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L’occupazione italiana della Iugoslavia

L’occupazione italiana della Iugoslavia. 6 aprile 1941 8 settembre 1943. Dalla guerra guerra parallela (Grandi) alla guerra subalterna (Collotti). Guerra coloniale O Guerra moderna? Guerra O Operazione di polizia?. Guerra improvvisata umoralmente ? O

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  1. L’occupazione italiana della Iugoslavia 6 aprile 1941 8 settembre 1943

  2. Dalla guerra guerra parallela (Grandi) alla guerra subalterna (Collotti) Guerra coloniale O Guerra moderna? Guerra O Operazione di polizia? Guerra improvvisata umoralmente ? O Guerra preparata sin dagli anni Venti? tiziana lombardi liceo visconti

  3. L’espansionismo italiano Tradizione prefascista e ripresa strumentale del movimento risorgimentale. Il fascismo ambisce a destabilizzare la Iugoslavia (primo accenno nel 27, ripreso nel 32, in relazione alla “prigionia” nel Mediterraneo). Il 22/9/20 Mussolini in un comizio a Pola:“Di fronte ad una razza come la slava, inferiore e barbara non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone .... I confini dell'Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche ... Io credo che si possano più facilmente sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani". Favorisce l’indipendentismo ustascia in Croazia (a palazzo Chigi esiste un ufficio Croazia con 70.000 lire mensili di budget, con ben sei campi di addestramento per gli ustascia, dalla Val Trompia a Bs fino a Lipari) e i contatti con i paesi “revisionisti” come Ungheria e Bulgaria Già nel Trattato dell’Asse Roma-Berlino del 36 le aree di interesse italiano nei Balcani sono lasciate volutamente nel vago. tiziana lombardi liceo visconti

  4. La politica fascista verso gli Slavi annessi Nel 31 nasce l'Ente per la rinascita agraria delle tre Venezie che espropria edifici, terreni e attività. Il consigliere speciale a Roma per la questione slava Italo Sauro propone :"alienare in tutte le forme gli slavi dai propri terreni e dai paesi dell'interno... Minare la proprietà slava attraverso tutte le operazione di credito e del fisco... Favorire l'emigrazione di rurali slavi... Trasferire continuamente operai e minatori specializzati in centri lontani del Regno e delle colonie. " tiziana lombardi liceo visconti

  5. Dal 1934 all’Anschluss A partire dal 1934 e soprattutto dopo l’uccisione di Dollfuss si manifesta un netto dinamismo germanico nell’area danubiana ad opera del ministro dell’economia Schlacht. Dopo il 1938 l’occupazione italiana dell’Albania (7/4/1939) rappresenta la forma debole, ossia territoriale rispetto alla penetrazione economica tedesca. tiziana lombardi liceo visconti

  6. Il regio esercito Pletorico e male organizzato con spese molto maggiori rispetto a paesi paragonabili. Pochi ufficiali di carriera per lo più anziani, non addestrati, progressione solo per età (manca la field commission statunitense). Troppi ufficiali di complemento non addestrati (tutti i diplomati delle scuole superiori erano sottotenenti). Anche la truppa era poco esercitata ed equipaggiata. La mobilitazione riguarderà prima solo un terzo e poi la metà delle truppe disponibili per mancanza di armi e di equipaggiamento. tiziana lombardi liceo visconti

  7. L’equipaggiamento tra incuria, incompetenza e corruzione Le divise: il lanital Le scarpe: scarponi chiodati o suole Pirelli Gli strumenti: il caso paradigmatico del radar L’attrezzatura: Robotti e il filo spinato Un confronto: la razione K tiziana lombardi liceo visconti

  8. Alcuni dati (Mcgregor Knox) In Italia ci sono nel 1939 44.000.000 di abitanti, 85.535 studenti universitari, di cui solo il 13,6% studia ingegneria. Ci sono 11 automezzi ogni 1.000 persone, contro i 25 della Germania, i 51 della Francia, i 54 della Gran Bretagna, i 227 degli Stati Uniti. Dal 37 il Cnr è presieduto da Badoglio per le ricerche militari: si concentra sul guayule succedaneo della gomma, ma ignora l’energia nucleare, Fermi se ne va nel 38. La Commissione suprema di difesa si riunisce una volta all'anno, il suo organo più importante, il Comitato per la mobilitazione civile che avrebbe dovuto attivare tutte le energie in vista della guerra, venne sciolto nel 40. Mussolini è comandante supremo come Maresciallo delle forze operative (uno sgarbo al re, di cui è diventato pure “cugino” grazie al Collare dell’Annunziata), nonché Ministro di tutti e tre i Ministeri coinvolti. tiziana lombardi liceo visconti

  9. Forze armate e industria Il Commissariato generale per le fabbricazioni di guerra (che peraltro non ha pieni poteri) dal 41 è guidato dal capo smg Cavallero ex Direttore Generale per quattro anni dell'Ansaldo, poi allontanato perché le corazze vendute alla marina si foravano regolarmente. Nel 33 dopo il salvataggio dalla crisi lo stato acquisì il controllo del 90% delle imprese di trasporto merci, dell’80% dei cantieri navali, del 75% della produzione di ghisa, del 45% di quella dell’acciaio e costituì feudi autonomi con la garanzia di non poter fallire e la tendenza a formare cartelli per tenere alti i prezzi, con effetti pesantemente negativi sulle forniture. Inoltre il comitato di mobilitazione doveva approvare ogni ingresso di nuove imprese, che veniva regolarmente bloccato. L'acciaio italiano costava il quadruplo rispetto al mercato internazionale, la corazzata Littorio, distrutta a Taranto, costò il doppio che se fosse stata costruita nei cantieri francesi. Nessun interesse per la ricerca straniera, rifiuto dell'ingresso della Ford negli anni Trenta per tutelare la Fiat, rifiuto del brevetto, del progetto e financo dei macchinari per costruire i Panzer III o IV offerti da Hitler a guerra iniziata. Le industrie private ricevevano dallo Stato abbondanti contributi per la ricerca anche a fondo perduto, oltre a commesse e lauti anticipi persino del capitale d’esercizio. Nel 43 vengono ad esempio forniti nuovi anticipi all’industria aeronautica per le forniture di 7000 aerei mentre se ne erano prodotti al massimo 300 al mese. tiziana lombardi liceo visconti

  10. Fiat & Ansaldo . Le piastre imbullonate e non saldate, quindi meno elastiche, del primo carro medio M13/40 prodotto Fiat - Ansaldo si frantumavano come vetro (rapporto col. Bizzi al comando supremo Nara, T 821/250/00010). All'Ansaldo un solo uomo progettò tutti i carri e i mezzi corazzati e l’Ansaldo insieme alla Fiat ostacolò sempre l'ingresso della Skoda. I carri mancavano di radiotelefoni, ma perfino anche dei liquidi antigelo per i motori. I carri Fiat Ansaldo L3 furono distrutti dagli Abissini armati di pietre tiziana lombardi liceo visconti

  11. Industria italiana e forniture L'industria petrolifera non produsse carburanti con sufficiente numero di ottani per lunghe distanze e il consumo del 42 è il 35% di quello del 38. La Piaggio produceva motori che si fermavano spesso in volo e arrivò a falsificare la prova di omologazione di uno dei suoi motori. L'aeronautica ne interessò Mussolini, ma la Piaggio continuò a essere fornitrice delle forze armate . La Fiat non riuscì a progettare nessun efficiente aereo da attacco, i motori furono copiati da modelli degli anni Venti e Trenta Il ministero dell'aeronautica acquistò poi il brevetto Daimler Benz (601), montato sui caccia tedeschi, ma non quello degli stessi caccia Messerschmitt. I primi aerei adeguati Macchi 205 e Fiat G55 apparvero in scarsissima quantità solo nell'estate 43. tiziana lombardi liceo visconti

  12. Volare oh oh… La Fiat si distinse per l’ostinazione a produrre gli obsoleti biplani come il Cr 42 nella foto e per la progettazione del "peggior monoplano da caccia della seconda guerra mondiale" (L.Ceva, 'Grande industria e guerra' in Rainero e Biagini a cura di, L'Italia in guerra. Il primo anno 1940, Roma, 1991) armato solo di inutili mitragliatrici e non di cannoncini. Gli equipaggi non erano addestrati né per il volo notturno né per quello in particolari condizioni climatiche (liquidi antigelo per i motori, filtri antisabbia nel deserto). Evidentemente lo Stato maggiore e Mussolini presupponevano che durante la guerra ci sarebbe stato sempre il sole… tiziana lombardi liceo visconti

  13. ALCUNI AEREI ITALIANI IN DOTAZIONE IN JUGOSLAVIA Anziché comprare il brevetto dei B 17, le fortezze volanti, la Piaggio produsse i bombardieri P 108 detti le debolezze volanti, per problemi di autonomia di volo, puntamento, velocità. I Savoia Marchetti SM 79 erano così inaffidabili da scomparire spesso in mare senza lasciare traccia. L'aeronautica rimase attaccata al biplano per tutti gli anni Trenta, quando tutti erano passati al monoplano. Peraltro senza carburanti ad alto numero di ottani era difficile volare e la maggior parte degli aerei usava olio di ricino. Non vennero sviluppate né acquistate le bombe di profondità né i bombardieri a tuffo come gli Stukas. Mancava inoltre l'interfono tra pilota e bombardiere che, se voleva un secondo passaggio, doveva strisciare in cabina. tiziana lombardi liceo visconti

  14. Man or machine Warfare? L'aumento del numero delle divisioni, tagliate dai liberali dal 18 al 22, e la loro struttura binaria (DA 15.000 A 11.000 uomini con una legione di CCNN) voluta nel 1936 da Pariani csmg d’accordo con Mussolini,consentiva l’aumento dei posti di comando a discapito dell'addestramento. L’abnorme numero degli ufficiali superiori imponeva strutture elefantiache per impiegarli, a danno dell'esercizio e dell’armamento. Le spese fisse mangiavano il bilancio. Tra i vari uffici tecnici delle armi e dei ministeri ci volevano 6 mesi per autorizzare un'arma. Invece di rimodernare le buone armi della prima guerra, nel 29 il R.E. le fece cambiare tutte con scarsi risultati e le prime armi vennero prodotte sempre in scarse quantità e tardi. Il cannone dell'M 11 non era nella torretta girevole, ma secondo il gen. Bastico bisognava puntare su "fante e mulo". Nel 43 erano mobilitati 3.700.000 soldati, di cui 500.000 bloccati negli statici comandi delle retrovie e 3650 nella inutile scuola di cavalleria di Pinerolo. tiziana lombardi liceo visconti

  15. Onda su onda… Le corazzate erano di livello mondiale, ma mancavano di precisione di tiro perché la marina aveva accettato dalle industrie produttrici un incredibile 1% di tolleranza nel puntamento del tiro delle granate. A Matapan (28-29/3/41)la corazzata Vittorio Veneto e gli incrociatori sparano 636 granate senza colpire alcuna nave inglese, mentre tre incrociatori italiani sono affondati dalla flotta inglese prima di essere avvistati grazie all’uso del radar. L’ammiraglio Cavagnari csm della Regia Marina si oppose sempre allo sviluppo e all’impiego delle portaerei, la vera novità della guerra in mare. tiziana lombardi liceo visconti

  16. Dati a confronto tra la divisione corazzata Ariete e una divisione di linea britannica tiziana lombardi liceo visconti

  17. I piani di guerra Il Memorandum di Mussolini del 31/3/40 prevede obiettivi irrealistici: bombardamenti di Parigi e Londra (che erano fuori portata) Sbarchi - e conseguenti difese - dei Francesi in Sicilia Attacchi generalizzati da parte della Regia Marina “Mediterraneo e oltre” (la Marina tenderà a non uscire dai porti anche per la drammatica mancanza di carburanti). Graziani, capo di sm RE, nel 40 comunica che sono complete solo 19 divisioni su 73; Mussolini ordina peraltro la smobilitazione di 600.000 soldati per svernamento nell’estate 40, poi il 12/10 decide l’aggressione alla Grecia: “la guerra parallela”. tiziana lombardi liceo visconti

  18. La mobilitazione Classi mobilitate: dal 1900 al 1923 4.500.00 contro i 5.200.000 della Grande Guerra. 900.000 gli esonerati (molti imboscati). Gli studenti universitari vengono esonerati nel 40, l’anno dopo raddoppiano. Per quelli che rinunciano al rinvio il PNF ottiene la qualifica di volontari (anche per dimostrare l’affezione della borghesia alla guerra. Questo spiega il gran numero dei “volontari”). Dei mobilitati, 1.200.000 sono impiegati all’estero 2.000.000 in Italia. A Roma c’erano 77 generali e 1.233 ufficiali superiori che percepivano tuttavia l’indennità di guerra e il soprassoldo. tiziana lombardi liceo visconti

  19. Il trattamento dei soldati Il rancio: 750 gr pane, 250 gr di pasta o 150 di riso, 100 gr di patate o 50 di legumi, 20 gr di formaggio grattugiato, 20 gr di caffè tostato, 30 gr di zucchero, 15 gr di conserva di pomodoro, 15 gr di lardo o di olio, 20 gr di sale, 0,5 gr di pepe, un quartino di vino due volte alla settimana e 30 centesimi di miglioramento rancio (poi elevato a 1 lira equivalente ad 1 euro di oggi). Integrazioni, senza distinzioni tra fronte e retrovie: 3 cl di cognac oppure 50 gr marmellata oppure 25 di cioccolata. Razione di emergenza: 40 gr di galletta e la famigerata minestra in scatola Chiarizia (nella razione K gli statunitensi hanno anche i fiammiferi e la carta igienica). tiziana lombardi liceo visconti

  20. Le forniture Mancano le cucine mobili, perciò si preparano i pasti nelle retrovie (e arrivano ai soldati freddi e sfatti). Le cucine da campo sono alimentate a legna (introvabile in alcuni siti) e non a nafta, spesso mancano anche le marmitte 1855 e si cucina nei bidoni. Nel 42 il rancio peggiora nettamente, nel 43 il sistema è al collasso, i soldati si abbandonano spesso a rapine, furti e razzie. tiziana lombardi liceo visconti

  21. Le mense L’esercito italiano è l’unico che al fronte conosca una differenziazione tra mensa ufficiali e rancio. In Africa gli italiani si stupiscano che Rommel mangi pane nero e marmellata e lui del contrario. La festa di Corfù: 23/7/41 18 rgt fanteria per i soldati doppia razione di pastasciutta e sigarette, per gli ufficiali risotto, pollo con contorno, dolci e liquori, dolci e “possibilmente” gelato. Viene proposta dallo Sm l’unificazione del sistema, ma un generale della II armata afferma che “una differenziazione ai fini del morale degli ufficiali ci deve assolutamente essere” (G.Rochat, Le guerre italiane 1935-42, Einaudi, Torino, 2006) tiziana lombardi liceo visconti

  22. Le zone etnico-linguistiche e l’occupazione tiziana lombardi liceo visconti

  23. I Balcani Guerra dimenticata e imbarazzante (solo 10 testi di memorialistica). Saranno impiegare dalle 30 alle 35 divisioni sulle 65 effettivamente disponibili. La Marina contribuisce con 1640 convogli, 2350 viaggi mercantili e 977 di scorta, 446.300 uomini trasportati e 956.000 tonnellate di materiali. Gli aerei impiegati sono gli obsoleti: Ro. 37 e Ca 311 per appoggio a terra, Br 20 da bombardamento Cicogna Fiat (nella foto) e Cr 42 da caccia tiziana lombardi liceo visconti

  24. Guerra coloniale? E’ una guerra coloniale contro un nemico che non lo è affatto, che non aveva traccia di italianità, che combatteva una guerra moderna e soprattutto non lasciava spazio agli ascari. Avrebbe dovuto dimostrare le capacità espansionistiche del regime, ma fu da subito dipendente dalle scelte tedesche. tiziana lombardi liceo visconti

  25. Gli interessi e i profitti economici Penetrazione economica con IRI, Imi e con il grande capitale: Volpi presidente commissione economica permanente italo croata, Pesenti commissario di tutte le fabbriche della Dalmazia e del trasporto del cemento da Spalato, Fiat insieme al gruppo Cini si occupa dei trasporti in Adriatico e dal 42 l'Ifi partecipa alla società Adriaportland e Dalmatia e alle cementerie riunite di Spalato. tiziana lombardi liceo visconti

  26. La circolare 3C del 1/3/1942 1/3/42 e 1/12/42 circolare 3C, con incendi e deportazioni di villaggi (misure già anticipate da Ambrosio il 23/10/41: “i ribelli catturati siano immediatamente fucilati, incendiare le case, sgomberare le popolazioni e bruciare il paese”). Persino Grazioli se ne lamenta con il MI a Roma il 24/3/42 dopo l’ennesima azione di rappresaglia perché sono gli stessi metodi • tedeschi Dati parziali: fucilati 146 ostaggi, 1.569 sospetti. I Tribunali militari istruirono 8.737 processi contro 13.186 imputati, di cui 1.150 italiani con 53 condanne a morte eseguite, 434 ergastoli, 2.659 condanne a più di tre anni. tiziana lombardi liceo visconti

  27. La circolare 3C Roatta, comandante delle II Armata (poi Supersloda) dal febbraio 42 in sostituzione di Ambrosio, fa pochi riferimenti al Fascismo, rimanda ai valori tradizionali del Regio Esercito. Il livello elementare delle indicazioni è sintomatico del bassissimo grado di addestramento delle truppe e della grave inefficienza dei comandi. tiziana lombardi liceo visconti

  28. L’invasione Il 25 marzo del 1941 il reggente Paolo aderisce al patto Tripartito, il 27 la popolazione si ribella. Il 28 telegramma di Mussolini a Hitler sulla popolarità della guerra. In Friuli Venezia Giulia si dispongono altre 7 divisioni di fanteria, inoltre si mobilitano diversi reparti dall'Albania. Il 6 aprile partono le prime indicazioni telegrafiche ai generali comandanti del V corpo d,armata (R.Balocco), VI (R.Dalmazzo), XI (M.Robotti), celere (Ferrari Orsi), artiglieria (G.Martinetti), genio (R.Canessa), intendenza (R.Pelligra), aviazione (R.Severoni). Il bombardamento di Belgrado causa 20.000 morti. L'11 aprile gli italiani sono a Lubiana, mentre si procede ad occupare la regione di Fiume e la Dalmazia. Il 17 aprile alle ore 21.00 viene firmata la resa incondizionata: all'Italia tocca la Slovenia meridionale e Lubiana, il litorale dalmata e alcune isole, il controllo sul Montenegro formalmente indipendente, l'ingrandimento dell'Albania con il Kossovo e la Macedonia). Il Regno di Croazia di nome attribuito ad Aimone di Savoia, che non vi si recherà mai, rimane sotto il controllo di Ante Pavelic. tiziana lombardi liceo visconti

  29. L’occupazione Nelle zone annesse e occupate all'Italia continua la politica di snazionalizzazione già sperimentata nelle zone incorporate nel 18: deportazioni, confische, cambio di toponimi e cognomi, divieto di uso delle lingue locali, saluto fascista etc. (“autonomia” slovena in funzione antitedesca e anticroata, ma inficiata dall’importazione completa delle strutture fasciste: dalle corporazioni al PNF, dalla Gill alle massaie rurali) Il potere civile viene affidato a fascisti di sicura fede come Mazzolini (capo squadrista di Ancona e alto commissario in Montenegro), e Grazioli (alto commissario di Lubiana e federale di Trieste). Nel discorso pronunciato a Gorizia il 10/6/41 Mussolini auspica la tendenza alla coincidenza dei confini geografici con quelli razziali. invasione tiziana lombardi liceo visconti

  30. Emilio Grazioli L'11/9/41 Grazioli (nella foto con l’arcivescovo di Lubiana Rožman) istituisce il tribunale straordinario con pena i morte per i contravventori del codice militare, ma anche per chi è in possesso di immagini, documenti o materiali propagandistici. tiziana lombardi liceo visconti

  31. Josip Broz Tito da Zagabria passa a Belgrado, e dopo contatti con Dimitrov a Mosca il 4/7, che però propende per Mihailovic ed un esercito nazionale, lancia l’insurrezione popolare, il CC diventa "quartier generale di liberazione nazionale per i distaccamenti partigiani", invia plenipotenziari nelle diverse regioni. Tito vive nel centro di Belgrado vicino alla Kommandantur e tra luglio e agosto scatena attacchi ovunque . Il 26/9 viene convocato Comando supremo che organizza i battaglioni e raggruppamenti, cerca contatti con i cetnici Il 28/4 si forma il primo gruppo comunista a Lubiana tiziana lombardi liceo visconti

  32. detto Tito Il 22 giugno nella foresta di Brezovica presso la città croata di Sussak, i partigiani jugoslavi formano la famosa Prima Brigata Partigiana di Sussak Il 4 luglio, in una riunione del Comitato Centrale, Tito viene nominato Comandante Militare dell’Armata popolare di liberazione della Jugoslavia e lancia la mobilitazione generale per la resistenza. Nei territori liberati, i partigiani organizzano comitati popolari con funzioni di governo civile. Tito è il principale leader del Comitato antifascista di liberazione nazionale della Jugoslavia Anvoj , riunitosi a Bihač il 26 novembre 1942, e quindi a Jaice il 29 novembre 1943 tiziana lombardi liceo visconti

  33. I offensiva dell’Asse autunno 1941 Comincia il problema dei “dispersi” Dai verbali della II armata nel mese di novembre 225 “dispersi”. Ad esempio: Il 26/11/41 una colonna della guarnigione di Bilece della divisione Marche di 150 uomini, viene attaccata dai partigiani: 13 morti, vari feriti, disertano in 80 soldati e 8 ufficiali con 4 camion, 3 carri armati leggeri, 11 mitragliatori, 4 mitragliatrici, e tutte le armi individuali. tiziana lombardi liceo visconti

  34. La razzia di Lubiana A febbraio Lubiana è circondata dal filo spinato e da lì e Novo Mesto vengono deportate nei campi complessivamente 70.000 persone, bruciati villaggi, condannate dal tribunale militare 21 persone. Il comando della II armata a fine gennaio comunica che tra morti, feriti, prigionieri e dispersi (450) si sono persi 870 uomini. In un rapporto al QG dell'esercito del 2 e del 4/5 gennaio Ambrosio ammette numerose perdite "è un fatto che le masse slovene si sono schierate nella quasi totalità col movimento rivoluzionario anti italiano.". Nella sola provincia di Lubiana in 29 mesi muoiono 5.000 civili presi come ostaggi o fucilati nei rastrellamenti, 200 vengono bruciati, 900 partigiani fucilati, 7.000 deportati, in tutto 13.000 persone su 340.000, il 2,6%. tiziana lombardi liceo visconti

  35. La II offensiva dell’Asse: marzo 42 2/3 marzo 42 riunione ad Abbazia con i generali Roatta, Ambrosio,Oxilia, i tedeschi Kuntze, Bader, Rintelen, Gleise- Horstenau, l'ustascia Laxa. Avvio operazione Trio del 28-29/3 della durata di due mesi, in realtà fino ad ottobre con 20.000 morti. Ad aprile attacco alla zona libera da Sarajevo e Bileca tra Croazia, Montenegro e Serbia, ma si oppone una forte resistenza che si libera con uno sganciamento con attacchi notturni e ritiro nel settore Kalinovic. Con i migliori combattenti Tito riforma 5 nuove brigate proletarie. Ad agosto i Titini controllano quasi tutta la Bosnia. Nel giugno nel Kovara 70.000 soldati attaccano 3.500 partigiani, che resistono fino a che si sganciano salvando 50.000 civili sul monte Grmec, ma gli italo-tedeschi deportano 20.000 persone nei campi di concentramento. tiziana lombardi liceo visconti

  36. Montenegro In Montenegro si proclama l'"indipendenza" a Cettigne, con Mazzolini alto commissario, ma il 13/7 scoppia la rivolta, gli italiani si richiudono sulle città maggiori. Dopo l’insurrezione pieni poteri a Pirzio Biroli "Qui non sarete mai abbastanza ladri, assassini e stupratori" (Ciano, Diario). Pirzio Biroli "si prelevino ostaggi nelle località in cui si effettuano le operazioni e li si scambi di frequente con altri, in modo che tutta la popolazione corra il rischio della repressione eventuale"(ASMAE, gabinetto del ministro e delle segreteria generale 1923-43, serie V, b. 2, AP. 49, Montenegro).A luglio invio divisioni dall'Albania, ma a metá mese le guarnigioni italiane di Andrijevica e Danilovgrad si arrendono (800 e 900) soldati, dopo un mese ne restano 50 tra i partigiani. A Pljevlja nel Sangiaccato viene attaccato il presidio della divisione Pusteria e gli italiani subiscono 1000 morti. Così commenta il 15/2/42 il gen. Esposito comandante la divisione:" Alpino io ben comprendo quanto sia dura la vita che conduci ... Sei stato costretto ad imbracciare di nuovo il fucile per combattere e stroncare una ribellione che, secondo i suoi indirizzi, vorrebbe distruggere i frutti della nostra Vittoria... Il nuovo incendio dell'insurrezione si è esteso ed ha avuto il suo momento più terribile a Pljevlja il 1 dicembre. Il Montenegro è insorto contro di te, e insieme con i montenegrini sono accorsi in lotta i ribelli del Sangiaccato della Bosnia, della Serbia. Alpino, talvolta ti chiederai: quella che conduciamo in questa terra è forse una guerra? Non sarebbe forse meglio abbandonare queste popolazioni esaltate al loro destino, rilasciare che si,scannino tra loro? ... Questo oscuro fronte balcanico sul,quale disperdi le tue energie ha la stessa importanza degli altri fronti sui quali i nostri compagni dell'Asse combattono vigorosamente per la comune vittoria." tiziana lombardi liceo visconti

  37. Montenegro La reazione montenegrina e slava fu la creazione, strutturata, di formazioni partigiane con una forte presenza di comandanti comunisti guidati principalmente dai montenegrini Peko Dapčević (un ex comandante delle Brigate internazionali nella Guerra di Spagna) e Arso Jovanović, che in seguito fu capo di Stato Maggiore di Tito. La resistenza partigiana comunista lottò su due fronti: contro gli occupanti italiani e i nazionalisti monarchici cetnici, filo italiani.Nel novembre 1941 le formazioni partigiane comuniste organizzarono circa 5.000 uomini nel territorio del Sangiaccato per conquistare la città di Pljevlja, sede della 5ª Divisione alpina "Pusteria". Il 1 dicembre 1941 ci fu la più sanguinosa battaglia dei partigiani slavi contro gli italiani. Le perdite in vite umane furono altissime da entrambi le parti. I reparti degli alpini della "Pusteria" furono costretti ad essere immobilizzati nel Sangiaccato e convivere con il grosso delle formazioni partigiane, al comando dello stesso Tito, nella vicina zona di Foča. Non mancarono episodi di brutalità da parte di singoli nostri soldati. In località Pjesivci, alcuni militari della Taro stuprarono due ragazze - Milka Nikcevic e Djuka Stirkovic - per poi ammazzarle sparando loro al seno. Un'altra donna, Petraia Radojcic, fu bruciata viva nella sua casa. A Dolovi Stubicki furono massacrati dieci anziani, uomini e donne. Per aver dato ausilio ai ribelli le popolazioni dei villaggi della Pjesivica furono punite con la requisizione di oltre 1.000 pecore e capre e di 50 bovini. tiziana lombardi liceo visconti

  38. Dalmazia Nel Kordun molti villaggi resteranno liberi per tutta la guerra, come pure altre zone nella Banja, Slavonia e i boschi del Gorski Kotar. Il Tribunale speciale per la Dalmazia istituito da Bastianini a Zara, presidente generale E. Vergano, prima della fine del 41, ha già comminato 100 condanne a morte. Il generale R.Balocco capo del V cda istruisce con nota del 29/10: "i ribelli catturati devono essere subito fucilati e la popolazione civile internata". Ma Ciano a dicembre deve rimandare la visita a Zagabria. In Slovenia già dal 27/4 l’Osvobodilna Fronta combatte contro snazionalizzazione e la suddivisione tra Italia, Germania e Ungheria; comprende tutti i gruppi politici, sotto la guida dei comunisti che in autunno a Lubiana hanno propri uffici e una propria polizia contro i traditori. Dopo l'invasione alla fine del 41 a causa della resistenza, gli effettivi dovettero aumentare: gli italiani avevano 13 divisioni che salirono a 16, i tedeschi salirono da 4 a 6, 5 bulgare, 2 ungheresi, e 8 collaborazioniste, in tutto 620.000 uomini. tiziana lombardi liceo visconti

  39. La Jugoslavia fu divisa in zone di operazione, cinque in Croazia e anche l'Istria, italiana da vent'anni fu inclusa perché molti combattenti erano istriani, cioè italiani. In autunno grande offensiva in Serbia, viene attaccato lo stato libero di Uzice e i Titini si spostarono nel Sangiaccato verso la Bosnia. A Kragujevac e Kraljevo furono fucilate 7.000 e 5.000 persone. I tedeschi attaccano Tito in Bosnia e lui si sposta con la I brigata proletaria nella piana di Sarajevo e sul monte Igman a 30° sotto zero, fissa la nuova capitale a Foca (nella foto con Rankovic e Djilas) con comando supremo, CC, ospedale e contatti con Montenegro e Erzegovina. E’ la prima repubblica partigiana socialista con disposizioni per i civili, in contrasto coi massacri ustascia e cetnici. Il primo marzo 42 nasce la seconda armata proletaria e i nuovi distaccamenti anche in Montenegro vengono organizzati non su base tribale ma politica. tiziana lombardi liceo visconti

  40. Il distaccamento di Kocevje è composto al settantacinque per cento da Italiani, per esempio la banda Carlo Maslo, alcuni dei quali saranno processati dal Tribunale speciale di Roma e fucilati a Forte Bravetta nel giugno del 42. Dal diario della II ARMATA sappiamo che tra giugno e luglio 42 nel pieno dei rastrellamenti 200 soldati italiani disertano (il termine compare per la prima volta nei documenti militari ufficiali). tiziana lombardi liceo visconti

  41. Le rappresaglie Cominciano le rappresaglie: secondo il rapporto dell'XI cda nel mese di maggio in provincia Lubiana si svolgono 20 azioni, sono distrutti dieci villaggi, 42 civili fucilati, 115 morti e 34 internati. Bastianini comunica nello stesso periodo 361 internati a Melada. Nel marzo 42 vengono deportate 878 persone da Lubiana, nel giugno 2.858; tra aprile e giugno in Slovenia vengono fucilati 300 ostaggi. Il prefetto di Sebenico stabilisce che per ogni palo telegrafico vengano fucilati 3 ostaggi (effettive morti 240), Pirzio Biroli comandante in Montenegro che per ogni ufficiale si fucilino 50 ostaggi, per ogni soldato 10. In Slovenia su. 360.000 abitanti ci saranno 67.230 deportati, in Montenegro 26.387. Nei campi in Italia passarono in tutto 149.637 jugoslavi. tiziana lombardi liceo visconti

  42. Gli esordi della resistenza Nella seconda metà del 42 si erano "arresi" 3.000 italiani, i partigiani hano avuto 15.000 tra morti e feriti. Nel frattempo si svolgono attività civili e politiche: il 25/26 novembre 42 nasce il Consiglio antifascista di liberazione nazionale della Jugoslavia, governo ufficioso di 54 rappresentanti di tutte le tendenze antifasciste. Tra gli occupanti stranieri e collaborazionisti si contano 50.000 morti, altrettanti feriti e 40.000 prigionieri. Alla fine del 42 l’esercito partigiano ha 200.000 uomini contro gli 800.000 dell’Asse,di cui 680.000 stranieri, controlla un quinto del territorio. Assume il nome ufficiale EPLJ (nella foto) con sedi centrali nelle città di Jaice e Bihac in Bosnia Erzegovina, con attività economiche, culturali, nuovi collegamenti ferroviari etc. tiziana lombardi liceo visconti

  43. A Trieste, Gorizia,Udine, Fiume si organizza resistenza comunista e non con invii di esponenti del PCJ. A Fiume il prefetto Testa organizza uno speciale battaglione confinario di CN con l'aiuto del generale Galbiati capo della MVSN. Tutta la popolazione operai e contadini,donne e giovani partecipa con sabotaggi, fughe, propaganda. tiziana lombardi liceo visconti

  44. Podhum L’operazione, “motivata” dal fatto che erano stati catturati dai partigiani due insegnanti fascisti, fu condotta da reparti dell’esercito, carabinieri e camicie nere, e comportò, oltre alla distruzione del villaggio, la fucilazione di 108 abitanti e la deportazione di 200 famiglie. Nel solo comune di Castua furono bruciati diciassette villaggi, passate per le armi 59 persone, furono deportati 842 uomini, 904 donne e 565 bambini, e furono incendiate 503 case e 237 stalle. In precedenza, il 30 maggio 1942 il prefetto Testa rese noto con pubblici manifesti di aver fatto eseguire l’internamento nei campi di concentramento in Italia di un numero indeterminato di famiglie di Jelenje dalle cui abitazioni si erano allontanati giovani maggiorenni senza informarne le autorità: “Sono state rase al suolo le loro case, confiscati i beni e fucilati 20 componenti di dette famiglie estratti a sorte, per rappresaglia”.  Testa informò Buffarini Guidi il 13/7 :"ieri sera tutto l'abitato di Podhum nessuna casa esclusa est raso al suolo et conniventi et partecipi bande ribelli nel numero 108 sono stati passati per le armi et con cinismo si sono presentati davanti ai reparti militari dell'arma operanti nella zona, reparti che solo ultimi dieci giorni avevano avuto sedici soldati uccisi dai ribelli di Podhum stop. Ilresto della popolazione e le donne e i bambini sono stati internati stop." tiziana lombardi liceo visconti

  45. Operazione Weiss gennaio 43 sotto guida del generale Lohr comandante gruppo armate E, di concerto con Roatta; tre fasi per spingere Tito verso Montenegro. I tedeschi hanno 6 divisioni con 60.000 uomini, gli italiani tre divisioni Lombardia, Sassari, Re, parte della Murge, Bergamo, Messina e Marche, più cetnici e ustascia in tutto 220.000 uomini contro 60.000 di cui 25.000 effettivi combattenti di Tito. Gli ultra quindicenni delle zone erano da deportare per gli italiani e da fucilare per i tedeschi. Ma Tito attacca il giorno prima in varie zone e sulle vie di comunicazione per evitare e rallentare arrivo. La Croazia rimane libera nelle zone partigiane. L'asse punta su Bihac in Erzegovina. I partigiani sono ritardati dai profughi (100.000), dal problema del tifo petecchiale e degli approvvigionamenti. Il 15 febbraio 43 Tito ordina attacco verso sud, Prozor, difesa bene dalla Murge, mentre da nord incalzano i tedeschi. Il 17 Prozor cade il reggimento della Murge, seicento uomini, si arrende e Tito conquista un grande bottino (3 vagoni di munizioni per fucili, due cannoni antiaerei). Continua avanzata contro Jablanica che cade il 22, nel frattempo sono morti 2.000 italiani e molto materiale catturato: Tito forma la prima divisione corazzata con 17 carri armati. tiziana lombardi liceo visconti

  46. La battaglia della Neretva I tedeschi mandano rinforzi e schierano lungo ,la valle della Neretva 18.000 cetnici, Tito potrebbe lasciare malati e feriti, passare il fiume e tagliare i ponti, invece distribuisce armi ai meno gravi e li fa attaccare ai fianchi e da dietro i tedeschi, fa anche saltare i ponti di fronte a sé e si volge verso i tedeschi che costringe a retrocedere per 15 km usando armi italiane e anche soldati italiani che combattono per lui. Tito fa costruire un ponte provvisorio di tronche sulla Neretva e dall'otto marzo per sette notti e giorni passano tutti i feriti. Così Löhr scrive a Berlino:" i partigiani sono riusciti a passare la Neretva e a ritirarsi fino all'ultimo uomo nella regione settentrionale del Montenegro ... Non abbiamo fatto né bottino né prigionieri. Non è stato trovato nessun partigiano ferito e neppure morto, benché, a giudicare dalle nostre sanguinose perdite (per esempio avevano catturato 400 tedeschi) è da presumere che anche i partigiani ne abbiano subite parecchie" tiziana lombardi liceo visconti

  47. Operazione Schwarz aprile 43 n aprile all'insaputa degli italiani, i tedeschi predispongono l’operazione Schwarz, puntata su Sangiaccato e Montenegro contro il Gruppo centrale dell'EPLJ forte di 19.000 uomini. Dovevanodisarmare anche i cetnici alleati degli italiani e mettere questi di fronte al fatto compiuto. Il3/5 con 117.000 uomini con speciale divisione alpina proveniente dal fronte orientale più tre divisioni italiane (Ferrara, Venezia, Taurinense) circondano Tito. Il comando della Ferrara iniziava fucilazione di massa dei prigionieri sulla lista per gli scambi e su quelli del campo di Bar. Ma gli italiani si oppongono anche all'intrusione tedesca e Robotti dirama un ordine di divieto di transito in Erzegovina per i tedeschi. Il 15/5 i tedeschi delle divisioni SS Prinz Eugen, 369° Legionaria etc attaccano il CS di Tito sul monte Durmitor in Montenegro, il 28/5 prima missione britannica Typical guidata da Deakin, amico di Churchill. A fine maggio riescono a sfondare lungo le rive di Pivs e Drina e si attestano sull'altopiano Vuceko. Durissimi bombardamenti di artiglieria e aerei, corpo a corpo notturni, con abbandono armi pesanti, senza cibo (i partigiani mangeranno ortiche e cavalli), il gruppo si divide con Tito insieme alla prima e seconda divisione proletaria verso il fiume Zelengora e la terza e settima divisione verso il Sangiaccato. Tito viene ferito finché il 9/6 sfondano nella valle della Sutjeska. Il comandante delle truppe tedesche in Croazia gen Lüters deve ammettere che 18.000 comunisti hanno sostenuto attacco di 110.000 tedeschi, 80.000 tra ustascia e italiani 40.000 cetnici. Secondo i tedeschi i partigiani morti erano 13.000 circa contro 583 tedeschi, grazie all'aviazione e alla direttiva tedesca di uccidere feriti e prigionieri. Il 15/6 i partigiani superstiti raggiungono la Bosnia occidentale. tiziana lombardi liceo visconti

  48. Nel febbraio 43 circa mille giovani istriani, croati e sloveni e italiani sono renitenti. L'ex sergente Antonio Detorre di Roma diserta alla fine del 42, nel febbraio 43 si incontra con Mario Lizzero, nel marzo, d'accordo coi comunisti sloveni, nasce il primo nucleo del (dopo il 25 luglio) I distaccamento Garibaldi sotto il comando dell'operaio Pietro Mercandel di Muggia. Da febbraio cominciano ad operare le prime formazioni partigiane italiane. tiziana lombardi liceo visconti

  49. Il 9/9 400 della Murge passano all’EPLJ, gli altri vanno verso Fiume dove vengono consegnati da Gambara ai tedeschi. Dopo il 25/7 i partigiani invitano gli ufficiali e soldati a non combattere più, a consegnare armi, a prendere accordi per lo scambio di prigionieri e feriti. I tedeschi temendo la smobilitazione cominciano a inviare truppe anche in zone italiane. Ambrosio nuovo capo SM chiede il rientro delle divisioni italiane che è concesso il 15/8, il 21/8 Jodl ordina di disarmare gli italiani in Balcania. Nei giorni successivi 40.000 italiani passano nell'EPLJ dove formano 3 divisioni Garibaldi, Mameli, Matteotti tiziana lombardi liceo visconti

  50. L’operazione Primavera Robotti comandante del V cda nell’estate 42 fa diffondere un odg in cui informa di un nuovo ciclo di operazioni (Primavera) in Slovenia :"Iniziamo oggi una bella marcia per campi e per boschi della Slovenia italiana che gruppi di banditi comunisti, pagati dal denaro anti italiano ritenevano buffonescamente di inibire ai soldati italiani." Il 5/8 riceve dal gen Fabbri della Guardia alla frontiera il telespresso n. 46 che comunica l’uccisione di 9 ribelli, ela cattura di 32, l’incendio di tre villaggi. Nota al lato di Robotti :"Bravo Fabbri, non ha certo gli scrupoli di Ruggero (dirglielo a quest'ultimo per telefono). Non si insisterà mai abbastanza." Il gen Maccario della divisione Isonzo propone il bombardamento aereo di alcuni villaggi in Slovenia l'8/9/42 perché vettovagliano i ribelli, Robotti commenta a mano: " No. Prima di distruggere vediamo di mandarci un reparto a prendere tutti gli uomini validi e poi fare piazza pulita.“ Robotti scrive il 4/8 in una nota:“chiarire bene il trattamento dei sospetti perché mi pare che su 73 sospettati non trovar modo di dare neppure un esempio è un po' troppo. Cosa dicono le norme della 3C e quelle successivi? Conclusione: si ammazza troppo poco.“ In un ordine segreto il 2/7/42 il generale Taddeo Orlando (che nel 43 fu nominato dal governo Badoglio comandante generale dei RRCC e Ministro della guerra e nel 47 segretario generale della difesa nel governo De Gasperi) in attuazione di una circolare di Roatta del 28 aprile, ordinava ai suoi reparti di non consegnare prigionieri al tribunale militare per poterli fucilare sul posto. tiziana lombardi liceo visconti

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