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La capacità lavorativa

La capacità lavorativa. Prof.ssa Marina Musti Dipartimento Medicina del Lavoro Università degli Studi di Bari. I CAMBIAMENTI NEL MONDO DEL LAVORO. Dalla società agricolo industriale al terziario avanzato Nuove tecnologie Globalizzazione dei mercati.

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La capacità lavorativa

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Presentation Transcript


  1. La capacità lavorativa Prof.ssa Marina Musti Dipartimento Medicina del Lavoro Università degli Studi di Bari

  2. I CAMBIAMENTI NEL MONDO DEL LAVORO

  3. Dalla società agricolo industriale al terziario avanzato • Nuove tecnologie • Globalizzazione dei mercati

  4. 4. Flessibiliazione degli orari di vita e di lavoro: “società delle 24 h”

  5. 5. Nuove tipologie di rapporti di lavoro

  6. 6. Disabili • I disabili occupati sono il 20% del totale, rispetto al 47% della media europea Disabili occupati • tra 15 e 44 anni: 15.5% donne, 29.4% uomini • tra 45 e 64 anni: 6.6% donne, 20.8% uomini

  7. 7. Società multietnica e multiculturale ISTAT: Popolazione straniera residente in Italia al 01.01.2008 3.432.651 (+16.8% in un anno) 5.8% del totale (+0.8% in 1 anno)

  8. 8. Cultura e bisogni (significato del lavoro e motivazione, interferenze lavoro/extralavoro) Percentuale di occupati nella popolazione di 25-64 anni: • - 80% laurea • - 69% diploma • - 60% licenza media • - 33.6% licenza elementare Tasso di attività (15-64a.): M = 74.5%, F = 51.4%

  9. Il lavoro femminile è fortemente influenzato dalla famiglia

  10. 9. Invecchiamento della popolazione Italia e Giappone vantano il primato di anzianità nel mondo In Italia il 41% della spesa sociale è legata all’invecchiamento, a fronte del 33% della spesa europea

  11. L’invecchiamento inizia dalla nascita e termina con la morte Declino delle facoltà fisiche e mentali INVECCHIAMENTO IN AMBITO LAVORATIVO Decadimento delle facoltà fisiche e mentali in relazione al periodo di massima funzionalità, che generalmente si verifica a partire dai 30 anni in modo molto attenuato, per poi accentuarsi intorno a 50 anni.

  12. Tassi di occupazione, persone di 55-64 anni, 1990-2005 Uomini fonte: Eurostat LFS

  13. Età effettiva al pensionamento in Italia – 1960-2002

  14. VANTAGGI E LIMITI NELL’INVESTIMENTO SUI LAVORATORI ANZIANI • Maggiori conoscenze • Maggiore competenze • Maggiore esperienza acquisita sul campo • Evitare lavori pesanti • Maggiore gravità di eventuali infortuni • Aumento dei giorni di assenza per malattia

  15. CAPACITÀ LAVORATIVA Abilità di un lavoratore ad eseguire il proprio lavoro tenendo in considerazione le specifiche richieste lavorative, la condizione di salute individuale e le risorse mentali

  16. La capacità lavorativa è fortemente influenzata da:

  17. Sui lavoratori Idoneità Adattamento al lavoro Azioni per un buon mantenimento della Capacità Lavorativa Sull’organizzazione del lavoro Sulle imprese • Ambienti • Strumenti • Orari • Pendolarismo • Job rotation • Tutoraggio giusto equilibrio

  18. Work Ability Index(WAI) • Supponendo che la Sua capacità di Lavoro al suo livello massimo abbia un valore di 10, che punteggio darebbe alla Sua attuale capacità di lavoro? • Come valuta la Sua attuale capacità di lavoro in relazione alle richieste fisiche e mentali del suo lavoro? • Nella lista seguente La preghiamo di segnare le malattie e/o traumi attualmente lamentati. Indichi anche se un medico ha diagnosticato o curato tali patologie: • Esiti di infortuni a seguito di incidenti • Malattie muscolo-scheletriche • Malattie cardiovascolari • Malattie respiratorie • Disturbi mentali

  19. Malattie nervose e sensoriali • Malattie digestive • Malattie genito-urinarie • Malattie della pelle • Tumori • Malattie endocrine e dismetaboliche • Malattie del sangue • Deficit alla nascita • Altre malattie 4. Le sue condizioni di salute/malattia sono di ostacolo al suo attuale lavoro? 5. Quanti giorni completi di lavoro è stato assente dal lavoro a causa di problemi di salute (malattie, cure, visite, esami diagnostici) nell’ultimo anno?

  20. 6. Lei pensa che, in riferimento alle sue attuali condizioni di salute, sarà in grado di svolgere il suo attuale lavoro nei prossimi due anni? 7. In questi ultimi tempi è stato/a in gradi di svolgere con soddisfazione le sue consuete attività quotidiane? 7.1. in questi ultimi tempi si è sentito attivo e vigile? 7.2. in questi ultimi tempi si è sentito pieno di speranze per il futuro?

  21. Punteggio finale • 7-27: capacità di lavoro scadente • 28-36: capacità di lavoro mediocre • 37-43: capacità di lavoro buona • 44-49: capacità di lavoro eccellente

  22. Stress lavoro correlato

  23. BRAINSTORMING Indicare la prima parola che spontaneamente si associa a stress

  24. STRESS "Reazione aspecifica dell'organismo a qualsiasi stimolo interno o esterno di tale intensità e durata da evocare meccanismi di adattamento o di riadattamento atti a ristabilire l'omeostasi" 1936-1970 Hans Seyle

  25. RISPOSTA ALLO STRESS

  26. 1. Fase di allarme Allarme a fronte di una minaccia di pericolo L’organismo si prepara a fronteggiare la situazione che valuta stressante. Attraverso i sistemi neuroendocrini vengono rilasciate sostanze che sono alla base della risposta di “attacco-fuga” messa in atto dall’individuo di fronte ad una situazione di stress. Il cuore batte più velocemente, la pressione sanguigna e la respirazione aumentano, gli occhi si dilatano, lo stomaco si restringe. Insomma il corpo si prepara a fuggire o a combattere di fronte alla causa dello stress. Una volta che lo stress viene rimosso, il corpo torna all’omeostasi, ossia al funzionamento normale.

  27. 2. Fase della resistenza (o dell’adattamento) Se la fonte di stress non viene eliminata o ridotta, l’organismo si trova nella necessità di trovare forme di adattamento per resistere allo stress. Ripetute difficoltà nell’adattamento portano ad una prolungata esposizione allo stress, e la perpetuazione della fase di allarme e delle reazioni psicofisiologiche associate può nel lungo periodo esaurire le riserve psico-fisiche

  28. 3. Fase dell’esaurimento La continua esposizione allo stress e l’impossibilità dell’organismo di tornare al funzionamento fisiologico normale conduce al cosiddetto stress cronico. In tale situazione l’organismo può arrivare ad un punto di rottura, in quanto le sue riserve si sono esaurite e dunque non è più in grado di compensare gli effetti negativi dell’iperattivazione fisiologica cui si è trovato sottoposto per tempi prolungati. In questa fase possono insorgere malattie psico-fisiche (malattie dell’adattamento

  29. Come affrontarlo? Le caratteristiche personali: • Coping • Locus of control • Autoefficacia

  30. IL COPING Modalità di risposta che la persona mette in atto per far fronte agli eventi e per gestire le richieste dell’ambiente. • Problem-focused coping (coping attivo): Le persone affrontano le emozioni negative legate ad eventistressanti per mezzo dicomportamentiatti a modificare la situazione. • Emotion-focused coping (coping passivo): Le personeadottanocomportamentiatti a compensaretemporaneamente le emozionispiacevoli, attraverso la ricercadisostegno, ma anchetramitecomportamenti a rischio per la salute qualifumo, alcool, abusodidroghe, sovralimentazione, ecc.

  31. IL LOCUS OF CONTROL Il grado di controllo che la persona percepisce di avere sul proprio ambiente”. • Locus ofcontrol esterno: ciò che accade è frutto del destino o di “altri” percepiti come più “potenti”. • Locus ofcontrol interno: la persona sente di avere il controllo sulle proprie azioni e sugli esiti di queste. Gli “interni” percepiscono un maggior controllo sulla realtà.

  32. IL SENSO DI AUTOEFFICACIA • “La convinzione che una persona ha di riuscire nel momento in cui intraprende e/o esegue un determinato compito”. • Senso elevato di auto-efficacia: buona e sana autostima, maggiore convinzione di poter controllare la situazione, livelli minori di stress quando si deve fronteggiare una possibile fonte stressogena.

  33. ALTRI FATTORI PERSONALI Sesso Età Salute personale Stili di vita Status socio-economico Sostegno familiare Sostegno della comunità

  34. Misure di prevenzione dello stress lavoro correlato La gestione dello stress e la regolazione delle emozioni

  35. BRAINSTORMING Indicare la prima parola che spontaneamente si associa a “emozione” Dal latino: “e” + “movere” Stato di alterazione psicofisiologica che consente di orientare l’attenzione verso uno stimolo e prepararsi all’azione

  36. TUTTI NOI PROVIAMO EMOZIONI! Le emozioni sono ineliminabili, funzionali all’adattamento e alla sopravvivenza e influenzano i nostri comportamenti anche se non lo vogliamo ammettere Un primo passo per gestire efficacemente lo stress consiste nell’imparare a monitorare se stessi e le proprie emozioni nel quotidiano

  37. La funzione delle emozioniLe nostre emozioni ci aiutano a dare un senso agli eventi e alle situazioni e mediano la nostra risposta LE EMOZIONI Le componenti delle emozioniAttivazione fisiologica: modificazioni fisiologiche e somatiche (battito cardiaco, rossore, tremore ecc…)Componente psicologica, attività mentale finalizzata alla valutazione dello stimolo e alla scelta del comportamento da adottare (scelta condizionata da svariati fattori tra cui gli obiettivi, le aspettative, le esperienze precedenti ecc…)

  38. BRAINSTORMING Scrivere su di un foglio qualcosa(lavoro o vita personale) che provoca: • Gioia • Paura • Tristezza • Rabbia • Disgusto • Sorpresa

  39. Le sei emozioni di base gioia sorpresa tristezza rabbia disgusto paura

  40. La gestione delle emozioni Gestire le proprie emozioni in modo efficace non è facile poiché tutti noi siamo culturalmente portati a: • contrapporre erroneamente le emozioni alla ragione • considerare erroneamente le emozioni delle “perturbazioni” da reprimere.

  41. La gestione delle emozioni Non possiamo far nulla per impedire ad un’emozione d’insorgere ma possiamo fare qualcosa per la sua intensità e la sua durata.

  42. La gestione delle emozioni Strategie diffusissime ma inefficaci: La soppressione: regolazione focalizzata sulla risposta. Inibizione del comportamento espressivo delle emozioni. A lungo termine può condurre a disturbi psicosomatici La ruminazione mentale: i ricordi dell’evento emozionale tornano alla mente in forma ripetitiva e intrusiva. Può causare ansia, disturbi del sonno ecc..

  43. La gestione delle emozioni Gestire le emozioni non significa sopprimerle o soffocarle!!!!!! Il modo migliore e più “salutare” per relazionarsi col nostro mondo emotivo non è quello di sopprimerlo bensì quello di esplorarlo: Monitoraggio (“Che emozione sto provando?”) Valutazione (“Perché sto provando questa emozione?”) Modificazione: riduzione dell’impatto emotivo generato dall’evento in termini d’intensità e durata tramite la consapevolezza e la messa in atto di strategie comportamentali funzionali (ad esempio tecniche di rilassamento, impiego in attività piacevoli o distraenti ecc..) Supporto sociale?

  44. Misure di prevenzione dello stress lavoro- correlato Le misure compensative

  45. LE MISURE COMPENSATIVE Vengono definite misure compensative quei piccoli accorgimenti della vita quotidiana che non riguardano solo il lavoro e che si rivelano fattori di equilibrio molto importanti qualunque siano le fonti di stress lavorative ed extra-lavorative

  46. LE MISURE COMPENSATIVE Prendersi delle pause: anche di pochi secondi, anche semplicemente per fare respiri profondi e percepire la nostra mente rilassarsi Cura del corpo e stile di vita: attività fisica regolare, ritmo sonno/veglia, alimentazione sana, abitudini di vita “sane” (fumo, alcool ecc…) Rivedere la nostra scala di valori: dare il giusto peso a ciò che esiste al di fuori del lavoro (famiglia, amici, altri interessi) Impegnarsi in attività esterne al gruppo di lavoro: sport, cultura e tutte quelle attività che possono fornirci gratificazioni “compensative”

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