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La valutazione del progetto

La valutazione del progetto. Il significato, i soggetti, la modalità gli strumenti. Sintesi. Quando si valuta si mette in atto una pluralità di attività: L’accertamento Il controllo La verifica Il monitoraggio La metavalutazione. Definire precisamente che cosa si intende raggiungere.

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Presentation Transcript


  1. La valutazione del progetto Il significato, i soggetti, la modalità gli strumenti

  2. Sintesi • Quando si valuta si mette in atto una pluralità di attività: • L’accertamento • Il controllo • La verifica • Il monitoraggio • La metavalutazione

  3. Definire precisamente che cosa si intende raggiungere. • La verifica è un progressivo approfondimento comparativo tra: • il progetto • i risultati che si suppongono raggiunti con quel progetto

  4. La verifica come progressivo approfondimento comparativo. • la validità delle ipotesi su cui si basa il progetto didattico • l’esattezza dei dati raccolti dall’accertamento • la corrispondenza dei processi reali e fasi di una procedura • l’esistenza delle condizioni necessarie per lo sviluppo del processo formativo.

  5. In un progetto didattico si distinguono tre tipi di verifica • verifica di fattibilità del progetto (analisi delle condizioni, delle risorse, dei vincoli) • verifica di coerenza applicativa del progetto(durante ) per portare eventuali modifiche • verifica tra obiettivi e risultati (a conclusione) per valutare l’efficacia complessiva del progetto

  6. I progetti didattici • servono da collante tra le verifiche degli insegnamenti e quelli degli apprendimenti • Gli obiettivi di insegnamento si verificano in funzione della fattibilità e alla coerenza del progetto. • Gli obiettivi di apprendimento si verificano comparando i risultati raggiunti dagli allievi.

  7. VALUTAZIONE • Valutare = dare valore, esprimere un giudizio VALUTARE Prendere informazioni prendere decisioni

  8. S T A D I: 1 preparazione - quali informazioni - come ( tecnica di raccolta, quale strumento ) - quando 2 raccolta delle informazioni rilevanti 3 formulazione di un giudizio - confronto tra le informazioni ottenute e i criteri scelti 4 uso del giudizio per prendere decisioni e preparare il resoconto della valutazione - registrare i dati significativi per scegliere un piano d’azione.

  9. LE TECNICHE • L’inchiesta: consiste nel fare domande per conoscere opinioni, interessi, preferenze. • L’osservazione: consiste nel guardare, ascoltare, sentire o utilizzare qualsiasi organo di senso per capire • L’analisi: è il processo di componimento di qualcosa nelle sue parti per avere informazioni su abilità cognitive e psicomotorie, sul risultato dell’alunno durante il processo di apprendimento. • Testing: quando a tutti gli studenti viene presentata la stessa situazione ( istruzioni, regole…) per valutare la prestazione di solito in termini numerici.

  10. LA VALUTAZIONE E’ SEMPRE NECESSARIA La valutazione riferita all’attività scolastica dei disabili deve accompagnare tutto il processo formativo. • non un criterio normativo ma un criterio individuale. • LA VALUTAZIONE FORMATIVA offre la possibilità di un intervento attivo sull’allievo • dà informazioni su ciò che è stato gia’ appreso • guida il percorso verso ciò che resta ancora da compiere.

  11. Possibili errori • rifiuto pregiudiziale del processo di controllo sistematico • impiego consapevole di criteri, scale di misura e tecniche di trattamento dei dati in non congruenti con la realtà da conoscere.

  12. Come evitare errori Conoscenza • delle principali funzioni di controllo degli apprendimenti • degli elementi informativi su cui si basa un giudizio di valutazione • del significato concettuale della misurazione in campo educativo

  13. esempio L’allievo ha svolto una prova di verifica. Attività valutative dell’insegnante: • Misura: sommatoria delle risposte positive e/o negative • Apprezzamento:comparazione tra i risultati ottenuti rispetto a quelli(suoi) precedenti, e/o a quelli di classe o agli obiettivi prefissati(criteri) • Interpretazione: il docente si rende consapevole circa i vissuti inerenti alle prove di verifica

  14. La valutazione dei processi Cercare domande tipo: • Che senso hanno questi risultati per lo sviluppo dell’alunno • Quali significati personali l’alunno attribuisce al concetto… • I processi di mediazione hanno migliorato la qualità dell’apprendimento • Quale valore l’alunno dà al risultato, all’impegno, allo studio • È consapevole dell’importanza del contenuto disciplinare • Ha compreso che l’errore non è solo infrazione di una regola, ma anche lettura di altra realtà

  15. ESIGENZE DI UNA VALUTAZIONE INDIVIDUALIZZATA • Rispetto agli alunni disabili le disposizioni legislative ribadiscono il concetto di valutazione individualizzata • indicano che LA VALUTAZIONE SCOLASTICA è RELATIVA AGLI INTERVENTI EDUCATIVI E DIDATTICI EFFETTIVAMENTE SVOLTI SULLA BASE ADEL PEI ED è RIFERITA AI PROGRESSI IN RAPPORTO ALLE SUE POTENZIALITA’ E AI LIVELLI DI APPRENDIMENTO INIZIALI.

  16. Le indicazioni normative • indicano che LA VALUTAZIONE SCOLASTICA è RELATIVA AGLI INTERVENTI EDUCATIVI E DIDATTICI EFFETTIVAMENTE SVOLTI SULLA BASE ADEL PEI ED è RIFERITA AI PROGRESSI IN RAPPORTO ALLE SUE POTENZIALITà E AI LIVELLI DI APPRENDIMENTO INIZIALI.

  17. Di che cosa tener conto • rapporto tra esigenze poste e finalità comuni • possibilità che l’evoluzione del soggetto non segua percorsi sincronici ma progredisca a velocità diverse a seconda dei settori di sviluppo (Zazzo’) • nello stesso soggetto possano esistere abilità sviluppate a livelli differenti

  18. strumenti di valutazione comuni anche per gli alunni disabili (Calonghi) tenendo presente che: • il punto di partenza è diverso per ciascuno • i programmi indicano le linee portanti dell’azione pedagogico-didattica e i traguardi comuni, ma gli organi collegiali d’istituto hanno il compito di adeguare le indicazioni alla concreta realtà operativa; • le guide alla crescita sono diverse: famiglia, scuola, società e quindi la valutazione non è il giudizio sull’alunno, ma la raccolta di dati utili a valutare tutte le variabili in gioco: alunno, guide, metodi, condizioni

  19. IL DIRITTO DEL DISABILE ALLA VALUTAZIONE • CANEVARO sostiene: • la valutazione è utile al nostro soggetto al punto che dovrebbe essere effettuata due volte: • in condizioni di adattamento, con i sostegni • senza appoggi.

  20. WIGOTSKIJ: LA VALUTAZIONE come CONNESSIONE tra EDUCAZIONE e APPRENDIMENTO • La disponibilità dell’alunno si traduce in oggettiva capacità di apprendimento solo se sollecitata da una guida autorevole; • valutazione riferita non solo al rendimento dell’allievo, ma anche alla qualità dell’azione educativo-didattica in grado di anticipare lo sviluppo.

  21. Chi valuta • La normativa prevede un gruppo ad hoc per la valutazione: • docenti • dirigente • operatori scolastici e sanitari • Gruppo interprofessionale operativo

  22. RACCORDO TRA INTERVENTI INDIVIDUALIZZATI E VALUTAZIONE La DIAGNOSI FUNZIONALE e il PROF. DIN. FUNZ concorrono alla conoscenza e definizione della situazione di partenza Il PEI definisce: le finalità Gli obiettivi prioritari di sviluppo Gli interventi della scuola, dell’equipe, della famiglia, dell’ extrascuola Le attività I tempi La verifica I risultati attesi

  23. LA SITUAZIONE DI PARTENZA • è fondamentale. • va interpretata come BISOGNI SPECIFICI e come RISORSE • NON POSSONO ESSERE DEFINITE UNA VOLTA PER TUTTE, non sono immodificabili, vanno osservate nel loro dinamico evolversi • Richiedono una descrizione personalizzata delle caratteristiche salienti dell’alunno.

  24. MODELLI DESCRITTIVI • MODELLO NORMATIVO EVOLUTIVO: confronto tra livelli di sviluppo reale del soggetto con quello normativo e le tappe di sviluppo dei b. normali (ritardo o precocità) • MODELLO ECOLOGICO COMPORTAMENTALE: non ha riferimenti normativi, ma evidenzia il livello di adattamento alle richieste ambientali. Le capacità reali vengono confrontate con le richieste dell’ambiente quotidiano allo scopo di raggiungere un soddisfacente adattamento ed un buon livello di autonomia

  25. QUALE PROGRAMMAZIONE Questo tipo di programmazione si allontana dallo stile LINEARE per area, per obiettivi e unità didattiche. • Richiede: * stile CIRCOLARE RETICOLARE E COEVOLUTIVO idea di conoscenza come capacità di cogliere relazioni tra nuovi significati * Programmazione a maglie larghe, aperta *Alunno come protagonista

  26. Le responsabilità Tutti i docenti sono responsabili dal momento dell’indagine fino all’adeguamento delle fasi del processo a quello conclusivo di valutazione

  27. VALUTAZIONE ED ORIENTAMENTO VALUTAZIONE FORMATIVA: • REGOLA IL PROCESSO FORMATIVO • GUIDA L’ALLIEVO A SVILUPPARE NEL MIGLIOR MODO POSSIBILE LE PROPRIE POTENZIALITA’ • SI COLLEGA ALLA PROGRAMMAZIONE COME COSTANTE ADEGUAMENTO ALLE REALI CONDIZIONI , OTIMIZZAZIONE DELLE RISORSE, CORREZIONE DI ERRORI • HA UN RIFLESSO FORMATIVO SUL SOGG., DEFINISCE I PROGRESSI NELLE CONOSCENZE, E NEI PROCESSI COGNITIVI • SI RIFLETTE SUL PROCESSO DI MATURAZIONE CON LA FORMAZIONE DI UN CONCETTO REALISTICO DI SE’ • OFFRE SPUNTI PER L’ORIENTAMENTO INDICANDO ATTITUDINI, INTERESSI, FAVORICSE LA CAPACITA’ DI AUTOORIENTARSI E DI PRENDERE DECISIONI NELLA CONSAPEVOLEZZA DELLE POSSIBILI CONSEGUENZE.

  28. La valutazione verso il positivo Il positivo è la base dei percorsi formativi • Puntare alla trasparenza • Condividere • Essere consapevoli dei fattori soggettivi • Triangolare lo sguardo valutativo

  29. La valutazione sommativa È la valutazione riepilogativa di un programma d’intervento giunto a conclusione Si valutano gli esiti prodotti

  30. Funzione certificativa La valutazione con funzione certificativa comprende documentazione relativa a: • Superamento esami • Prove, interrogazioni • Tappe intermedie di corsi di studi Recentemente documenta i crediti formativi interpretati come accertamento di competenze acquisite

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