1 / 33

La Valutazione ambientale nel Progetto delle infrastrutture di trasporto

Agostino Cappelli Università IUAV di Venezia. La Valutazione ambientale nel Progetto delle infrastrutture di trasporto. VIA: campo di applicazione.

borka
Download Presentation

La Valutazione ambientale nel Progetto delle infrastrutture di trasporto

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Agostino Cappelli Università IUAV di Venezia La Valutazione ambientale nel Progetto delle infrastrutture di trasporto

  2. VIA: campo di applicazione Direttiva 85/337/CEE concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati , modificata dalla direttiva 97/11 CE Riguarda la realizzazione di progetti pubblici o privati suscettibili di avere rilevanti effetti sull’ambiente • Allegato I opere da sottoporre obbligatoriamente a VIA • Allegato II opere da sottoporre a VIA previo screening

  3. Infrastrutture lineari di trasporto DPCM 10 agosto 1988 n 377 • Tronchi ferroviari per il traffico di lunga distanza • Autostrade e strade riservate alla circolazione automobilistica o tratti di esse, accessibili solo attraverso svincoli o intersezioni controllate e sulle quali sono vietate, tra l’altro, l’arresto e la sosta di autoveicoli; • Strade extraurbane o tratti di esse, a quattro o più corsie o raddrizzamento e/o allargamento di strade esistenti a due corsie al massimo per renderle a quattro o più corsie. Circolare Minambiente 7 ottobre 1996 Sulla necessità di sottoporre a VIA gli adeguamenti di autostrade esistenti da 2 a 3 corsie e di valutare il progetto complessivo anche quando il progetto riguardi solo lotto funzionali.

  4. VIA Regionale: l’Atto di indirizzo e coordinamento del 1996 • 4. Sono assoggettati alla procedura di valutazione d'impatto ambientale i progetti di cui all'allegato B che ricadono, anche parzialmente, all'interno di aree naturali protette come definite dalla legge 6 dicembre 1991, n. 394. • 5. Per i progetti di opere o di impianti ricadenti all'interno di aree naturali protette, le soglie dimensionali sono ridotte del 50%. • 6. Per i progetti elencati nell'allegato B, che non ricadono in aree naturali protette, l'autorità competente verifica, secondo le modalità di cui all'articolo 10 e sulla base degli elementi indicati nell'allegato D, se le caratteristiche del progetto richiedono lo svolgimento della procedura di valutazione d'impatto ambientale. Allegato B • g) strade extraurbane secondarie; • h) costruzione di strade di scorrimento in area urbana o potenziamento di esistenti a quattro o più corsie con lunghezza, in area urbana, superiore a 1.500 metri; • i) linee ferroviarie a carattere regionale o locale; • l) sistemi di trasporto a guida vincolata (tramvie e metropolitane), funicolari o linee simili di tipo particolare, esclusivamente o principalmente adibite al trasporto di passeggeri;

  5. Finalità della VIA La valutazione dell'impatto ambientale individua, descrive e valuta, in modo appropriato, per ciascun caso particolare e conformemente agli articoli da 4 a 11, gli effetti diretti e indiretti di un progetto sui seguenti fattori: - l'uomo, la fauna e la flora; - il suolo, l'acqua, l'aria, il clima e il paesaggio; - l'interazione tra i fattori di cui al primo e secondo trattino; - i beni materiali ed il patrimonio culturale.

  6. I passi della procedura “normale” • Invio del progetto definitivo e del SIA al Ministero dell’ambiente e al Ministero dei beni e attività culturali e alla Regione • Deposito presso gli enti locali da parte del proponente del progetto e dello Studio di Impatto Ambientale • Pubblicazione su quotidiani nazionali e locali dell’avvenuto deposito e dei modi di accesso. Da qui hanno inizio i 30 giorni per le osservazioni del pubblico • Il Comitato di coordinamento della Commissione VIA assegna il progetto ad un Gruppo istruttore • Eventuali richieste di approfondimento e di informazione, con interruzione della decorrenza dei tempi • Arrivo delle osservazioni del pubblico, del parere della Regione e del parere del Min. dei beni e attività culturali • Discussione della proposta del Gruppo istruttore nell’Assemblea plenaria della Commissione VIA ed emissione parere di compatibilità • Il Ministro dell’ambiente formula la proposta di Decreto di compatibilità ambientale e la invia al Ministro dei beni e attività culturali per il concerto • Emissione del decreto interministeriale e trasmissione alla Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione

  7. la VIA per le opere strategiche (D.Leg.tivo 190/2002) • Invio del progetto preliminare e del SIA al Ministero dell’ambiente e al Ministero dei beni e attività culturali (solo su opere che interessano aree sottoposte a vincolo di tutela culturale o paesaggistica) e alla Regione • Deposito presso gli enti locali da parte del proponente del progetto e dello Studio di Impatto Ambientale, pubblicazione su quotidiani nazionali e locali dell’avvenuto deposito e dei modi di accesso. Da qui hanno inizio i 30 giorni per le osservazioni del pubblico • Entro 90 giorni il Ministro dell’ambiente rimette il proprio parere, assunto in base all’istruttoria della Commissione speciale di VIA, al Ministro delle infrastrutture, che entro 60 giorni formula la propria proposta al CIPE che si esprime entro 30 giorni. • Il progetto preliminare non è sottoposto a Conferenza dei servizi. Il CIPE si esprime a maggioranza, ma con l’assenso dei presidenti delle Regioni e Province autonome, sentiti i comuni interessati. • In caso di dissenso, per le infrastrutture di carattere interregionale e internazionale occorre il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che si esprime entro 45 giorni • La commissione speciale di Via verificherà se le prescrizioni formulate sul progetto preliminare sono state integrate nel progetto definitivo. Se il progetto definitivo è significativamente diverso dal preliminare occorre ripercorrere la procedura VIA (SIA, informazione al pubblico, istruttoria, parere di compatibilità)

  8. Contenuti dello studio di impatto ambientale (SIA) Le informazioni che il committente deve fornire comportano almeno: - una descrizione del progetto con informazioni relative alla sua ubicazione, progettazione e dimensioni; - una descrizione delle misure previste per evitare, ridurre e possibilmente compensare rilevanti effetti negativi; - i dati necessari per individuare e valutare i principali effetti che il progetto può avere sull'ambiente nelle diverse fasi della sua vita, compresa la dismissione; - una sintesi non tecnica delle informazioni di cui al primo, secondo e terzo trattino.

  9. Il SIA: impostazione generale Lo Studio di Impatto Ambientale di un progetto di infrastruttura di trasporto deve analizzare e restituire in forma organica e documentata le seguenti informazioni: • motivazioni assunte alla base del progetto e loro attualità, eventuali condizioni al contorno di ordine sociale, economico, territoriale in grado di influenzare l’efficacia del progetto rispetto agli obiettivi perseguiti, iter del processo decisionale; • criteri generali adottati per la progettazione dell’infrastruttura; vincoli considerati nel disegno del tracciato, scelte tecnologiche e progettuali, criteri di dimensionamento, rapporti funzionali del progetto con la maglia infrastrutturale presente nel territorio di riferimento e con eventuali altri interventi previsti;

  10. Rapporti fra progetto e quadro di riferimento programmatico, intesi non solo quale astratta dimostrazione di coerenza del progetto stesso con gli strumenti vigenti, quanto piuttosto quale analisi interpretativa degli strumenti programmatici di settore e territoriali vigenti e previsione dei possibili impatti determinati dalla realizzazione del progetto sugli obiettivi espressi negli strumenti programmatici; • Quadro di riferimento progettuale finalizzato a definire gli elementi caratterizzanti sotto il profilo funzionale, nonché ad evidenziare gli aspetti significativi sotto il profilo ambientale (criteri di tracciamento ed alternative considerate, dimensioni, fattori causali di impatto e stima dei livelli di pressione ambientale determinati nelle diverse fasi, ecc.); • Quadro di riferimento ambientale che descrive l’ambiente coinvolto dal progetto al fine della individuazione e della evidenziazione delle componenti ambientali e territoriali sensibili ai potenziali impatti del progetto: ambiente naturale e risorse paesaggistiche, ambiente costruito e risorse storico-culturali, ambiente umano e distribuzione degli insediamenti nel corridoio di potenziale interferenza del progetto.

  11. Il quadro di riferimento programmatico I contenuti generali del Quadro di Riferimento Programmatico sono così schematizzabili: • Inquadramento nell’ambito di altri interventi già realizzati e/o in programma • Laddove il progetto si inserisca in un più complesso disegno di rete, è opportuno riprenderne i termini generali e gli obiettivi strategici, evidenziando il contributo specifico atteso dal progetto stesso e la sua priorità all'interno del quadro delineato. • Rapporti con la pianificazione di settore (di area vasta e locale). Ad es. PGTL, PRT, Programmi triennali ANAS, PUM, PUT, ecc. • Rapporti con la pianificazione territoriale e ambientale (di area vasta e locale). Ad es. PRS, PTCR, PTCP, Piani di bacino, P. Attività Estrattive, Piani di salvaguardia e risanamento ambientale, Accordi quadro, di programma e/o di intesa tra Enti diversi, ecc.

  12. Il quadro di riferimento programmatico /2 Rispetto a tali strumenti di piano, il quadro di riferimento programmatico dovrà evidenziare obiettivi generali e locali, normative e linee guida applicative al fine di individuare: • le natura delle interrelazioni con il progetto ad es. individuando i bacini di approvvigionamento degli inerti e comparando la relativa domanda con le disponibilità del piano cave; verificando la rispondenza degli attraversamenti dei corsi d'acqua agli obiettivi ed agli indirizzi dei piani di bacino; valutando il carico inquinante aggiuntivo derivante dallo smaltimento delle acque di piattaforma alla luce di obiettivi determinati dai piani di tutela delle acque, ecc. • la caratterizzazione delle interrelazioni stesse con riferimento agli specifici elaborati di piano (n° e titolo della tavola, articolo delle norme tecniche); tale caratterizzazione potrà essere espressa sinteticamente in termini di interferenza, indifferenza o coerenza fra obiettivi e linee guida degli strumenti e inserimento del progetto. • la coerenza fra destinazioni d’uso del suolo previste dagli strumenti urbanistici e territoriali vigenti e l’insediamento dell’infrastruttura (coerenza che dovrà essere analizzata anche con riferimento alle aree non direttamente coinvolte dalle previsioni di progetto, ma potenzialmente interferite dagli impatti individuati) la verifica di coerenza funzionale fra obiettivi strategici perseguiti dagli strumenti vigenti e inserimento territoriale ed urbanistico dell’infrastruttura di progetto.

  13. Quadro di riferimento progettuale Il quadro di riferimento progettuale fornisce al processo di valutazione una descrizione ragionata e mirata del progetto, evidenziando in particolare: • i criteri generali adottati nella redazione ed i vincoli assunti sulla base di norme tecniche di riferimento; • le alternative considerate in funzione di differenti criteri progettuali (ad es.: alternativa di minimo impatto, alternativa di minimo costo, alternativa di più breve sviluppo lineare), i termini del confronto operato fra le diverse alternative, i criteri di composizione dei diversi ordini di priorità adottati per la redazione dell'alternativa di progetto; • l'articolazione del tracciato in relazione alla tipologia planoaltimetrica prevalente; • l'articolazione del tracciato in relazione all'assetto territoriale ed ambientale degli ambiti coinvolti; • l'analisi dei fattori causali di impatto individuati; • le linee progettuali adottate per le misure di mitigazione e compensazione degli impatti.

  14. Quadro di riferimento progettuale /2 Nel progetto preliminare, il quadro di riferimento progettuale dovrà considerare: • le tecniche di indagine e previsione adottate per il suo dimensionamento, • delle variabili di carattere tecnico, economico ed ambientale assunte alla base della progettazione, • il percorso di progressivo affinamento e selezione della soluzione proposta, con i più rilevanti termini di confronto fra le soluzioni alternative considerate, • la la fattibilità tecnica ed economica del progetto stesso (esiti delle analisi benefici costi, con evidenziazione delle voci considerate, delle ipotesi assunte, comprese le verifiche di sensitività condotte sui parametri più significativi e delle condizioni esterne che risultano decisive ai fini del raggiungimento del saggio di rendimento interno calcolato) • Nel progetto definitivo, il quadro di riferimento progettuale dovrà contenere • i criteri di sviluppo del tracciato adottati con riferimento al progetto preliminare, agli esiti delle eventuali prescrizioni definite in sede di valutazione preliminare

  15. Quadro di riferimento progettuale /3 Più in particolare, andranno evidenziati, con riferimento all’intero tracciato: • il dimensionamento del progetto. • le motivazioni del progetto traffico attuale ed evoluzione prevista (documentazione dei dati di traffico acquisiti e/o utilizzati, criteri adottati per l'elaborazione di scenari previsionali , strumenti di simulazione impiegati, ecc.); individuazione delle criticità sulla rete di riferimento e definizione delle priorità di intervento; risultati attesi a seguito della realizzazione del progetto; incertezza delle previsioni e condizioni al contorno che possono influenzare l'effettivo conseguimento degli obiettivi di progetto. Parametri dimensionali adottati

  16. Quadro di riferimento progettuale /4 In particolare devono essere rappresentati e discussi i seguenti criteri di comparazione delle alternative considerate: • efficienza trasportistica • capacità di decongestionamento della rete esistente (diminuzione dei carichi di traffico, riduzione dell’inquinamento acustico e atmosferico) • caratteristiche di sicurezza • salvaguardia di insediamenti antropici • minor consumo di risorse naturali • salvaguardia di aree vincolate e/o soggette a normativa di tutela salvaguardia di beni ambientali e storico-culturali coerenza/conformità con piani e programmi • compatibilità con altri interventi infrastrutturali in corso di realizzazione o in programma • mitigabilità degli impatti • complessità realizzative (tempi di realizzazione, esigenze di fasizzazione dei lavori, etc.) • costi

  17. Quadro di riferimento ambientale Il quadro di riferimento ambientale documenta le analisi effettuate per l'individuazione, l'analisi e la valutazione degli impatti di progetto. Lo schema logico generale può essere rappresentato come da seguente articolazione, da riferire ad ognuno dei settori di impatto individuati nella fase di scoping: • Analisi ambientale della situazione ante operam e definizione del livello di sensibilità/vulnerabilità negli ambiti territoriali interessati dal progetto; • Individuazione dei fattori causali di impatto significativi per ogni voce di impatto considerata; • Descrizione sintetica delle possibili interazioni (e dei relativi esiti) fra fattore causale e componente ambientale; • Descrizione sintetica dei metodi di analisi e previsione utilizzati per la caratterizzazione dell'impatto; • Caratterizzazione dell'impatto post-operam nell'ipotesi di progetto; • Definizione degli interventi di mitigazione di progetto e discussione della loro efficacia con riferimento all'impatto post operam; • Descrizione e caratterizzazione degli impatti residui (a valle delle misure di mitigazione).

  18. Quadro di riferimento ambientale/2 Più in particolare, per ognuna delle linee di impatto individuate definite nell’ambito dello scoping, lo studio di impatto ambientale documenta: • le fonti informative esistenti, quelle acquisite, eventuali elementi di incertezzza da assenza o indisponibilità di fonti informative; • le metodologie adottate per la caratterizzazione della componente ambientale e per la previsione degli effetti indotti dal progetto su di essa; • gli indicatori eventualmente selezionati per la caratterizzazione della qualità ambientale e degli impatti attesi; • la previsione degli impatti di progetto in corrispondenza di scenari temporali significativi; • la valutazione degli impatti previsti in relazione alla situazione attuale (criterio differenziale) oltre che alle norme di tutela vigenti (criterio assoluto);

  19. Quadro di riferimento ambientale/3 …..documenta • la significatività dell'impatto individuato per mezzo di indicatori sintetici e comparabili fra diversi scenari e / o alternative di progetto (popolazione esposta ante e post operam a determinati livelli sonori, frammentazione di aree sensibili / continuità territoriale, frequenza degli attraversamenti / effetto barriera, ecc.) • le misure di mitigazione che il progetto prevede per la riduzione degli impatti di cui al punto precedente • l'impatto residuale e non mitigabile.

  20. Componenti ambientali: atmosfera In linea generale, le attività analitiche riferite alle componenti ambientali di cui all’allegato II del DPCM 27 dicembre 1988 sono le seguenti: 1.      Atmosfera • Raccolta ed elaborazione dei dati necessari alla caratterizzazione meteoclimatica del sito, con particolare riferimento all’individuazione di ambiti di potenziale ricaduta di inquinanti atmosferici e di parametri rilevanti per la diffusione degli stessi, • Raccolta ed elaborazione dei dati relativi alla qualità dell’aria nel sito di progetto. • Individuazione e caratterizzazione preliminare delle sorgenti di inquinanti atmosferici presenti nell’ambito territoriale; • Individuazione e caratterizzazione degli ambiti potenzialmente sensibili all’impatto sulla qualità dell’aria, quali ad esempio aree residenziali e servizi sociosanitari e scolastici, parchi ed aree ricreative, ambiti di rilevanza naturalistica (riserve, biotopi, siti di importanza comunitaria, ecc.); • Stima preliminare del contributo atteso a fronte della realizzazione del progetto e comparazione con la situazione preesistente.

  21. Componenti ambientali: amb.idrico 2.      Ambiente idrico • Raccolta ed elaborazione dei dati necessari alla caratterizzazione qualitativa e quantitativa delle risorse idriche (bacini, reticolo idrografico, bilancio idrico, portate e regimi idraulici, parametri qualitativi chimico – fisici e biologici, ecc.). Analisi degli usi attuali delle risorse. • Individuazione di ambiti puntuali e/o areali potenzialmente sensibili alle interferenze determinate dal progetto (sezioni critiche di deflusso, alvei, aree lacustri e zone umide, ecc. critiche). • Individuazione e caratterizzazione di eventuali fenomeni di degrado già in atto. • Analisi preliminare dei potenziali impatti sull’ambiente idrico e comparazione delle diverse alternative di progetto;

  22. Suolo e sottosuolo 3. Suolo e sottosuolo. • Caratterizzazione geolitologica e geostrutturale del territorio, analisi di eventuali fenomeni sismici e vulcanici; • Caratterizzazione idrogeologica dell'area coinvolta, individuazione e caratterizzazione (in termini qualitativi e quantitativi) di eventuali falde idriche sotterranee in termini qualitativi e quantitativi, individuazione di sorgenti e campi di approvvigionamento idropotabile, rappresentazione del territorio interessato dalle diverse alternative di progetto per classi omogenee di vulnerabilità dell’acquifero; • Caratterizzazione geomorfologica, individuazione e descrizione dei processi di modellamento in atto (erosione, sedimentazione, movimenti in massa), caratterizzazione della stabilità dei versanti e indicazione delle tendenze in atto; • Caratterizzazione pedologica dell'area vasta, con particolare riferimento alla capacità d’uso dei suoli, al loro valore produttivo, al loro valore ecologico e naturalistico; • Individuazione e caratterizzazione di fenomeni di degrado della risorsa determinati da attività antropiche già attive nell’ambito territoriale coinvolto dal progetto;

  23. Vegetazione, flora e fauna 4. Vegetazione, flora e fauna Vegetazione e flora: • carta della vegetazione presente, espressa come essenze dominanti sulla base di analisi aerofotografiche e di rilevazioni fisionomiche dirette; • flora significativa potenziale (specie e popolamenti rari e protetti, sulla base delle formazioni esistenti e del clima); • carta delle unità forestali e di uso pastorale; • liste delle specie botaniche presenti nel sito direttamente interessato dall'opera; Fauna: • lista della fauna vertebrata presumibile (mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e pesci) sulla base degli areali, degli habitat presenti e della documentazione disponibile; • lista della fauna invertebrata significativa potenziale (specie endemiche o comunque di interesse biogeografico) sulla base della documentazione disponibile;

  24. Ecosistemi e salute pubblica 5.      Ecosistemi • Individuazione delle unità ecosistemiche naturali ed antropiche presenti e loro caratterizzazione in relazione al valore ecologico nonché al livello di sensibilità ai potenziali impatti; • Caratterizzazione almeno qualitativa della struttura degli ecosistemi attraverso la descrizione delle rispettive componenti abiotiche e biotiche e della dinamica di essi, con particolare riferimento sia al ruolo svolto dalle catene alimentari sul trasporto, sull'eventuale accumulo e sul trasferimento ad altre specie ed all'uomo di contaminanti, che al grado di autodepurazione di essi; • Individuazione e caratterizzazione dei fenomeni di degrado in atto e dei relativi fattori di pressione. 6.      Salute pubblica • Identificazione e classificazione delle cause significative di rischio per la salute umana da sostanze chimiche, rumore, vibrazioni e radiazioni non ionizzanti • Analisi dell’incidentalità stradale sulla rete di riferimento del progetto, con l’elaborazione degli indici di mortalità e lesività, l’evidenziazione delle cause di incidente stradale, l’individuazione di eventuali punti o tratti della rete caratterizzati da elevato livello di rischio.

  25. Rumore e vibrazioni 7.  Rumore e vibrazioni • Caratterizzazione acustica preliminare del territorio interessato dal progetto mediante raccolta, analisi ed elaborazione di misure; • Individuazione e caratterizzazione delle sorgenti di inquinamento acustico già presenti. • Caratterizzazione degli usi del suolo in relazione alle classi di azzonamento acustico di cui al DPCM novembre 1997 (con riferimento agli strumenti elaborati dai comuni – se disponibili – o ai criteri di zonizzazione di cui alla normativa). • Individuazione e caratterizzazione dei recettori sensibili. • Stima preliminare degli impatti di progetto, effettuata mediante adeguati algoritmi di simulazione, finalizzata al dimensionamento delle fasce di interferenza dei tracciati alternativi. • Caratterizzazione delle fasce di interferenza sotto il profilo dei recettori potenzialmente esposti a determinati livelli di pressione sonora. 8. Radiazioni ionizzanti e non ionizzanti • Individuazione e caratterizzazione delle sorgenti di campo elettromagnetico presenti nel sito di progetto (elettrodotti, antenne e ripetitori) e verifica delle relative fasce di potenziale interferenza.

  26. VIA: normativa di riferimento • DIRETTIVA (85/337/CEE)DEL CONSIGLIO del 27 giugno 1985 concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati • DIRETTIVA 97/11/CEDEL CONSIGLIO del 3 marzo 1997 che modifica la direttiva 85/337/CEE concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati • DPCM 10 agosto 1988 n 377 Regolamentazione delle pronunce di compatibilità ambientale • DPCM 27 dicembre 1988Norme tecniche per la redazione degli studi di impatto ambientale e la formulazione del giudizio di compatibilità di cui all’art. 6 della legge 8 luglio 1986 n 349 • DPR 12 APRILE 1996, Atto di indirizzo e coordinamento • DECRETO LEGISLATIVO 20 agosto 2002, n.190Attuazione della legge 21 dicembre 2001, n. 443, per la realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti produttivi strategici e di interesse nazionale.

  27. Criteri preliminari di valutazione della compatibilità ambientale Inaccettabilita’ di impatti indebiti in caso di realizzazione di opere non necessarie (mancanza di giustificazione socio-economica dell’opera) Inaccettabilità di impatti indebiti in caso di incapacità del progetto di rispondere ai suoi obiettivi tecnici (inadeguate soluzioni tecniche non danno luogo a impatti ingiustificati) Inaccettabilità di impatti indebiti legati alla scelta di soluzioni progettuali non ottimali o sovradimensionate (esistenza di alternative più favorevoli)

  28. Criteri legati alla inadeguatezza o alla incompletezza del livello progettuale ai fini della valutazione Inaccettabilità di impatti evitabili conseguenti ad un livello progettuale troppo avanzato non più in grado di essere modificato in elementi rilevanti ai fini degli effetti ambientali Inaccettabilità di rischi di impatto ambientale legati ad opere connesse non ancora definite progettualmente che potranno comportare significativi effetti negativi Inaccettabilità di impatti indebiti a causa del mantenimento di opere esistenti non più necessarie a progetto realizzato

  29. CRITERI TECNOLOGICI Mancato rispetto degli standard di legge per le emissioni Livelli assoluti e relativi di pressione prodotta Mancato uso delle migliori tecniche disponibili

  30. CRITERI AMBIENTALI Mancato rispetto degli standard ambientali Superamento della ricettività ambientale del territorio interessato Consumi ingiustificati di valori ambientali Superamento della capacità di rigenerazione naturale delle aree considerate

  31. CRITERI FONDATI SU BILANCI AMBIENTALI COMPLESSIVI DEGLI EFFETTI ATTESI Carring capacity Ecological Footprint Indici globali

  32. CRITERI DI SIGNIFICATIVITA’ Anche qualora dall’analisi dei livelli dell’inquinamento di fondo risultino ancora consistenti margini di ricettività ambientale, non possono di regola essere considerati accettabili nuovi impatti che si traducono in peggioramenti significativi della situazione esistente. In relazione a ciò un impatto potrà essere di regola considerato: non significativo (ininfluente) scarsamente significativo significativo molto significativo

  33. Descrizione parziale alternative Descrizione dettagliata alternative “ragionevoli” Consultazione/partecipazione passiva Consultazione/partecipazione attiva Autorizzazione formale da parte di un ente esterno Procedura interna all’ente responsabile del piano Dalla VIA alla VAS Valutazione di impatto ambientale Valutazione Ambientale di piani e programmi Approccio per opere singole Approccio per aree VIA e VAS: due strumenti da raccordare Momento specifico Processo Separata dalla progettazione Integrata nella pianificazione Monitoraggio di controllo Monitoraggio proattivo

More Related