l’alleggerimento del prelievosulle ‘prime case’ • Se l’obiettivo prioritario di policy rimane quello di superare i problemi di liquidità per i proprietari con redditi (bassi o nulli) e valori immobiliari (elevati), una proposta alternativa potrebbe essere quella di prevedere schemi di dilazione del pagamento dell’imposta da parte di soggetti ‘in condizioni di disagio’ associati a un sistema di means-tested benefit. Ciò prevederebbe: • la possibilità per il Comune di differire una parte dell’imposta (ad es. la parte che supera una certa quota del reddito del proprietario prendendo a riferimento la dichiarazione dell’anno precedente) • la parte di imposta non versata diventerebbe un debito ipotecario indicizzato • il debito di imposta verrebbe saldato al momento del passaggio di mano della proprietà da parte di chi la acquisisce (erede o acquirente) • il comune avrebbe minori entrate nel periodo transitorio ma deterrebbe comunque assetssotto forma di credito ipotecario che potrebbe riscuotere nel medio periodo.

  45. What next? Alcuneipotesidirevisionedellatassazioneimmobiliare…l’alleggerimento del prelievosulle ‘prime case’ • Se l’obiettivo prioritario di policy rimane quello di superare i problemi di liquidità per i proprietari con redditi (bassi o nulli) e valori immobiliari (elevati), una proposta alternativa potrebbe essere quella di prevedere schemi di dilazione del pagamento dell’imposta da parte di soggetti ‘in condizioni di disagio’ associati a un sistema di means-tested benefit. Ciò prevederebbe: • la possibilità per il Comune di differire una parte dell’imposta (ad es. la parte che supera una certa quota del reddito del proprietario prendendo a riferimento la dichiarazione dell’anno precedente) • la parte di imposta non versata diventerebbe un debito ipotecario indicizzato • il debito di imposta verrebbe saldato al momento del passaggio di mano della proprietà da parte di chi la acquisisce (erede o acquirente) • il comune avrebbe minori entrate nel periodo transitorio ma deterrebbe comunque assetssotto forma di credito ipotecario che potrebbe riscuotere nel medio periodo.

  46. Altri due problemi Anche al tempo dell’Ici coloro che avevano acquistato con un mutuo ipotecario protestavano per la mancata deducibilità. Se si introduce la deducibilità del mutuo in sede Imu si pone però il problema della detraibilità degli interessi passivi in sede Irpef. Quanto più si accentua la differenza tra peso del prelievo sulla casa d’abitazione rispetto alle seconde case, tanto più nasce il problema di chi si trova ad essere in affitto nello stesso comune, pur avendo una casa di proprietà. Frank Cowell: EC426

  47. In conclusione: A causa dell’elevato debito pubblico, l’Italia dovrà, più di altri paesi, affrontare la crisi cercando di puntare il più possibile su manovre fiscali che siano con “a parità di gettito”; Nell’imposizione personale, le aliquote marginali elevate introducono distorsioni, disincentivando offerta di lavoro e investimenti; In termini di efficienza del sistema fiscale, l'aumento del prelievo sugli immobili è una scelta opportuna in termini di shifting del carico fiscale verso forme di tassazione growth-friendly. Una rimodulazione del prelievo potrebbe essere associata, ad invarianza di gettito, ad una graduale riduzione del prelievo sui redditi da lavoro; In termini di equità, l'aumento del prelievo attuale sconta l’applicazione di coefficienti uniformi su una base imponibile ‘nata già vecchia’, quella dei valori catastali e presenta forti sperequazioni e regressività tra territori, immobili di diverso valore, aree all’interno delle città; Una riforma del prelievo immobiliare in prospettiva non potrà prescindere dalla revisione del sistema estimativo catastale. La tassazione dovrà conseguentemente essere rimodulata al fine di alleggerire il prelievo sulla prima casa e assicurare la compatibilità delle entrate con un assetto federalista.

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