1 / 47

CORSO PER DATORI DI LAVORO DI STUDI MEDICI E ODONTOIATRICI PER LA FUNZIONE DI R.S.P.P. (D.lgs. 81/08) 4 e 18 aprile 200

O. M. E C.O. - Matera. CORSO PER DATORI DI LAVORO DI STUDI MEDICI E ODONTOIATRICI PER LA FUNZIONE DI R.S.P.P. (D.lgs. 81/08) 4 e 18 aprile 2009. Comunicazione, Relazione, Rischi organizzativi. Relatore dott. Isidoro GOLLO Psicologo Psicoterapeuta Direttore U.O.C. Psicologia ASM – MT

arama
Download Presentation

CORSO PER DATORI DI LAVORO DI STUDI MEDICI E ODONTOIATRICI PER LA FUNZIONE DI R.S.P.P. (D.lgs. 81/08) 4 e 18 aprile 200

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. O. M. E C.O. - Matera CORSO PER DATORI DI LAVORO DI STUDI MEDICI E ODONTOIATRICI PER LA FUNZIONE DI R.S.P.P. (D.lgs. 81/08) 4 e 18 aprile 2009 Comunicazione, Relazione, Rischi organizzativi Relatore dott. Isidoro GOLLO Psicologo Psicoterapeuta Direttore U.O.C. Psicologia ASM – MT Responsabile U.O. Psicologia Del lavoro

  2. SEavete gustato il caffèe…. …allorapossiamo iniziare BUON POMERIGGIO

  3. Fattori di rischio 1° gruppo: aspetti caratterizzanti gli ambienti di lavoro ma non legati alla particolare attività svolta (agenti naturali, clima luce rumore, Permanenza in ambienti confinati, artificiali) 2° gruppo: fattori di rischio strettamente derivati dall’attività svolta (agenti fisici chimici, biologici) 3° gruppo: fattori di rischio derivanti dall’organizzazione del lavoro svolto sotto l’aspetto del carico fisico e psicofisico ( fatica fisica, ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO)

  4. PROTEZIONE L’INSIEME DELLE “AZIONI” MESSE IN ATTO SIA A LIVELLO COLLETTIVO CHE INDIVIDUALE VOLTE A RIDURRE/ELIMINARE IL DANNO POSSIBILE IN CONSEGUENZA DI UN EVENTO INDESIDERATO

  5. ASPETTI LEGISLATIVI D.Lgs. n. 195/2003 ha introdotto il riferimento ad alcuni rischi non esplicitamente dichiarati in precedenza: «... rischi, anche di natura ergonomica e psicosociale, di organizzazione e gestione delle attività tecnico-amministrative e di tecniche della comunicazione in azienda e di relazioni sindacali» L’art. 28 D.Lgs 81/08 riprendendo i contenuti espressi dall’accordo europeo dell’8 ottobre 2004 recita: “… la valutazione di tutti i rischi… per la sicurezzae la salutedei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato…”

  6. FATTORI CHE CARATTERIZZANO IL RISCHIO TECNOLOGIE UOMO RISCHIO AMBIENTE lavorativo

  7. SORVEGLIANZA SANITARIA Titolo I capo III Sez. V Dlgs. N. 81/08 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO Titolo I capo III Dlgs. N. 81/08 • Stress lavoro- correlato • Processi lavoro usuranti • Sovraccarico mentale • Attività fortemente ripetitive • Gestione lavoratori • Monotonia solitudine • Relazioni interpersonali • Comunicazione, istruzione addestramento • Funzioni di resoponsabilità • Ergonomia delle attrezzature • Reattività anomala a condizioni di emergenza • Condizioni limitanti • Gravidanze • Differenza di genere • Età • Diversa nazionalità

  8. IL BENESSERE ORGANIZZATIVO I fattori dell’organizzazione 1. Comfort Ambientale 3. Valorizzazione 14. Apertura all’innovazione 2. Chiarezza obiettivi 4.Ascolto 13. Utilità sociale 5. Informazioni FATTORI DELL’ORGANIZZAZIONE 12. Caratteristiche dei compiti 6. Conflittualità 7. Sicurezza 11. Equità 8. Relazioni interpersonali 10. Fattori di stress 9. Operatività

  9. GLI ATTEGGIAMENTI • Modi tendenzialmente stabili e tipici di un un individuo di rapportarsi rispetto a…(es. oggetto). Si sviluppano nel processo di soddisfazione dei bisogni

  10. COMPONENTI DI UN ATTEGGIAMENTO • COGNITIVA: credenze relative all’oggetto • AFFETTIVA: affettività connessa all’oggetto • TENDENZA ALL’AZIONE: • Atteggiamento positivo >Azione positiva • Atteggiamento negativo >Azione negativa

  11. Atteggiamenti imprudenti chenon dipendonodal soggetto Scarsa informazione su: • le decisioni dell’azienda, • l’uso delle macchine/strumenti • il numero e la tipologia degli incidenti • Mancanza di formazione • Rispetto della “produzione” • Scarsa attitudine alla mansione • Ripetitività dei gesti

  12. Atteggiamenti imprudenti chedipendonodal soggetto • Passività, deresponsabilizzazione • Blocco della comunicazione • Rifiuto di ascolto • Senso di onnipotenza • Scarsa motivazione • Conflittualità • Bisogno di riconoscimenti • Poca identificazione con l’Azienda • Individualismo esasperato • Problemi di interazione

  13. SICUREZZA È....

  14. “La mappa non è il territorio”

  15. “Agenda” di chi cura “AGENDA” di chi è curato Effettuare una diagnosi di malattia SENTIMENTI paura di essere malato IDEE INTERPRETAZIONI riguardo il malessere percepito e l’essere malato Impostare un trattamento terapeutico ASPETTATIVE E DESIDERI riguardo gli interventi futuri (medico conosce; paziente percepisce) Gestire in maniera “efficiente” le risorse CONTESTO familiare, Sociale, Lavorativo

  16. messaggio contenuto relazione DECODIFICA CODIFICA EMITTENTE CANALE RICEVENTE FEEDBACK C o n t e s t o

  17. ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE Non si puòNON COMUNICARE Digitale /analogico Simmetrica/complementare Livello di contenuto e di relazione La punteggiatura ‘organizza’ la realtà

  18. Comportamenti che bloccano la comunicazione Giudizio «Hai torto!» Superiorità «Io sono migliore!» Certezza «Non confondetemi. Ho già deciso!» Controllo «Ora vi spiego come dovete fare!» Manipolazione «Tu sceglierai liberamente ciò che io ho deciso di fare !» Indifferenza «Quel che dici non conta!»

  19. Comportamenti che incoraggiano la comunicazione: Descrizione «Io la vedo in questo modo. E tu?» Uguaglianza «Siamo entrambi coinvolti!» Apertura «Qual è la tua idea? Forse…» Orientamento al problema «Conosci i fatti e sono certo che hai la risposta!» Intento positivo «Facciamo un passo indietro e riprendiamo l’obiettivo!» Empatia «Mi rendo conto della tua preoccupazione!»

  20. abilità di base • Formulare domande aperte:con le quali si incoraggia l’interlocutore a parlare. • Ascolto riflessivo:uso parafrasi, riformulazione, riflessione del sentimento,verificare il significato, chiarire, fare ipotesi, supposizioni su significati imprecisi, ecc. • Riassumere • Gestione delle resistenze:Ascolto riflessivo; Riflessione amplificata, Riflessione a due facce • Sostenere e confermare:promuovere la percezione di aspetti positivi.

  21. Effetti dello stress A lungo termine: Stress Lavorativo Cronico IL BURNOUT (Maslach1974) Con il termine Burnout (scoppiato,bruciato, fuori combustione, che non ha più nulla da dare)si indica oltre che una sindrome ,un processo che si sviluppa progressivamente attraverso tre diverse fasi: Esaurimento emotivo Depersonalizzazione Fallimento professionale.

  22. IL BURNOUT • ESAURIMENTO EMOTIVO: si caratterizza per la mancanza dell’energia necessaria per affrontare la realtà quotidiana e per la prevalenza di sentimenti di apatia e distacco emotivo,nei confronti del lavoro,il soggetto si sente svuotato,sfinito,le sue risorse emozionali sono esaurite. • Depersonalizzazione: Con questo termine si indica l’insorgere di un atteggiamento di distacco ed ostilità che caratterizza la relazione con l’utente. • Fallimento professionale: La consapevolezza del disinteresse e dell’intolleranza verso la sofferenza degli altri suscita un senso di fallimento professionale e di inadeguatezza per il lavoro svolto,oltre a pesanti sensi di colpa per le proprie modalità relazionali impersonali e disumanizzate.

  23. IN FASE DI BURNOUT la relazione con l’utenza perde la natura di relazione di aiuto e diviene una relazione di “servizio” e ciò comporta: • La perdita dei sentimenti positivi verso l’utente e la professione, • La perdita della motivazione, dell’entusiasmo, e del senso di responsabilità, PREVENIRE IL BURNOUT • Promuovere la riduzione delle tensioni emotive legate al lavoro di aiuto, • Prevenire la visione negativa –spersonalizzata dell’utente; • Valorizzare le situazioni che comportano lo sviluppo dell’autostima ed il senso di autorealizzazione.

  24. grazie dell'attenzione arrivederci

More Related