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Lo sviluppo progettuale dei PISL nelle aree Obiettivo 2 della Lombardia

Lo sviluppo progettuale dei PISL nelle aree Obiettivo 2 della Lombardia. Presentazione della ricerca Regione Lombardia – IReR Milano, 29 aprile 2005. Presentazione della ricerca Le modalità di realizzazione della ricerca Presentazione delle attività dei Laboratori

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Lo sviluppo progettuale dei PISL nelle aree Obiettivo 2 della Lombardia

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Presentation Transcript


  1. Lo sviluppo progettuale dei PISL nelle aree Obiettivo 2 della Lombardia Presentazione della ricerca Regione Lombardia – IReR Milano, 29 aprile 2005

  2. Presentazione della ricerca Le modalità di realizzazione della ricerca Presentazione delle attività dei Laboratori Presentazione delle attività trasversali Dibattito e conclusioni Programma

  3. Presentazione della ricercaBenedetta SeviRegione Lombardia

  4. Il DOCUP Obiettivo 2 ha dato il via nel 2001 ai PISL in Lombardia. Sono 30 finora i PISL nelle aree Obiettivo 2, a cui hanno dato vita altrettanti partenariati locali. Dal 2003 è intervenuta la L.R. 2 sulla Programmazione Negoziata, che definisce la cornice normativa.

  5. I partenariati locali e la Regione hanno di fatto sperimentato questo modello, mettendo a punto – in corso d’opera - modalità di lavoro e procedurali. Le esperienze si sono finora sviluppate evidenziando specificità e diversità che sono una ricchezza da valorizzare. Possiamo definire la fase attuale come una fase di consolidamento e ulteriore bilancio dei partenariati locali e delle loro strategie.

  6. L’esperienza in corso è un importante patrimonio cui attingere per sistematizzare modalità attuative, strumenti e soluzioni operative, anche alla luce di una più generale attuazione della legge. E’ per questo che abbiamo concordato con IReR di sviluppare il progetto di ricerca che oggi vi presentiamo.

  7. Presentazione della ricercaLe modalità di realizzazione della ricercaAlberto BrugnoliIReR

  8. La ricerca intende essere un supporto efficace allo sviluppo di tutti i PISL della Lombardia e deve tener conto degli elementi che caratterizzano la situazione attuale: sono individuabili necessità di supporto ricorrenti relativamente a: visione prospettica, partenariato, comunicazione e rappresentazione, attivazione delle risorse economiche e finanziarie; l’insieme dei PISL è ricco e per molti aspetti – territoriali, istituzionali, di stadio di sviluppo – eterogeneo; il Programma Integrato di Sviluppo (PISL) è uno strumento potente ed efficace per lo sviluppo locale se viene attivamente sfruttata la sua spinta all’articolazione e all’integrazione delle scelte per il territorio. Il contesto operativo

  9. Le modalità di realizzazione della ricerca/1I Laboratori Sono individuabili necessità di supporto ricorrenti relativamente a: visione prospettica, partenariato, comunicazione e rappresentazione, attivazione delle risorse economiche e finanziarie • Laboratorio 1 – Capacità di progettazione, gestione e automonitoraggio • Laboratorio 2 – Processo di partenariato locale con particolare attenzione al pubblico-privato • Laboratorio 3 – Analisi e rappresentazione del territorio e delle strategie locali • Laboratorio 4 – Finanza innovativa e sviluppo locale L’insieme dei PISL è ricco e per molti aspetti – territoriali, istituzionali, di stadio di sviluppo - eterogeneo Il Programma Integrato di Sviluppo (PISL) è uno strumento potente ed efficace per lo sviluppo locale se viene attivamente sfruttata la sua spinta all’articolazione e all’integrazione delle scelte per il territorio

  10. Le modalità di realizzazione della ricerca/2I PISL individuati come casi “pilota” Sono individuabili necessità di supporto ricorrenti relativamente a: visione prospettica, partenariato, comunicazione e rappresentazione, attivazione delle risorse economiche e finanziarie L’insieme dei PISL è ricco e per molti aspetti - territoriali, istituzionali, di stadio di sviluppo - eterogeneo Il Programma Integrato di Sviluppo (PISL) è uno strumento potente ed efficace per lo sviluppo locale se viene attivamente sfruttata la sua spinta all’articolazione e all’integrazione delle scelte per il territorio

  11. Le modalità di realizzazione della ricerca/3L’organizzazione del gruppo di lavoro Sono individuabili necessità di supporto ricorrenti relativamente a: visione prospettica, partenariato, comunicazione e rappresentazione,attivazione delle risorse economiche e finanziarie IReR A T T. T R A S V E R S A L I LAB.1 L’insieme dei PISL è ricco e per molti aspetti – territoriali, istituzionali, di stadio di sviluppo- eterogeneo LAB. 2 Il Programma Integrato di Sviluppo (PISL) è uno strumento potente ed efficace per lo sviluppo locale se viene attivamente sfruttata la sua spinta all’articolazione e all’integrazione delle scelte per il territorio LAB. 3 LAB. 4

  12. Laboratorio 1Consolidare la capacità di progettazione, gestione e automonitoraggio dei partenariati locali Gabriele Pasqui Politecnico di Milano

  13. Il Laboratorio si propone di lavorare: sulla capacità progettuale e di riprogrammazione durante il ciclo di vita dei progetti e sulla gestione strategica dei mutamenti interni ed esterni; sulla capacità gestionale dal punto di vista organizzativo e delle strutture di implementazione, anche per costruire le condizioni per la prosecuzione dell’esperienza dei PISL dopo la conclusione formale del programma; sulla capacità dei partenariati e delle strutture di gestione di osservare e restituire quel che si fa, migliorando la accountability del progetto. Laboratorio 1Ambito di intervento

  14. Il Laboratorio, per esempio, vuole attivare percorsi ed esperienze: sulla strutturazione di processi di progettazione e di attuazione attraverso il consolidamento dei partenariati istituzionali; sul consolidamento delle strutture di gestione e sull’attivazione di studi di fattibilità relativi alla istituzionalizzazione delle relazioni a scala sovracomunale; sulla definizione di dispositivi e modelli per l’osservazione del processo e degli esiti dell’attività di progettazione integrata. Laboratorio 1Ambito di intervento

  15. Rafforzare e consolidare la capacità di governo strategico, anche per favorire il radicamento delle esperienze dopo il 2006 Consolidare il “saper fare” dei partenariati, delle strutture tecniche, delle amministrazioni sui temi della gestione e attuazione di progetti integrati territoriali Identificare e mettere in circolo “buone pratiche” sui temi della programmazione, gestione e automonitoraggio-autovalutazione dei progetti Proporre modelli e strumenti di gestione strategica utilizzabili in altri contesti Laboratorio 1Obiettivi

  16. In concreto il Laboratorio vuole: accrescere la capacità di produrre una “regia strategica” dei PISL (e dunque di rispondere a comande quali: cosa sto facendo, dove sto andando, quali criticità devo affrontare; quali risorse potrò mobilitare, quali esiti sta producendo il mio lavoro, come potrò proseguire l’esperienza ...) da parte dei partenariati e delle strutture di gestione; migliorare il “saper fare” degli attori, attivando processi di capacity bulding sia da parte degli attori politici che da parte degli attori tecnici, lavorando in particolare sull’attivazione di processi di apprendimento nelle amministrazioni locali. Laboratorio 1Obiettivi

  17. Verifica insieme agli attori locali dello stato di attuazione, delle condizioni di fattibilità e delle criticità/opportunità nei contesti selezionati di un percorso di lavoro sui temi della regia strategica dei PISL Redazione di un Piano d’azione concordato e condiviso con il partenariato del PISL Realizzazione del Piano d’azione attraverso l’attivazione di incontri e l’avvio di un lavoro operativo orientato a costruire specifici “prodotti” Discussione e condivisione degli esiti del lavoro con il partenariato, gli attori locali, gli altri PISL Laboratorio 1Attività e risultati attesi

  18. Il Laboratorio intende realizzare, nei diversi contesti, alcuni “prodotti”: modelli organizzativi orientati al consolidamento dei partenariati istituzionali e al coinvolgimento degli attori locali; dispositivi di lettura del campo di progettualità (programmi, politiche, azioni) entro cui si colloca il PISL; studi di fattibilità per l’attivazione di percorsi di cooperazione istituzionale (gestione associata, cooperazione degli Uffici tecnici ...); metodi e processi per la costruzione di un percorso di automonitoraggio e regia strategica. Laboratorio 1Attività e risultati attesi

  19. Laboratorio 2Consolidamento del processo di partenariato locale con particolare attenzione al pubblico-privato Andrea Calori Politecnico di Milano

  20. capacità tecniche consenso informazioni “Consolidamento degli ingredienti” opportunità procedurali bilanci ordinari,altre fonti finanziarie Laboratorio 2Ambito di intervento Fare partenariato:costruire condizioni per avere risorse più solidein modo da integrare meglio azioni e soggetti diversi. Risorse: informative; di consenso; tecniche; procedurali; economiche

  21. Il laboratorio si occuperà principalmente del: Consolidamento e della definizione degli obiettivi del PISLmediante azioni tecniche specifiche di supportoalla condivisione degli obiettivi e delle azioni Rafforzamento del rapporto tra Ente capofila e soggetti titolari dei progetti del PISL Intreccio delle idee e dei progetti del PISL con altri progettie reti di attori presenti sul territorio Laboratorio 2Ambito di intervento

  22. Laboratorio 2Obiettivi • Costruzione delle condizioni per il rafforzamentoe l’allargamento del partenariato istituzionale • Individuazione di potenzialità e criticità che rendono possibile ed efficace la partecipazione di soggetti non istituzionaliper l’individuazione e lo scambio di risorse “nuove”(informative; di consenso; tecniche; procedurali; economiche) • Creazione di condizioni tecniche, conoscitive, relazionali e di apprendimento collaborativo tra i diversi soggetti coinvolti • Costruzione di reti che facilitino l’integrazione tra il PISLed altre politiche rilevanti per l’area (es. PTCP; PLIS; PdZ; Interreg; Leader; A21L; ecc.)

  23. Laboratorio 2Obiettivi PISL come strumento di supportoalla prassi ordinariadi governodello sviluppo locale Azioni pilota, limitatee controllabili

  24. Rendere evidenti le relazioni tra le idee di sviluppo presenti, gli attori esistenti, le rispettive risorse e gli “oggetti territoriali locali” Inquadrare le azioni proposte sul territorio in terminidi efficacia, individuando i fattori di “inerzia relazionale” Presentazione critica di alcuni casi di valore esemplare Indagini sul campo finalizzate a rendere i soggetti consapevoli dei problemi concettuali e metodologici inerenti lo sviluppo del proprio territorio Laboratorio 2Esempi di attività

  25. Prodotti “fase diagnostica”: Ricostruzione delle modalità con cui è stato costruito il PISL Diagrammi che illustrino il ruolo e le relazioni attualitra i partner con relativi punti di forza e debolezza(l’immagine dello sviluppo “a rete” e “a lasagna”) Prima raccolta di informazioni e di strumenti necessariper il consolidamento del parternariato(conoscenze condivise, dati utilizzati, cartografie, progettiin campo, ecc.) Laboratorio 2Attività e risultati attesi

  26. Prodotti “fase diagnostica”: Esercitazioni sulle modalità e le tecniche di coinvolgimentodi soggetti istituzionali, economici e associativi Progettazione, organizzazione e animazione di workshopcon attori locali Riscrittura di parti del Pisl aggiustamento degli obiettivi individuazione di altre risorse relazionali, tecniche, finanziarie, ecc. basi tecniche per allargamento del consenso su progetti Laboratorio 2Attività e risultati attesi

  27. Laboratorio 3Modelli di analisi e di rappresentazione del territorio e delle strategie locali Francesca Governa Politecnico e Università di Torino

  28. Territorio come destinatario delle azioni contesto denso di potenzialità latenti che devono essere riconosciute e valorizzate Sperimentare modelli di analisi e di rappresentazione del territorio del PISL a supporto dei processi decisionali e dello sviluppo strategico del programma. Laboratorio 3Ambito di intervento

  29. Obiettivi generali: capire natura e potenzialità di tipo ambientale e socio-culturale dei territori in cui si sono organizzati i partenariati locali; identificare e sperimentare metodologie di analisi e rappresentazione del territorio rivolte a valorizzare il capitale territoriale locale, sottolineando il ruolo che le specificità territoriali svolgono nel favorire, o meno, una azione di sviluppo locale. Laboratorio 3Obiettivi

  30. Obiettivi specifici: costruire una rappresentazione condivisa del territorio oggetto del programma; verificare la territorialità di tale rappresentazione, intesa come rapporto tra la visione del territorio che emerge nelle intenzionalità dei partenariati locali e le caratteristiche specifiche del territorio cui essi si riferiscono; valutare la coerenza territoriale dell’ “idea forza” del programma rispetto alla rappresentazione condivisa e alla dotazione locale di risorse e specificità. Laboratorio 3Obiettivi

  31. Le attività del Laboratorio 3 si articoleranno in: verifica della pertinenza dell’ambito territoriale dei PISL - coerenza tra “ritaglio territoriale” e obiettivi di trasformazione individuati; analisi del territorio - di tipo “oggettivo”; - delle progettualità; - confronto tra le immagini emergenti. definizione di rappresentazioni del territorio per: - rafforzare l’azione collettiva a livello locale; - costruire un modello partecipativo di sviluppo; - orientare le strategie di sviluppo. Laboratorio 3Attività e risultati attesi

  32. I risultati attesi si riferiscono a tre diversi livelli: a livello teorico-concettuale: elaborare modelli di analisi e rappresentazione del territorio utili a individuare le “prese” di strategie di sviluppo territorializzate e condivise; a livello metodologico-applicativo: verificare se le strategie impostate si basino sulla valorizzazione delle specificità territoriali o sul ricorso strumentale e riduttivo ad esse; a livello conoscitivo: per apportare un contributo originale alla conoscenza contestuale e alla capacità di programmazione delle aree PISL. Laboratorio 3Attività e risultati attesi

  33. Laboratorio 4Finanza innovativa e sviluppo locale Marco Contardi IReR

  34. Identificazione degli strumenti e delle modalità di copertura finanziaria degli interventi pubblici e privati inseriti nei programmi dei PISL, nel contesto degli stringenti vincoli determinati dall’attuale situazione della finanza pubblica Potenziamento di specifiche competenze di governo locale esprimibili in termini di: conoscenza delle opportunità esistenti opportunità di sviluppo di nuove modalità di finanziamento e innovatività nelle combinazioni di fonti di diversa natura allocazione ottimale degli interventi in relazione allo strumento finanziario più adatto e fattibile Laboratorio 4Ambito di intervento

  35. Definizione di concetti innovativi di finanziamento di progetti integrati di sviluppo locale Sviluppo nei soggetti promotori dei PISL e nel sistema degli operatori pubblici e privati collegati, delle conoscenze necessarie per finanziare programmi integrati di investimento e strutturare operazioni di finanza innovativa Sviluppo, con i PISL, di casi pilota di finanziamento innovativo Laboratorio 4Obiettivi

  36. Modelli di finanza innovativa - individuazione ed analisi di casi regionali, nazionali e internazionali rilevanti in relazione alla finanza innovativa - definizione degli elementi portanti di modelli di finanza innovativa nelle modalità on-balance, off-balance e contingent liabilities -verifica delle condizioni di applicabilità operativa nei PISL dei modelli identificati - sviluppo di soluzioni operative per il finanziamento dei progetti pilota Laboratorio 4Attività

  37. Capacity building - identificazione dei fabbisogni formativi e informativi - definizione dei contenuti e delle modalità di erogazione dei seminari formativi -erogazione seminari Casi pilota - analisi della situazione finanziaria degli enti locali dei PISL selezionati, analisi di portafoglio progettuale e selezione dei progetti di riferimento -definizione di linee guida per la realizzazione dei casi pilota Laboratorio 4Attività

  38. Identificazione di best practices e definizione di modelli innovativi di finanziamento degli investimenti identificazione dei modelli di finanza innovativa applicabili al contesto lombardo e delle condizioni di applicabilità dei modelli identificati nel contesto dei PISL individuazione del livello di sostenibilità degli investimenti degli enti locali appartenenti ai PISL sviluppo delle capacità e competenze interne dei PISL individuazione di progetti pilota e delle linee guida per la loro realizzazione comunicazione dei risultati raggiunti mediante seminari Laboratorio 4Risultati attesi

  39. Attività trasversali Marco Di Maggio IReR

  40. Formazione Gestione e diffusione della conoscenza “Forum tematico” (altre attività di supporto ai Laboratori, di coordinamento e reporting) Attività trasversaliAmbiti di intervento

  41. Sono relative alle tematiche attinenti lo sviluppo dei PISL e si rivolgono tramite incontri informativi, seminari e workshop: alla totalità dei PISL ai PISL individuati come casi “pilota” ai Laboratori tematici ed alle strutture regionali coinvolte Attività trasversaliAttività di formazione

  42. Si prevede la raccolta e l’organizzazione sistematica dei materiali: direttamente inerenti le attività dei PISL relativi alle aree tematiche specifiche dello sviluppo locale Per questi materiali verrà comunicata e garantita la disponibilità a tutti gli Enti ed operatori partecipanti alla ricerca, tramite l’attivazione del “forum tematico” Attività trasversaliAttività di gestione e diffusione della conoscenza

  43. In collegamento con il sito Internet già attivo www.obiettivo2.regione.lombardia.it verranno sviluppate ed attivate, a partire dal secondo semestre 2005, le modalità di accesso dedicato dei PISL a tutti i materiali della ricerca Attività trasversaliAttività del “forum tematico”

  44. Formazione - Approfondimento e focalizzazione in itinere delle conoscenze specifiche necessarie per lo sviluppo dei PISL - Scambio di esperienze tra i diversi tipi di operatori partecipanti alla ricerca - Possibilità di elaborazione congiunta e di trasferimento a tutti gli operatori interessati delle opportunità e delle criticità che verranno affrontate dai Laboratori Attività trasversaliRisultati attesi

  45. Gestione e diffusione della conoscenza - Disponibilità su base permanente delle informazioni e dei materiali specifici per tutti i PISL - Costante aggiornamento ed incremento della base di conoscenze disponibili - Possibilità di avvalersi di un supporto qualificato nell’individuazione e nell’accesso alle singole tematiche “Forum tematico” - Possibilità di accesso on-line per consultazione dei materiali disponibili e scambio di opinioni ed esperienze - Aggiornamento costante sullo stato di avanzamento della ricerca, degli strumenti e delle relative opportunità di intervento Attività trasversaliRisultati attesi

  46. Dibattito e conclusioni

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