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l.p. 4 marzo 2008, n. 1, articolo 6 – Autovalutazione dei piani

Valutazione dei piani urbanistici. l.p. 4 marzo 2008, n. 1, articolo 6 – Autovalutazione dei piani Disposizioni regolamentari di applicazione della direttiva 2001/42/CE, approvate con d.P.P. 24 novembre 2009, n. 29-41/Leg. VALUTAZIONE DEGLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA.

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  1. Valutazione dei piani urbanistici l.p. 4 marzo 2008, n. 1, articolo 6 – Autovalutazione dei piani Disposizioni regolamentari di applicazione della direttiva 2001/42/CE, approvate con d.P.P. 24 novembre 2009, n. 29-41/Leg. VALUTAZIONE DEGLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA Dipartimento Urbanistica e ambiente Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio

  2. Valutazione dei piani urbanistici OBIETTIVI E CONTENUTI DEL PUP Obiettivi • sostenere e valorizzare la responsabilità delle comunità locali • assicurare, con il proprio quadro strutturale, la sostenibilità dello sviluppo • disciplinare la flessibilità del piano previa autovalutazione degli strumenti di pianificazione territoriale che possono comportarne modifiche Contenuti e strumenti • Invarianti strutturali riconoscimento di elementi e relazioni strutturali del territorio, finalizzati a permanere stabilmente nel territorio e a indirizzare i processi di sviluppo • Strategie dimensione strategica del Piano, finalizzata a indirizzare la pianificazione delle comunità verso un quadro condiviso di scelte territoriali da parte di una pluralità di soggetti • Autovalutazione verifica di coerenza delle scelte, al fine dell’ottimizzazione delle scelte e dell’arricchimento del processo decisionale per la partecipazione di tutti i soggetti interessati

  3. Obiettivi e contenuti del PUP: quadro strutturale INVARIANTI, IDENTITA’, PAESAGGIO Elementi territoriali che costituiscono le caratteristiche distintive dell’ambiente e dell’identità territoriale e che sono meritevoli di tutela e valorizzazione per garantire lo sviluppo equilibrato e sostenibile nei processi evolutivi Il PUP riconosce nei valori del paesaggio e del territorio (invarianti tra cui le aree agricole di pregio) quelli cui ispirarsi per rafforzare l’identità • Identità territoriale, distinguibilità che permette di riconoscere un territorio da un altro • Identità delle comunità locali, senso di appartenenza e condivisione di valori comuni

  4. Obiettivi e contenuti del PUP: quadro strutturale INQUADRAMENTO STRUTTURALE • Quadro conoscitivo delle risorse di maggiore importanza ambientale, territoriale e storico-culturale • Individuazione degli elementi strutturali del territorio provinciale, rilevanti per assicurare la sostenibilità dello sviluppo e il valore identitario dei luoghi (invarianti) • principali elementi geologici e geomorfologici • beni del patrimonio dolomitico • rete idrografica • foreste demaniali e boschi di pregio • aree agricole di pregio • paesaggi rappresentativi

  5. Obiettivi e contenuti del PUP: quadro strategico QUADRO STRATEGICO DEL PUP Il PUP si configura come strumento per definire nuove regole tra conservazione del patrimonio di valori (“paesaggio”) e sviluppo qualitativo del territorio 4 linee strategiche individuate dal Documento preliminare per la revisione del PUP e dal Programma di sviluppo provinciale: • riconoscibilità della specificità trentina e delle vocazioni dei territori • sostenibilità dello sviluppo • integrazione nel contesto europeo e nelle grandi reti ambientali, infrastrutturali e socio-economiche • rafforzamento della capacità di auto-organizzazione e della competitività locale le linee strategiche, finalizzate al coordinamento tra pianificazione territoriale e programmazione dello sviluppo delle Comunità, informano le previsioni del Sistema insediativo e gli indirizzi strategici per la pianificazione territoriale

  6. Obiettivi e contenuti del PUP: valutazione VALUTAZIONE STRATEGICA declinazione nel PUP della direttiva 2001/42/CE strumento, articolato nel tempo (ex ante, in itinere), che accompagna il processo di pianificazione per migliorare le prestazioni del piano e seguire l’evoluzione del contesto territoriale a partire dal metodo indicato dal PUP (Rapporto di valutazione strategica allegato al PUP), l’autovalutazione riporta l’ITER RAGIONATO adottato dal pianificatore nelle scelte di Piano PROCESSO LOGICO di • motivazione delle scelte pianificatorie • verifica di coerenza del piano con il PUP • monitoraggio degli effetti del piano nelle sue fasi di attuazione

  7. Riforma urbanistica I 3 LIVELLI DELLA RIFORMA URBANISTICA • PIANO URBANISTICO PROVINCIALE (PUP) • quadro di riferimento e di indirizzo per la pianificazione territoriale • disciplina della sicurezza e delle invarianti • PIANI TERRITORIALI DELLE COMUNITA’ (PTC) • disciplina del paesaggio • programmazione urbanistica delle funzioni sovralocali secondo gli obiettivi di sviluppo del territorio previa valutazione strategica • PIANI REGOLATORI COMUNALI (PRG) • disciplina d’uso del suolo nel quadro del PTC previa rendicontazione

  8. Riforma urbanistica PIANO URBANISTICO PROVINCIALE PUP non solo come strumento di regolazione dell’uso del suolo ma quadro di riferimento per la pianificazione e la programmazione delle politiche di sviluppo territoriale e locale, secondo le competenze assegnate ai territori dalla legge di riforma istituzionale Piano non dicomandoma digoverno • esigenza di esaltare la responsabilità delle comunità locali (avvicinare la decisione al livello responsabile più vicino al cittadino, favorire l’affermazione degli attori locali) • esigenza di spostare specifiche decisioni a livello più alto, laddove l’intervento a vasta scala assicura efficacia (es. problematiche ambientali, grandi infrastrutture) e qualità degli effetti (es. attrezzature e servizi) Dipartimento Urbanistica e ambiente Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio

  9. Valutazione dei piani urbanistici GERARCHIA E DISCIPLINA TRANSITORIA • la coerenza delle connessioni tra i diversi livelli di pianificazione (progetto coerente a livello territoriale e principio di non duplicazione è perseguita con l’articolazione sui diversi livelli pianificatori del processo di autovalutazione (valutazione strategica del PUP e dei piani territoriali, rendicontazione urbanistica dei PRG e dei piani di parco) • autovalutazione del PTC come verifica di coerenza rispetto al PUP • rendicontazione del PRG come verifica di coerenza rispetto al PTC (il quadro di riferimento è quello delineato dal rapporto ambientale allegato al piano territoriale della comunità) • le varianti, ammesse fino all’entrata in vigore del piano territoriale della comunità, sono sottoposte a valutazione (salvo che la procedura di verifica ne escluda l’obbligo) al fine della verifica di coerenza rispetto al PUP • il PUP e il relativo rapporto ambientale sono lo strumento di riferimento Dipartimento Urbanistica e Ambiente Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio

  10. Valutazione dei piani urbanistici AUTOVALUTAZIONE la disciplina urbanistica provinciale prevede che il PUP, i piani territoriali delle comunità e i piani di settore richiamati dalle norme del PUP o dalla legge urbanistica sono sottoposti ad autovalutazione integrata nei relativi procedimenti di formazione l.p. 4 marzo 2008, n. 1, art. 6, comma 1: integrazione nella disciplina urbanistica della procedura di valutazione strategica in termini di autovalutazione degli strumenti di pianificazione territoriale unicità del procedimento • integrazione delle considerazioni ambientali e socio-economiche all’atto di elaborazione del piano • integrazione della valutazione di incidenza nell’autovalutazione responsabilità del decisore • considerazione dei vantaggi e dei rischi delle trasformazioni ipotizzate, tenendo conto della capacità di carico antropico del territorio e della necessità di assicurare la tutela e la valorizzazione delle invarianti (responsabilità del decisore) • evidenziazione degli effetti finanziari dei piani sul bilancio dell’amministrazione interessata Dipartimento Urbanistica e Ambiente Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio

  11. Valutazione dei piani urbanistici RENDICONTAZIONE l.p. 4 marzo 2008, n. 1, art. 6, comma 2: i piani regolatori generali e i piani dei parchi naturali provinciali sono elaborati sulla base di una rendicontazione urbanistica che verifica ed esplicita, su scala locale, le coerenze con l'autovalutazione dei piani territoriali di comunità • rendere conto (accountability) delle previsioni adottate • verifica di coerenza rispetto al PTC (nella fase transitoria al PUP) Dipartimento Urbanistica e Ambiente Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio

  12. Valutazione dei piani urbanistici QUADRO DI RIFERIMENTO la valutazione ambientale strategica (VAS), introdotta dalla Direttiva 2001/42/CE, è stata recepita dalla Provincia autonoma di Trento nel 2006 con le disposizioni regolamentari concernenti la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente, previste dall’art. 11 della l.p. 10/2004. il regolamento è stato integrato nel 2009. si basa sull’applicazione del principio di prevenzione e sulla considerazione dei possibili impatti, in primo luogo ambientali, nei vari processi decisionali obiettivo è quello di integrare le verifiche ambientali all’atto dell’elaborazione e adozione di piani e programmi: la valutazione strategica accompagna l’iter decisionale per garantire una scelta ponderata e trasparente tra le possibili alternative rispetto agli indirizzi di piano e all’ambito territoriale interessato Dipartimento Urbanistica e Ambiente Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio

  13. Valutazione dei piani urbanistici DIRETTIVA 2001/42/CE definisce le prescrizioni generali che gli Stati membri devono tenere in considerazione nell’elaborazione di piani e programmi, con “l’obiettivo di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e di contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione e dell’adozione di piani e programmi” articolo 3 (ambito di applicazione) – “viene effettuata una valutazione ambientale per tutti i piani e i programmi • che sono elaborati per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli • per i quali, in considerazione dei possibili effetti sui siti, si ritiene necessaria una valutazione ai sensi degli articoli 6 e 7 della direttiva 92/43/CEE” articolo 4 - la valutazione strategica “deve essere effettuata durante la fase preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla sua adozione o all’avvio della relativa procedura legislativa” Dipartimento Urbanistica e Ambiente Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio

  14. Valutazione dei piani urbanistici VIA/VAS l.p. 29 agosto 1988, n. 28 “Disciplina della valutazione dell’impatto ambientale” adeguamento alla direttiva europea 27 giugno 1985, finalizzata a individuare, descrivere e valutare gli effetti dei progetti (Allegato A del d.P.P. 22 novembre 1989, n. 13-11/Leg) sull’ambiente (valutazione di progetti già previsti dai piani territoriali, predisposizione dello studio di impatto ambientale rispetto al progetto per istruttoria Uff. VIA e parere del Comitato provinciale per l’ambiente) direttiva europea 2001/42/CE i piani sono sottoposti a valutazione ambientale sistematica; il rapporto ambientale, i pareri espressi nonché i risultati delle consultazioni vanno presi in considerazione durante la fase di predisposizione del piano nell’ambito della valutazione di impatto ambientale vengono considerati dati acquisiti tutti gli elementi positivamente considerati in sede di valutazione strategica o comunque decisi in sede di adozione del piano VAS stabilisce la coerenza della previsione (se) VIA definisce le modalità di realizzazione del progetto relativo a quella previsione (come) Dipartimento Urbanistica e Ambiente Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio

  15. Valutazione dei piani urbanistici FASI DELLA VALUTAZIONE Le principali fasi della valutazione strategica, nell’ambito di un processo integrato piano/valutazione, sono: • la verifica di assoggettabilità, che comporta la redazione di un apposito documento per la verifica di assoggettabilità, al fine di decidere se il piano vada o meno sottoposto a valutazione strategica • l’elaborazione del rapporto ambientale, che documenta le modalità con cui è stata integrata la variabile ambientale, richiamando, tra l’altro, le alternative di piano individuate, la stima dei possibili effetti significativi sull’ambiente e la valutazione tra le alternative, le eventuali misure di mitigazione e compensazione, nonché le misure di monitoraggio. Il rapporto ambientale è integrante e sostanziale del piano e ne segue la procedura di approvazione • l’informazione sulla decisione, che vede la redazione di una dichiarazione di sintesi a cura del soggetto competente all’adozione del piano, in cui si illustra il modo in cui le considerazioni ambientali sono state integrate nel piano e come si è tenuto conto del rapporto ambientale, dei risultati delle consultazioni, del parere motivato, nonché le ragioni per le quali è stato scelto il piano adottato, alla luce delle alternative ragionevoli che sono state individuate. La dichiarazione di sintesi, il piano adottato e le misure di monitoraggio previste sono messe a disposizione del pubblico Dipartimento Urbanistica e Ambiente Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio

  16. Autovalutazione dei piani urbanistici LINEE GUIDA PER L’AUTOVALUTAZIONE DEI PIANI decreto del Presidente della Provincia 14 settembre 2006, n. 15-68/leg. (Disposizioni regolamentari di applicazione della direttiva 2001/42/CE, concernenti la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente), ai sensi dell’articolo 11 della l.p. 15 dicembre 2004, n. 10, così come modificato dal d.P.P. 24 novembre 2009, n. 29-31/Leg. (entrato in vigore il 7 marzo 2010); Allegato III - Linee guida per l’autovalutazione degli strumenti di pianificazione territoriale – sono previste dall’art. 6, comma 4 della l.p. n. 1/2008: modello procedurale di riferimento per l’autovalutazione degli strumenti di pianificazione territoriale delle comunità, dei comuni e dei parchi naturali provinciali, ai sensi dell’articolo 6 della l.p. 4 marzo 2008, n. 1, e costituiscono specificazione delle disposizioni regolamentari di applicazione della direttiva 2001/42/CE, concernenti la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente • Indicazioni metodologiche per l’autovalutazione dei PTC (deliberazione G.P. n. 349 del 26 febbraio 2010 ) • Indicazioni metodologiche per la rendicontazione urbanistica dei PRG e dei piani dei parchi naturali provinciali (deliberazione G.P. n. 349 del 26 febbraio 2010) Dipartimento Urbanistica e Ambiente Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio

  17. Autovalutazione dei piani urbanistici RIFERIMENTI http://www.provincia.tn.it/argomenti/urbanistica/ Dipartimento Urbanistica e Ambiente Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio

  18. Autovalutazione dei piani territoriali RIFERIMENTI http://www.provincia.tn.it/argomenti/urbanistica/ Dipartimento Urbanistica e Ambiente Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio

  19. Valutazione dei piani urbanistici AUTOVALUTAZIONE DEI PIANI URBANISTICI • l’autovalutazione è sempre richiesta per i seguenti piani: • il piano urbanistico provinciale, i piani territoriali delle comunità e i piani o programmi di settore richiamati dalle norme di attuazione del PUP (ad esempio: piano provinciale di utilizzazione delle sostanze minerali, piano provinciale della mobilità, piano energetico-ambientale provinciale) o dalla legge urbanistica provinciale • i piani regolatori generali dei comuni e i piani dei parchi naturali provinciali, nel rispetto delle modalità definite dalle norme del PUP, effettuano l’autovalutazione in forma di rendicontazione urbanistica e di verifica di coerenza rispetto alla valutazione strategica del piano territoriale della comunità • le varianti dei piani territoriali delle comunità, dei piani regolatori generali e dei piani dei parchi nei casi previsti dalle norme del PUP (art. 38, comma 7, e art. 37, trasformazione di aree agricole di pregio e di aree agricole; art. 35, comma 5, ampliamento delle aree sciabili) • le varianti dei piani dei precedenti punti se sottoposte a valutazione di incidenza per gli effetti diretti o indiretti su siti e zone della rete Natura 2000 o laddove la procedura di verifica ne determini l’assoggettabilità • le varianti che introducono previsioni soggette a VIA Dipartimento Urbanistica e Ambiente Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio

  20. Valutazione dei piani urbanistici PIANI NON SOGGETTI A VALUTAZIONE • non sono assoggettati a valutazione strategica e rendicontazione urbanistica (artt. 3 e 8 del regolamento): • i piani destinati esclusivamente a scopi di difesa nazionale e di protezione civile • i piani e i programmi finanziari o di bilancio nonché il programma di sviluppo provinciale • sono esclusi dalla valutazione strategica o dalla rendicontazione urbanistica: • i piani attuativi disciplinati dal capo IX del titolo II della l.p. n. 1 del 2008, eccettuati i piani di cui all’articolo 28, comma 5, della medesima legge provinciale • le rettifiche degli errori materiali • le modifiche delle disposizioni concernenti le caratteristiche edilizie e i dettagli costruttivi degli interventi • le varianti afferenti la localizzazione o la realizzazione di opere o di interventi, qualora i relativi progetti non siano sottoposti alla procedura di verifica o di valutazione dell’impatto ambientale ai sensi della l.p. n. 28 del 1988 e del relativo regolamento di esecuzione • le modifiche necessarie per l’adeguamento del piano alle previsioni localizzative immediatamente cogenti contenute negli strumenti di pianificazione sovraordinata, per i quali è già stata svolta l’autovalutazione o la procedura di verifica rispetto alle possibili alternative • le varianti a carattere conformativo, anche ai fini dell’apposizione del vincolo espropriativo o di asservimento, per opere già contemplate dai piani sovraordinati, per i quali è già stata svolta l’autovalutazione o la procedura di verifica, o per la reiterazione del vincolo stesso Dipartimento Urbanistica e Ambiente Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio

  21. Valutazione dei piani urbanistici VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA’ il soggetto competente all’adozione del piano determina preliminarmente se applicare o meno il processo di autovalutazione, verificato se il piano possa avere effetti significativi sull’ambiente (verifica di assoggettabilità secondo i “Criteri per la determinazione dei possibili effetti significativi” di cui all’Allegato II del regolamento provinciale) i seguenti piani sono sottoposti ad autovalutazione solo in esito alla procedura di verifica di assoggettabilità (art. 3, comma 4, del regolamento), consistente in una valutazione preventiva sulla circostanza se lo specifico piano oggetto di approvazione possa avere effetti significativi sull’ambiente: • le modifiche e le varianti dei piani già approvati; • i piani che determinano l’uso di piccole aree a livello locale; • le procedure di deroga urbanistica ai sensi del capo IV del titolo V della l.p. n. 1/2008. nell’ambito della procedura di verifica di assoggettabilità il soggetto competente all’adozione del piano acquisisce lo specifico parere della struttura competente in materia di siti e zone della rete Natura 2000 le motivazioni della non applicazione dell’autovalutazione devono essere esplicitate nel provvedimento di adozione e nella relazione del piano e messe a disposizione del pubblico da parte del soggetto competente, nell’ambito del deposito del piano stesso, secondo le procedure di legge Dipartimento Urbanistica e Ambiente Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio

  22. Valutazione dei piani urbanistici PUBBLICITA’ E DEPOSITO DEL PIANO la valutazione strategica è integrata nel procedimento urbanistico definito dalla l.p. 1/2008: tavolo di confronto per l’accordo-quadro di programma come primo oggetto della valutazione il soggetto competente all’adozione del nuovo strumento di pianificazione provvede a pubblicare e a mettere a disposizione del pubblico il piano assieme a tutti gli allegati nonché al rapporto ambientale e alla sintesi non tecnica (pubblicazione su almeno un quotidiano locale, e opportunamente anche sul web, dell’avviso relativo alla proposta di piano come da l.p. n. 1/2008) copia della proposta di piano e del relativo rapporto ambientale sono inviate alla struttura ambientale del soggetto competente, che può formulare osservazioni il periodo di deposito è stabilito dalla legge urbanistica o dalle norme di settore: piano territoriale della comunità (art. 23 della l.p. n. 1/2008), deposito per 90 giorni consecutivi; piano regolatore generale (art. 31 della l.p. n. 1/2008), deposito per 90 giorni obiettivo della direttiva e delle disposizioni provinciali è quello di utilizzare e ottimizzare i procedimenti esistenti ed eventualmente colmare le lacune di quei piani che non hanno esplicite procedure di pubblicità e consultazione (deposito per almeno 30 giorni) Dipartimento Urbanistica e Ambiente Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio

  23. Valutazione dei piani urbanistici INFORMAZIONE SULLA DECISIONE l’autorità competente alla predisposizione del piano provvede alla comunicazione ai soggetti competenti in materia ambientale, agli enti territorialmente interessati (nel caso del PTC sono i comuni facenti parte della comunità e gli enti parco naturali provinciali), alla struttura provinciale competente in materia di conservazione della natura, la pubblicazione e il deposito del piano e del relativo rapporto ambientale, al fine della presentazione di osservazioni sulla proposta di piano e sul rapporto ambientale nonché per l’espressione dei pareri previsto per legge delle osservazioni pervenute nell’ambito del deposito del piano il soggetto competente all’adozione del piano tiene conto al fine di integrare le considerazioni ambientali nel piano stesso, riportandone l’esito nel rapporto ambientale l’attivazione di ulteriori forme di consultazione del pubblico e dei portatori di interesse sono un’opportunità da considerare nella procedura di adozione del piano, commisurata alle scelte contenute nel piano e agli effetti ambientali a esse conseguenti (tra i portatori di interesse in materia ambientale vanno intesi quelli che rappresentano maggiormente le istanze ambientali nonché altre categorie, in quanto i temi ambientali, sociali ed economici sono fortemente interconnessi nello sviluppo locale) – vedi rapporto ambientale del PUP Dipartimento Urbanistica e Ambiente Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio

  24. Valutazione dei piani urbanistici SCHEMA A – Fasi dell’autovalutazione nella procedura di approvazione dei piani territoriali delle comunità Dipartimento Urbanistica e Ambiente Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio

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  26. Valutazione dei piani urbanistici SCHEMA B – Fasi della rendicontazione urbanistica nella procedura di approvazione dei piani regolatori generali (il seguente schema si applica, compatibilmente con la procedura stabilita dalla l.p. n. 11/2007 e dagli articoli 22 e 37 della l.p. n. 1/2008, anche all’adozione e approvazione dei piani dei parchi naturali provinciali) Dipartimento Urbanistica e Ambiente Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio

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  28. Valutazione dei piani urbanistici RAPPORTO AMBIENTALE il rapporto ambientale rappresenta il documento principale della valutazione; esso descrive tutte le attività condotte nella fase di elaborazione del piano, al fine di valutarne gli effetti sull’ambiente e le modalità adottate per assicurare l’integrazione delle tematiche ambientali l’Allegato I del regolamento provinciale sulla valutazione elenca i principali contenuti; le Linee guida forniscono una struttura di riferimento i contenuti del rapporto ambientale devono essere pertinenti al livello e alla portata delle decisioni assunte del piano (valutazione qualitativa per strategie a livello di PTC e quantitativa per interventi e azioni dei PTC e PRG) Allegato I della direttiva 42/2001/CE Dipartimento Urbanistica e Ambiente Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio

  29. Valutazione dei piani urbanistici Struttura di riferimento del rapporto ambientale 1 – Il contesto del rapporto ambientale 1.1 La definizione del mandato valutativo (scoping) e la procedura di approvazione del piano 1.2 Il gruppo di valutazione, gli strumenti utilizzati, le fonti informative 1.3 L’area geografica di riferimento 1.4 Verifica della presenza di siti e zone della rete Natura 2000 (OBBLIGO RISPETTO ALLE DIRETTIVE HABITAT) 2 – Sintesi degli obiettivi e dei contenuti del piano 2.1 Il quadro di riferimento: rapporto con il PUP e con altri piani pertinenti 2.2 Obiettivi e contenuti principali, strumenti, soggetti coinvolti 3 – L’analisi del contesto ambientale, paesaggistico e territoriale 3.1 Le caratteristiche ambientali delle aree che potrebbero essere significativamente interessate (punti di forza e di punti di debolezza del contesto) 3.2 Il sistema di programmazione provinciale sulle questioni ambientali, paesaggistiche e territoriali (PUP, piano provinciale della mobilità, piano provinciale utilizzazione sostanze minerali, piano provinciale smaltimento rifiuti, altri piani di settore) 3.3 I risultati ambientali dei precedenti strumenti di pianificazione 4 – La valutazione delle strategie (COMPENTENZA DEL PTC) 4.1 Lo scenario in assenza del piano e gli scenari di progetto 4.2Gli effetti delle strategie sul contesto ambientale 4.3 Analisi di coerenza esterna degli scenari analizzati 4.3.1 La coerenza delle strategie con i principi di sostenibilità e con le politiche comunitarie 4.3.2 La coerenza delle strategie con la lettura dei valori del territorio (invarianti, reti, carta del paesaggio) 4.3.3 La coerenza delle strategie con il sistema insediativo e infrastrutturale del PUP e con i suoi indirizzi strategici 4.3.4 La coerenza delle strategie con i piani dei territori confinanti 4.4 Sintesi dell’analisi di coerenza esterna 4.5 Analisi di coerenza interna: dettaglio degli effetti virtuosi e delle criticità delle strategie individuate Dipartimento Urbanistica e Ambiente Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio

  30. 5 – La valutazione delle azioni per attuare le strategie(in assenza dei PTC vedi QUADRO STRATEGICO DEL PUP) 5.1 La coerenza delle azioni con le strategie 5.2 I possibili effetti significativi sull’ambiente e sul quadro paesaggistico e territoriale (es. VERIFICA PREVENTIVA DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO) (VERIFICA DI COERENZA CON IL PUP; es DIMENSIONAMENTO RESIDENZIALE) 5.3 Studio di incidenza delle scelte del piano su siti e zone della rete Natura 2000 (VALUTAZIONE DI INCIDENZA) 5.3.1Misure di compensazione o di mitigazione richiesta dalla valutazione di incidenza 5.4 Le azioni individuate e la stima degli impatti 5.4.1 Scelta delle azioni e motivazione dell’esclusione delle alternative 5.4.2 Gli impatti diretti, indiretti e cumulativi 5.5 Misure di mitigazione e compensazione (es. COMPENSAZIONE DI AREE AGRICOLE DI PREGIO) 5.6 Effetti finanziari delle azioni previste rispetto al bilancio dell’Amministrazione(VERIFICA VINCOLI PREORDINATI ALL’ESPROPRIO) 5.7 Valutazione delle ricadute del piano sull’ambiente tenendo anche conto dei fattori economici e sociali 5.8 Realizzabilità ed efficacia delle azioni del piano 6 – Elementi per il monitoraggio e la valutazione in itinere 6.1 Gli aspetti da valutare e monitorare 6.2 Indicatori per il monitoraggio (CONSUMO DI SUOLO e INTERFACCIA ECONOMICO-TERRITORIALE) 6.3 Le informazioni richieste e le fonti informative (SIAT) 6.4 Azioni da intraprendere per limitare gli effetti negativi o garantire gli effetti positivi 6.5 Modalità e tempistica del monitoraggio e della valutazione (monitoraggio dell’attuazione delle misure richieste dalla VI): soggetti competenti, programma e costi 6.6 La modalità di presentazione e di comunicazione delle attività di monitoraggio e valutazione 6.7 La preparazione della valutazione ex-post 7 – Valutazione del processo di consultazione 7.1 La collaborazione e il confronto con i diversi settori dell’amministrazione provinciale 7.2 La collaborazione e il confronto con le amministrazioni locali 7.3 La consultazione delle categorie economiche e dei portatori di interesse 7.4 La consultazione della popolazione e delle organizzazioni della società civile 7.6 Sintesi dei risultati dei processi di consultazione e confronto (da redigere dopo i processi di consultazione) Dipartimento Urbanistica e Ambiente Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio

  31. 8 – La sintesi della valutazione strategica 8.1 Dichiarazione di sintesi: le ragioni delle scelte adottate 8.2 Sintesi non tecnica della valutazione del piano 8.2.1 Gli aspetti valutati: gli obiettivi del piano, le strategie, le azioni e i relativi impatti 8.2.2 Le modalità di monitoraggio 8.2.3 Le criticità del processo 9 – Sintesi delle integrazioni del piano rispetto al rapporto ambientale e alle consultazioni 9.1 La considerazione del rapporto ambientale nell’adozione del piano 9.2 La considerazione delle osservazioni pervenute nell’adozione del piano (da redigere dopo l’adozione del piano) Dipartimento Urbanistica e Ambiente Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio

  32. Val di Verdes M.Te Roen Malga di Smarano e Sfruz SIC IT3120144 VALLE DEL VERDES Confini comunali Coredo Sette Larici Smarano Sfruz Confini SIC Rio di Sette Fontane Tres

  33. la pianificazione comunale • 1989piano di Fabbricazione • 1990     • 1991 Revisione del PdF nel PRG vigente delibera GP 17935 dd 20/12/1991 • 1992PGTIS tipo B Delibera GP 1558 dd 17/02/1992 • 1993 • 1994 variante n.1 Delibera GP 15019 dd 25/11/1994 • 1995 • 1996 • 1997 • 1998 • 1999 • 2000 • 2001 • 2002 • 2003 • 2004 • 2005 • 2006 variante adeguamento PUP 2000 Delibera GP 1770 dd 01/09/2006 • variante opere pubbliche Delibera GP 1771 dd 01/09/2006 (magazzino-caserma VV.FF.) • 2007 Documento Preliminare • delib.Cons.Com. 26 dd.29.11.2007 • parere Serv.Urbanistica e Tutela del Paesaggio prot. N.52/08-13 VSaS dd.3.01.2008 • Variante di adeguamentoLegge 16/2005 • delibera GP 2962 dd 07/11/2008 • 2009Variante generale adottata con delibera Cons.Com. 1 dd.27.8.2009 • → ADEGUAMENTI CARTOGRAFICI: • - aggiornamento della cartografia su base catastale • - specifiche tecniche per l’unificazione ed informatizzazione dei piani urbanistici • nel rispetto della deliberazione della GP 2129 dd.22.8.2008

  34. COERENZA RISPETTO AL PUP: • inquadramento strutturale: verificare rappresentazione corsi d’acqua; • carta delle tutele paesistiche: presenza area a tutela archeologica 2, verificare definizione area di tutela ambientale; • sistema insediativo e reti infrastrutturali: verificare individuazione aree agricole e agricole di pregio; • reti ecologiche e ambientali: verificare le aree di protezione fluviale e gli ambiti di interesse ecologico • (valenza mediocre ed elevata-Torrente Avisio)

  35. inquadramento strutturale: verificare rappresentazione corsi d’acqua (Rio Val Fonda; Rio dei Fornei; Rio Gian e Rio da Is-céle); • carta delle tutele paesistiche:Altre aree di interesse archeologico Necropoli romana-loc. Nossan; • sistema insediativo e reti infrastrutturali: riportare aree agricole (art. 37 del PUP); • reti ecologiche e ambientali: riportare Riserva locale “Palù della Stua” aggiornare i riferimenti normativi; riportare la fascia di protezione fluviale (valenza elevata-Torrente Avisio); recepire la perimetrazione delle Rocce e rupi boscate.

  36. Pg4 area agricola di pregio 19 13 edificazione mediante intervento diretto aree soggette a piano attuativo

  37. Valutazione dei piani urbanistici MISURE DI MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE • se la valutazione evidenzia effetti ambientali potenzialmente negativi ascrivibili agli interventi del piano, la valutazione è chiamata a identificare le modalità da prevedere al fine di ridurre, mitigare o compensare tali effetti negativi, che devono essere descritti all’interno del rapporto ambientale • se però gli interventi, nonostante le mitigazioni introdotte, determinano comunque degli effetti negativi residui, questi vanno compensati in modo da: • “restituire” al territorio ciò che viene tolto con l’intervento; • incrementarne la capacità di carico (o delle componenti interessate) in modo che gli effetti ambientali non possano determinare un peggioramento significativo delle condizioni di contesto • quando ciò non è possibile vanno considerate le eventuali alternative alle scelte di piano • il concetto di compensazione è stato introdotto nella pianificazione urbanistica provinciale attraverso l’art. 38 delle norme del PUP Dipartimento Urbanistica e Ambiente Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio

  38. Valutazione dei piani urbanistici MONITORAGGIO • la fase del monitoraggio corrisponde alla valutazione in itinere o intermedia, in quanto valuta la coerenza delle azioni del piano in corso di attuazione rispetto alla valutazione ex-ante • il monitoraggio degli indicatori, scelti nella fase di valutazione ex-ante, consente di esaminare le tendenze in atto e rivedere, al contempo, le strategie del piano • delle modalità di svolgimento del monitoraggio, dei risultati e delle eventuali misure correttive adottate va data adeguata informazione. La struttura del rapporto ambientale, per la parte relativa al monitoraggio, deve contenere i seguenti elementi: • indicatori • valutazione degli effetti sull’ambiente delle azioni del piano • misure correttive Dipartimento Urbanistica e Ambiente Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio

  39. Valutazione dei piani urbanistici INDICATORI • gli indicatori nella valutazione sono finalizzati a: • evidenziare le caratteristiche ambientali e territoriali dell’area interessata dal piano • monitorare e valutare gli effetti significativi dovuti all’attuazione del piano • generare informazioni efficaci per la comunicazione • supportare chi adotta il piano nella determinazione delle scelte atte a garantire uno sviluppo sostenibile • la selezione e l’interpretazione degli indicatori vanno condotte a seconda dei temi e delle questioni ambientali e socio-economiche affrontate dal piano in qualche modo interagisce • l’appendice 4 delle Linee guida propone una serie di indicatori impostati sullo schema forze-pressioni-stato-impatti-risposte (struttura di relazioni causali tra le attività che danno origine a pressioni, stato delle componenti ambientali, cambiamenti significativi sull’ambiente, azioni di governo) • vedi l’interfaccia socio-economica (IET): protocollo standard degli indicatori funzionali alla valutazione dei piani Dipartimento Urbanistica e Ambiente Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio

  40. Valutazione dei piani urbanistici CONSUMO DI SUOLO “consumo del suolo”, quantificazione percentuale della riduzione delle aree non urbanizzate disponibili e la verifica della relativa serie storica strumenti introdotti con la l.p. n. 16/2005 per la disciplina della residenza ordinaria e per vacanze (metodo della d.G.P. n. 1281/2006 per il calcolo del fabbisogno abitativo) • nel rapporto di valutazione strategica del PUP sono contenuti i dati relativi all’uso delle risorse territoriali nei comuni trentini Dipartimento Urbanistica e Ambiente Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio

  41. Valutazione dei piani urbanistici OBIETTIVI DEL PROGETTO IET • fornire al processo di pianificazione territoriale un capitale informativo omogeneo e condiviso a tutti i livelli di governo; • implementare un set di strumenti per l’organizzazione, la condivisione, l’analisi statistica e geografica di dati statistici e geografici e per la loro trasformazione in conoscenza sulle dinamiche territoriali; • automatizzare la disponibilità di indicatori di varia natura utili alla creazione di un quadro cognitivo e di analisi condiviso, alla programmazione degli interventi pianificatori e all’autovalutazione dei Piani urbanistici e territoriali; • monitorare lo stato di avanzamento degli obiettivi posti dal Piano urbanistico provinciale (PUP) e dai piani territoriali delle comunità (PTC).

  42. Valutazione dei piani urbanistici CONTENUTI DEL PROGETTO IET Autenticazione Modalità Funzioni 1. Database e geodatabase Il sistema IET si compone di un database statistico e di uno territoriale. La componente territoriale è costituita da tutti i tematismi territoriali solitamente utilizzati ai fini della pianificazione e contenuti nel PUP, PGUAP, Carta di sintesi geologica e Carta delle risorse idriche, più quelli necessari al calcolo dei vari indicatori. 2. Indicatori Il sistema IET ha come principale funzionalità l’automatizzazione del calcolo degli indicatori necessari al supporto della pianificazione. Gli indicatori sono organizzati in IET per aree tematiche. L’indicatore è rappresentato in mappa, in grafico e in tabella. L’utente potrà creare un report per la visualizzazione e la stampa dei risultati di uno o più indicatori. 3. Interfaccia grafica Strumenti di editing Organizzazione dati e indicatori Mappa

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