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IL Documento Strategico Regionale sullo Sviluppo Rurale DSR - SR

IL Documento Strategico Regionale sullo Sviluppo Rurale DSR - SR. II –IV –VI Commissione Consiliare. 13 giugno 2006. Contenuto della presentazione. Il quadro della programmazione regionale I Programma Operativi Il PSR Il FEP La programmazione attuale e quella futura

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Presentation Transcript


  1. IL Documento Strategico Regionale sullo Sviluppo RuraleDSR - SR II –IV –VI Commissione Consiliare 13 giugno 2006

  2. Contenuto della presentazione • Il quadro della programmazione regionale • I Programma Operativi • Il PSR • Il FEP • La programmazione attuale e quella futura • Il Documento Strategico Regionale sullo Sviluppo Rurale (DSR-SR) • Tempi per elaborazione e approvazione del PSR • Quadro di riferimento politico e normativo • Quadro giuridico e strategico • Le fasi e le competenze • Metodi e strumenti per l’elaborazione • Contenuti del DSR • Dalla programmazione in corso alla nuova programmazione

  3. Il programma di sviluppo rurale nella programmazione regionale Fondo di Coesione, FSE, FERS FEASR (Fondo europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale) FEP (Fondo europeo per la Pesca) Orientamenti Strategici Comunitari Orientamenti Strategici Comunitari Orientamenti Strategici Comunitari Quadro Strategico Nazionale Piano Strategico Nazionale Quadro Strategico Nazionale Documento Strategico Regionale Documento Strategico Regionale Programma operativo Nazionale Programma Operativo Regionale Piano regionale di Sviluppo Rurale Programma Operativo regionale Integrazione

  4. La programmazione per lo sviluppo rurale attuale e quella futura

  5. IL DSR-SR • I Tempi • Quadro di riferimento • Metodo di costruzione del PSR • I Contenuti del DSR

  6. Sviluppo rurale 2007-2013I Tempi

  7. Quadro di riferimentoVerso la politica di SR 2007-2013: i principi ispiratori Conferenza europea sullo SR di Salisburgo(2003): Definizione dei principali campi d’azione della politica di SR: • Agricoltura e silvicoltura • Il mondo rurale • Qualità e sicurezza dei beni alimentari • Servizi pubblici nelle aree rurali • Partenariato • Semplificazione (in termini di organizzazione dei fondi) Consigli europei di Goteborg e Lisbona (2001): • Rendere entro il 2010 l’economia europea più competitiva puntando sulla conoscenza e sull’innovazione (Lisbona, marzo 2000); • integrare la dimensione ambientale nella nuova strategia di sviluppo sostenibile incentrata sugli aspetti economici e sociali con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale (Goteborg, giugno 2001).

  8. Il Quadro Normativo e il Sistema di Programmazione Regolamento CE n. 1782/2003 Regolamento CE n. 1783/2003 Regolamento CE n. 1698/2005 Regolamento CE n. 1290/2005 Proposta di regolamento attuativo del 1698/2005 Proposta di regolamento di transizione Quadro di riferimento e soggetti Priorità strategiche di Goteborg e di Lisbona): - Trasferimento conoscenza ed innovazione - Prevenzione biodiversità, habitat naturali e sistema forestale, acque e cambiamenti climatici - Occupazione - Miglioramento governance locale e sviluppo endogeno aree rurali Orientamenti Strategici Comunitari (OSC) per lo Sviluppo Rurale COM 2005 304 del 5 luglio 2005) UE Piano Strategico Nazionale (PSN) (documento di indirizzo) MiPAF Documento Strategico dello SR (DSR) Piano di Sviluppo Rurale (PSR) Regionale Documento di attuazione della strategia di sviluppo rurale Regioni

  9. Fasi e Competenze Le fasi della programmazione 2007-2013 Le competenze e le procedure Orientamenti strategici comunitari Adottati dal Consiglio su proposta della CE Piano strategico nazionale Elaborato dallo SM con il partenariato. Approvato dallo SM e trasmesso alla CE Programmi di sviluppo rurale Asse I – Competitività Asse II – Gestione del territorio Asse III – Diversificazione e qualità della vita Asse IV - Leader Programmi regionali di SR Elaborati dalle Regioni con il partenariato La CE valuta la coerenza con Orientamenti comunitari, PSN e Regolamento. Trasmessi alla CE e approvati con Decisione CE

  10. Il Quadro giuridico e strategico di riferimento per il DSR- SR • Regolamento FEASR (1698/2005); • Orientamenti strategici comunitari per lo sviluppo rurale; • Regolamento generale Fondi Strutturali; • Regolamenti FESR e FSE; • Linee guida comunitarie in materia di Politiche di Coesione; • Orientamenti nazionali per la predisposizione del PSN; • Orientamenti nazionali per la predisposizione dei Documenti Strategici Regionali; • Orientamenti nazionali per la predisposizione del QSN dei Fondi Strutturali; • “Progetto per Crescere Insieme” – programma del Presidente della Giunta Regionale Agazio Loiero • Rapporto preparatorio; • Documento strategico regionale dei fondi strutturali;

  11. Metodo di costruzione del PSR Concertazione (articolo 6 del Reg. CE 1698/2005) Partenariato istituzionale e socio-economico E’ uno strumento di concertazione e partecipazione per la definizione del DSR e del PSR e per l’attuazione, la sorveglianza e la valutazione del PSR. Tavolo tecnico Strumento di supporto del partenariato Sede di sintesi dei documenti tecnici prodotti Sede di approfondimenti specifici su aspetti fondamentali della futura programmazione Assistenza tecnica al Dipartimento: INEA, ISMEA, SOG, ARSSA

  12. La struttura le DSR – SR(indicata dai documenti del MIPAF per la redazione dei DS regionali) • 1. Analisi del contesto rurale regionale • Il contesto agricolo e rurale calabrese • La programmazione 2000-06: stato di attuazione e criticità 2. Obiettivi per la strategia regionale per la programmazione 2007-2013 • Obiettivi generali • Strategie • Assi del Piano 3. Integrazione programmatica • Governance del PSR

  13. Il contesto agricolo e rurale calabrese • Importanza del settore agricolo: il suo peso in termini di occupazione e • reddito prodotto è pari a circa il doppio di quello medio nazionale • Tessuto agroindustriale inadeguato: scarsa capacità di valorizzazione, • scarso grado di integrazione della filiera e di aggregazione tra imprese nel settore; • Scarso grado di innovazione di prodotto e di processo; • Inconsistente peso delle esportazioni agricole calabresi sulle esportazioni agricole nazionali • Tuttavia, le esportazioni agroalimentari sono pari al 30% delle esportazioni totali regionali; • Ruralità diffusa ma non omogenea;

  14. Analisi e riflessioni sulla programmazione in corso: non partiamo da zero • Programmazione che anticipa gli orientamenti strategici della Commissione contenuti nel nuovo regolamento sullo sviluppo rurale (1698/2005) che però non ha dato i risultati attesi;

  15. Stato di attuazione della programmazione in corso

  16. POR Calabria - Misure FEOGA OBIETTIVO SPESA PUBBLICA - Dic. 2005 da realizzare: 416.666.620 euro ....... realizzata: 443.102.017 +6%

  17. POR Calabria - Misure FEOGAAvanzamento finanziario Aprile - Dicembre2005 Dicembre Aprile Impegni 413 meuro Impegni 563 meuro + 27% Pagamenti 297 meuro Pagamenti 443 meuro + 33%

  18. POR Calabria - Misure FEOGA • Obiettivo spesa raggiunto: • Mantenendo obiettivi e finalità singole misure • Mantenendo equilibrio finanziario fra le misure FEOGA Asse I e IV

  19. POR Calabria - Misure FEOGAMisure “trainanti” : attività svolte aprile-dic. 2005 Misura 1.3 - avanzamento finanziario (+44% spesa) Misura 1.5 -avanzamento finanziario (+17% spesa)

  20. POR Calabria - Misure FEOGAMisure “trainanti” aprile-dic. 2005 Misura 4.5 - significativo avanzamento finanziario: (+ 41% impegni - +68% spesa ) Misura 4.6 - significativo avanzamento finanziario: (+ 35% impegni + 37% spesa) Misura 4.14 - Capacità di spesa pari al 73% del programmato Misura 4.10 - Significativo avanzamento finanziario: +37% spesa

  21. POR Calabria - Misure FEOGAMisure “critiche” : attività svolte aprile-dic. 2005 • Misura 4.7 • Significativo avanzamento finanziario • (+90% impegni +88 spesa) • Misura 4.8 • Significativo avanzamento finanziario • (+56 impegni + 38% spesa)

  22. POR Calabria - Misure FEOGAMisure “critiche” : attività svolte aprile-dic. 2005 Misura 4.9 - livello di spesa raggiunto pari al 97% del programmato - Avvio dei 4 PIF legno pervenuti con - dichiarazione ricevibilità - avvio negoziati Misura 4.11 - Emessi decreti di impegno per investimenti in PIAR (emessi decreti per 36 dei 41 PIAR ammissibili) - Elaborazione bozza bando PIAR per regimi di aiuto

  23. POR Calabria - Misure FEOGAMisure “critiche” : attività svolte aprile-dic. 2005 Misura 4.16 - realizzata spesa pari al 106% Misura 4.17 - avanzamento capacità di impegno: + 79% - emissione ulteriori decreti di impegno per progetti PIAR (emessi decreti per 36 dei 41 PIAR ammissibili)

  24. POR Calabria - Misure FEOGAMisure “critiche” : attività svolte aprile-dic. 2005 Misura 4.18 - completata istruttoria istanze pervenute - approvata e pubblicata graduatoria provvisoria (472 istanze pervenute, 343 ammesse per circa 5 meuro) Misura 4.19 - Completamento procedura approvazione aiuto di stato da parte servizi UE (agosto 2005) - impostazione attività per procedere modifica misura - elaborazione bozza bando per selezione soggetto che gestirà Fondo Garanzia - elaborazione bozza regolamento Fondo di Garanzia

  25. POR Calabria - Misure FEOGAAttività di “governance” aprile -dic. 2005 - Potenziamento delle strutture dedicate alla gestione delle misure e dei progetti integrati - personale interno - personale ARSSA - Potenziamento delle strutture di assistenza tecnica - esperti PON ATAS Sviluppo Rurale (INEA - ISMEA) - esperti FORMEZ - Attivazione di azioni di stimolo, di accompagnamento e di monitoraggio della spesa - Avvio di attività di controllo a tappeto per rafforzare la qualità della spesa (in corso su misura 4.14)

  26. POR Calabria - Misure FEOGASFOP: STATO DI ATTUAZIONE Misura 4.20 - Significativo avanzamento finanziario (da circa 5,7 meuro di ottobre ai 13 meuro di dicembre)

  27. Cosa non ha funzionato Scarsa conoscenza da parte della struttura amministrativa delle strategie, degli obiettivi del POR e delle procedure Incoerenza tra Programmazione e attuazione Meccanismi di spesa complessi e lunghi Squilibrio nella spesa (4.9, 4.11, 4.16, 4.18, 4.19) Scarsa uniformità di linguaggio Controlli di I livello inadeguati, sistema di monitoraggio, valutazione inadeguati Scarsa qualità progettuale del territorio e degli attori Inadeguatezza della struttura amministrativa in termini di risorse umane e strumentali

  28. La strategia del DSR-SR Modello di sviluppo competitivo, sostenibile e integrato Creare una discontinuità con la programmazione precedente in termini di regia, procedure e gestione, valorizzando al contrario quelle strategie e principi ancora validi per il futuro. Qualità della spesa Efficacia della spesa Approccio integrato Concentrazione (per territori, comparti,beneficiari) Priorità Premialità Specificità territoriali/settoriali Tra programmi, tra assi, tra misure

  29. GLI ASSI Asse 1 Competitività del settore agricolo e forestale Asse 2 Gestione ambientale Asse 3 Diversificazione Economica Asse LEADER OBIETTIVI Miglioramento dei risultati economici delle aziende Sviluppo agricolo sostenibile Migliorare le condizioni di vita nelle aree rurali Estendere l’approc- -cio Leader a tutta la programmazione L’ ATTUAZIONE Approccio Leader Metodo di attuazione degli assi 1, 2, 3 (art. 63) FEASR Il nuovo regolamento sullo sviluppo rurale (1698/2005)

  30. ASSE I Miglioramento della competitività • Obiettivo: creare un settore agro-alimentare e forestale forte e dinamico incentrato sulle priorità del trasferimento delle conoscenze e dell’innovazione nella filiera alimentare e sui settori prioritari degli investimenti in capitale umano e naturale. • Azioni chiave: • Proseguire l’opera di ammodernamento delle aziende agricole e forestali attraverso investimenti volti ad aumentare il valore aggiunto delle produzioni e rendere più efficiente l’utilizzo dei fattori della produzione. • Agevolare l’innovazione e l’accesso alla ricerca e sviluppo: introduzione di nuoviprodotti/processi; organizzazione del sistema degli SSA per garantire una informazione permanente, la diffusione dell’informazione, delle conoscenze e il trasferimento dell’innovazione; • Migliorare l’integrazione nella filiera alimentare che consente di conservare nelle zone rurali maggiori ricchezze. • Stimolare un’imprenditorialità dinamica specie per quanto riguarda la trasformazione e commercializzaione dei prodotti; • Sviluppo di nuovi sbocchi i prodotti agricoli e silvicoli: investimenti e formazione per la produzione per fini non alimentari, sviluppo di materiali energetici rinnovabili • Incoraggiare l’adozione e la diffusione delle TIC • Migliorare le prestazioni ambientali e multifunzionali dell’agricoltura e della silvicoltura

  31. ASSE II Miglioramento dell’ambiente e dello spazio naturale • Obiettivo: tutelare e rafforzare le risorse naturali e i paesaggi; le risorse debbono contribuire in tre aree prioritarie: biodiversità e preservazione dell’attività agricola e di sistemi forestali ad elevata valenza naturale. • Azioni chiave: • Promuovere servizi ambientali e pratiche agricole e zootecniche rispettose degli animali: compensare gli agricoltori che sottoscrivono impegni più ampi rispetto alle Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali; • Conservare il paesaggio agricolo e forestale • Consolidare il contributo dell’agricoltura biologica: integrazione con gli altri assi e in particolare con l’asse I per la valorizzazione del prodotto • Incoraggiare le iniziative economiche in materia di ambiente che procurano benefici reciproci: la produzione di beni ambientali può rafforzare l’identità delle zone rurali e dei loro prodotti alimentari e costituire la base per la crescita e l’occupazione generate dalla diversificazione delle attività nel turismo, artigianato, nel comparto non alimentare.

  32. ASSE III Qualità della vita e diversificazione dell’economia rurale • OBIETTIVO: le risorse di questo asse deebbono contribuire alla priorità assoluta della creazione dei posti di lavoro promuovendo lo sviluppo e l’acquisizione di competenze (formazione, informazione, imprenditorialità) con particolare attenzione ai giovani e alle donne. • Azioni chiave: • Incrementare i tassi di attività e di occupazione nell’economia rurale globalmente • Incoraggiare l’ingresso delle donne nel mercato del lavoro (servizi per l’infanzia nelle aree rurali) • Sviluppare microimprese e l’artigianato • Formare i giovani alle attività rurali tradizionali per sostenere le attività relative alla diversificazione (turismo, multifunzionalità) • Incoraggiare l’adozione e la diffusione delle TIC (integrazione tra programmi) • Incoraggiare lo sviluppo del turismo • Ammodernare l’infrastruttura locale

  33. ASSE IV – Approccio LEADER • Obiettivo: le risorse dell’asse 4 dovranno contribuire a conseguire le priorità degli altri assi, in particolare dell’asse 3, ma sono determinanti per il miglioramento della governance e per la mobilitazione del potenziale di sviluppo endogeno delle zone rurali. • Azioni chiave: • Rafforzare le capacità di partenariati locali • Promuovere il partenariato pubblico-privato • Promuovere la cooperazione e l’innovazione • Migliorare la governance locale

  34. Dalla strategia alla Programmazione: l’approccio integrato • Approccio integrato per fare sistema • Modelli di sviluppo orientati al territorio e alle filiere produttive più che alla singola impresa • Da progetti singoli a progetti collettivi • Progetti di filiera ancorati a piani di filiera che individuano esigenze priorità e interventi: si esalta il ruolo del partenariato • Sviluppo sostenibile come opportunità

  35. Dalla strategia alla Programmazione: l’approccio integrato I piani regionali di filiera I piani tematici strategici regionali Il Metodo Leader Territorializzazione (priorità in base alle specificità territoriali) L’approccio integrato Integrazione tra fondi e politiche

  36. Assi 2000-2006 % 2007-2013 % Competitività 318.792.000 48 58.977.630 10 Gestione territorio 266.139.000 41 147.444.075 25 Qualità e diversificazione 44.587.000 7 58.977.630 10 Leader 21.230.000 3 29.488.815 5 Misura 4.19 – Ing. Finanz. 4.559.000 1 Non confermata Totale 655.307.000 100 294.888.150* Le risorse finanziarie: bisognerà fare delle scelte La distribuzione percentuale tiene conto del 50% dell’intero ammontare ipotizzato (589.776.300 euro) per cui restano disponibili e da ridistribuire tra gli Assi 294.888.150 euro.

  37. Grazie per l’attenzione

  38. I punti normativi di integrazione con i Fondi Strutturali • L’art. 9 del Regolamento FESR (azioni finanziabili nel campo dello sviluppo rurale); • Linee guida strategiche per la Politica di coesione: “promuovere la diversificazione economica delle aree rurali”; • Orientamenti nazionali per il Quadro strategico nazionale (cap. V): strumenti per l’integrazione fra Fondi, con le politiche di sviluppo rurale e con le altre politiche comunitarie • Documento strategico regionale per i fondi strutturali

  39. Integrazione tra fondi

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