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Lecce 20 Febbraio 2008 Relazione introduttiva di Franco Vernò e Gianluigi Spinelli

PROCESSI PROGRAMMATORI LOCALI – MODELLI DI GOVENANCE – STRATEGIE DI QUALIFICAZIONE – NELLA SECONDA ESPERIENZA DI COSTRUZIONE DEI PIANI DI ZONA. Secondo modulo Atto di indirizzo per l’attuazione del secondo processo programmatorio (versione sintetica per gli Amministratori).

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Lecce 20 Febbraio 2008 Relazione introduttiva di Franco Vernò e Gianluigi Spinelli

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Presentation Transcript


  1. PROCESSI PROGRAMMATORI LOCALI – MODELLI DI GOVENANCE – STRATEGIE DI QUALIFICAZIONE – NELLA SECONDA ESPERIENZA DI COSTRUZIONE DEI PIANI DI ZONA Secondo moduloAtto di indirizzo per l’attuazione del secondo processo programmatorio(versione sintetica per gli Amministratori) Lecce 20 Febbraio 2008 Relazione introduttiva di Franco Vernò e Gianluigi Spinelli

  2. Per l’ avvio del Secondo ProcessoProgrammatorioè necessario uno strumento • Per sintetizzare la meta • Per descrivere il percorso • Per esplicitare i compagni • Per non improvvisare • Per dire con chiarezza ciò • che si va a fare, con chi, in • che tempi, a quali condizioni … LO CHIAMEREMO “ATTO DI INDIRIZZO” Materiale ad uso formativo di F. Vernò e G.L. Spinelli

  3. L’ atto di indirizzo:NATURA DEL DOCUMENTO Si tratta di un provvedimento assunto dai responsabili istituzionali, titolari del processo programmatorio, che ha natura vincolante per quanti, a diverso titolo, partecipano alla stesura del Piano di Zona e, a determinate condizioni, anche alla sua approvazione. Dalle esperienze emerge che è buona cosa assumerlo. Materiale ad uso formativo di F. Vernò e G.L. Spinelli

  4. L’ atto di indirizzo:CONTENUTI DEL DOCUMENTO E’ un atto col quale: • Si esprime la volontà di attivare il processo • Si descrive l’oggetto della programmazione • Si definiscono i livelli di responsabilità da coinvolgere • Si individua la struttura organizzativa, i livelli, del sistema di governance • Si attribuiscono i mandati • Si determinano i contenuti del lavoro • Si definiscono alcune procedure • Si individuano i coordinatori dei gruppi di lavoro/tavoli Materiale ad uso formativo di F. Vernò e G.L. Spinelli

  5. L’ atto di indirizzo:GLI OGGETTI DELLA PROGRAMMAZIONE Ai sensi della normativa vigente: • TUTTO IL SOCIALE così come definito all’art.128 del D.Lgs 112/92. • IL SOCIALE CONNESSO AL SANITARIO, le aree ad elevata integrazione (materno – infantile, disabilità, anziani, dipendenze, salute mentale). Nell’ atto di indirizzo gli Amministratori potrebbero esplicitare la necessità che, nella fase appropriata, si evidenzino DOMANDE E BISOGNI ORIGINATI DA CARENZE CONNESSE AD ALTRE POLITICHE (casa, lavoro, trasporti, formazione professionale …). Tali elementi conoscitivi potrebbero essere utilizzati in occasione dell’assunzione di altri strumenti programmatori. Materiale ad uso formativo di F. Vernò e G.L. Spinelli

  6. L’ atto di indirizzo:LA PARTECIPAZIONE E CONCERTAZIONE DA GARANTIRE La normativa vigente è sufficientemente chiara nell’individuare i Soggetti Istituzionali e Comunitari “titolati” a partecipare al processo programmatorio. Gli Amministratori comunali, titolari della programmazione, nell’ Atto di indirizzo, contestualizzano tali tipologie di Soggetti e danno poi mandato ai tecnici di stilare gli elenchi nominativi. E’ necessario che nell’ Atto si specifichino le modalità di coinvolgimento e i Tavoli/Gruppi di lavoro nei quali tali soggetti opereranno. E’ opportuno che nell’ Atto si esplicitino i momenti di informazione e di formazione, preliminari alla costituzione dei “Tavoli”. Nell’ Atto infine, coerentemente con i criteri strategici, desumibili dalla normativa, necessari perché i principi valoriali possano realmente diventare operativi, occorre specificare se, come, con chi, a quali condizioni si intende sperimentare la messa in rete di responsabilità e competenze, in alcune aree di intervento e su alcuni obiettivi. Materiale ad uso formativo di F. Vernò e G.L. Spinelli

  7. L’ atto di indirizzo:I LIVELLI DI GOVERNANCE. TIPOLOGIE, COMPOSIZIONI, MANDATI, MODALITA’ DI LAVORO Gli Atti assunti dalla Regione Puglia sono sufficientemente esplicativi su questo tema. Abbiamo: • Un COORDINAMENTO ISTITUZIONALE • Un TAVOLO DI CONCERTAZIONE • Un UFFICIO DI PIANO • Alcuni TAVOLI TEMATICI DI AREA Tuttavia, perché nell’insieme gli Atti abbiano un’ anima e possano realmente produrre, è necessario che l’ Atto espliciti: • Quale è il MANDATO dei singoli Tavoli nelle diverse FASI DEL CICLO DI VITA DEL PdZ. • Quale è la COMPOSIZIONE, per tipologie di soggetti e per numeri, dei singoli tavoli. • Quale è l’ ORGANIZZAZIONE e quale è il SISTEMA DI COMUNICAZIONE per garantire INTERAZIONE tra i tavoli. • In capo a chi è il COORDINAMENTO DEI SINGOLI TAVOLI. Materiale ad uso formativo di F. Vernò e G.L. Spinelli

  8. L’ atto di indirizzo:LA PIANIFICAZIONE DEI TEMPI Nell’ Atto di indirizzo è fondamentale che si definisca un CALENDARIO DI MASSIMA per evitare scoordinamenti ed inefficienze. Difatti il sistema complessivo di governance funziona non solo se ogni singolo tavolo svolge correttamente il proprio mandato, ma anche se ciò avviene nei tempi stabiliti. Nei lavori dei tavoli c’è un filo conduttore, che mette a sistema, ma anche una consequenzialità da presidiare. Le fasi da calendarizzare nel ciclo programmatorio sono: • L’ INSEDIAMENTO DEI TAVOLI • La PREDISPOSIZIONE DELLA BASE CONOSCITIVA • La DIAGNOSI • La FORMULAZIONE DI IPOTESI DI OBIETTIVI • La SCELTA DEGLI OBIETTIVI E L’ ALLOCAZIONE DELLE RISORSE • L’ APPROVAZIONE DEL PIANO • La SOTTOSCRIZIONE DI INTESE • Nell’ arco del triennio, i momenti di MONITORAGGIO, VERIFICA E VALUTAZIONE Materiale ad uso formativo di F. Vernò e G.L. Spinelli

  9. L’ atto di indirizzo:LE LINEE PRIORITARIE Spetta alla Regione stabilire alcuni INDIRIZZI PRIORITARI, che si configurano come OBIETTIVI DI AREA, a valere per tutto il territorio regionale. L’ Atto Regionale dovrebbe precedere necessariamente l’avvio di ogni ciclo programmatorio. Spettano tuttavia al programmatore locale: • La CONTESTUALIZZAZIONE di tali INDIRIZZI, alla luce della particolare configurazione che l’area tematica, o/e il problema che la Regione intende affrontare, assumono nell’ ambito territoriale. • La SCELTA di ULTERIORI PRIORITÀ legate a particolari problemi o fenomeni presenti sul territorio. Materiale ad uso formativo di F. Vernò e G.L. Spinelli

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