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Situazione limite di rottura della fascia

Situazione limite di rottura della fascia. La situazione ultima della fascia è quella che fa riferimento al minimo tra Nt’ e Nt’’. (N’ , Nt’’ possono essere valutati o trascurati!!!). N.B.:Non si considera la resistenza a taglio del cordolo o del profilo metallico.

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Situazione limite di rottura della fascia

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Presentation Transcript


  1. Situazione limite di rottura della fascia • La situazione ultima della fascia è quella che fa riferimento al minimo tra Nt’ e Nt’’. • (N’ , Nt’’ possono essere valutati o trascurati!!!). • N.B.:Non si considera la resistenza a taglio del cordolo o del profilo metallico. • L’indicazione della norma sulla resistenza a taglio della fascia di piano, non pare molto chiara. In verità può giustificarsi considerando l’effetto delle compressioni trasversali per effetto arco, dovute al peso proprio della fascia, ed al carico del solaio. Ecco perché occorre un architrave efficiente!!!

  2. Fess.tipica fascia snella Fess.tipica fascia tozza • Architrave rigido Architrave debole

  3. Riprendendo l’esempio della tabella precedente, in questo caso risulta Kf/Kt =10

  4. Rt/Rp=10

  5. (fase I) • (fase I) • (fase II) • In riferimento all’allineamento y1 si ottiene:

  6. Verifica fascia di piano • In riferimento all’allineamento y1, considerando la fascia di piano di spessore 25 cm tra le pareti 12 e 13, si ha (sollecitazioni desunte da fase II) • Verifica a pressoflessione • resistenza a trazione del cordolo (armato con 4Φ16) • Verifica NON soddisfatta • Verifica a taglio • Il taglio resistente, da normativa, è dato dal minimo tra il taglio associato alla rottura per pressoflessione (Vp) e il termine relativo al taglio puro (Vt). • Taglio associato al meccanismo di pressoflessione • Rottura per taglio puro (γm = 2; FC = 1.35) • Verifica soddisfatta

  7. N.B. Se avessi approfondito la conoscenza della muratura, e fossi in LC3 la verifica della fascia sarebbe soddisfatta. Alternativamente potrei considerare il contributo dell’architrave se questo è “zancato” sulla muratura e non ha problemi di instabilità. • N.B. Quanto esposto è valido se la fascia di piano è “continua” con il maschio, non se è strutturalmente distaccata!!!!

  8. Aggiornando le verifiche a pressoflessione nel piano svolte in precedenza per tenere conto sia della fase I che della fase II, si ottengono i risultati riportati di seguito.

  9. La norma italiana introduce in sostanza il concetto di fascia di piano, come elemento capace di trasferire sollecitazioni da un maschio all’altro. • A parte il nostro caso, le fasce di piano possono essere di vario tipo. • In ogni caso devono essere attraversate da un tirante (cordolo in c.a., putrella in acciaio, etc.). • Per capire il problema consideriamo un trilite in muratura con architrave debole sottoposto ad azioni orizzontali.

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