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LE RICORDANZE di Giacomo Leopardi III a parte

LE RICORDANZE di Giacomo Leopardi III a parte. Poscia, per cieco malor, condotto della vita in forse,. ARNOLFO DA CAMBIO. piansi la bella giovanezza, e il fiore de' miei poveri dì, che sì per tempo cadeva:. CARAVAGGIO.

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LE RICORDANZE di Giacomo Leopardi III a parte

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Presentation Transcript

  1. LE RICORDANZE di Giacomo Leopardi IIIa parte

  2. Poscia, per cieco malor, condotto della vita in forse, ARNOLFO DA CAMBIO

  3. piansi la bella giovanezza, e il fiore de' miei poveri dì, che sì per tempo cadeva: CARAVAGGIO

  4. e spesso all'ore tarde, assiso sul conscio letto, dolorosamente alla fioca lucerna poetando,

  5. lamentai co' silenzi e con la notte il fuggitivo spirto, ed a me stesso in sul languir cantai funereo canto. COROT

  6. Chi rimembrar vi può senza sospiri, o primo entrar di giovinezza, o giorni vezzosi. Inenarrabili, RENOIR

  7. allor quando al rapito mortal primieramente sorridon le donzelle; TISSOT

  8. a gara intorno ogni cosa sorride; invidia tace,non desta ancora ovver benigna; RENOIR

  9. e quasi (inusitata maraviglia ) il mondo la destra soccorrevole gli porge, RENOIR

  10. scusa gli errori suoi, festeggia il novo suo venir nella vita, ed inchinandomostra che per signor l’accolga e chiami? TISSOT

  11. Fugaci giorni! a somigliar d'un lampo son dileguati. E qual mortale ignaro VAB GOGH

  12. di sventura esser può, se a lui già scorsa quella vaga stagion, se il suo buon tempo,se giovanezza, ahi giovanezza, è spenta? CEZANNE

  13. O Nerina! e di te forse non odo questi luoghi parlar? Caduta forse dal mio pensier sei tu? COROT

  14. Dove sei gita, che qui sola di te laricordanza trovo, dolcezza mia?

  15. Più non ti vede questa Terra natal: quella finestra, ond'eri usata favellarmi,

  16. ed onde mesto riluce delle stelle il raggio, è deserta. Ove sei, che più non odo la tua voce sonar,

  17. siccome un giorno, quando soleva ogni lontano accento del labbro tuo, COROT

  18. ch'a me giungesse, il volto scolorarmi? Altro tempo. I giorni tuoi furo, mio dolce amor.

  19. Passasti. Ad altri il passar per la terra oggi è sortito, e l'abitar questi odorati colli.

  20. COROT Ma rapida passasti; e come un sogno fu la tua vita. Iva danzando; in fronte

  21. la gioia ti splendea, splendea negli occhi quel confidente immaginar, quel lume di gioventù, quando spegneali il fato, COROT

  22. e giacevi. Ahi Nerina! In cor mi regna l'antico amor. Se a feste anco talvolta COROT

  23. se a radunanze io movo, infra me stesso dico: o Nerina, a radunanze, a feste tu non ti acconci più, tu più non movi. MONET

  24. Se torna maggio, e ramoscelli e suoni van gli amanti recando alle fanciulle, dico: Nerina mia, per te non torna RENOIR

  25. primavera giammai, non torna amore. Ogni giorno sereno, ogni fiorita piaggia ch'io miro, ogni goder ch'io sento,

  26. dico: Nerina or più non gode; i campi, l'aria non mira. Ahi tu passasti, eterno sospiro mio: passasti: e fia compagna

  27. d'ogni mio vago immaginar, di tutti i miei teneri sensi, i tristi e cari moti del cor, la rimembranza acerba. COROT

  28. F I N E **** musica:“ PAS DE DEUX ” da Lo Schiaccianoci di Petr Il’Ic Tchaikovsky elaborazione: marcello abbondi

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