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VI Settore Tutela Ambientale

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI RIETI. VI Settore Tutela Ambientale. Definizione di bosco di cui alla L.R. n. 39/2002 art. 4.

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VI Settore Tutela Ambientale

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  1. AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI RIETI VI Settore Tutela Ambientale

  2. Definizione di bosco di cui alla L.R. n. 39/2002 art. 4 Una superficie coperta da vegetazione forestale …di almeno 5000 metri quadri, di larghezza mediamente maggiore di 20 metri e copertura della superficie non inferiore al 20%

  3. FUNZIONE DEL BOSCO Funzione produttiva Funzione protettiva (difesa idrogeologica) Funzione igienico ricreativa

  4. Multifunzionalità * Biodiversità • * Regimazione delle acque • * Sequestro del carbonio * Conservazione del suolo Protettiva *Attività ricreative * Turismo * Salvaguardia di stili di vita tradizionali

  5. La valenza multifunzionale dei boschi scaturisce dai legami di interdipendenza e sinergia che si instaurano tra il territorio, le risorse forestali e non forestali (biotiche e abiotiche) e la società, in un equilibrio dinamico da tutelare e valorizzare, prevenendo processi di degrado per sovrasfruttamento, abbandono, incuria e/o ignoranza. L’insieme di queste risorse deve essere inserito all’interno di circuiti virtuosi apportatori di benefici e vantaggi a favore della collettività in termini di miglioramento socioeconomico e qualità della vita.

  6. GESTIONE FORESTALE SOSTENIBILE “… gestione e uso delle foreste e dei territori forestali nelle forme e ad un tasso di utilizzo che consentano di mantenere la loro biodiversità, produttività, capacità di rinnovazione, vitalità ed una potenzialità che assicuri, ora e nel futuro, rilevanti funzioni ecologiche, economiche e sociali a livello locale e globale e non comporti danni ad altri ecosistemi”

  7. STRATEGIE PER SOSTENIBILITA’ Strategia di gestione (mantenimento potenziale di mitigazione e garanzia adattamento) Strategia di conservazione (tutela dalle avversità) Strategia di espansione (piantagioni su aree marginali) Strategia di sostituzione (energia)

  8. L’AZIONE SELVICOLTURALE • Il mantenimento del sistema bosco in equilibrio con l’ambiente; • la conservazione e l’aumento della biodiversità e, più in generale, della complessità del sistema; • la congruenza dell’attività colturale con gli altri sistemi con i quali il bosco interagisce. Finalità L’uso e il prelievo di prodotti: • non possono superare la velocità con la quale la risorsa bosco si rigenera; • non possono intaccare le potenzialità evolutive del sistema; • non devono ridurre la biodiversità. Limiti

  9. Caratteri modificati dall’azione selvicolturale Composizione specifica Densità Distribuzione spaziale della biomassa Distribuzione spaziale dei diversi tipi di bosco e delle varie fasi evolutive Dimensione e forma dei singoli alberi Condizioni all’interno del bosco (calore, umidità,movimenti aria,illuminazione) Stabilità nei confronti degli agenti biotici e abiotici

  10. TIPOLOGIA GESTIONALE DEI BOSCHI CEDUI

  11. Gestione ambientale sostenibile Programmazione Gestione Salvaguardia dei valori materiali ed immateriali esistenti sul territorio

  12. Gestione ambientale sostenibile • Programmazione: • conoscenza delle risorse presenti e i relativi ecosistemi; • pianificare l’uso delle risorse su aree estese. • Gestione: • manutenzione di tutte le risorse in forma integrata e coordinata; • promuovere lo sviluppo ambientale, sociale economico e culturale delle aree per il miglioramento del benessere e della qualità della vita della popolazioni locali e della collettività generale; • promuovere attività economiche inerenti l’uso delle risorse, l’utilizzazione dei prodotti legnosi e non legnosi che creano significative occasioni occupazionali; • prevenire i processi di degrado di tutte le risorse che insistono su questi territori; • armonizzare gli obiettivi ambientali, sociali, economici e culturali perseguiti con la gestione delle risorse nell’ambito del quadro normativo vigente; • favorire la formazione di risorse, anche finanziarie, da utilizzarsi per la tutela e valorizzazione del patrimonio, nonché per concorrere al miglioramento del benessere e della qualità della vita della popolazioni locali e della collettività generale.

  13. PIANIFICAZIONE FORESTALE La pianificazione forestale è uno strumento fondamentale per la gestione dei boschi e delle risorse presenti al loro interno, nonché per i territori su cui insistono, che deve armonizzarsi con gli obiettivi di tutela dei valori presenti nell’ecosistema e con quelli di uso delle risorse agro-silvo-pastorali.

  14. PIANIFICAZIONE FORESTALE Gli elementi qualificanti della pianificazione forestale sono: Coerenza Conoscenza Razionalizzazione • Risorse presenti dei processi • evolutivi e/o involutivi in atto, • delle strutture e infrastrutture • presenti • Sinergie e/o impatti reciproci • tra le diverse attività • Usi, consuetudini e • tradizioni locali legate • alla gestione delle risorse • agro-silvo-pastorali • Indicatori per il • monitoraggio degli • interventi Quadro giurdico-legislativo e pianificatorio vigente Implementazione della pianificazione forestale costante e continua, attraverso il monitoraggio, la revisione e l’aggiornamento

  15. Regione LAZIO: PIANO FORESTALE REGIONALEart.80 L.R.39/2002(Misure a favore del sistema forestale) la Regione con le modalità opportune ed in conformità alle disposizioni nazionali e comunitarie vigenti,anche attraverso la concessione di contributi,favorisce gli interventi finalizzati a: a) migliorare,tutelare,pianificare il sistema forestale e i pascoli; b) prevedere,prevenire e lottare contro gli incendi boschivi; c) prevenire e monitorare i processi di degrado fitopatologico; d) valorizzare i prodotti e i servizi forestali attraverso la certificazione della gestione forestale sostenibile e della catena di custodia in conformità agli schemi specifici riconosciuti in ambito nazionale e d internazionale; e)valorizzare , conservare e recuperare il valore storico-culturale dei boschi,in particolare quelli che sono stati oggetto di eventi di particolare rilevanza per la storia nazionale e delle comunità locali; f) gestire i boschi in forma associata ai sensi dell’art.23

  16. Regione Lazio : categorie inventariali (dati in ha) I boschi della regione Lazio fissano complessivamente 28.750.000 t. di carbonio(53 tha-1) corrispondenti a 105.397.500 t di CO2

  17. Provincia di Rieti:estensione delle categorie inventariali I boschi della Provincia di Rieti fissano complessivamente 8.338.490 t. di carbonio(53 tha-1) corrispondenti a 30.518.873,4 t di CO2

  18. Provincia di Rieti:estensione delle categorie forestali dei boschi alti

  19. La Pianificazione forestale nel Lazio

  20. SIT e Pianificazione Forestale Il territorio Variabilità dei fenomeni Velocità di cambiamento nel tempo Sistemi Informativi Territoriali Indispensabile strumento di pianificazione a supporto della programmazione e gestione multifunzionale delle foreste La possibilità di poter integrare strumenti di pianificazione diversa (piani forestali territoriali, piani strutturali, piani paesistici, ecc.) rende i sistemi informativi territoriali dei mezzi di supporto alle decisioni tecniche ed amministrative per poter eseguire un tipo di pianificazione coordinata ed integrata.

  21. I dati necessari per la costituzione di un SIT nel settore forestale I data base generalmente impiegati nei SIT dedicati allo sviluppo nel settore forestale sono i seguenti: • dati relativi alle risorse forestali: specie, età, fertilità, densità, ecc. • dati relativi alla presenza di infrastrutture: strade pubbliche, viabilità forestale, imposti, ecc. • dati relativi al sistema socioeconomico: imprese del settore foresta-legno-mobili, materiale che entra ed esce dal territorio di riferimento, prezzi, costi di produzione, ecc. • dati geografici: pendenza, altimetria, esposizione, geologia, rete fluviale, aree urbanizzate, ecc. • dati relativi alle emergenze ambientali e paesistiche: aree protette, biotopi, punti paesaggistici, emergenze storiche e architettoniche, ecc. • dati relativi al regime di proprietà ed ai vincoli: Catasto, carta dei vincoli, ecc. Dai dati di base sovraesposti possono essere creati vari tematismi utili per l’analisi e la pianificazione nel settore forestale. Tramite l’elaborazione di questi data base è possibile costruire delle cartografie specifiche (carta delle proprietà forestali, delle tipologie forestali, ecc.) che saranno alla base delle analisi necessarie alla redazione dei PGAF che hanno lo scopo di dettagliare le attività forestali da realizzare, tenendo conto della multifunzionalità della foresta.

  22. Schema riassuntivo dei dati per la costituzione di un SIT forestale e possibili tematismi producibili

  23. Che cos’è un GIS e perché usarlo Per GIS (Geographic Information System) si intende un insieme di software specializzati nel trattamento di dati e per l’elaborazione delle informazioni di tipo geografico • Si possono fare meglio, più velocemente e a minor costo tutte le operazioni tradizionali • Acquisire, visualizzare e aggiornare le informazioni provenienti da fonti diverse e localizzate geograficamente • Frequenti passaggi fra differenti scale territoriali che definiscono un ambito di intervento (Comune, Ente Parco, Provincia, Regione, ecc..) • L’estrazione dei dati per elaborazioni settoriali • Si possono effettuare analisi su base territoriale prima solo ipotizzabili • La presentazione cartacea del dato in forma di carte tematiche (mappe catastali, carte geoambientali, carte tecniche regionali, ecc.) • Si possono gestire nuove forme di dati (telerilevamento, GPS, ecc.)

  24. Utilizzo dei dispositivi GPS in campo Forestale GIS GPS Dopo aver effettuato il rilievo con il dispositivo GPS è necessario procedere al trasferimento dei dati acquisiti nel computer, per mezzo di appositi software (es. GPS Utility e Map Source).

  25. POTENZIALITA’ DEL GPS IN AMBITO FORESTALE • Delimitazione di aree: • da sottoporre a taglio boschivo • percorse da incendi • perimetrazione di aree di diversa natura • Rilevamento: • dei confini particellari in campo • delle coordinate di aree di saggio individuate in campo • viabilità forestale • elementi particolari o studi specifici che richiedono la georeferenziazione • L’impiego del GPS nel settore forestale ha inoltre favorito lo sviluppo dell’integrazione tra dati a terra e dati telerilevati consentendo una stratificazione delle informazioni estremamente precisa e dettagliata.

  26. Viabilità forestale I dispositivi GPS vengono comunemente utilizzati per: La georeferenziazione di tracciati di strade o piste esistenti, non identificati nella cartografia. L’individuazione del tracciato di una nuova strada o pista. Il rilievo della rete dei sentieri ai fini escursionistici.

  27. Aree di saggio individuate in campo: Nell’ambito dei rilievi inventariali il GPS è spesso utilizzato in modalità dinamica per la “navigazione” in bosco. Permette di ridurre i tempi necessari al raggiungimento dei punti di sondaggio. L’utilizzo del GPS è ormai consuetudinario anche per la georeferenziazione delle aree di saggio individuate soggettivamente.

  28. Operazione di campagna Perimetrazione del lotto boschivo

  29. Topofilo Per la misurazione della superficie Anni 80/90

  30. GPS global positioning system Perimetrazione del lotto con margine di errore max mt. 2

  31. Ambizione della Provincia di Rieti: promuovere e sostenere la certificazione della gestione forestale sostenibile Certificazione di Gestione Forestale Sostenibile (GFS) Cosa garantisce la Certificazione Forestale? La certificazione di GFS garantisce al consumatore finale che i prodotti di origine forestale (il legno o un suo derivato, come la cellulosa, ma anche i prodotti forestali non legnosi come funghi, tartufi, frutti di bosco, castagne, ecc.) derivano da foreste gestite in maniera legale e sostenibile, quindi non provengano da tagli illegali o da interventi irresponsabili, che possono portare all’impoverimento o alla distruzione delle risorse forestali.

  32. La Castagna Rossa del Cicolano e Marrone di Antrodoco Il tartufo del Cicolano

  33. CERTIFICAZIONE FORESTALE DI “GESTIONE FORESTALE SOSTENIBILE” Perché è importante la Certificazione forestale? La certificazione forestale ha origine dalla crescente esigenza dei consumatori di poter disporre di prodotti a base di legno proveniente da boschi gestiti in maniera corretta, sia da un punto di vista ecologico che economico e sociale (cioè sostenibile). La collettività è sempre più sensibile verso i temi ambientali e della gestione del territorio e di conseguenza il mercato accorda sempre di più la preferenza a quei prodotti realizzati con legname proveniente da foreste gestite in modo sostenibile, anche per essere sicuri che il legname non provenga da foreste tagliate illegalmente o in maniera insostenibile. Quali sono i vantaggi commerciali della certificazione? • Un maggior accesso al mercato: sempre più clienti e commercianti richiedono esplicitamente prodotti provenienti da fonti certificate • La dimostrazione del proprio impegno per lo sviluppo sostenibile • La creazione di un sistema di contabilità del flusso di legname, che può incrementare l’efficienza dell’attività commerciale • Una migliorata immagine del settore della lavorazione del legno e dei suoi derivati • La promozione del legno e dei suoi derivati, con una maggiore competitività rispetto ai materiali concorrenti

  34. Impatti ambientali Standard FSC PER LA GESTIONE FORESTALE • 1. Rispetto delle leggi nazionali e degli accordi internazionali • 2. Tutela dei diritti di proprietà e d’uso delle risorse forestali • 3. Riconoscimento e tutela diritti popolazione indigena • Rispetto diritti lavoratori, benessere comunità locali • Uso efficiente prodotti e servizida foreste • 6. Impatti ambientali: conservazione biodiversità, paesaggio, … • 7. Attuazione di un piano di gestione forestale • 8. Monitoraggio/valutazione della foresta e d. gestione • 9. Salvaguardia delle foreste di grande valore ambientale • 10. Gestione delle piantagioni (impatti su ambiente naturale,…) A Benefici sociali Aspetti economici Approccio di sistema

  35. Corpo Forestale Coordinamento Provinciale Provincia di Rieti VADEMECUM UTILIZZAZIONI FORESTALI

  36. Questo Vademecum consente all’utenza di individuare la procedura da seguire in funzione delle tipologie di intervento e del rispettivo regime amministrativo (autorizzazione o comunicazione) previsti dal Regolamento Regionale n. 7/2005, oltre alla corrispondente documentazione tecnica prevista. In funzione del tipo di intervento da eseguire, le richieste (regime di comunicazione, regime di autorizzazione) dovranno essere inoltrate all’Ufficio Forestazione dell’Amministrazione Provinciale di Rieti, secondo i modelli predisposti dalla stessa Amministrazione.

  37. R.D.L. n. 3267/1923 R.D. n. 1126/1626 L. n. 1766/1927 L.R. n. 14/1999 L.R. n. 39/2002 e s.m.i. “Norme in materia di gestione delle risorse forestali” Regolamento Regionale n. 7/2005 e s.m.i. “Regolamento di attuazione dell’art. 36 della L.R. n. 39/2002 (Norme in materia di gestione delle risorse forestali)” Regolamento Regionale n. 3/2006 “Modifiche al Regolamento di attuazione n. 7/2005” L. n. 394/1991 L.R. n. 29/1997 L.R. n. 24/1998 L.R. n. 25/1998 L. n. 183/1989 L.R. n. 53/1998 L. n. 353/2000 D.Lgs. N. 227/2001 D.P.R. n. 357/1997 D.P.R. n. 120/2003 D.G.R. n. 2146/1996 D.G.R. n. 651/2005 D.G.R. n. 533/2006 D.G.R. n. 534/2006 D.G.R. n. 6215/1996 D.G.R. n. 3888/1998 D.G.R. n. 1745/2002 L. n. 241/90 e s.m.i D.P.R. n. 445/2000 D.Lgs. N. 196/2003 D.Lgs. N. 42/2004 D.G.R. n. 126/2005 Riferimenti normativi (asse portante del “Vademecum”)

  38. Documentazione da allegare ad ogni richiesta prevista ai sensi della L.R. n. 39/2002 e del Regolamento Regionale n. 7/2005 Documentazione amministrativa (comune a tutte le tipologie di intervento): • Dichiarazione sostitutiva dell’Atto di Notorietà • Dichiarazione di consenso all’utilizzo dei dati personali • Nulla Osta da parte della proprietà (pubblica o privata) nei confronti dell’esecuzione dell’intervento Documentazione tecnica consistente in: • Dichiarazione di Taglio • Progetto di Miglioramento e Ricostituzione Boschiva (i contenuti sono previsti all’art. 10 del R.R. n. 7/2005) • Progetto di Utilizzazione Forestale (i contenuti sono previsti all’art. 11 del R.R. n. 7/2005) Eventuali relazioni tecniche specialistiche finalizzate all’acquisizione di pareri preventivi specifici (es. studio di compatibilità idro-geomorfologica, studio di incidenza) Eventuali pareri preventivi specifici legati alla presenza di particolari vincoli (es. nulla osta dell’Ente gestore dell’Area Protetta, pronuncia di Valutazione di Incidenza) Per gli interventi forestali i tecnici progettisti dovranno compilare la Scheda Notizie contenente i dati salienti riguardanti l’intervento e la sezione boschiva oggetto dell’utilizzazione

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